Londra, costo record per la nuova pista dell’aeroporto di Heathrow: 24 miliardi (più della manovra dell’Italia)
di Leonard Berberi
La terza pista, da 3.500 metri, richiederà anche lo spostamento di un pezzo dell’autostrada. I timori delle compagnie aeree: i costi saranno scaricati sui passeggeri. Ecco il confronto

Dove sorgerà la terza pista di Londra Heathrow
Dopo anni di dibattiti, il governo britannico ha dato l’ok alla costruzione della terza pista all’aeroporto di Londra Heathrow, lo scalo più importante d’Europa e tra gli hub principali su scala mondiale. Ma a far discutere gli addetti ai lavori sono i costi di realizzazione della sola striscia d’asfalto: 21 miliardi di sterline, pari a 23,9 miliardi di euro. Più dell’importo della manovra 2026 del governo italiano che ammonta a 18,5 miliardi di euro.
Il confronto
Per ogni metro della nuova pista di Heathrow il costo ammonterà a 6,83 milioni di euro. Un record mondiale. Che batte persino i costi stellari per realizzare la terza pista dello scalo di Hong Kong (6,8 miliardi di euro) che richiede l’utilizzo di isolette, la sottrazione di porzioni di mare, la costruzione di strutture addizionali, un ulteriore sistema di gestione dei bagagli e la realizzazione delle infrastrutture aviarie.
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Cosa prevede il progetto
Il progetto di espansione dello scalo londinese nel suo complesso costerà circa 56 miliardi di euro, di cui 32 miliardi per la realizzazione di un nuovo terminal e strutture accessorie. Per la pista di 3.500 metri — che dovrebbe diventare operativa nel 2035 — sono stati previsti poco meno di 24 miliardi: di questi, 1,7 miliardi andranno per lo spostamento di un tratto della M25, una delle autostrade più trafficate del mondo, che finirà sotto alla nuova pista.
I costi nel mondo
Per avere un confronto, secondo l’analisi del
Corriere, la terza pista a Hong Kong costerà circa 1,8 milioni al metro. Il riadattamento della pista di Londra Gatwick — che sarebbe la seconda — richiederà una spesa di circa un milione di euro al metro (per 2,5 miliardi di euro totali). Ma appena si esce dal Regno Unito ecco che i costi di realizzazione delle piste crollano: 100-120 mila euro al metro per le due piste al JFK di New York, 100 mila euro per la striscia d’asfalto a Dublino, 30 mila euro al metro per quella nuova di Firenze, 10 mila euro al metro per il rifacimento della pista di Milano Linate.
La spesa potrebbe aumentare
L’amministratore delegato di Heathrow, Thomas Woldbye, ha però messo le mani avanti, dichiarando più volte di «non poter garantire» che i costi non supereranno i 24 miliardi per il progetto pista, «dato che si tratta di opere infrastrutturali». Cosa che allarma le compagnie aeree: temono che il progetto renderà l’aeroporto significativamente più costoso.
Il progetto bocciato
Il governo britannico ha respinto il progetto alternativo dell’albergatore Surinder Arora che prevedeva una pista più corta (2.800 metri) e con costi di realizzazione inferiori perché avrebbe evitato lo spostamento di una porzione della M25. Ma secondo gli oppositori quel piano avrebbe richiesto l’acquisto e la demolizione di più abitazioni rispetto al progetto che è stato poi selezionato.
I timori dei vettori
Compagnie aeree, tra cui British Airways e Virgin Atlantic, hanno provato a bloccare questo piano di espansione. Il loro timore — fondato — è che i costi di realizzazione della terza pista e del terminal verranno recuperati tramite tariffe di atterraggio più alte e quindi «scaricate» sui biglietti aerei messi in vendita. E anche la Civil Aviation Authority osserva che l’aumento «probabilmente porterà le tariffe di Heathrow a superare significativamente quelle attuali di altri scali».
«Rischio insostenibilità»
«C’è un generale consenso sul fatto che l’impatto dei costi della proposta di Heathrow, nell’ambito dell’attuale quadro normativo, renderà l’aeroporto non sostenibile sia nel breve che nel lungo termine», ha commentato alcuni giorni fa Willie Walsh, ex ceo di Iag (holding di British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus) e numero uno della Iata, la principale associazione dei vettori. «La lunga dipendenza di Heathrow da costi di costruzione “placcati d’oro” gli ha già conferito l’indesiderabile primato di uno degli aeroporti più costosi al mondo, se non il più costoso. Per questo è necessaria la massima cautela».