Provo ad introdurre una riflessione sperando che rimanga scevra di polemiche.
Questo thread e quello sull'MH17 dimostrano che la valutazione del rischio è anche politica. Là, gli avvocati delle vittime proveranno a dire che le motivazioni economiche erano prevalenti, ma che la rotta era intrinsecamente pericolosa. Qui, alla luce dell'esperienza ucraina, le compagnie aeree hanno deciso di essere particolarmente caute, ma sono state persuase a riprendere i voli, sia pure con aggiustamenti operativi. Non oso pensare alle polemiche dovesse mai accadere qualcosa (senza necessariamente pensare al peggio).
In un mondo sempre più instabile, anche in paesi che prima erano pacifici e che sono interessati da importanti flussi di traffico aereo, c'è un rischio intrinseco: la compagnia aerea deve farsi carico anche di considerazioni che prescindono dal suo campo di attività, perchè interrompere i voli con un paese dà l'impressione all'opinione pubblica di anormalità, impressione che le autorità vogliono naturalmente prevenire. Ma la missione principale della compagnia aerea è il trasporto aereo in sicurezza, non influenzare l'opinione pubblica.