I sindacati contro Ryanair: “Elusi gli obblighi contributivi per milioni di euro”


Esatto. E la questione, credo, ruota intorno alla domanda che ho posto all'inizio: è FR sostituto d'imposta in Italia?
Ci sono altri casi per certi versi simili a questo, come ad esempio quello del personale italiano delle ambasciate straniere.

sono simili , ma non uguali , spero solo che se un organo del ministero del lavoro di questo governo dei tecnici prende questa posizione sia la volta buona per ottenre una decisione definitiva , come per esempio è stato per le olimpiadi a roma (non si fanno)
è sbagliato non si può fare che paghino i contributi , non è sbagliato non paghino i contributi
mi sembrerebbe strano però che un organo dello stato smentisca se stesso
 
Il Durc deve essere presentato:
Per gli appalti/subappalti di lavori pubblici in edilizia:
Per lavori privati in edilizia: prima dell'inizio dei lavori oggetto di concessione edilizia o di DIA (denuncia inizio attività)
Per Attestazione SOA, iscrizione all'Albo Fornitori, agevolazioni - finanziamenti - sovvenzioni
Per gli appalti di forniture
Per gli appalti di servizi
Per la gestione di servizi ed attività pubbliche in convenzione o concessione.
Ryanair vi rientra?


Il punto, invece, a me pare questo: (fonte Ministero del Lavoro) per i lavoratori distaccati dalle imprese comunitarie trova applicazione il principio di personalità, opposto al principio di territorialità vigente in materia di condizioni di lavoro.
Più precisamente, l’art 14 del Regolamento CEE n. 1408/1971 prevede nei confronti dei lavoratori comunitari distaccati (Azienda che assume all'estero, quindi lavoratori stranieri, ma distacca in Ita) l’applicazione della legislazione previdenziale del Paese di residenza del lavoratore, qualora eserciti parte della sua attività in tale Paese (e direi che è il caso dei dip. Ryanair che hanno solo firmato il contratto Irlandese, ma non credo che prendano residenza in Irlanda), ovvero il regime previdenziale del Paese di residenza dell’azienda comunitaria, qualora il lavoratore sia residente in un Paese in cui non svolge ordinariamente la propria attività lavorativa.
 
Il Durc deve essere presentato:
Per gli appalti/subappalti di lavori pubblici in edilizia:
Per lavori privati in edilizia: prima dell'inizio dei lavori oggetto di concessione edilizia o di DIA (denuncia inizio attività)
Per Attestazione SOA, iscrizione all'Albo Fornitori, agevolazioni - finanziamenti - sovvenzioni
Per gli appalti di forniture
Per gli appalti di servizi
Per la gestione di servizi ed attività pubbliche in convenzione o concessione.
Ryanair vi rientra?


Il punto, invece, a me pare questo: (fonte Ministero del Lavoro) per i lavoratori distaccati dalle imprese comunitarie trova applicazione il principio di personalità, opposto al principio di territorialità vigente in materia di condizioni di lavoro.
Più precisamente, l’art 14 del Regolamento CEE n. 1408/1971 prevede nei confronti dei lavoratori comunitari distaccati (Azienda che assume all'estero, quindi lavoratori stranieri, ma distacca in Ita) l’applicazione della legislazione previdenziale del Paese di residenza del lavoratore, qualora eserciti parte della sua attività in tale Paese (e direi che è il caso dei dip. Ryanair che hanno solo firmato il contratto Irlandese, ma non credo che prendano residenza in Irlanda), ovvero il regime previdenziale del Paese di residenza dell’azienda comunitaria, qualora il lavoratore sia residente in un Paese in cui non svolge ordinariamente la propria attività lavorativa.
Inoltre mi sembra evidente che Rayan non opera in Italia tramite una stabile organizzazione (se no sarebbe assimilata a una S.p.A. di diritto italiano), ma mi stupisce che l'Amministrazione Finanziaria non contesti tale scelta, quanto meno per le attività svolte interamente nel territorio nazionale (e fra l'altro anche assoggettate a IVA).
Visto che FR è presente in Italia ormai da tempo è chiaro che in qualche modo sono riusciti a farsi autorizzare (magari tacitamente) ad operare in questo modo.
 
Visto che FR è presente in Italia ormai da tempo è chiaro che in qualche modo sono riusciti a farsi autorizzare (magari tacitamente) ad operare in questo modo.

magari invece hanno continuato ad agire in quello che pensano sia un vuoto normativo
se un organo del ministero del lavoro prende questa posizione credo che ora non ci siano dubbi sulla norma in se

interessante sapere se nel caso applicata questa norma (e anche per gli anni passati) sia a carico della azienda o veda coinvolti anche i dipendenti come risarcitori
molte aziende su estero ti pagano poi ci pensi tu cittadino italiano a regolarizzare la situazione contributiva
 
se un organo del ministero del lavoro prende questa posizione credo che ora non ci siano dubbi sulla norma in se

Oddio, non mi pare proprio la posizione di un organo terzo e imparziale...
 
Il punto a me pare essere un altro: l'unione monetaria e l'unione doganale della UE non potranno reggere a lungo senza una contestuale armonizzazione del diritto del lavoro e della pressione fiscale nei paesi membri. Non si possono scorporare politica monetaria e politica fiscale, politica fiscale e politica sociale, senza fare i danni dei quali i TG di tutto il mondo parlano da circa sei mesi: a Bruxelles, non a Roma, dovranno essere risolte le incongruenze che aziende come Ryanair sfruttano per operare in tutta europa con personale "irlandese".
 
Il punto a me pare essere un altro: l'unione monetaria e l'unione doganale della UE non potranno reggere a lungo senza una contestuale armonizzazione del diritto del lavoro e della pressione fiscale nei paesi membri. Non si possono scorporare politica monetaria e politica fiscale, politica fiscale e politica sociale, senza fare i danni dei quali i TG di tutto il mondo parlano da circa sei mesi: a Bruxelles, non a Roma, dovranno essere risolte le incongruenze che aziende come Ryanair sfruttano per operare in tutta europa con personale "irlandese".

in un quadro generale quello che dici è ragionevole e auspicabile
è anche vero che se delle leggi sulla contribuzione sono state violate si proceda velocemente a sanzionare la cosa , poi che si faccia un accordo per armonizzare il tutto meglio ancora , ora pensiamo a far rispettare le regole che il sistema contributivo italiano prevede
altrimenti si rimanda all'infinito con le solite prescrizioni e così via
 
Il punto a me pare essere un altro: l'unione monetaria e l'unione doganale della UE non potranno reggere a lungo senza una contestuale armonizzazione del diritto del lavoro e della pressione fiscale nei paesi membri. Non si possono scorporare politica monetaria e politica fiscale, politica fiscale e politica sociale, senza fare i danni dei quali i TG di tutto il mondo parlano da circa sei mesi: a Bruxelles, non a Roma, dovranno essere risolte le incongruenze che aziende come Ryanair sfruttano per operare in tutta europa con personale "irlandese".

quoto
 
Pongo una semplice quesito, solo per capire meglio.
Per il dipendente Ryanair che si infortuna sul lavoro ad esempio a BGY, la Ryanair fa la denuncia infortunio all'INAIL? Il lavoratore riceve l'indennità infortunio dall'INAIL?
La dipendente italiana di Ryanair in maternità, da chi percepisce l'indennità? Dall'INPS o dall'equivalente irlandese?
 
Pongo una semplice quesito, solo per capire meglio.
Per il dipendente Ryanair che si infortuna sul lavoro ad esempio a BGY, la Ryanair fa la denuncia infortunio all'INAIL? Il lavoratore riceve l'indennità infortunio dall'INAIL?
La dipendente italiana di Ryanair in maternità, da chi percepisce l'indennità? Dall'INPS o dall'equivalente irlandese?

Ryanair fa firmare contratti di lavoro irlandesi, non è iscritta ad INAL o INPS, non paga contributi, quindi i suoi dipendenti in caso di infortunio o maternità nulla possono pretendere da tali enti.
Comunque i sindacati si sono mossi perché sanno essere in arrivo le prime ordinanze-ingiunzioni INAIL sulla base delle verifiche svolte dalla Guardia di Finanza un anno fa.
Inoltre sembra stiano per arrivare anche le prime notifiche dalla 'INPS e dall'Agenzia delle Entrate.
 
in un quadro generale quello che dici è ragionevole e auspicabile
è anche vero che se delle leggi sulla contribuzione sono state violate si proceda velocemente a sanzionare la cosa , poi che si faccia un accordo per armonizzare il tutto meglio ancora , ora pensiamo a far rispettare le regole che il sistema contributivo italiano prevede
altrimenti si rimanda all'infinito con le solite prescrizioni e così via

D'accordo nel far rispettare la legge - ovviamente. Il modo migliore di far rispettare le leggi, tuttavia, è spesso scriverne di ragionevoli: è irragionevole configurare l'Unione europea come unione economica quando, in realtà, ampi ambiti dell'economia non hanno una disciplina comune (diritto del lavoro e fiscalità, in primis). Con la miscela attuale di diritti, doveri, giurisdizioni che ci sono in Europa è impensabile riuscire a far applicare la legge uniformemente: occorrono leggi uniformi, diritti uniformi, giurisdizioni uniformi per applicare la legge in modo uniforme.
Far pagare le dovute sanzioni e i dovuti contributi a Ryanair è giusto ma non estirpa il problema, lo rimanda con danni verosimilmente molto netti per l'economia italiana.
 
Altro fatto legato alle libertà italiane di Ryanair: Perchè se un membro di equipaggio di una compagnia italiana esibisce solo l'ID gli viene chiesto anche il Crew Member, e invece ai dipendenti di Ryanair, che non sanno neanche cos'è un crew member, non gli si dice nulla solamente esibendo il badge della compagnia?? Perchè è successo e succede che alcuni colleghi nuovi in una compagnia aerea italiana vengano bloccati al varco equipaggi di Orio al Serio perchè hanno solo l'ID, mentre chi è di Ryan passa senza che gli venga chiesto nulla.
 
@ mauro @ kenadams: più chiaro e preciso di così non si può, sono completamente d'accordo. Secondo me Ryanair -prima o poi- sarà il casus belli da cui nascerà una normativa europea unificata sulle prestazioni di lavoro; per intendersi, un po' come avvenne con la ben nota sentenza Boesman per i calciatori. Aggiungo che secondo me la normativa dovrà estendersi anche all'ambito tributario e finanziario, oltre a quello "lavoro", per non tacer poi della previdenza: vedremo quando i primi expat italiani in Ryanair matureranno l'età della pensione. Altrimenti continueremo con le zone grige, che hanno consentito il proliferare di comportamenti opportunistici come quello di Ryanair. Oltre il diritto nazionale di questi spazi "classe G", per esprimersi in gergo ATC, ce ne sono fin troppi. E' un fenomeno nuovo: per ora il diritto internazionale si è mosso sulla base di accordi bilaterali, raramente multilaterali, che però tengono per base le normative nazionali pregresse. La normativa europea direttamente applicabile copre un ambito relativamente ristretto: magari regolamenta in maniera pignola le dizioni che devono apparire su una etichetta di una bottiglia di vino, ma -per rimanere nel nostro campo- poi non dice quali debbano essere le dimensioni del bagaglio di cabina. Temo che ci vorrà del tempo, ma non sarà possibile eludere il problema -che è politico: ci vuole una cessione di sovranità dagli attuali stati all'Europa-.
 
@ mauro @ kenadams: più chiaro e preciso di così non si può, sono completamente d'accordo. Secondo me Ryanair -prima o poi- sarà il casus belli da cui nascerà una normativa europea unificata sulle prestazioni di lavoro; per intendersi, un po' come avvenne con la ben nota sentenza Boesman per i calciatori. Aggiungo che secondo me la normativa dovrà estendersi anche all'ambito tributario e finanziario, oltre a quello "lavoro", per non tacer poi della previdenza: vedremo quando i primi expat italiani in Ryanair matureranno l'età della pensione. Altrimenti continueremo con le zone grige, che hanno consentito il proliferare di comportamenti opportunistici come quello di Ryanair. Oltre il diritto nazionale di questi spazi "classe G", per esprimersi in gergo ATC, ce ne sono fin troppi. E' un fenomeno nuovo: per ora il diritto internazionale si è mosso sulla base di accordi bilaterali, raramente multilaterali, che però tengono per base le normative nazionali pregresse. La normativa europea direttamente applicabile copre un ambito relativamente ristretto: magari regolamenta in maniera pignola le dizioni che devono apparire su una etichetta di una bottiglia di vino, ma -per rimanere nel nostro campo- poi non dice quali debbano essere le dimensioni del bagaglio di cabina. Temo che ci vorrà del tempo, ma non sarà possibile eludere il problema -che è politico: ci vuole una cessione di sovranità dagli attuali stati all'Europa-.

Sarebbe ora che tutto ciò accadesse alla svelta!!
 

Bisogna vedere le nomre irlandesi in materia.
Comunque è sinceramente poco sostenibile che Ryanair non abbia una stabile organizzazioen di fatto in Italia, quindi rientri nella normativa italiana per ciò che attiene fisco, previdenza ed infortuni. Ci sono vari contenziosi in atto con Agenzia delle Entrate, INPS ed INAIL, ma finora c'è stata troppa tolleranza verso Ryanair, configurando una chiara distorsione a suo favore delle norme sulla concorrenza.
Si è tanto discusso anche qui del contezioso Ryanair-Francia, ma in quel caso lo stato francese aveva perfettamente ragione, proprio guardando lo norme europee.
Te lo dico da fiscalista.
 
Bisogna vedere le nomre irlandesi in materia.
Comunque è sinceramente poco sostenibile che Ryanair non abbia una stabile organizzazioen di fatto in Italia, quindi rientri nella normativa italiana per ciò che attiene fisco, previdenza ed infortuni. Ci sono vari contenziosi in atto con Agenzia delle Entrate, INPS ed INAIL, ma finora c'è stata troppa tolleranza verso Ryanair, configurando una chiara distorsione a suo favore delle norme sulla concorrenza.
Si è tanto discusso anche qui del contezioso Ryanair-Francia, ma in quel caso lo stato francese aveva perfettamente ragione, proprio guardando lo norme europee.
Te lo dico da fiscalista.
aggiungo i miei 2 cents. oltre alle responsabilità aziendali lo stato italiano potrebbe rifarsi sui singoli dipendenti utilizzando il criterio del "centro di interessi" dimostrabile di una persona. ognuno può dire di avere un contratto di lavoro a vattelappesca, ma se vivi costantemente a bgy, hai un cc in italia, urilizzi servizi italiani per più di 183 gg all'anno, etc. etc. non puoi esimerti dal pagare le tasse personalmente in italia. vedi casi di rossi, capirossi ed altri sportivi che alla fine hanno dovuto transare e pagare per mettersi in regola.
 
@ mauro @ kenadams: più chiaro e preciso di così non si può, sono completamente d'accordo. Secondo me Ryanair -prima o poi- sarà il casus belli da cui nascerà una normativa europea unificata sulle prestazioni di lavoro; per intendersi, un po' come avvenne con la ben nota sentenza Boesman per i calciatori.

casus belli ?
le leggi ad oggi sono quelle italiane e come tali vanno e vanno fatte rispettare per tutti , è come se un tedesco venisse in italia e in macchina facesse i 160km/h .Viene giustamente sanzionato ma si oppone perchè dice che in germania si può andare a 160km/h
se sti cristiani lavorano e vivono in italia e il ministero del lavoro dice devono pagare contributi in italia secondo quale bizzarra regola non dovrebbe essere così ? e secondo quale altrettanto bizzarra convenienza ci si rapporta alla questione come fosse un casus belli ?
è un casus belli perchè è facile dire così e non abbiamo la forza di dire diversamente
i contratti dei naviganti Ryanair negli altri paesi sono normati dalle leggi presenti in quei paesi o come in Italia si dice che è un irrisolvibile casus belli ? non credo proprio
e qua in Italia guarda caso ci rimette sempre pantalone , please non scherziamo