I sindacati di Air France chiedono protezione dai vettori a basso costo e del Golfo.


E perdomami ma qua, mi trovi molto in disaccordo.
Una cosa e' pensare al protezionismo come scusa per tollerare malegestioni, RAM e' il tipico esempio e sono allineato al tuo pensiero.
Un altra cosa e' invece un governo che ha il dovere di proteggere i suoi interessi nazionali specie in un mondo ultracompetitivo, interessi che sono rappresentati anche dalle compagnie strategiche per l' interesse nazionale stesso, il che vuol dire anche e prima di tutto proteggere i propri lavoratori dalla concorrenza di quelle societa' o di quei prodotti di quei paesi in cui la mancanza di un minimo di struttura civile e di diritto del lavoro permette di raggiungere competitivita' fasulle.

Quoto in toto.
 
Da quando il mercato é cosi liberalizzato é peggiorato tutto: il servizio (la concorrenza inizialmente l'ha migliorato ora invece é peggio di peggio dove anche le major ti fanno pagare il bagaglio e non ti danno quasi nulla di managiare), contratti dei dipendenti (negli aeroporti un precariato pauroso) ecc.

Ehm, dimentichi le tariffe... (non penso che tu abbia tutti i torti, ma credo che non considerare l'abbattimento dei prezzi per volare porti a valutazioni un po' parziali)
 
Ehm, dimentichi le tariffe... (non penso che tu abbia tutti i torti, ma credo che non considerare l'abbattimento dei prezzi per volare porti a valutazioni un po' parziali)

Non sono migliorate le tariffe,è solo cambiato il canale di pagamento, prima era rimessa diretta del cliente, adesso è rimessa indiretta del cliente tramite gli enti locali, il quale baratta i servizi sociali di pubblica utilità per un viaggio a stocazzoland a 10€.
 
Non sono migliorate le tariffe,è solo cambiato il canale di pagamento, prima era rimessa diretta del cliente, adesso è rimessa indiretta del cliente tramite gli enti locali, il quale baratta i servizi sociali di pubblica utilità per un viaggio a stocazzoland a 10€.

Aggiungi che oggi devi pagare fee di agenzia, servizio di vendita, commissione carte di credito, call center a 10 euro al minuto, 25 eur a grammo extra di bagaglio, ecc, ecc
 
Non sono migliorate le tariffe,è solo cambiato il canale di pagamento, prima era rimessa diretta del cliente, adesso è rimessa indiretta del cliente tramite gli enti locali, il quale baratta i servizi sociali di pubblica utilità per un viaggio a stocazzoland a 10€.

Aggiungi che oggi devi pagare fee di agenzia, servizio di vendita, commissione carte di credito, call center a 10 euro al minuto, 25 eur a grammo extra di bagaglio, ecc, ecc

Sì, scusate, le tariffe non sono diminuite; un Milano-Roma AZ, un Venezia-Londra BA, o un Venezia-Sydney con Emirates costano esattamente come 20 anni fa. Ma andiamo..... E non mi risulta che gli enti locali foraggino TUTTE le compagnie aeree. Io non dico che le liberalizzazioni siano esenti da difetti, ma per un'analisi anche solo parzialmente completa, non si può non dire che hanno ampliato in maniera drammatica la platea di chi si può permettere di volare.
 
In effetti eravamo un po' IT con la richiesta di AF sulla protezione del mercato interno dalle LCC, ma se la vogliamo dire tutta, in Italy abbiamo pure permesso ad un vettore ( EK) di volare in 5ª libertà , una follia, fanno benissimo i Francesi a cercare tutti gli strumenti per difendere il loro mercato, non sono esterofili come noi.
 
Sì, scusate, le tariffe non sono diminuite; un Milano-Roma AZ, un Venezia-Londra BA, o un Venezia-Sydney con Emirates costano esattamente come 20 anni fa. Ma andiamo..... E non mi risulta che gli enti locali foraggino TUTTE le compagnie aeree. Io non dico che le liberalizzazioni siano esenti da difetti, ma per un'analisi anche solo parzialmente completa, non si può non dire che hanno ampliato in maniera drammatica la platea di chi si può permettere di volare.

Ti ripeto: io non metto in dubbio il calo delle tariffe ma quando la concorrenza era, lasciamo il termine, fra compagnie serei non vi era il precariato che vi é ora nel trasporto aereo ed il servizio era migliore. Ora i posti di lavoro stanno diminuendo o sono precari.

Vi é modo e modo di liberalizzare.

Gli altri settori dagli amici UE tranne il telefono sono stati una buffonata dove le tariffe si sono alzate (elettricitá, gas, treni). C'é da dire peró che nel telefonico le tariffe si sono abbassate ma anche il servizio: per aggiustare il telefono di casa ci vogliono giorni e giorni di attesa.
 
E perdomami ma qua, mi trovi molto in disaccordo.
Una cosa e' pensare al protezionismo come scusa per tollerare malegestioni, RAM e' il tipico esempio e sono allineato al tuo pensiero.
Un altra cosa e' invece un governo che ha il dovere di proteggere i suoi interessi nazionali specie in un mondo ultracompetitivo, interessi che sono rappresentati anche dalle compagnie strategiche per l' interesse nazionale stesso, il che vuol dire anche e prima di tutto proteggere i propri lavoratori dalla concorrenza di quelle societa' o di quei prodotti di quei paesi in cui la mancanza di un minimo di struttura civile e di diritto del lavoro permette di raggiungere competitivita' fasulle.

Ho appena finito di leggere un libro secondo me bellissimo e che andrebbe fatto leggere a Agnoletto e Casarini, “A splendid exchange” di William Bernstein, sulla storia del commercio. L’esempio che fai tu e’, in sostanza, quello degli Stati Uniti tra la loro indipendenza e, grosso modo, gli anni ’50 del 1800, quando alzarono dazi per salvare la loro industria dalla concorrenza di quella inglese, per poi levarli una volta divenuti forti. E’ un’idea che capisco senza dubbio (anche se Barnstein s’interroga sul ruolo che i dazi ebbero nel generare la guerra civile in America) e che condivido... fino ad un certo punto. Un conto e’, per esempio, proteggere SNECMA per mantenere know-how nel campo dei motori, ma che si fa quando SNECMA, coperta dallo Stato e quindi non interessata a progredire, a diventare piu’ efficiente, piu’ profittevole, diventa un carrozzone incapace di mettere insieme un prodotto che puo’ competere con Rolls Royce, General Electric, Pratt & Whitney? Perche’, irrimediabilmente, questo e’ quello che comporta il protezionismo. So di toccare un tasto dolente ma aver dato carta bianca a Fiat in secula saeculorum c’ha dato macchine inaffidabili, poca concorrenza interna e una produzione di auto inferiore a quella di Turchia e UK, che non hanno “grandi case” basate nel paese.

Peccato che col protezionismo, o quello che dagli anni '90 chiamerei semi-protezionismo non ha distrutto cosi tante compagnie aeree come questa concorrenza feroce senza regole.

Da quando il mercato é cosi liberalizzato é peggiorato tutto: il servizio (la concorrenza inizialmente l'ha migliorato ora invece é peggio di peggio dove anche le major ti fanno pagare il bagaglio e non ti danno quasi nulla di managiare), contratti dei dipendenti (negli aeroporti un precariato pauroso) ecc.

Non concordo.
In questo periodo, in Europa e in America, con la liberalizzazione, sono aumentate:
1. L’offerta di voli
2. La sicurezza a bordo (0.2 incidenti mortali per milione di partenze negli USA nel 2008 contro 1.4 nel 1989)
3. La convenienza per i viaggiatori (Il link di seguito mostra come, in $ “reali” del 2000, il prezzo totale di un biglietto aereo nel 1979 fosse $442.88, comparato con $283.97 nel 2012. http://www.airlines.org/Pages/Annual-Round-Trip-Fares-and-Fees-Domestic.aspx )

Chiaro, gli stipendi si sono ridotti, gli orari si son fatti piu’ lunghi e il contratto a vita non esiste piu’. Il mio ruolo e’ pagato 1/3 in meno di quanto fosse negli anni ’90 in termini reali, non ho straordinari, il mio contratto scade a fine 2014 e anche se fosse un indeterminato posso essere licenziato con tre mesi di preavviso. E ho un piano pensionistico che... vabbe’. Pero’ cosi’ e’ successo ovunque nel mondo del lavoro; suppongo sia il prezzo che dobbiamo pagare per viaggiare a poco prezzo, guidare macchine sempre piu’ intelligenti e infarcite di elettronica, comprare frutta fuori stagione, mangiare fast food e comprare vestiti fatti in un paese lontano per poche decine di euro. E, dettaglio non proprio secondario, l'azienda che mi da lavoro cerca di essere in attivo a fine anno e non si affida al governo per coprirne le perdite, come faceva nei tempi belli in cui tutti erano pagati uno sproposito, avevano l'auto aziendale, lavoravano sei ore al giorno e prendevano lo champagne dagli aerei parcheggiati in aeroporto.
 
Vi é modo e modo di liberalizzare.

Gli altri settori dagli amici UE tranne il telefono sono stati una buffonata dove le tariffe si sono alzate (elettricitá, gas, treni). C'é da dire peró che nel telefonico le tariffe si sono abbassate ma anche il servizio: per aggiustare il telefono di casa ci vogliono giorni e giorni di attesa.

No, il modo di liberalizzare è solo uno, nel senso che produce gli stessi effetti: abbassamento delle tariffe e diminuzione delle tutele per i lavoratori del settore (spesso, in ordine inverso). L'esempio che hai portato, la telefonia (specialmente quella mobile) illustra perfettamente il concetto: tariffe più basse, ma precariato dilagante nel settore.
In generale, se si vuole (come dice giustamente 13900) "viaggiare a poco prezzo, guidare macchine sempre piu’ intelligenti e infarcite di elettronica, comprare frutta fuori stagione, mangiare fast food e comprare vestiti fatti in un paese lontano per poche decine di euro", questi sono i compromessi che ogni giorno accettiamo.