Per come la vedo io, senza alcuna competenza di marketing research, un aeroporto in primis deve servire la popolazione locale. A meno che tu non sia che ne so, Venezia, destinazione unica al mondo, non puoi aspettarti che tutto il mondo venga a fare turismo da te. La componente turistica ci deve essere ed è importante, ma da sola non basta, e comunque anche quella va sviluppata, mentre la Liguria tutta di è sempre crogiolata sul fatto che comunque in estate vengono i milanesi ed i torinesi al mare da noi e tanto basta. Anzi, rompono pure i maroni perché ci rubano i già pochi parcheggi e ci intasano le strade. Non bisogna essere esperti del settore per capire quanto questo atteggiamento sia deleterio e masochista, soprattutto in un'epoca dove i viaggi non costano più come 30 anni fa, tutto è più accessibile e milanesi e torinesi non sono più obbligati a venire a bagnarsi nel mar ligure. Dicevo prima che un aeroporto deve servire innanzitutto la sua popolazione, ed è questo secondo me il primo problema di GOA. Pochi voli in un territorio che non produce ricchezza vogliono dire che la popolazione si sposta su Pisa e Bergamo da dove FR vola praticamente ovunque. Si perde tutta quella fascia di viaggiatori che spendono sui 200 euro e scelgono di non andare in Italia ma, con la stessa cifra, fare le vacanze a Tenerife o in Grecia. Perdi anche quel l'importante fetta di turismo outgoing dei citybreak: due notti in una capitale europea a pochi euro da Genova non li fai, a meno di trovare qualche offerta stracciata per Parigi e Amsterdam.
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Mi sembra un'analisi un po' tanto al chilo. Servire in primis la popolazione locale? Ci sono parecchi esempi nel mondo di scali a prevalente vocazione incoming che fanno numeri in costante crescita. Servono più voli? Ovvio, ma solo sull'outgoing non reggono, basta prendersi lo storico dei collegamenti. Pochi voli: la gente parte altrove. Tanti voli: il bacino non li regge e i voli chiudono, con grande fracasso di polemiche e intelligenti analisi di giornalisti che "dopo" sapevano tutto "prima". Ovviamente non senza l'intervento del politico di turno che spiega come la soluzione di ogni male sia la privatizzazione (già, perchè la gente vola di più se il socio è privato. Ovvio!).
Andiamo con ordine: bacino d'utenza limitato, difficoltà nei collegamenti che potrebbero invece ampliare il bacino (chi arriva dal ponente ligure sa bene di cosa parlo), un'economia in crisi e una popolazione sempre più anziana e povera non lasciano molto spazio allo sviluppo dell'outgoing. Ne siano prova rotte aperte, sulla carta di sicuro successo, sospese dopo pochi mesi: Madrid, già citata, Francoforte, Valencia, Roma (FR, VY e altre), Amsterdam con Transavia, Bruxelles, Zurigo, Ginevra, Minorca, Maiorca, Ibiza, ora IST (che secondo me è un caso particolare, ma non mi dilungo: c'è un tread apposta). L'elenco sarebbe ancora lungo. E' chiaro: ogni rotta fa storia a sè, ma è evidente che il bacino d'utenza si è rivelato insiffuciente per reggere queste rotte. Quindi?
Quindi secondo me la risposta è proprio il turismo, includendo ovviamente le crociere. Quella è l'unica fonte che nel giro di pochi mesi, con una politica di partecipazione attiva da parte di operatori ed Enti di promozione potrebbe consentire a GOA di recuperare quella fetta di utenza che potrebbe portare l'asticella dei riempimenti medi sopra il livello di sopravvivenza. Insomma: servire l'outgoing grazie al contributo dell'incoming (che, en passant, è anche il traffico con maggiori benefici per il territorio). La domanda è: queste potenzialità sono mai state sfruttate? Quando veniva aperto un nuovo volo qualcuno prendeva armi e bagagli per andare a promuovere la Liguria, venderne i prodotti turistici, realizzare collaborazioni tra aeroporti, operatori turistici, vettori, compagnie di navigazione?
Su AMS qualcosa si è mosso (non a caso il volo finora funziona bene anche grazie a una forte componente incoming). Guarda caso il sabato, giorno di crociere, KLM ha messo in rotazione un 737 con più posti. Chi occupa quei sedili? Guarda caso le rilevazioni turistiche parlano di una crescita del turismo olandese sulla Liguria.
La faccio breve: ognuno lavori per il proprio ruolo. La società di gestione, possibilmente affiancata dagli Enti, faccia marketing e attragga le compagnie. Gli operatori propongano dei prodotti turistici incoming e outgoing (quante volte le agenzie liguri propongono voli da altre città anche quando l'alternativa dal Colombo ci sarebbe?). Gli Enti promuovano attivamente il territorio sui mercati dove esistono collegamenti diretti. Incoming+outgoing: voli che sopravvivono e che servono a turisti e utenti in partenza. Solo outgoing: voli che chiudono, e che quindi non servono a nessuno.
Questa è una strategia che potrebbe essere attuata oggi, a parità di strutture e spesa. Ci sono rotte esistenti da tempo su cui si potrebbe testare (Mosca, ad esempio, che avrebbe potenzialità enormi e che invece da anni vede un modesto volo stagionale che nei periodi di spalla fa fatica a dare risultati soddisfacenti).
In definitiva: non so di chi sia la colpa della stagnazione del traffico. Attribuirla a un singolo elemento (genovesi "coglioni", aeroporto, istituzioni) sarebbe riduttivo e comunque sbagliato. Ma penso anche che invertire la rotta sarebbe possibile, a condizione che ognuno facesse il suo lavoro. Saluti.