I sindacati contro Ryanair: “Elusi gli obblighi contributivi per milioni di euro”


Il punto è che non si sa se la legge italiana possa applicarsi. Dacché c'è l'Europa ed hai a che fare con controparti comunitarie, il diritto nazionale non è più la sola fonte. Sarà una regola bizzarra, ma è così -che ti piaccia o no-.
Semplificando brutalmente: la legge italiana invece dice: un cittadino italiano, residente in Italia, CHE LAVORA IN ITALIA, paga le tasse ed i contributi previdenziali in Italia. Ryanair risponde: io sono un soggetto irlandese, assumo i miei dipendenti con un contratto di diritto irlandese, per la legge irlandese i miei dipendenti lavorano in Irlanda. Quindi sono tassati in Irlanda e lì versiamo i contributi, della legge italiana non me ne frega nulla, non ho neanche una stabile organizzazione in Italia. Ryanair per la legge irlandese ha ragione. Se io stato italiano applico la mia legge e condanno Ryanair mi trovo contro in sede comunitaria Ryanair e l'Irlanda. E non sono per niente sicuro di sentirmi dire che ho ragione, anzi .....
Stai tranquillo che se nessuno è partito a testa bassa contro Ryanair è perché la questione non è chiara: uno stato condanna Ryanair, Ryanair si rivolge alla corte di giustizia europea; non c'è giurisprudenza sufficiente e non si sa quale possa essere la pronuncia dei giudici. Se c'è un qualche principio statuito nei trattati comunitari questo prevale, ma ad oggi in materia di lavoro c'è ben poco; di conseguenza le pronunce sono state in prevalenza di conservazione dello status quo. Di più, una sentenza favorevole al ricorrente Ryanair aprirebbe una situazione analoga alla famosa sentenza Boesman (e non sai quante aziende italiane trasferirebbero illico et immediate la sede fuori Italia per godere di un costo del lavoro inferiore), una sentenza favorevole al convenuto rischia di essere una Waterloo per Ryanair ed in entrambi i casi si apre un problema politico. Troppo il rischio di perdere per i due contendenti, stato e Ryanair, e così nessuno fa nulla. L'unico precedente è quello francese, ma la battaglia legale tra Ryanair e governo francese è all'inizio.
I contratti dei naviganti Ryanair, per quello che leggo sui siti, sono di due tipi: assunzione diretta da parte di Ryanair / assunzione da parte di agenzie esterne che assumono in proprio i dipendenti -con contratto inglese/irlandese etc, comunque non italiano-; le agenzie esterne hanno contratti di somministrazione con Ryanair.
 
Ripesco il thread per un aggiornamento inerente:

Anche in appello Ryanair batte Inps: “Corretto versare i contributi in Irlanda”


La Corte di Appello di Brescia ha confermato la sentenza del Tribunale di Bergamo di marzo 2016: legittimi i versamenti contributivi irlandesi effettuati per il personale italiano di stanza a Orio al Serio. L'ente previdenziale aveva chiesto 9,4 milioni di euro per gli anni dal 2006 e il 2010.

Nuova vittoria in un tribunale italiano per Ryanair. La Corte di Appello di Brescia ha confermato la sentenza del Tribunale di Bergamo di marzo 2016 che aveva riconosciuto come legittimi i versamenti contributivi irlandesi effettuati per il personale italiano di stanza a Orio al Serio. Giovedì scorso, anche la Corte di Appello di Brescia, sezione Lavoro, ha dato ragione alla compagnia aerea, rigettando le istanze di Inps e Inail che contestavano la legittimità della certificazione previdenziale relativa ai dipendenti italiani di Ryanair.

“La sentenza – spiega l’avvocato Sergio Barozzi dello studio Lexellent, che ha difeso la compagnia con Stefania Bargellini – arriva dopo una decisione della Corte di Giustizia europea che nel confermare il divieto di doppia imposizione contributiva nei paesi membri, ha escluso che un tribunale locale possa sindacare la decisione di un altro stato membro che abbia rilasciato il certificato di conformità contributiva. L’eventuale questione sulla legittimità del documento e sul luogo di pagamento dei contributi in uno stato o in altro deve infatti essere affrontata in sede comunitaria”.

Ricordiamo che l’ente previdenziale aveva chiesto 9,4 milioni di euro per gli anni dal 2006 e il 2010. Ma il giudice di Bergamo aveva dato ragione alla compagnia aerea low cost: “Il luogo di lavoro di piloti e personale di cabina è l’aeromobile, e i velivoli sono registrati in Irlanda” per cui il personale Ryanair operante su aeromobili registrati in Irlanda è correttamente assunto e assicurato socialmente in Irlanda, e la compagnia ha versato correttamente in Irlanda i contributi previdenziali tra il 2006 e il 2010, sotto la legge dell’Ue.

“La Corte Brescia – continua Barozzi – non solo ha accertato la presenza dei certificati di conformità contributiva irlandesi (doc e101) e quindi la loro non sindacabilità da parte dell’Inps se non avanti alla commissione europea ma anche che, pur in assenza dei certificati, i lavoratori sarebbero comunque stati soggetti al regime previdenziale irlandese”.

Il giudizio della Corte di Appello conferma le posizioni espresse dalle sezioni lavoro dei Tribunali di Velletri, di Brescia e di Bologna, e dalla corte di appello di quest’ultima città, oltre che da molti tribunali in Europa, che hanno stabilito come il luogo di lavoro dell’equipaggio di una compagnia aera sia l’aeromobile dove svolgono le loro mansioni e ha confermato la legittimità delle certificazioni previdenziali relative (moduli E101) in assenza di un’impugnativa specifica di fronte a una corte europea.

“La questione -ricorda l’avvocato che ha difeso Ryanair- è stata affrontata da diversi tribunali e sotto svariati punti di vista (contributi, applicazione della legge irlandese ai contratti di lavoro, applicazione della normativa in tema di comunicazioni al ministero e profili burocratici). Con la sola eccezione di un precedente a Roma tutti i giudici (Velletri, Bologna, Bergamo, Brescia) hanno confermato la correttezza della posizione di Ryanair. Infatti, fino al 2012, quando la normativa è cambiata, la base di servizio, cioè il luogo da cui partono e arrivano gli equipaggi, non è determinante ai fini della individuazione del luogo dove devono essere pagati i contributi. E questo nell’interesse non già della azienda, ma bensì dei lavoratori”.

Dopo la sentenza della Corte d’Appello di Brescia l’Inps, probabilmente, valuterà se procedere o meno nel contenzioso ma “la società – conclude Barozzi – si augura che dopo questa decisione (la ottava a favore della compagnia aerea nei confronti di Inps e Ministero) si possa trovare un componimento della vicenda che lasciando alle spalle il contenzioso possa favorire lo sviluppo in Italia di rotte e aeroporti”.

http://www.bergamonews.it/2017/07/2...retto-versare-i-contributi-in-irlanda/260919/



Gli accusanti hanno preso l'ennesimo schiaffone in faccia.
 
Ultima modifica:
Meno male che all'estero invece continua a prendere uno schiaffone dopo l'altro.. francia, danimarca, svezia... ma in italia ovviamente siamo più dritti degli altri...
 
Meno male che all'estero invece continua a prendere uno schiaffone dopo l'altro.. francia, danimarca, svezia... ma in italia ovviamente siamo più dritti degli altri...
In merito a pseudo-contributi e multe da pagare in loco non mi risulta nulla in merito a Danimarca e Svezia. Puoi postare qualche articolo al riguardo?

Sulla Francia, e' probabile che lo schiaffone verra' ricambiato presto: https://www.irishtimes.com/business...for-15m-after-threats-and-blackmail-1.3063656
 
Solite voci di personaggiucoli che contano come il due di coppe a gettare letame sugli altri. La cancrena del sindacato ce l'abbiamo solo noi e siamo bravi a tenercela...
 
Aggiungo alla questione equipaggi: perché su una tratta nazionale se acquisti qualcosa non ti viene rilasciato uno scontrino fiscale ? E se vuoi una "ricevuta" devi seguire le regole della Compagnia?
Dove viene versata l'IVA riscossa dal consumatore finale sul territorio italiano ?
 
se il luogo di partenza è estero è un conto, se fai una tratta italia su italia i contributi li devi pagare.
 
Scusate la domanda da ignorante in materia:

Ma se

“Il luogo di lavoro di piloti e personale di cabina è l’aeromobile, e i velivoli sono registrati in Irlanda” per cui il personale Ryanair operante su aeromobili registrati in Irlanda è correttamente assunto e assicurato socialmente in Irlanda, e la compagnia ha versato correttamente in Irlanda i contributi previdenziali tra il 2006 e il 2010, sotto la legge dell’Ue.

quindi anche AZ o altri, per assurdo, (avendo velivoli registrati in Irlanda) potrebbe fare contratti Irlandesi e pagare i contributi lì
 
Scusate la domanda da ignorante in materia:

Ma se

“Il luogo di lavoro di piloti e personale di cabina è l’aeromobile, e i velivoli sono registrati in Irlanda” per cui il personale Ryanair operante su aeromobili registrati in Irlanda è correttamente assunto e assicurato socialmente in Irlanda, e la compagnia ha versato correttamente in Irlanda i contributi previdenziali tra il 2006 e il 2010, sotto la legge dell’Ue.

quindi anche AZ o altri, per assurdo, (avendo velivoli registrati in Irlanda) potrebbe fare contratti Irlandesi e pagare i contributi lì
No, perché AZ è una società di diritto italiano che utilizza beni di terzi (leasing) per le proprie attività di volo. Viceversa FR è una società di diritto irlandese, quindi coincidente con il paese di immatricolazione dell'a/m.
 
No, perché AZ è una società di diritto italiano che utilizza beni di terzi (leasing) per le proprie attività di volo. Viceversa FR è una società di diritto irlandese, quindi coincidente con il paese di immatricolazione dell'a/m.

Grazie Paolo. Così è più chiaro :)
 
se il luogo di partenza è estero è un conto, se fai una tratta italia su italia i contributi li devi pagare.

secondo me... se io ho personale irlandese e faccio servizio in italia devo pagare i contributi perchè il codice della navigazione a quel punto va a farsi fott...
si fa un servizio nazionale.. il problema è se giuridicamente il volo (interno) viene o meno legato ad un volo estero per cui a questo punto anche i
punto punto italia sono come toccata e fuga di un personale estero, esempio:

vengo da uk vado a milano da (milano vado a napoli), da napoli vado a uk ---> se lo considero unico viaggio allora ho preso io Inps una tranvata
con un grimaldello giuridico

se invece vengono considerati come viaggi a sè stanti a questo punto diventa difficile che una tratta interna non possa essere soggetta a contributi
e tassazione italiana (tratta da milano a napoli).
 
secondo me... se io ho personale irlandese e faccio servizio in italia devo pagare i contributi perchè il codice della navigazione a quel punto va a farsi fott...
si fa un servizio nazionale.. il problema è se giuridicamente il volo (interno) viene o meno legato ad un volo estero per cui a questo punto anche i
punto punto italia sono come toccata e fuga di un personale estero, esempio:

vengo da uk vado a milano da (milano vado a napoli), da napoli vado a uk ---> se lo considero unico viaggio allora ho preso io Inps una tranvata
con un grimaldello giuridico

se invece vengono considerati come viaggi a sè stanti a questo punto diventa difficile che una tratta interna non possa essere soggetta a contributi
e tassazione italiana (tratta da milano a napoli).

E' un giochino che permette a FR di risparmiare molti soldini...

Una curiosita': l'assistenza medica di questo personale che viaggia da Milano a Napoli chi la garantisce?

In poche parole, chi paga? Italia o Irlanda?..

Il pilota o gli assistenti di volo di Ryanair che sono di base in Italia, avendo contribuzione in Irlanda, hanno quindi l'assistenza medica a Dublino?
 
secondo me... se io ho personale irlandese e faccio servizio in italia devo pagare i contributi perchè il codice della navigazione a quel punto va a farsi fott...
si fa un servizio nazionale.. il problema è se giuridicamente il volo (interno) viene o meno legato ad un volo estero per cui a questo punto anche i
punto punto italia sono come toccata e fuga di un personale estero, esempio:

vengo da uk vado a milano da (milano vado a napoli), da napoli vado a uk ---> se lo considero unico viaggio allora ho preso io Inps una tranvata
con un grimaldello giuridico

se invece vengono considerati come viaggi a sè stanti a questo punto diventa difficile che una tratta interna non possa essere soggetta a contributi
e tassazione italiana (tratta da milano a napoli).

E' un giochino che permette a FR di risparmiare molti soldini...

Una curiosita': l'assistenza medica di questo personale che viaggia da Milano a Napoli chi la garantisce?

In poche parole, chi paga? Italia o Irlanda?..

Il pilota o gli assistenti di volo di Ryanair che sono di base in Italia, avendo contribuzione in Irlanda, hanno quindi l'assistenza medica a Dublino?
Penso vi stiate dimenticando che non esiste più (salvo per il regime IVA) il concetto di volo interno. Quando LH ha aperto LHI, il personale di volo era assunto dalla casa madre tedesca e temporaneamente operava a MXP, dubi fortemente che siano stati pagati contributi in Italia per quel personale.
Per le imposte sul reddito vale il paese di residenza fiscale, se passi oltre 180 notti in Italia e hai qui il centro dei tuoi affari non importa dove risulti assunto, paghi le imposte in Italia. Viceversa se sei residente all'estero e non hai il centro dei tuoi affari in Italia non paghi le imposte sul reddito.
Per il SSN, se sei fiscalmente residente all'estero il Servizio Sanitario Nazionale italiano garantisce le prestazioni e provvede al riaddebito all'equivalente servizio della nazione di residenza.
 
dal 2012 i naviganti Ryan basati in Italia, residenti e non, pagano contributi in Italia. Il volo domestico esiste ancora e le tasse fiscali vengono ripartite tra Irlanda e Italia.