A quel punto si potrebbe trovare un accordo su una distanza reciproca dei rispettivi armamenti dai confini. Se esiste una genuina volontà di usare le armi per scopi difensivi, un accordo lo si trova. Come peraltro è avvenuto fino all'altro ieri.
Se invece l'obiettivo della Russia fosse quello di mantenersi le mani libere per riprendersi anche gli stati dell'ex patto di Varsavia, non ci sarebbe molto da scegliere.
Uno stato che pretenda libertà divina sul futuro dei paesi confinanti sarebbe inaccettabile, quale che fosse il prezzo da pagare.
La speranza è sempre quella di un cambio di regime pilotato dall'interno, stando ben attenti a non fare implodere la federazione: avere 5000 bombe atomiche nelle mani di qualche decina di signorotti che controllano i vari territori della Russia, rappresenterebbe uno scenario apocalittico. Con ordigni nucleari a disposizione di qualsiasi terrorista disposto a pagarli.
Quello che deve essere un punto fermo, è che alla Russia non può essere concesso di andare oltre a quanto ha già invaso.