GENOVA inverno 2016-17 e aggiornamento estate 2016


Barcellona 35 milioni, Nizza 11 milioni, Genova 1,5 milioni di pax.
Detto tutto.
Però in questo caso vedo più un problema, come dice DusCgn, da parte turca che non l'ennesima incapacità di GOA di mantenere il proprio traffico (es. il collegamento con Madrid, che fu una perdita clamorosa).
Come giustamente dice Nicolap, Genova si è suicidata più volte nel dopoguerra, ora qualche segno di fermento c'è, anche se i treni sono quasi tutti passati (e non solo il Genova Sprint, mitico Arlecchino:)).

Solo per capire: l'ennesima incapacità di GOA o di Genova/Liguria? (non è la stessa cosa). Se si pensa che ci siano responsabilità della società di gestione andrebbero esplicitate. Vale per IST, per MAD e per qualche altra decina di collegamenti persi in questi ultimi anni.
 
Per come la vedo io, senza alcuna competenza di marketing research, un aeroporto in primis deve servire la popolazione locale. A meno che tu non sia che ne so, Venezia, destinazione unica al mondo, non puoi aspettarti che tutto il mondo venga a fare turismo da te. La componente turistica ci deve essere ed è importante, ma da sola non basta, e comunque anche quella va sviluppata, mentre la Liguria tutta di è sempre crogiolata sul fatto che comunque in estate vengono i milanesi ed i torinesi al mare da noi e tanto basta. Anzi, rompono pure i maroni perché ci rubano i già pochi parcheggi e ci intasano le strade. Non bisogna essere esperti del settore per capire quanto questo atteggiamento sia deleterio e masochista, soprattutto in un'epoca dove i viaggi non costano più come 30 anni fa, tutto è più accessibile e milanesi e torinesi non sono più obbligati a venire a bagnarsi nel mar ligure. Dicevo prima che un aeroporto deve servire innanzitutto la sua popolazione, ed è questo secondo me il primo problema di GOA. Pochi voli in un territorio che non produce ricchezza vogliono dire che la popolazione si sposta su Pisa e Bergamo da dove FR vola praticamente ovunque. Si perde tutta quella fascia di viaggiatori che spendono sui 200 euro e scelgono di non andare in Italia ma, con la stessa cifra, fare le vacanze a Tenerife o in Grecia. Perdi anche quel l'importante fetta di turismo outgoing dei citybreak: due notti in una capitale europea a pochi euro da Genova non li fai, a meno di trovare qualche offerta stracciata per Parigi e Amsterdam.


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Mi sembra un'analisi un po' tanto al chilo. Servire in primis la popolazione locale? Ci sono parecchi esempi nel mondo di scali a prevalente vocazione incoming che fanno numeri in costante crescita. Servono più voli? Ovvio, ma solo sull'outgoing non reggono, basta prendersi lo storico dei collegamenti. Pochi voli: la gente parte altrove. Tanti voli: il bacino non li regge e i voli chiudono, con grande fracasso di polemiche e intelligenti analisi di giornalisti che "dopo" sapevano tutto "prima". Ovviamente non senza l'intervento del politico di turno che spiega come la soluzione di ogni male sia la privatizzazione (già, perchè la gente vola di più se il socio è privato. Ovvio!).

Andiamo con ordine: bacino d'utenza limitato, difficoltà nei collegamenti che potrebbero invece ampliare il bacino (chi arriva dal ponente ligure sa bene di cosa parlo), un'economia in crisi e una popolazione sempre più anziana e povera non lasciano molto spazio allo sviluppo dell'outgoing. Ne siano prova rotte aperte, sulla carta di sicuro successo, sospese dopo pochi mesi: Madrid, già citata, Francoforte, Valencia, Roma (FR, VY e altre), Amsterdam con Transavia, Bruxelles, Zurigo, Ginevra, Minorca, Maiorca, Ibiza, ora IST (che secondo me è un caso particolare, ma non mi dilungo: c'è un tread apposta). L'elenco sarebbe ancora lungo. E' chiaro: ogni rotta fa storia a sè, ma è evidente che il bacino d'utenza si è rivelato insiffuciente per reggere queste rotte. Quindi?

Quindi secondo me la risposta è proprio il turismo, includendo ovviamente le crociere. Quella è l'unica fonte che nel giro di pochi mesi, con una politica di partecipazione attiva da parte di operatori ed Enti di promozione potrebbe consentire a GOA di recuperare quella fetta di utenza che potrebbe portare l'asticella dei riempimenti medi sopra il livello di sopravvivenza. Insomma: servire l'outgoing grazie al contributo dell'incoming (che, en passant, è anche il traffico con maggiori benefici per il territorio). La domanda è: queste potenzialità sono mai state sfruttate? Quando veniva aperto un nuovo volo qualcuno prendeva armi e bagagli per andare a promuovere la Liguria, venderne i prodotti turistici, realizzare collaborazioni tra aeroporti, operatori turistici, vettori, compagnie di navigazione?

Su AMS qualcosa si è mosso (non a caso il volo finora funziona bene anche grazie a una forte componente incoming). Guarda caso il sabato, giorno di crociere, KLM ha messo in rotazione un 737 con più posti. Chi occupa quei sedili? Guarda caso le rilevazioni turistiche parlano di una crescita del turismo olandese sulla Liguria.

La faccio breve: ognuno lavori per il proprio ruolo. La società di gestione, possibilmente affiancata dagli Enti, faccia marketing e attragga le compagnie. Gli operatori propongano dei prodotti turistici incoming e outgoing (quante volte le agenzie liguri propongono voli da altre città anche quando l'alternativa dal Colombo ci sarebbe?). Gli Enti promuovano attivamente il territorio sui mercati dove esistono collegamenti diretti. Incoming+outgoing: voli che sopravvivono e che servono a turisti e utenti in partenza. Solo outgoing: voli che chiudono, e che quindi non servono a nessuno.

Questa è una strategia che potrebbe essere attuata oggi, a parità di strutture e spesa. Ci sono rotte esistenti da tempo su cui si potrebbe testare (Mosca, ad esempio, che avrebbe potenzialità enormi e che invece da anni vede un modesto volo stagionale che nei periodi di spalla fa fatica a dare risultati soddisfacenti).

In definitiva: non so di chi sia la colpa della stagnazione del traffico. Attribuirla a un singolo elemento (genovesi "coglioni", aeroporto, istituzioni) sarebbe riduttivo e comunque sbagliato. Ma penso anche che invertire la rotta sarebbe possibile, a condizione che ognuno facesse il suo lavoro. Saluti.
 
Ultima modifica:
La mia valutazione è assolutamente un tanto al chilo, l'ho scritto da subito di non avere competenze specifiche, ciò non mi impedisce però di cercare di fare valutazioni osservando i dati certi ed evitando le tante seghe mentali tuttologhe che citi anche tu di quelli che dopo sapevano tutto prima. Sono anche sostanzialmente d'accordo con quanto scrivi, con un solo ma: puntate tutto sul turismo incoming non lo fai dal giorno alla notte, noi non siamo un'isola dei Caraibi o una bomboniera del rinascimento, quali sono i numerosi aeroporti che puntano tutto sull'incoming di cui parlavi e che hanno similitudini col nostro territorio? Come fanno loro a sfruttare quel tipo di flusso? Con che sevizi, quale organizzazione? tk si è fatta un mazzo tanto per la promozione ma il volo non ha brillato, lasciando stare la recente soppressione invernale, già è stato ridotto quest'estate ed era comunque prevista un'ulteriore riduzione il prossimo inverno. Evidentemente la promozione da sola non basta. Forse bisognerebbe effettivamente offrire qualcosa di fruibile sul territorio oltre al semplice imbarco sulla msc?


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Ultima valutazione: la gente non vola di più se il socio è privato, ma il socio privato che ci mette soldoni suoi per fare profitti non se ne sta a guardare il carosello di poltrone assegnate e, a volte, se una strategia non funziona ne cerca un'altra


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Ultima valutazione: la gente non vola di più se il socio è privato, ma il socio privato che ci mette soldoni suoi per fare profitti non se ne sta a guardare il carosello di poltrone assegnate e, a volte, se una strategia non funziona ne cerca un'altra


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Sacrosante parole goaT2.
Non si tratta di un pregiudizio favorevole nei confronti del privato ma:
1 - un socio di maggioranza del mestiere potrebbe avere qualche nuova strategia
2 - un socio privato potrebbe mettere soldi che fino ad ora sono stati investiti a fatica (per dire, l'aerostazione non è propriamente all'avanguardia)
3 - come dici tu, se una strategia (o un gruppo dirigente) non funziona, verrebbe da dire che perseverare è diabolico
 
Tutti grandi esperti di strategie e marketing...:)
Ma secondo voi i turisti vanno a Barcellona e Nizza perche' li sono grandi in..."strategie"...perche' hanno una buona societa' di gestione dell'aeroporto...?
E' doveroso correggere certi errori, ma ripeto, consci dei proprii limiti.
Paragonare Genova a Barcellona...e' come paragonare Cuneo a Londra.


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Quindi?
Quindi secondo me la risposta è proprio il turismo, includendo ovviamente le crociere.

M'hai detto niente!
Il turismo non si inventa dall'oggi al domani. Va progettato, costruito e gestito. A Genova non si è fatto nulla di tutto ciò. Il turismo che c'è è del tutto casuale e fai-da-te, nel senso di "vado a Genova perchè mi sono documentato da solo e ho scoperto che è una città incredibilmente ricca".
Il fulcro del sistema economico è poi sempre stato il porto, e quindi, morto il porto, morto il turismo.
Parlare dell'aeroporto è in sostanza un placebo, se non si rimette mano al porto e alla sua logica di gestione. Se i poli croceristici non fossero stati letteralmente cacciati, la situazione sarebbe ben diversa, come evidente. E l'aeroporto servirebbe in modo complementare.

Tanto per dire com'è crollato il sistema delle infrastrutture, tempo fa sono passato a Nervi e sembra di essere in un paese in via di sviluppo. La passeggiata a mare è costellata da ponteggi per i crolli e le ringhiere credo non reggano l'urto di una pallonata per quanto sono arrugginite. Lo storico ristorante a forma di nave abbandonato e fatiscente, sporcizia ovunque. I parchi - dove un tempo non era consentito entrare sui prati - invasi da gente che bivacca in mezzo alle aiuole, sporcizia incredibile, fontanelle e laghetti distrutti, recinzioni a pezzi. Insomma, uno shock per chi si ricorda la Nervi degli anni 70.
Cito Nervi perchè tra gli anni '30 e '70 Nervi generava flussi che portavano centinaia di migliaia di turisti per 7/8 mesi l'anno. Oggi non c'è praticamente un turista.
 
Tutti grandi esperti di strategie e marketing...:)
Ma secondo voi i turisti vanno a Barcellona e Nizza perche' li sono grandi in..."strategie"...perche' hanno una buona societa' di gestione dell'aeroporto...?
E' doveroso correggere certi errori, ma ripeto, consci dei proprii limiti.
Paragonare Genova a Barcellona...e' come paragonare Cuneo a Londra.

Profondissimo.
 
Lo storico ristorante a forma di nave abbandonato e fatiscente, sporcizia ovunque.

Il Marinella dovrebbe aver (finalmente) imboccato la strada della rinascita grazie ad un gruppo di imprenditori liguri
http://genova.repubblica.it/cronaca...la_che_diventera_un_hotel_di_lusso-144488889/

Per quello che riguarda invece le potenzialità del territorio in ambito di ricezione turistica, segnalo un interessante articolo su Magazine AirFrance dello scorso giugno.
http://magazines.airfrance.com/publications/air-france-magazine/230/files/mobile/index.html#1
 
M'hai detto niente!
Il turismo non si inventa dall'oggi al domani. Va progettato, costruito e gestito. A Genova non si è fatto nulla di tutto ciò. Il turismo che c'è è del tutto casuale e fai-da-te, nel senso di "vado a Genova perchè mi sono documentato da solo e ho scoperto che è una città incredibilmente ricca".
Il fulcro del sistema economico è poi sempre stato il porto, e quindi, morto il porto, morto il turismo.
Parlare dell'aeroporto è in sostanza un placebo, se non si rimette mano al porto e alla sua logica di gestione. Se i poli croceristici non fossero stati letteralmente cacciati, la situazione sarebbe ben diversa, come evidente. E l'aeroporto servirebbe in modo complementare.

Tanto per dire com'è crollato il sistema delle infrastrutture, tempo fa sono passato a Nervi e sembra di essere in un paese in via di sviluppo. La passeggiata a mare è costellata da ponteggi per i crolli e le ringhiere credo non reggano l'urto di una pallonata per quanto sono arrugginite. Lo storico ristorante a forma di nave abbandonato e fatiscente, sporcizia ovunque. I parchi - dove un tempo non era consentito entrare sui prati - invasi da gente che bivacca in mezzo alle aiuole, sporcizia incredibile, fontanelle e laghetti distrutti, recinzioni a pezzi. Insomma, uno shock per chi si ricorda la Nervi degli anni 70.
Cito Nervi perchè tra gli anni '30 e '70 Nervi generava flussi che portavano centinaia di migliaia di turisti per 7/8 mesi l'anno. Oggi non c'è praticamente un turista.

Tutto verissimo.
Vero però che qualcosa si sta muovendo, almeno parlando di Genova Centro Storico, ma con difficoltà.
Giusto giovedì sera per la prima volta in vita mia ho incontrato due coppie di polizziotti a piedi in Via della Maddalena (per chi non conoscesse Genova è una specie di terra di nessuno, sebbene luogo incantevole) e diverse squadre di operai Amiu a lavare i vicoli intorno.
E se ben ci ricordiamo, rispetto al baratro degli anni 80 si sono fatti grossi passi (più dai privati che dalla P.A.) per recuperare tante zone dello splendido centro.
Certo di strada da fare ce n'è a iosa, e Nervi è la dimostrazione plastica del degrado di tante zone, così come manca del tutto un tessuto compiuto di hotel a 3/4 stelle, ad esempio.
 
Solo per capire: l'ennesima incapacità di GOA o di Genova/Liguria? (non è la stessa cosa). Se si pensa che ci siano responsabilità della società di gestione andrebbero esplicitate. Vale per IST, per MAD e per qualche altra decina di collegamenti persi in questi ultimi anni.

Per me è responsabile in primis la società di gestione (grazie Autorità Portuale!), ma il territorio ci mette del suo nell'accontentarsi.
Altro esempio di tonfo clamoroso è quello della Fiera del Mare, ma questa è un'altra storia.
 
Per come la vedo io, senza alcuna competenza di marketing research, un aeroporto in primis deve servire la popolazione locale. A meno che tu non sia che ne so, Venezia, destinazione unica al mondo, non puoi aspettarti che tutto il mondo venga a fare turismo da te. La componente turistica ci deve essere ed è importante, ma da sola non basta, e comunque anche quella va sviluppata, mentre la Liguria tutta di è sempre crogiolata sul fatto che comunque in estate vengono i milanesi ed i torinesi al mare da noi e tanto basta. Anzi, rompono pure i maroni perché ci rubano i già pochi parcheggi e ci intasano le strade. Non bisogna essere esperti del settore per capire quanto questo atteggiamento sia deleterio e masochista, soprattutto in un'epoca dove i viaggi non costano più come 30 anni fa, tutto è più accessibile e milanesi e torinesi non sono più obbligati a venire a bagnarsi nel mar ligure. Dicevo prima che un aeroporto deve servire innanzitutto la sua popolazione, ed è questo secondo me il primo problema di GOA. Pochi voli in un territorio che non produce ricchezza vogliono dire che la popolazione si sposta su Pisa e Bergamo da dove FR vola praticamente ovunque. Si perde tutta quella fascia di viaggiatori che spendono sui 200 euro e scelgono di non andare in Italia ma, con la stessa cifra, fare le vacanze a Tenerife o in Grecia. Perdi anche quel l'importante fetta di turismo outgoing dei citybreak: due notti in una capitale europea a pochi euro da Genova non li fai, a meno di trovare qualche offerta stracciata per Parigi e Amsterdam.


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Applausi!!!
 
Tutti grandi esperti di strategie e marketing...:)
Ma secondo voi i turisti vanno a Barcellona e Nizza perche' li sono grandi in..."strategie"...perche' hanno una buona societa' di gestione dell'aeroporto...?
E' doveroso correggere certi errori, ma ripeto, consci dei proprii limiti.
Paragonare Genova a Barcellona...e' come paragonare Cuneo a Londra.


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Guarda io non paragono paragono niente, ma prendi spunto dalla tua valutazione e mi chiedo, perché la gente va a Nizza e Barcellona? O senza scomodare l'estero, cosa giustifica l'innegabile crescita negli ultimi 10 anni di psa, pmo, cta, bri, bgy? E perché questa crescita a GOA non è accaduta e soprattutto perché si ritiene accettabile e giustificabile? Quali sono i limiti di cui parli? Io come limite vedo solo la miopia e l'incompetenza di tutto un territorio e della sua amministrazione. A New York sull'empire ti fanno pagare 20 dollari per farti una foto davanti ad una gigantografia del panorama visibile dalla terrazza, terrazza che poi visiti dopo aver girato l'angolo e dalla quale puoi farti fare la foto "vera" senza spendere nulla, e c'è la fila di gente per farsi fare la foto. Questo non vuol dire paragonare Genova a New York, vuol dire capire le differenze tra chi ti vende anche un paio di occhiali ad un cieco e chi non ha la più pallida idea di cosa fare con le risorse che ha.


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Tranne rare eccezioni, manca la voglia di inventarsi soluzioni , manca la mentalita' , come e' sempre mancata....Manca una strategia che possa guardare al di la' del proprio naso.....Qui per decidere di fare una strada si discute per 20 anni....I genovesi sanno a malapena che esiste un aeroporto ,che pero' per i piu' tanti "ha la pista corta".....Il mugugno dettato dall'ignoranza impera. Sono convinto che , se avessimo la meta' del traffico di Bergamo o di Bologna , ci sarebbe subito qualcuno a protestare per rumore ed inquinamento (gia' si lamentano ora....). Questa e' la Regione del "non fare nulla"....Ecco il vero guaio....
 
Ritornando in topic, a fronte di tutte le molte cose che si sono dette sulla regione e la città (economia stagnante, assenza di strategie efficaci di marketing turistico, inettitudine e miopia delle classi dirigenti, demografia non favorevole e mentalità), mi verrebbe da dire se ci sono mancanze specifiche dell'aeroporto di Genova che potrebbero essere concause al mancato decollo.

Per me, in primis, l'assurdità di avere un aeroporto vicinissimo al centro città ma, di fatto, poco raggiungibile. Si parla e si progetta da anni il collegamento con la ferrovia (che passa a poche centinaia di metri dall'aerostazione) ma per ora non se n'è fatto nulla. Per me, la stazione "dedicata", così come un collegamento bus meno costoso e un servizio di taxi più abbordabile ed efficiente (a me è capitato più di una volta di atterrare a Genova e trovare un deserto di taxi), sarebbero elementi attrattivi.

Che dire del parcheggio? E' più caro che altrove? Anche questa potrebbe essere una considerazione da fare

L'aerostazione sarà finalmente sottoposta ad un restyling. Fino ad oggi, accusava davvero il passare dei tempi. E' vero che non si sceglie l'aeroporto per il suo aspetto estetico, ma senza dubbio una bella aerostazione si fa ricordare.

E poi, sì. Trovo assurdo che lo stesso presidente sia in piedi da circa 15 anni. Ci sono eguali altrove?
 
Tranne rare eccezioni, manca la voglia di inventarsi soluzioni , manca la mentalita' , come e' sempre mancata....Manca una strategia che possa guardare al di la' del proprio naso.....Qui per decidere di fare una strada si discute per 20 anni....I genovesi sanno a malapena che esiste un aeroporto ,che pero' per i piu' tanti "ha la pista corta".....Il mugugno dettato dall'ignoranza impera. Sono convinto che , se avessimo la meta' del traffico di Bergamo o di Bologna , ci sarebbe subito qualcuno a protestare per rumore ed inquinamento (gia' si lamentano ora....). Questa e' la Regione del "non fare nulla"....Ecco il vero guaio....

Assolutamente vero, mi permetto di fare una riflessione completamente OT: io non sono di Genova, ma un poco la storia della città la conoscevo prima di venirci a stare, e da un grande porto con un grande passato come Genova mi sarei aspettato un laboratorio di culture, un fermento di idee, un'apertura culturale senza eguali. Poi ho conosciuto i genovesi, gente orgogliosa e gelosa della sua città, con un senso di appartenenza assoluto a questa terra. Non riesco a capire quindi come, con un forte passato ed una forte popolazione si possa essere arrivati a questo immobilismo. Io guardo Genova e vedo bellezza, la vedo in ogni angolo, vedo magia, incanto e capisco, comprendo cosa rende i genovesi così gelosi della superba, così orgogliosi, ma allo stesso tempo mi mangio il fegato a saperla immobile, vederla trascurata e devastata. Dov'è quella cittadinanza fiera che non si piega quando c'è da alzare la voce e chiedere giustizia? Perchè di giustizia si parla, e si parla di futuro, se non il nostro almeno quello dei nostri figli. Si fa un gran parlare di partigiani e resistenza, sembra che l'Italia sia stata salvata dai genovesi a sentirli parlare, dov'è ora la resistenza? Quando le nostre discariche non funzionano nonostante le cospicue rate della Tari e la "rumenta" come la chiamiamo noi ci si accumula sotto i nostri balconi, dov'è questo senso di chiedere giustizia? Quando si alluviona la val Bisagno e muore qualcuno, dove sono le urla di riscatto? Quando non si trova un posto di lavoro, o quando lo si trova ma non si profila mai un percorso professionale di crescita perchè non ne esiste nemmeno la visione, era questo quello che promettevamo ai nostri figli dicendo loro "studia che troverai un buon lavoro"? Ma lo sanno i genovesi che quando ci si mettono 20 anni per fare una strada, in quei 20 anni, sono stati pagati numerosi ingegneri, consiglieri, dirigenti, operai, architetti e disegnatori con i loro soldi, con le loro tasse? Chi credono che abbia pagato 8 stazioni della metropolitana dagli anni 90 ad oggi? Dagli anni 90 perdio, 8 stazioni dagli anni 90! I liguri hanno fama di essere particolarmente attenti ai soldi, col "braccino corto" diciamo qui, ma non si chiedono chi ha pagato stipendi e compensi di tutta un'amministrazione che da 50 anni non ha concluso sostanzialmente niente? Non sarebbe l'ora di pretendere di più? L'importante è avere la tessera sindacale, 10 euro al mese per permettere ad un'altra casta politica di esistere nella loro bambagia mentre qui il commercio è fermo, l'industria non esiste più, il turismo arranca, il lavoro è poco e i servizi cominciano a cedere da tutte le parti. Mai e poi mai, da un popolo così fiero, mi sarei aspettato un passivismo così marcato, e la Superba questo non se lo merita davvero.
 
Sacrosante parole goaT2.
Non si tratta di un pregiudizio favorevole nei confronti del privato ma:
1 - un socio di maggioranza del mestiere potrebbe avere qualche nuova strategia
2 - un socio privato potrebbe mettere soldi che fino ad ora sono stati investiti a fatica (per dire, l'aerostazione non è propriamente all'avanguardia)
3 - come dici tu, se una strategia (o un gruppo dirigente) non funziona, verrebbe da dire che perseverare è diabolico

Quindi il problema dell'aeroporto è la sua dirigenza? E quali errori avrebbe commesso, oltre a quello di portare compagnie aeree e collegamenti? Quella di non avere preso la gente a casa e averla ficcata a forza sugli aerei?
Ribadiamo un concetto: il problema del Colombo non è mai stato quello di non avere presa sui vettori o di non riuscire a fare aprire rotte. Il problema del Colombo è che le rotte faticano mediamente più che in altri scali e spessio chiudono. Questo è un dato di fatto, al di là delle chiacchiere da bar.

Domanda: in quali modi, con quali strategie, un socio privato potrebbe ribaltare la situazione senza la collaborazione di operatori di settore (crociere, alberghi) ed Enti locali di promozione, che oggi sono quasi del tutto assenti? Altra domanda: a quali condizioni un socio privato dovrebbe investire soldi per aprire e magari finanziare il mantenimento di nuovi voli, senza averne un interesse diretto? (non ditemi che sarebbe per guadagnarci da handling e tasse d'imbarco, perchè allora vuol dire che davvero non sapete di cosa parlate).
 
M'hai detto niente!
Il turismo non si inventa dall'oggi al domani. Va progettato, costruito e gestito. A Genova non si è fatto nulla di tutto ciò. Il turismo che c'è è del tutto casuale e fai-da-te, nel senso di "vado a Genova perchè mi sono documentato da solo e ho scoperto che è una città incredibilmente ricca".
Il fulcro del sistema economico è poi sempre stato il porto, e quindi, morto il porto, morto il turismo.
Parlare dell'aeroporto è in sostanza un placebo, se non si rimette mano al porto e alla sua logica di gestione. Se i poli croceristici non fossero stati letteralmente cacciati, la situazione sarebbe ben diversa, come evidente. E l'aeroporto servirebbe in modo complementare.

Tanto per dire com'è crollato il sistema delle infrastrutture, tempo fa sono passato a Nervi e sembra di essere in un paese in via di sviluppo. La passeggiata a mare è costellata da ponteggi per i crolli e le ringhiere credo non reggano l'urto di una pallonata per quanto sono arrugginite. Lo storico ristorante a forma di nave abbandonato e fatiscente, sporcizia ovunque. I parchi - dove un tempo non era consentito entrare sui prati - invasi da gente che bivacca in mezzo alle aiuole, sporcizia incredibile, fontanelle e laghetti distrutti, recinzioni a pezzi. Insomma, uno shock per chi si ricorda la Nervi degli anni 70.
Cito Nervi perchè tra gli anni '30 e '70 Nervi generava flussi che portavano centinaia di migliaia di turisti per 7/8 mesi l'anno. Oggi non c'è praticamente un turista.

Guarda, io non parlo degli anni '70, preferisco pensare al futuro e lavorare per migliorarlo. Se in passato non si è fatto nulla non significa che non si possa cambiare rotta.