Alla vigilia dell’ esordio della nuova AirOne incontro Gianluca Marchio responsabile di prodotto, marketing e comunicazione della Business Unit AirOne, l’ uomo che ha all’ attivo il riuscito prodotto MilanoRoma Alitalia.
Va subito al sodo: i pochi voli Alitalia rimasti a Malpensa erano in perdita, perché i biglietti venivano venduti comunque a prezzi bassi e non potevano coprire i costi del prodotto Alitalia. In un aeroporto dove easyJet dà il la si è scelto di offrire un nuovo prodotto che, con un costo decisamente più basso, possa essere profittevole ai prezzi di mercato, cioè nei dintorni di quelli praticati da U2. Come è noto, la base per i voli nazionali di AirOne è 29 euro O/W.
Gli A320 sono stati riconfigurati a 180 posti e tipicamente nella logica del low cost saranno la massima utilizzazione degli aeromobili, i dipendenti tutti base Malpensa, il catering a pagamento, i turnaround brevi, l’ attestamento a piazzole remote self manouvering, la logica del pricing.
Plus rispetto alla regina del T2 saranno l’ uso del più comodo T1, capitalizzando il servizio ferroviario in via di deciso miglioramento, il bagaglio imbarcato gratis e il c/s Alitalia, che vuol dire biglietti venduti anche in agenzia, oltre a MilleMiglia.
Marchio è un giovane determinato e self confident, lontano più di mille miglia dai vecchi burocrati parolai della Magliana. Si capisce che Sabelli ha dato molta mano libera. AirOne è una risposta alle difficoltà di Alitalia a Malpensa, ma contemporaneamente è un concept che potrà essere esportato in altre basi. Mi dice che sono molto attenti al rapporto fra Vueling e Iberia e noi sappiamo che IB vuole rendere il corto/medio raggio sempre più low cost. Del resto low cost vuole anche dire Air Berlin e JetBlue, non solo Ryanair.
L’ esordio non è da startup, AirOne eredita rotte e clienti da Alitalia, insieme a due brand che ogni passeggero italiano conosce. Il mercato sembra rispondere bene ai nuovi prezzi e io noto che particolarmente le trunk routes verso il sud Italia hanno un potenziale ben lontano dall’ essere completamente sfruttato.
Se diamo un’ occhiata alle stecche vediamo che quattro dei cinque aerei decollano intorno alle 7 verso Bari, Napoli, Palermo e Catania, destinazioni che prevedono una seconda rotazione serale. Quindi per le mete più importanti è possibile l’ andata e ritorno in giornata per affari, che può interessare l’ area lombarda che si trova più vicina a Malpensa che a Linate. Il quinto aereo va al Cairo e gli orari meno appetibili vedono i voli per le destinazioni minori.
Se faccio un paragone con l’ operativo di Lufthansa Italia vedo che i Tedeschi hanno dedicato ai voli nazionali gli orari meno attraenti e il presidio AP a tariffe basse negli orari migliori renderà più difficile la loro espansione verso sud.
Tra le rotte “forti” spicca l’ assenza di Cagliari, che potrà partire quando sarà disponibile un ulteriore aereo. Sempre nella logica low cost sono i voli per destinazioni come Ibiza, Palma e Olbia, che permetteranno aumentare il numero di ore volate da ciascun aeromobile, quindi a costi marginali molto bassi.
Il network è a mio parere “malpensacentrico”, nel senso che poggia pesantemente sull’ outgoing lombardo, ma è bilanciato dalla notorietà del marchio AirOne nel resto d’ Italia. Marchio ammette che la futura espansione internazionale richiederà invece un grosso impegno per far conoscere AirOne a destinazione, dove un concorrente come easyJet ha invece un brand ben noto.
Domani si parte.
Va subito al sodo: i pochi voli Alitalia rimasti a Malpensa erano in perdita, perché i biglietti venivano venduti comunque a prezzi bassi e non potevano coprire i costi del prodotto Alitalia. In un aeroporto dove easyJet dà il la si è scelto di offrire un nuovo prodotto che, con un costo decisamente più basso, possa essere profittevole ai prezzi di mercato, cioè nei dintorni di quelli praticati da U2. Come è noto, la base per i voli nazionali di AirOne è 29 euro O/W.
Gli A320 sono stati riconfigurati a 180 posti e tipicamente nella logica del low cost saranno la massima utilizzazione degli aeromobili, i dipendenti tutti base Malpensa, il catering a pagamento, i turnaround brevi, l’ attestamento a piazzole remote self manouvering, la logica del pricing.
Plus rispetto alla regina del T2 saranno l’ uso del più comodo T1, capitalizzando il servizio ferroviario in via di deciso miglioramento, il bagaglio imbarcato gratis e il c/s Alitalia, che vuol dire biglietti venduti anche in agenzia, oltre a MilleMiglia.
Marchio è un giovane determinato e self confident, lontano più di mille miglia dai vecchi burocrati parolai della Magliana. Si capisce che Sabelli ha dato molta mano libera. AirOne è una risposta alle difficoltà di Alitalia a Malpensa, ma contemporaneamente è un concept che potrà essere esportato in altre basi. Mi dice che sono molto attenti al rapporto fra Vueling e Iberia e noi sappiamo che IB vuole rendere il corto/medio raggio sempre più low cost. Del resto low cost vuole anche dire Air Berlin e JetBlue, non solo Ryanair.
L’ esordio non è da startup, AirOne eredita rotte e clienti da Alitalia, insieme a due brand che ogni passeggero italiano conosce. Il mercato sembra rispondere bene ai nuovi prezzi e io noto che particolarmente le trunk routes verso il sud Italia hanno un potenziale ben lontano dall’ essere completamente sfruttato.
Se diamo un’ occhiata alle stecche vediamo che quattro dei cinque aerei decollano intorno alle 7 verso Bari, Napoli, Palermo e Catania, destinazioni che prevedono una seconda rotazione serale. Quindi per le mete più importanti è possibile l’ andata e ritorno in giornata per affari, che può interessare l’ area lombarda che si trova più vicina a Malpensa che a Linate. Il quinto aereo va al Cairo e gli orari meno appetibili vedono i voli per le destinazioni minori.
Se faccio un paragone con l’ operativo di Lufthansa Italia vedo che i Tedeschi hanno dedicato ai voli nazionali gli orari meno attraenti e il presidio AP a tariffe basse negli orari migliori renderà più difficile la loro espansione verso sud.
Tra le rotte “forti” spicca l’ assenza di Cagliari, che potrà partire quando sarà disponibile un ulteriore aereo. Sempre nella logica low cost sono i voli per destinazioni come Ibiza, Palma e Olbia, che permetteranno aumentare il numero di ore volate da ciascun aeromobile, quindi a costi marginali molto bassi.
Il network è a mio parere “malpensacentrico”, nel senso che poggia pesantemente sull’ outgoing lombardo, ma è bilanciato dalla notorietà del marchio AirOne nel resto d’ Italia. Marchio ammette che la futura espansione internazionale richiederà invece un grosso impegno per far conoscere AirOne a destinazione, dove un concorrente come easyJet ha invece un brand ben noto.
Domani si parte.
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