I controlli di frontiera israeliani e la percezione del turista


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A maggio del 2014 sono entrato in Ungheria dalla Slovenia (e viceversa) e non ho visto neppure l'ombra di un doganiere. vabbe 2 paesi Schngen e ancora niente crisi di migranti
 
Mia moglie (ormai oltre dieci anni addietro) ha lavorato per la nota compagnia di assicurazione sanitaria e faceva, appunto, i voli sanitari, prevalentemente rimpatri.

A quei tempi volava molto più del personale navigante, non essendo soggetta a limitazioni normative, talvolta in aeroambulanza, il più delle volte con voli di linea le cui ultime file vengono "preparate" apposta per accogliere la barella ed il personale medico che accompagna il paziente.

Un giorno magari, con il suo aiuto, farò un post sull'argomento (narrativo perchè ai tempi non c'erano le fotocamere sui telefoni ed io non ero iscritto ad aviazionecivile :-) )

Uno dei voli che capitava con maggiore frequenza era Israele - Italia, rimpatriando persone anziane con il femore rotto (spesso i pellegrinaggi sono frequentati da persone di una certa età e le cadute non sono infrequenti). Se non ricordo male sempre con El Al volavano.

All'andata, ovviamente, lo zaino con l'attrezzatura medica va in stiva ma al ritorno deve stare con il paziente. E nello zaino c'è una dotazione standard che comprende forbici, aghi, bisturi, laringoscopio (che è una specie di picozza appuntita).

Non ha mai avuto nessun tipo di problema, anzi, diceva che la sbrigavano piuttosto velocemente. Al ritorno, sia con l'ambulanza sottobordo che no, mi diceva che i controlli erano semplici, anche più semplici che in altri aeroporti. Eppure, sul passaporto aveva tanti di quei timbri da fare la collezione, pure di paesi arabi "caldi" come Yemen, Iran (altre mete turistiche - almeno una volta lo erano - dove spesso capitavano infortuni).
 
@rubinlami, scusa la curiosità, ma tu e i tuoi compagni di viaggio siete/eravate cittadini comunitari?
 
@rubinlami, scusa la curiosità, ma tu e i tuoi compagni di viaggio siete/eravate cittadini comunitari?

Mia moglie si, io no. Ma cosa centra? Io ancora oggi tengo lo stesso passaporto stracolmo di timbri di diversi paesi.
Solo in quel occasione la polizia di frontiera si e comportata davvero male. Ci hanno lasciati tutta la notte al freddo dicendo che devono verificare un timbro di un viaggio in grecia.
Se oggi controllano tutti i timbri sul mio passaporto ci mettono una settimana?
 
La mia unica esperienza a TLV è stata positiva con i controlli di frontiera: nemmeno un minuto, sia in ingresso che in uscita (mi recavo a una conferenza accademica organizzata dalla Tel Aviv University, con invito in qualità di relatore).
Non altrettanto posso dire dei controlli di sicurezza pre-imbarco: 45 minuti persi tra perquisizioni e tamponi anti-esplosivo su qualsiasi indumento e oggetto presente nel bagaglio a mano (modi degli agenti particolarmente rigidi, ma comunque sempre entro i limiti del rispetto della persona).
 
Mia moglie si, io no. Ma cosa centra? Io ancora oggi tengo lo stesso passaporto stracolmo di timbri di diversi paesi.
Solo in quel occasione la polizia di frontiera si e comportata davvero male. Ci hanno lasciati tutta la notte al freddo dicendo che devono verificare un timbro di un viaggio in grecia.
Se oggi controllano tutti i timbri sul mio passaporto ci mettono una settimana?

Non sono un grande esperto di immigrazione, ma immagino che una disavventura come la tua sia potuta accadere appunto perché extra-comunitario (intendendo cioè che ad un cittadino UE non dovrebbe essere chiesto il passaporto, dunque nessun problema con i timbri).
 
Non sono un grande esperto di immigrazione, ma immagino che una disavventura come la tua sia potuta accadere appunto perché extra-comunitario (intendendo cioè che ad un cittadino UE non dovrebbe essere chiesto il passaporto, dunque nessun problema con i timbri).

Il passaporto viene chiesto a tutti quando passi da uno stato extra schengen ad uno schengen.
. La differenza e che agli extracomunitari viene timbrato cosi si vede la data di entrata.
Cmq voglio sottolineare che il problema più grande era il modo di comportarsi degli agenti di polizia.
 
Questo articolo è classificato dal sottoscritto come spazzatura. Molti di voi non conoscono la realtà israeliana, ma Haaretz è un giornale di opposizione, letto da una percentuale risibile della popolazione israeliana, e da una percentuale ancora più risibile di quella italiana (non vi dico quale), e non potevo aspettarmi nulla di diverso.

Sono andato numerose volte in Israele, sono pieno di timbri israeliani, ho almeno 50 parenti in tutta Israele e mi sono fatto e mi faccio i miei controlli sia in partenza da Roma che al ritorno da Tel Aviv senza tante storie ( e scassare i gabbassisi ), come invece fanno quelli che hanno voglia di perdere tempo, mettersi in mostra, fare i fighi aspettando che qualcuno scatti una foto o scriva un articolo su di loro. Gli israliani curano la sicurezza, e di gente come questa glie ne frega meno di zero, il paese è pieno di turismo in ogni momento dell'anno ed in costante crescita e vi posso dire che la gente quando vola da e per Israele si sente (io per primo) molto più sicura.
 
L'unica (e ultima) volta in vita mia che sono stato costretto ad andare in Israele, nonostante fossimo arrivati con un aereo privato strascannerizzato e stracontrollato preventivamente e ad attenderci alla scaletta dell'aereo ci fosse pure l'ambasciatore italiano a Tel Aviv e inoltre i passeggeri fossero imprenditori italiani aventi joint ventures italo-israeliane in loco si sono comportati in modo ridicolo, patetico, puerile, idiota e voglio essere educato. Per dimostrare cosa poi? Che se sono odiati da molti è perché fanno di tutto per esserlo? Patetici.
Mai più, manco se mi pagano.

Mi piacerebbe risponderti per le rime, ma faccio finta di niente..... mi solleva il fatto che se tu non vieni ci sta un posto libero in più.
 
Ah si, quando ancora non andavi al Club Med! Bei tempi, quelli.

Ciò detto, l'esperienza più brutta in materia di sicurezza in Israele è stata sul bus di ritorno da Betlemme a Gerusalemme. Bulletti con le armi, ma alla fin fine nulla di paragonabile a quanto scritto da Haaretz.

Quei bulletti hanno una preparazione militare che tu neanche te la sogni, e stanno li per evitare che tu salti in aria.
 
Mi piacerebbe risponderti per le rime, ma faccio finta di niente..... mi solleva il fatto che se tu non vieni ci sta un posto libero in più.

Perchè non accettare che ci siano state esperienze diverse e che ognuno possa dire come l'ha vissuta? Si parla di sicurezza e di persone (controllori e controllati), e non di macchinette che reagiscono tutte in modo standardizzato.
 
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Questo articolo è classificato dal sottoscritto come spazzatura. Molti di voi non conoscono la realtà israeliana, ma Haaretz è un giornale di opposizione, letto da una percentuale risibile della popolazione israeliana, e da una percentuale ancora più risibile di quella italiana (non vi dico quale), e non potevo aspettarmi nulla di diverso.

Sono andato numerose volte in Israele, sono pieno di timbri israeliani, ho almeno 50 parenti in tutta Israele e mi sono fatto e mi faccio i miei controlli sia in partenza da Roma che al ritorno da Tel Aviv senza tante storie ( e scassare i gabbassisi ), come invece fanno quelli che hanno voglia di perdere tempo, mettersi in mostra, fare i fighi aspettando che qualcuno scatti una foto o scriva un articolo su di loro. Gli israliani curano la sicurezza, e di gente come questa glie ne frega meno di zero, il paese è pieno di turismo in ogni momento dell'anno ed in costante crescita e vi posso dire che la gente quando vola da e per Israele si sente (io per primo) molto più sicura.

Mi piacerebbe risponderti per le rime, ma faccio finta di niente..... mi solleva il fatto che se tu non vieni ci sta un posto libero in più.

L'hai poggiata proprio pianissimo, eh...

Onestamente non ci trovo nulla di male ad ammettere che, si, talvolta in Israele i frontalieri siano particolarmente duri ed intimidenti. Magari a te non sara' capitato, ma non vuol dire che non capiti a nessuno.

Quei bulletti hanno una preparazione militare che tu neanche te la sogni, e stanno li per evitare che tu salti in aria.

Vedi, lavoro oramai quotidianamente con persone con una preparazione militare che mi sogno, e che stanno li per evitare che io salti in aria. Uno di questi, non troppo tempo fa, stava a Westminster quando uno sfigato 50enne ha ammazzato quattro persone. Ciononostante sanno le buone maniere, dicono sir e madam e non si mettono a gridare addosso a gente di sessant'anni e non buttano per terra il passaporto una volta che non hanno trovato niente di interessante. Nessuno impedisce ad Israele di essere forte con la sicurezza, anzi, così come lo fanno altri paesi. Ma il rispetto costa nulla.
 
Questo articolo è classificato dal sottoscritto come spazzatura. Molti di voi non conoscono la realtà israeliana, ma Haaretz è un giornale di opposizione, letto da una percentuale risibile della popolazione israeliana, e da una percentuale ancora più risibile di quella italiana (non vi dico quale), e non potevo aspettarmi nulla di diverso.

Sono andato numerose volte in Israele, sono pieno di timbri israeliani, ho almeno 50 parenti in tutta Israele e mi sono fatto e mi faccio i miei controlli sia in partenza da Roma che al ritorno da Tel Aviv senza tante storie ( e scassare i gabbassisi ), come invece fanno quelli che hanno voglia di perdere tempo, mettersi in mostra, fare i fighi aspettando che qualcuno scatti una foto o scriva un articolo su di loro. Gli israliani curano la sicurezza, e di gente come questa glie ne frega meno di zero, il paese è pieno di turismo in ogni momento dell'anno ed in costante crescita e vi posso dire che la gente quando vola da e per Israele si sente (io per primo) molto più sicura.

Al solito. La critica non è accettata. Non è partita la solita solfa dell'antisemitismo solo perché la fonte è un giornale israeliano.
 
Perchè stranamente la gente si lamenta solo quando va in Israele....

evidentemente c'è un problema?

Anche i siti di promozione del turismo israeliano, nel cercare di indorare un po' la pillola, non possono che constatare che non è proprio un bel ricordo quello che ti resterà dell'ingresso/uscita.

http://igoogledisrael.com/2011/07/what-kind-of-questions-will-israeli-immigration-security-ask-me/

Come decine di testimonianze in rete provano.
http://www.aaronswwadventures.com/2013/01/leaving-tel-aviv-israel-airport-security-ben-gurion/
 
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evidentemente c'è un problema?

Anche i siti di promozione del turismo israeliano, nel cercare di indorare un po' la pillola, non possono che constatare che non è proprio un bel ricordo quello che ti resterà dell'ingresso/uscita.

http://igoogledisrael.com/2011/07/what-kind-of-questions-will-israeli-immigration-security-ask-me/

Come decine di testimonianze in rete provano.
http://www.aaronswwadventures.com/2013/01/leaving-tel-aviv-israel-airport-security-ben-gurion/

Dai Nicola, non e' vero. E' un complotto. Chi vuoi che legga sti' 2 sitarelli?
 
Perchè stranamente la gente si lamenta solo quando va in Israele....

Mi pare che tu sia stato smentito prima ancora che scrivessi in questo stesso thread. Rubinlami (per citarne uno) ha raccontato della sua esperienza negativa in Ungheria. Altri lo hanno smentito. Dove sta il problema?
 
Che ci sia un problema nella gestione degli ingressi in Israele è un fatto inconfutabile.
Che ogni Stato abbia il diritto di applicare una policy restrittiva verso chi accede al suo Paese è un fatto inconfutabile.

Che Israele abbia nel suo territorio una città chiamata Gerusalemme in cui, si dice, un cittadino nazareno sia stato crocifisso, è un fatto confutabile da chi crede il contrario (ovvero non crede), ma altrettanto inconfutabile da molti altri.

La sostanza è che uno Stato di diritto qual è Israele preferisce rinchiudersi in sé stesso piuttosto che aprirsi alla modernità, pur tutelando i propri diritti, la propria indipendenza e soprattutto, nel caso specifico, la propria sicurezza.
 
Ho letto risposte vergognose che non meritano replica.
Pensavo fosse un forum di aviazione civile.

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