Pista obliqua e stadio, l'asse Giani-Gianassi
L'idea del sindaco di Sesto Gianassi, sviluppare l'aeroporto di Peretola con una pista obliqua alla A-11, trova il primo, eccellente, sostenitore. È l'assessore allo sport di Palazzo Vecchio Eugenio Giani (nella foto), che rilancia: questa ipotesi non interferirebbe con la costruzione del nuovo stadio a Castello. Intanto venerdì il presidente della Fiorentina è atteso in Comune per un incontro con la commissione sport
Un'asse Giani-Gianassi tra aeroporto e nuovo stadio. L’apertura del sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, su una pista obliqua rispetto all’autostrada A-11, facilita e rende ancora più concreta la possibilità che la Fiorentina possa trasferirsi a Castello, con un nuovo impianto polifuzionale. È questa l’opinione dell’assessore allo sport del Comune di Firenze, Eugenio Giani, che all’intervento del primo cittadino sestese ha subito risposto che questa può essere la chiave di volta per il nuovo stadio. «Ritengo le parole di Gianassi una grande novità. Ho seguito l’evolversi dei momenti in cui fu deciso il potenziamento dello scalo di Peretola, a cavallo tra la fine degli anni ’80 e la fine del 1992, quando a margine alla discussione del Piano regolatore Vittorini, approvato sotto la giunta Morales, fu deciso che lo sviluppo del’aeroporto passasse dall’allugamento della vecchia pista. Che arrivò nel 1995, in occasione del vertice europeo, portando la pista a 1.650 metri, la stessa di oggi».
IPOTESI BOCCIATE. Ma in quella occasione, si parlò di ipotesi alternative, bocciate anche allora. «Allora il Comune di Sesto si opponeva a qualsiasi allungamento dello scalo. Ma già allora gli studi di base, acquisiti dal sindaco in carica, Bogiankino, dalla Ital Airport, dimostravano che la pista inclinata, ora riproposta da Gianassi, era la migliore». Perché fu bocciata? «Perché l’allora Comune di Sesto Fiorentino non avrebbe mai consentito di arrivarci». Quando ha letto la notizia è saltato sulla sedia... «Anche riletta storicamente è una grande apertura. E la collego alla cosa per cui mi sono sensibilizzato di più in questo momento: lo stadio, il nuovo impianto a Castello. La soluzione introdotta dal sindaco di Sesto sarebbe quella più compatibile ». Perché? «Perché il nuovo stadio, di fronte a una nuova pista parallela, potrebbe rimanere nel "cono di volo", la zona sottoposta a limiti, che ricade nell’area di Castello. Con la pista inclinata lo stadio sarebbe un elemento laterale e questi problemi non ci sarebbero». È un problema che ha a che fare con l’altezza dello stadio? «Un impianto decente ha bisogno di 30-40 metri di altezza. Il cono di volo della pista obliqua toccherebbe la collina dell’inceneritore, e non si avrebbero più i problemi potenzialmente presenti nelle altre soluzioni». Ma che tempi ci sono per partire concretamente? «Dalla Fiorentina ho ricevuto la disponibilità a valutare l’ipotesi. L’obiettivo del Comune è mantenere la centralità nella pianificazione urbanistica. Per togliere lo stadio da Campo diMarte occorre individuare la zona dove spostarlo». C’è chi propone di lanciare un avviso pubblico per il nuovo stadio, ma senza indicarne la sede già adesso. «Non esiste un avviso pubblico senza destinazione: non esiste nell’ordinamento italiano l’idea di mettere in convenzione urbanistica, con un soggetto privato, un’opera senza prevedere il luogo dove farla». Che tempi ci sono per far partire l’operazione? «La decisione deve avvenire presto: il nostro obiettivo è approvare il regolamento urbanistico, la parte cogente del Piano strutturale, entro fine anno. Dobbiamo esercitare i nostri poteri, più che cercare i Della Valle, che hanno giàmanifestato una generale disponibilità». Mica tanto generale: si parla anche degli ettari necessari per la struttura... «La cosa più importante è chiarirci le idee in consiglio comunale: è questa l’indicazione del sindaco. La giunta si sta muovendo, ma il consiglio dev’essere lasciato libero di decidere». Crede che la soluzione per il nuovo stadio possa essere una struttura completamente privata? «Riprendo l’idea di Diego della Valle: creare una fondazione, senza finalità di lucro, il cui fondo di dotazione è principalmente della Fiorentina. Per questo dovrebbe chiamarsi "Fiorentina per Firenze". Una grande presenza quindi dei Della Valle, ma con quote piccole, sulla falsa riga del Mandela Forum, degli enti locali, per avere controllo e informazione sulla struttura»
Marzio Fatucchi
17 giugno 2008
Corriere fiorentino