I politici sulla vicenda Alitalia (fonte: ansa.it)
CASINI, BERLUSCONI E VELTRONI NON SANNO COSA DIRE
"I grandi partiti non sanno cosa dire sull'Alitalia e sulla Malpensa. Berlusconi tace, Fini dice una cosa e la Lega il suo opposto. Ma l' alternativa all' Air France è il fallimento e allora Berlusconi e Veltroni dicano: preferiscono Air France o vogliono il fallimento? ". E' il parere del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini sulla situazione della compagnia aerea. "Non si può essere statalisti e liberisti a giorni alterni a seconda delle convenienze - ha aggiunto Casini - e neanche si può parlare di una proposta di una cordata italiana perché bisognava farlo sei mesi fa".
VELTRONI, SERVE GRADUALITA' SU MALPENSA
Su Malpensa occorre "una certa gradualità da parte di Alitalia". Lo ha detto il candidato premier del Pd, Walter Veltroni, durante un comizio in piazza della Vittoria a Pavia.
Veltroni ha criticato il centrodestra che sulla questione di Alitalia è diviso: "Fini - ha detto - vuole venderla ad Air France; a Bossi e a Maroni non gliene importa niente se fallisce; Alemanno dice un'altra cosa ancora. A nessuno importa dei veri problemi, a partire dai posti di lavoro a rischio in Alitalia e a Malpensa. Invece occorrono soluzioni che limitino il più possibile l'impatto sociale". "Occorrono soluzioni - ha proseguito Veltroni - che facciano decollare Malpensa che in questi anni non è mai decollata per un complesso di ragioni. Se Alitalia non può avere due hub, l'Italia può averne due. Significa che occorre fare arrivare a Malpensa - ha concluso Veltroni - altre compagnie e significa una certa gradualità da parte di Alitalia".
DI PIETRO, MALPENSA VALE 10 VOLTE LA COMPAGNIA
"Malpensa vale 10 volte Alitalia". E' quanto sostiene il ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro che, a margine della conferenza dei servizi per la tratta Milano-Verona dell'alta velocità, ha definito "un peccato, anzi un reato" il fatto che "Malpensa sia messa da parte dopo che abbiamo investito oltre 20 miliardi nell'aeroporto". Di Pietro ha aggiunto che "Alitalia deve seguire separatamente il suo destino, che è il destino di una società che perde 2,5 milioni di euro al giorno, mentre Malpensa è nel cuore pulsante dell' economia italiana e deve avere la possibilità di trovare altri partner con cui dialogare e investire".
FERRERO, PIANO INACCETTABILE PER ESUBERI
La trattativa su Alitalia "deve continuare. Il piano di Air France non è accettabile", soprattutto sul versante degli esuberi. Lo ha sottolineato il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, che al termine dell'odierno Cdm ha partecipato all'assemblea costituente del Fourm della terza età, iniziativa di alcune associazioni del settore. Ferrero ha ribadito che sull'Alitalia nel Cdm il dibattito è stato accesso (abbiamo "litigato su Alitalia" ha detto con una battuta) e che fra i "ministri di sinistra c'é una valutazione concorde. Che il casino l'ha combinato il governo di centrodestra. Aveva ereditato un'azienda in attivo e dopo 5 anni é stata mollata al disastro". Una situazione che, a suo avviso, risente delle "cordate politiche del Nord che aprivano ad interessi privati" e che erano interessate al "ridimensionamento" della stessa Alitalia: "in questo la Lega ha una responsabilità enorme". Il piano presentato ai sindacati - ha aggiunto - "non è accettabile. Specie per gli esuberi del personale. La trattativa deve continuare".
BERLUSCONI, SU MALPENSA SINISTRA E' INVIDIOSA
La sinistra "svende Alitalia a un quinto del suo valore di mercato". E "sta cercando di chiudere Malpensa, il porto dell'Italia sul mondo". Lo scrive Silvio Berlusconi in una lettera-appello indirizzata agli elettori lombardi, pubblicata da 'Libero'. Per il candidato premier del Pdl "è sempre la solita storia: l'invidia per chi produce ricchezza provata da chi, come Veltroni, non ha mai lavorato un giorno in vita sua". Per Berlusconi la Lombardia "è il motore del paese, e ha bisogno di carburante perché se corre la Lombardia corre tutta l'Italia". Il leader del Pdl si rivolge a quanti avevano votato due anni fa per Romano Prodi: "ti invito a riflettere. Hai fatto la scelta giusta? Stai meglio ora, o due anni fa?". Berlusconi mette anche in contrapposizione l'emergenza rifiuti in Campania alla situazione della Lombardia "dove abbiamo fatto dei rifiuti una ricchezza, che riscalda le nostre case e attraverso la raccolta differenziata e il riciclo ci aiuta a rispettare l'ambiente". E attacca il governo Prodi sul "dissesto dei conti delle famiglie, perché proclamare che i conti dello Stato sono in ordine, oltre a non essere vero, è un insulto per tutte le famiglie che in questi due anni si sono impoverite".
E. LETTA-TREMONTI, DUETTO IN TV
Duetto televisivo fra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta e l' ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti su Alitalia. Tremonti va all'attacco e accusa il governo Prodi di essere "dei dilettanti allo sbaraglio. Nulla in contrario - precisa poco dopo - alla relazione con Air France ma non condotta da dei dilettanti allo sbaraglio. E comunque Malpensa deve e può sopravvivere". Parole che strappano un sorriso ad Enrico Letta, che replica: "alla fine dite di si anche voi ad Air France". L'esponente di FI non si scompone e spiega: "ma si, si ad Air France lo dice il presidente Berlusconi. E' che non si fa così".
Letta e Tremonti parlano ospiti della trasmissioni di Raitre 'Primo Piano', la cui puntata è stata però registrata prima che avvenisse lo scambio tra Silvio Berlusconi e Palazzo Chigi sulla trattativa della privatizzazione di Alitalia. I due esponenti politici hanno opinioni diverse: il nodo Sea e la gestione dell'asta. Per quanto riguarda quest'ultimo capitolo Tremonti è convinto che da parte dell'esecutivo vi sia stata "una gestione fra le più opache", mentre Letta difende un'operazione "di grande trasparenza". Assolutamente divergenti anche le opinioni sulla società che gestisce gli scali milanesi: per l'esponente azzurro, infatti, Sea non può ritirare il ricorso, perché altrimenti "questo sarebbe ritenuto un aiuto di stato e quindi vietato dall' Europa. Chi è al governo - afferma Tremonti - deve essere serio". Secondo Enrico Letta, invece, la Sea "sta tagliando il ramo su cui è seduta. Ed è Malpensa - spiega il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio - che costa ad Alitalia 200 milioni di euro di perdite". E comunque, per Letta il periodo "delle perdite e di 'paga Pantalone' è finito: o Alitalia fa il suo ingresso in una grande alleanza o c' è il fallimento".