Il volo Brescia-Rimini diventa un caso. Masini: 'Preferiscono auto o treno'
E' diventato un caso il volo Brescia-Rimini della Oristano Fly, il cui debutto sarebbe saltato per mancanza di passeggeri. Lo scalo bresciano smentisce, mentre da Aeradria, coinvolta senza impegno diretto nel collegamento, arriva l'invito a valutare con cura le dinamiche di mercato.
La partenza del volo Brescia-Rimini non era prevista questa settimana, precisano dal D'Annunzio di Montichiari, aeroporto bresciano, ma solo la vendita dei biglietti. Eppure la notizia nel nord Italia pare stia avendo grosso risalto, soprattutto per questioni di concorrenza tra scali. A Rimini invece non ci si scompone più di tanto. Bresciani e bergamaschi in Riviera ci vengono, ma con altri mezzi: e la conferma è arrivata proprio ieri, quando la Freccia Orobica, il treno Bergamo-Pesaro con diverse fermate sulla costa, dopo venti chilometri si è dovuta fermare per sovraffollamento di passeggeri. E al Fellini, semplice spettatore se non come pista di arrivo, in un giugno che sta confermando la ripresa, Brescia non cambia la sostanza. Ben venga il collegamento, ma con la consapevolezza che anche un volo a costo contenuto, un centinaio di euro, può non corrispondere alla domanda di mercato. Massimo Masini, presidente di Aeradria, spiega di averlo già fatto presente agli interlocutori in un paio di incontri: "Nel bresciano e nel bergamasco la Riviera resta una meta turistica importante, ma si tratta soprattutto di famiglie con bambini e gruppi di giovani che vengono in auto o in treno. Se ci sarà lo spazio di mercato per il volo - spiega Masini - lo decideranno loro: per noi tanto di guadagnato. Ma se non ci sono, non è che si possono fare i voli per forza".
newsrimini.it
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