L'inglese e' la lingua del mondo aeronautico. Fermo restando che in Italia si abusa degli anglicismi e che spesso sono fuori luogo e che la lingua italiana e' ricchissima di parole e per questo bellissima, l'utilizzo dell'inglese ha motivo di esistere. Non e' tanto perché gli equipaggi possono essere misti ( piloti stranieri o voli ACMI) ma perché l'inglese e' la lingua STANDARD, e' la lingua che tutti che operano a bordo DEVONO conoscere. I manuali degli aeromobili che provengono dalla casa madre sono in inglese e così vengono dati agli equipaggi. Come si dice sopra risulterebbe problematica la traduzione in italiano perché spesso e' impossibile tradurre in modo soddisfacente, non si costringerebbero gli addetti ai lavori ad utilizzare l'inglese, facendo venir meno l'applicazione dello standard, la precisione e l'uniformita' nelle comunicazioni fondamentali. In cabina di pilotaggio c'è il Cockpit Voice Recorder; utilizzare comandi e leggere le checklist in lingua inglese permette una più facile investigazione in caso di incidente e se nelle indagini fossero coinvolti gruppi composti da elementi stranieri. Sono stata abituata a lavorare con comandi e procedure in inglese, in AirOne e in altre compagnie italiane funziona così, e credo sia giusto l'adeguamento di Alitalia. Poi ognuno può fissare i propri standard purche' si adeguino alle normative vigenti.
sono perfettamente d´accordo. occorre sapere parlare la lingua giusta laddove va parlata.
in italia questo succedere raramente.
non sono d´accordo sul fatto che sia difficoltoso tradurre procedure originariamente scritte in inglese, in un italiano infarcito dai termini inglesi limitatamente a quei casi in cui questi sono intraducibili.
sarebbe facilissimo. esattamente come avviene dal tedesco. solo che non avendolo noi mai fatto, oggi abbiamo la percezione (a mio parere errata) che sia un´opera impervia. e ritenuta inutile. opinione nostra, dettata solo dalla faciloneria e pressapochismo con il quale va avanti il bel paese. e´solo una questione di pigrizia linguistica. e niente altro. non e´perche´siamo piu´europei (fuori dagli italici confini, fatta salve una % irrisoria, manco sappiamo darci un pugno in un occhio).
ripeto che non sto criticando il fatto che non si traducano i manuali. nemmeno nei paesi scandinavi li traducono. eppure parlano la loro lingua senza violentarla , e parlano inglese 1000 volte meglio di noi.
n spagnolo, la lingua e´talmente piu´viva di quella italiana, che una buona serie di termini inglesi sono stati tradotti in maniera naturale, senza quelle forzature da minculpop con le quali altrove (vedi francia) si mettono le barriere alle lingue straniere.
solo da noi si verifica il bizzarro fenomeno del tu vo fa l´americano ma so´nato a Paderno Dugnano, della lingua parlata male. sia quella straniera (che sconosciamo), che la propria (alla quele diamo martellate quotidianamente).
ovvio che il settore aeronautico e´uno di quei pochi in cui ci si salva.