Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo
Volo Air France 447
02/06/2009 L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV), sin dalle prime ore del mattino di ieri 1 giugno, sta seguendo l’evento che ha interessato l’aeromobile Airbus A 330-200 marche di immatricolazione francesi (F-GZCP), che operava il volo AF 447 tra Rio de Janeiro e Parigi ed è in costante contatto con l’Unità di Crisi del Ministero degli affari esteri e con l’omologa Autorità governativa di investigazione francese (Bureau d’Enquêtes et d’Analyses -BEA).
Ad oggi è stata confermata la presenza di dieci cittadini italiani a bordo del velivolo che risulta tuttora disperso mentre prosegue un’intensa attività di ricerca in una vasta area dell’oceano.
L’Agenzia sulla base dell’ordinamento internazionale in materia di inchieste aeronautiche (Allegato 13 alla Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale) ha la possibilità di designare un proprio esperto per seguire l’inchiesta tecnica che sarà condotta, qualora confermato che l’evento è occorso in acque internazionali, dal BEA francese (Stato di immatricolazione dell’aeromobile) o dallo Stato nelle cui acque territoriali si è verificato.
In alternativa va evidenziato che lo stesso Allegato 13 prevede la possibilità di delegare lo svolgimento dell’indagine tecnica da parte dello Stato che sarebbe titolare dell’indagine ad altro Stato.
In riferimento alle possibili cause che possono aver contribuito all’evento, l’ANSV ritiene opportuno sottolineare che in questa fase è prematuro formulare qualsiasi ipotesi se non supportata da elementi certi e documentabili.
A tal fine raccomanda di astenersi dal formulare ipotesi sulla base di notizie incomplete o addirittura prive di fondamento.
Elementi di certezza significativi potranno essere dedotti, oltre che da evidenze accertate, dalla lettura e decodifica dei dati contenuti nei registratori di bordo (cosiddette “scatole nere”), che, se recuperati, saranno certamente utili a definire le dinamiche dell’evento.
Va evidenziato che esiste la possibilità, in analogia con altri casi (ATR 72 al largo di Palermo, agosto 2005, B737 nel Mar Rosso, gennaio 2004) di recuperare i detti apparati anche se fossero localizzati ad elevate profondità attraverso l’utilizzo di veicoli robotizzati sottomarini.
Le “scatole nere” peraltro sono dotate di un trasmettitore che, in caso di immersione in acqua, emette un segnale su una frequenza dedicata, per circa trenta giorni, al fine di consentire la propria localizzazione.
L’Agenzia, nel manifestare i propri sentimenti di vicinanza ai familiari dei passeggeri coinvolti nell’evento, assicura il proprio impegno nel fornire il supporto specialistico nella conduzione dell’inchiesta tecnica, compatibilmente con la normativa internazionale.
http://www.ansv.it/It/Detail.asp?ID=1123