Heathrow: nuova pista


Blos

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12 Luglio 2013
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Londra, costo record per la nuova pista dell’aeroporto di Heathrow: 24 miliardi (più della manovra dell’Italia)​

di Leonard Berberi
La terza pista, da 3.500 metri, richiederà anche lo spostamento di un pezzo dell’autostrada. I timori delle compagnie aeree: i costi saranno scaricati sui passeggeri. Ecco il confronto

Londra, via libera all’espansione dell’aeroporto di Heathrow: ma la terza pista costa 24 miliardi (più della manovra dell’Italia)
Dove sorgerà la terza pista di Londra Heathrow

Dopo anni di dibattiti, il governo britannico ha dato l’ok alla costruzione della terza pista all’aeroporto di Londra Heathrow, lo scalo più importante d’Europa e tra gli hub principali su scala mondiale. Ma a far discutere gli addetti ai lavori sono i costi di realizzazione della sola striscia d’asfalto: 21 miliardi di sterline, pari a 23,9 miliardi di euro. Più dell’importo della manovra 2026 del governo italiano che ammonta a 18,5 miliardi di euro.

Il confronto​

Per ogni metro della nuova pista di Heathrow il costo ammonterà a 6,83 milioni di euro. Un record mondiale. Che batte persino i costi stellari per realizzare la terza pista dello scalo di Hong Kong (6,8 miliardi di euro) che richiede l’utilizzo di isolette, la sottrazione di porzioni di mare, la costruzione di strutture addizionali, un ulteriore sistema di gestione dei bagagli e la realizzazione delle infrastrutture aviarie.



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Cosa prevede il progetto​

Il progetto di espansione dello scalo londinese nel suo complesso costerà circa 56 miliardi di euro, di cui 32 miliardi per la realizzazione di un nuovo terminal e strutture accessorie. Per la pista di 3.500 metri — che dovrebbe diventare operativa nel 2035 — sono stati previsti poco meno di 24 miliardi: di questi, 1,7 miliardi andranno per lo spostamento di un tratto della M25, una delle autostrade più trafficate del mondo, che finirà sotto alla nuova pista.

I costi nel mondo​

Per avere un confronto, secondo l’analisi del Corriere, la terza pista a Hong Kong costerà circa 1,8 milioni al metro. Il riadattamento della pista di Londra Gatwick — che sarebbe la seconda — richiederà una spesa di circa un milione di euro al metro (per 2,5 miliardi di euro totali). Ma appena si esce dal Regno Unito ecco che i costi di realizzazione delle piste crollano: 100-120 mila euro al metro per le due piste al JFK di New York, 100 mila euro per la striscia d’asfalto a Dublino, 30 mila euro al metro per quella nuova di Firenze, 10 mila euro al metro per il rifacimento della pista di Milano Linate.

La spesa potrebbe aumentare​

L’amministratore delegato di Heathrow, Thomas Woldbye, ha però messo le mani avanti, dichiarando più volte di «non poter garantire» che i costi non supereranno i 24 miliardi per il progetto pista, «dato che si tratta di opere infrastrutturali». Cosa che allarma le compagnie aeree: temono che il progetto renderà l’aeroporto significativamente più costoso.

Il progetto bocciato​

Il governo britannico ha respinto il progetto alternativo dell’albergatore Surinder Arora che prevedeva una pista più corta (2.800 metri) e con costi di realizzazione inferiori perché avrebbe evitato lo spostamento di una porzione della M25. Ma secondo gli oppositori quel piano avrebbe richiesto l’acquisto e la demolizione di più abitazioni rispetto al progetto che è stato poi selezionato.

I timori dei vettori​

Compagnie aeree, tra cui British Airways e Virgin Atlantic, hanno provato a bloccare questo piano di espansione. Il loro timore — fondato — è che i costi di realizzazione della terza pista e del terminal verranno recuperati tramite tariffe di atterraggio più alte e quindi «scaricate» sui biglietti aerei messi in vendita. E anche la Civil Aviation Authority osserva che l’aumento «probabilmente porterà le tariffe di Heathrow a superare significativamente quelle attuali di altri scali».

«Rischio insostenibilità»​

«C’è un generale consenso sul fatto che l’impatto dei costi della proposta di Heathrow, nell’ambito dell’attuale quadro normativo, renderà l’aeroporto non sostenibile sia nel breve che nel lungo termine», ha commentato alcuni giorni fa Willie Walsh, ex ceo di Iag (holding di British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus) e numero uno della Iata, la principale associazione dei vettori. «La lunga dipendenza di Heathrow da costi di costruzione “placcati d’oro” gli ha già conferito l’indesiderabile primato di uno degli aeroporti più costosi al mondo, se non il più costoso. Per questo è necessaria la massima cautela».
 
Io consiglio calderrimamente a tutti - compreso Leonardone nostro nazionale - di leggere l'articolo di Robert Boyle:


Purtroppo la decisione e' stata presa, ma IMHO molto - anzi, tutto - rimane ancora da fare. Tra cui:

1. capire chi paga
2. capire come fare 'sto progetto
3. convincere il mercato - ergo le compagnie - che questo e' cio' che serve.
 
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Io consiglio calderrimamente a tutti - compreso Leonardone nostro nazionale - di leggere l'articolo di Robert Boyle:


Purtroppo la decisione e' stata presa, ma IMHO molto - anzi, tutto - rimane ancora da fare. Tra cui:

1. capire chi paga
2. capire come fare 'sto progetto
3. convincere il mercato - ergo le compagnie - che questo e' cio' che serve.
Curiosità: si prevedono espropri?
 
Mi sembra che la terza pista esista già...
Illo tempore (ma veramente molto, ma molto, tempo fa) LHR ne aveva quattro, ma due non sono mai state ampliate e adesso sono taxiway. Ci sono solo due piste parallele.

Della terza pista se ne parla da talmente tanto tempo (almeno trent'anni) che e' abbastanza comprensibile che qualcuno pensi sia gia' operativa
 
Illo tempore (ma veramente molto, ma molto, tempo fa) LHR ne aveva quattro, ma due non sono mai state ampliate e adesso sono taxiway. Ci sono solo due piste parallele.

Della terza pista se ne parla da talmente tanto tempo (almeno trent'anni) che e' abbastanza comprensibile che qualcuno pensi sia gia' operativa
Io però mi riferivo al passaggio citato in cui si parlava di Hong Kong... 😅
 
Curiosità: si prevedono espropri?

Fai conto che vanno distrutti due villaggi: Harmondsworth e Longford. Gia' adesso HAL possiede numerosi immobili, ma devono comprarne una valanga di piu'.

In piu' c'e' anche la piccola questione dell'inceneritore Grundon di Lakeside... insomma, un bordello.
 
Fai conto che vanno distrutti due villaggi: Harmondsworth e Longford. Gia' adesso HAL possiede numerosi immobili, ma devono comprarne una valanga di piu'.

In piu' c'e' anche la piccola questione dell'inceneritore Grundon di Lakeside... insomma, un bordello.

Non sono problemi da poco considerando che siamo in UK e non, per dire, in KSA o UAE.
 
1) Heathrow ha già problemi di rumore. Una nuova pista penso non li alleggerirebbe, anzi mi sembra puntata verso un abitato. Modo Fantaviazione on: una opzione di potenziamento di Gatwick o Stansted ed un abbandono di Heathrow è mica mai stata presa in considerazione, ammettendo che sia una opzione praticabile?
2) Sbaglio o BA ci rimette Waterside, con la nuova pista?
 
1) Heathrow ha già problemi di rumore. Una nuova pista penso non li alleggerirebbe, anzi mi sembra puntata verso un abitato. Modo Fantaviazione on: una opzione di potenziamento di Gatwick o Stansted ed un abbandono di Heathrow è mica mai stata presa in considerazione, ammettendo che sia una opzione praticabile?
2) Sbaglio o BA ci rimette Waterside, con la nuova pista?

Punto 1.

Il capitolo rumore, a dire il vero, non cambierebbe molto. Ossia: si andrebbero ad avere piú voli, ma:
1) le piste in uso sono 3, ora, con 3 sentieri di discesa. Quindi non si va a volare solo su Richmond, Grove Park a Chiswick, e Windsor (da dove giungono la maggioranza delle lamentele)
2) si va a ridurre (almeno in teoria) l’holding e di conseguenza il rumore
3) in cambio dell’aumento, si ampliano le fasce di coprifuoco. Se ho capito bene, niente atterraggi prima delle 5:30, ora sono le 4:45 AM

Chiudere LHR: no. Parliamo di 100mln/pax da smistare. Boris Johnson, noto asino, propugnava l’idea di un’isola nell’estuario del Tamigi, roba completamente fuori di testa.

Capitolo Waterside: in soldoni, si. Ma alla fin fine parliamo di un ufficio costruito nel ‘98 e mai veramente migliorato a causa - appunto - di quest’idea della terza pista, per cui a parte i conigli non penso che sia chissà che perdita.
 
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Ma che figata! Come i giappi!

Una troiata cataclismica.

Creare un’isola all’estuario del Tamigi, in una zona con maree altissime, soggetta a nebbie per buona parte dell’inverno, in uno spazio aereo già congestionato dai sentieri di arrivoe partenza per AMS, RTM, BRU, financo gli aeroporti parigini volendo, in un’area che è un deserto dal punto di vista trasportistico e dal lato opposto di dove serve.

Per l’appunto solo un imbecille come Boris (il cui cursus honorum include Brexit, l’aver fatto un casino gigantesco con Covid, il “Garden Bridge”, i bus che stiamo giá buttando via e la cabinovia inutile) poteva inventare una puttanata del genere.