In consiglio provinciale la copertura dei debiti dell’aeroporto di Forlì
Come previsto, dopo analogo passaggio nei consigli comunali di Forlì e Cesena, anche il consiglio provinciale di Forlì-Cesena , per sua quota parte, ha dovuto esaminare la copertura straordinaria delle perdite e la ricostituzione del capitale sociale della Seaf, la società di gestione dell’aeroporto di Forlì dopo l’abbandono della Sab di Bologna.
L’aula è stata informata anche della vicenda del trasferimento al Marconi di Bologna dei sette voli internazionali di Ryanair fino ad oggi in partenza dall’aeroporto Ridolfi di Forlì e sulle nuove strategie gestionali della società del Ridoldi e di ‘Promozione turismo’, così come esposto in commissione dal nuovo presidente Franco Rusticali che a suo tempo ha esposto le linee principali del business plan che sarà correlato del piano di sviluppo entro il mese di dicembre.
In consiglio s’è parlato anche del “piano del coordinamento fra gli scali della regione che non è riuscito a decollare”: come ha ammesso l’assessore al Bilancio Luigi Sansavini e delle nuove strategie del Polo di via Seganti del futuro. Positivi, secondo l’assessore , i dati dei passeggeri che hanno fatto scalo in città: s’è passati da 16mila di qualche anno fa a gli 850mila passeggeri di oggi. “L’aeroporto di Forlì è una struttura importante. E i conti in rosso si sono generati per garantire l’ammodernamento di struttura e servizi. Non sono stati soldi buttati via, ma risorse necessarie per portare avanti l’attività. Gli investimenti sono stati moltiplicati. Con una redditività degli investimenti che è pari a 20 volte”. I problemi? “A fronte di chi ha abbandonato le rotte ci sono altri soggetti interessati a utilizzare l’aeroporto di Forlì. Perché il mondo dell’aviazione è in continua espansione. Abbandonare oggi lo scalo dunque equivale ad un suicidio”: ha risposto Sansavini
Per ripianare i debiti la Provincia ha dovuto disporre una variazione di bilancio fino all’importo minimo previsto dal codice civile , pari a 120mila euro.
Nella successiva delibera di copertura delle perdite e ricostituzione del capitale sociale, con annesso contributo straordinario si è chiesto: il contributo straordinario calcolato il 30 settembre in sede di Patto di sindacato di 194.959 euro; la quota a copertura delle perdite dopo l’azzeramento del capitale sociale di 164.112 euro, quanto a 390mila euro per la ricostituzione del capitale sociale, e di 14.071 euro come parte di competenza per il mancato introito della Sab.
Ne è scaturito un animato dibattito.
I consiglieri provinciali del centrodestra hanno chiesto alla giunta quale sia stata la strategia dell’ente in difesa dello scalo forlivese e quali le responsabilità per i conti in rosso e le finanze pubbliche erogate fino ad oggi.
“Dal 2004 al 2007 la Provincia ha già pagato alla Seaf ben 911mila euro. Nel 2008 pagherà 763.375 euro , più la quota del debito che si registrerà dal mese di agosto a fine anno, previsto in 1,6 milioni. Nel mese di agosto gli amministratori avevano già previsto che gli enti soci si sarebbero accollati ad ottobre una contribuzione straordinaria di un milione di euro. Come potevano essere certi di questo? Mentre si registrava una perdita di 4,7 milioni di euro in 8 mesi, ovvero 20mila euro al giorno!? Perché non era stato indicato con chiarezza che il debito con
Ryanair di 1,5 milioni di euro?”: ha detto il capogruppo di Forza Italia /Pdl Stefano Gagliardi .
”Senza l’aeroporto la nostra provincia avrebbe danni enormi sul versante dei collegamenti ma anche sul versante insediativi. Ma oggi , a differenza di precedenti occasioni, è difficile offrire un voto favorevole alla delibera. Chi ha avuto responsabilità nelle politiche gestionali venute alla luce soltanto in sede di audizione con il nuovo presidente Seaf deve farsi carico oggi di sostenerne l’onere politico”: ha detto il capogruppo del PRI Giovanni Lucchi.
”I sei milioni di euro che gli enti pubblici e gli altri enti soci dovranno sborsare per azzerare le perdite della società saranno stornate da altre ‘poste di bilancio’. Siamo chiamati tutti pagare il danno creato dalla Sab di Bologna che, diciamolo senza giri di parole, ha preso in giro tutti noi! Non erano state incluse clausole e penali in caso di premature rescissione del contratto con Ryanair ? In compenso, gli enti pubblici si sono fatti carico di concorrere all’acquisto dei biglietti delle compagnie low cost ! Questioni complesse e comunque errori e mancanze che sono state commesse… Il deficit di ogni è figlio delle scelte scellerate degli amministratori del passato, come ha ammesso lo stesso Franco Rusticali. Allora è giusto che salti qualche testa, anche se ancora non si spiega il silenzio dei vertici Pd locali e regionali. Siamo gli unici a chiedere le dimissioni di chi ha sbagliato, come atto di chiarezza e rigore etico”: ha detto il capogruppo del Gruppo della Libertà Michele De Leonardis.
“Sarebbe un clamoroso errore ‘alzare oggi le mani – ha detto da parte sua Giuliano Pedulli , del Pd - . Ho fiducia che , al di là delle divergenze che ci sono fra le forze politiche, ci sia il sostegno unanime ad una struttura che è utile al territorio. Dobbiamo dunque credere alla prospettiva del nuovo piano industriale del Ridolfi. Fare processi allo stato di cose e per i contenziosi in atto non è compito del consiglio provinciale. E a mio parere non si può nemmeno addossare alla Regione la responsabilità di non essere riusciti a fare sistema fra gli scali dell’Emilia-Romagna, piuttosto : ci sono stati enti che si sono chiusi in se stessi, aiutati da questa autentica guerra , in una logica di ristrutturazione , di ricollocazione e di competizione, che c’è nel campo dell’aviazione commerciale”.
“L’aeroporto ? E’ stato costruito da chi aveva prospettive a lunga scadenza per tutta la società frutto di una visione che avvantaggiava Forlì”: ha esordito riferendosi a Mussolini (ma senza nominarlo) il consigliere di An/Pdl Luca Bartolini , che poi ha aggiunto: “il nostro gruppo ha sempre creduto al Ridolfi e a tutto il polo tecnologico di via Seganti-Fontanelle. L’ultima volta, quando votammo a favore dell’aeroporto di Forlì avevamo vincolato il parere positivo ai risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti: disastrosi. E’ mancato il supporto politico. La Regione anziché fare l’arbitro ha scelto di trasformarsi in giocatore, una parte in campo che ha sostenuto le priorità indicate da Bologna. Macroscopico esempio di debolezza politica del Pd di Forlì come nel caso del recente sostegno dalla rete delle Fiere dell’Emilia-Romagna che ancora una volta ha penalizzato Forlì”.
“L’aeroporto è senz’altro una realtà utile che necessita di un sostegno imponente. Un grande investimento che riguarda non soltanto l’aeroporto in sé , ma dovrebbe riguardare anche la viabilità e i collegamenti – ha spiegato il capogruppo del PDCI Agostino Mantegazza – Perché dovremmo credere alle promesse di oggi e domani dopo le promesse , mancate di ieri? Basta con i responsabili di partito laddove si dovrebbero sedere manager seri e competenti. E allora dico basta con chi ha amministrato alla maniera di Parmalat e Cirio. In un clima argentino il disastro c’è e si palesa in un momento difficile, mentre la finanza tracolla, e le banche sono a rischio di chiusura. Che ne sarà domani? Come possiamo fidarci oggi?”.
”Situazione catastrofica , un vero e proprio disastro - ha aggiunto Tiziano Strada di Rifondazione comunista –. I soldi pubblici andrebbero spesi con parsimonia erogando servizi e generando benefici concreti e verificabili. In un momento economico tragico per il paese chiedere oggi un impegno così gravoso, la rinuncia a fondi così utili a bilancio, sarebbe per noi inaccettabile. I cittadini ce lo riproverebbero. E’ inutile che l’ente pubblico si faccia carico dei debiti di un ente dove qualcun altro gestisce facendo conto solo su quello . In mancanza di prospettive future per l’aeroporto di Forlì, non abbiamo elementi oggi per decidere senza tentennamenti”.
Una riflessione condivisa dal capogruppo del PRC Piergiorgio Poeta che ha sottolineato negativamente il ruolo giocato dalla Sab di Bologna che con propri rappresentanti controllava le politiche gestionali della Seaf.
Il capogruppo dei Verdi Stefano Brigidi chiama in carico il direttore dello scalo, Vezzelli: “Lui aveva garantito il pareggio di bilancio entro il 2009 e l’aumento dei passeggeri entro il 2009. Sappiamo come è andata a finire: oggi è davvero difficile concedere il via libera ad una delega in bianco e in assenza di un preciso business plan”.
Duro l’affondo di Fabio Dellamotta (Fi/Pdl) e interessante l’anticipazione fornita da Leonardo Zavalloni (Pd) che ha in qualche modo rassicurato: “Cesenatico garantirà il proprio impegno a sostegno del Ridolfi”.
Per quanto riguarda l’aumento del capitale sociale – con un apposito emendamento inserito in delibera - Giuliano Pedulli , del Pd , ha chiesto che venga subordinato alla verifica del business plan , dell’assemblea dei soci, che analizzi la concreta possibilità di attuazione di azioni strategiche volte al risanamento della situazione economico , patrimoniale e finanziaria della società.
Nella fase delle dichiarazioni di voto sono intervenuti anche il capogruppo di An/Pdl Vittorio Dall’Amore (“assurdo non richiamare alle sue responsabilità chi ha ricoperto un ruolo nel segno della continuità all’interno del Cda Seaf”) ; il capogruppo del Pd Daniele Zoffoli che ha punzecchiato un po’ Bartolini in riferimento alle opere del Duce realizzate nel Ventennio, ha chiarito il ruolo della maggioranza (“anche oggi ci assumiamo le nostre responsabilità , siamo abituati a farlo, senza il voto di oggi si chiuderebbe l’aeroporto”) e difeso il presidente Rusticali (“è la scelta migliore”); il capogruppo del Prc Poeta (“chiedano i danni a chi ricopriva incarichi nel precedente consiglio di amministrazione Seaf”) , il capogruppo del Pdci Mantegazza , e il capogruppo del Pri Lucchi.
Le delibere relative alla Seaf sono state votate con il voto favorevole del Pd e di Poeta (Prc), con l’astensione di Strada (Prc) e Mantegazza (Pdci) e il voto contrario di Fi/Pdl, An/Pdl, GdL, Pri e Verdi.
Voto favorevole invece di tutti i partiti (ad esclusione dei Verdi, astenuti) alle modifiche statutarie della Seaf.
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