Foggia Hub in Europa...


oltre a non essere in grado di accoglierli ci manca anche la pubblicità e il sapersi vendere.
Forse perché pecchiamo di presunzione, ci si aspetta che la gente venga comunque perché siamo il posto più figo della terra con il patrimonio storico più grande di sempre.Il che é vero ma non implica che la gente ci preferisca sempre e comunque ad altre offerte.
La pubblicità negativa fa il resto.

Il fascino di Roma,dei romani, del cibo e tutto il resto che fa parte dell'immaginario collettivo non é una cosa che é innata nelle persone. Vallo a spiegare a un cinese arricchito dei romani, del cibo e di tutto il resto, magari non gliene può fregar di meno. Abbiamo culture diverse con diverse preiorità e studi oltre che ad esse profondamente diversi singolarmente. C'è quello che cerca la storia, quello che cerca il divertimento notturno, quello che vuole la natura.

E siamo d'accordo, ci sono turisti e turisti.
Ritengo però che pubblicità e accoglienza siano inevitabilmente legate e debbano almeno andare di pari passo. In altre parole: non possiamo dire "siamo il più bel paese del mondo" e facciamo trovare al turista un suq!
Torno all'esempio di Roma, rifacendomi ad un articolo che ho letto poco tempo fa. Il Colosseo, come tutti sappiamo, ha un valore simbolico e turistico importantissimo e fa parte di uno dei poli archeologici più importanti al mondo.
Il turista lo raggiunge con la metro B, i cui treni (salvo una decina che sono stati acquistati da poco) sono vecchi, sporchi, senza aria condizionata e vere e proprie palestre per graffitari, stracolmi per via delle frequenze anche di 8 minuti negli orari di punta (non è una cavolata, la prendevo tutti i giorni per andare a lavorare e ogni volta era un bagno di sudore), dopo essere passato per quell'imbuto spaventoso che è la stazione Termini.
Uno dei monumenti più importanti del mondo non ha un centro visitatori dedicato con un servizio ristoro, bagni, il classico bookshop o negozio di souvenir, tutti elementi che possono contraddistinguere un servizio di qualità, e altri servizi che il turista può trovare utili.
Ciò nonostante, comunque, è disposto a mettersi in fila e a pagare il biglietto pur di vedere uno dei simboli, se non IL simbolo, dell'antica Roma.
A supplire parzialmente a questa mancanza di offerta di servizi troviamo i classici camion bar, che vendono un panino al prezzo di un rene, a volte parcheggiati anche sulle strisce pedonali, numerosi venditori ambulanti e bancarelle (piazzate sui marciapiede, già stretti e trafficati) senza alcun tipo di licenza e i finti centurioni con relativa matrona che ti prendono 10€ per una foto ridicola.
I vigili urbani (o "Polizia di Roma Capitale", come si chiama ora) e i rappresentanti delle forze dell'ordine passano e fanno finta di non vedere (come fanno con le auto in doppia fila). E poi: dovevano creare un corpo di polizia turistica, ma non si è mai più saputo nulla.
No, "non è l'inferno", come recita una canzone dell'ultimo festival di Sanremo, ma è la realtà dei fatti!
Sono d'accordo che un po' di pubblicità in più non fa affatto male, ma nonostante il Colosseo non abbia bisogno di presentazioni il turista ricorderà la schifezza che lo circonda, e non farà a meno, al ritorno, di parlarne a colleghi, amici e familiari confermando quella visione del nostro paese dell'Italia inefficiente e superficiale che fa parte dello stereotipo collettivo.
In altre parole: se dobbiamo proprio fare pubblicità, cerchiamo di non vendere fregature!
Non voglio generalizzare, ovviamente, parlo della situazione di Roma, che conosco bene, e posso dire tranquillamente che Firenze, dove sono stato qualche giorno fa, si presenta agli occhi di un turista in modo completamente diverso, a cominciare dal centro storico pedonalizzato.
Purtroppo la nostra è una questione culturale, che a Roma è molto più accentuata che in altre città italiane. Non voglio dire l'ennesima cosa scontata, ma se i nostri amministratori si svincolassero dalla semplice volontà di restare attaccati alla poltrona, agendo per sé e facendo favori ad amici, parenti e cedendo agli interessi di certe categorie pur di avere una manciata di voti in più, e cominciassero a lavorare con una visione orientata al bene comune, allora penserebbero a valorizzare e sfruttare quell'immenso tesoro che abbiamo, svolgendo il loro compito di "accendere" l'economia, e a quel punto sicuramente nemmeno la pubblicità servirebbe.