Ecco questa e' l'ultima di oggi....
Costume da bagno, asciugamano e ciabattine: non possono mancare nella valigia di chi va al mare, ma se quella valigia non arriva a destinazione, bisogna arrangiarsi in qualche altro modo. E' quello che hanno fatto molti dei circa cento passeggeri del volo Alpi Eagles E81144, che domenica mattina è decollato da Venezia alle 6 e 55, alla volta di Cagliari. Moltissimi dei passeggeri - quasi l'80 per cento - che già pregustavano il sole e il mare delle spiagge della Sardegna, una volta al nastro per il ritiro dei bagagli, hanno avuto un'amara sorpresa: le valigie non erano arrivate. Dopo oltre 45 minuti d'attesa hanno capito che non poteva trattarsi di un semplice ritardo. «All'ufficio oggetti smarriti dell'aeroporto di Cagliari - spiega uno dei passeggeri imbarcatisi al Marco Polo - ci hanno dato dei moduli da compilare per mettere nero su bianco che le nostre valigie non erano arrivate, mentre al desk Alpi Eagles ci hanno consegnato un foglio su carta intestata della compagnia aerea, con due numeri di telefono e un fax da contattare per avere notizie sui nostri bagagli». Il problema è che quei numeri - chiamati ripetutamente dai passeggeri - risultavano disattivati. «Ho fatto almeno venti telefonate contattando anche altri numeri fornitimi dal centralino di Save cui non rispondeva nessuno -racconta il passeggero-. Alla fine per poter andare al mare, ho dovuto comprare asciugamano e costume nuovi». Dopo qualche ora di attesa, hanno scoperto che i bagagli non erano mai stati imbarcati e che erano rimasti a Venezia. Come mai? «In questi giorni i nostri voli trasportano soprattutto persone dirette nelle località di vacanza, che portano con sé bagagli molto pesanti che spesso superano i 15 chili consentiti per imbarcarli in stiva - spiega Angelo Scandurra, responsabile scalo di Alpi Eagles all'aeroporto Marco Polo -. A questo si aggiunge il fatto che arrivano molto tardi al check-in e quindi capita, come nal caso di domenica, che i nostri operatori non riescano a caricare tutti bagagli nell'aereo». Per rimediare al danno, racconta Scandurra, i bagagli vengono caricati sul primo volo Alpi Eagles per quella destinazione, oppure si cerca di farli trasportare anche ad altre compagnie, se le loro stive non sono piene. Ma la compagnia aerea non è nuova a episodi del genere: un caso analogo anche sabato, quando a non trovare il proprio bagaglio sul nastro è stato il consigliere comunale Diego Vianello, diretto a Brindisi. «Anche a noi - racconta un passeggero del volo per Cagliari - hanno confermato che da sabato questo problema si è verificato più volte con Alpi Eagles». Ma la compagnia smentisce episodi del genere, dicendo di non esserne a conoscenza. Davvero debole anche la giustificazione dell'Alpi Eagles di fronte al fatto che i numeri per avere informazioni telefoniche fossero disattivati. «Può essere che allo scalo di Cagliari avessero ancora i numeri del vecchio centro operativo di Marcon». Peccato che la compagnia si sia trasferita nella nuova sede di Piove di Sacco ormai da due anni.
Costume da bagno, asciugamano e ciabattine: non possono mancare nella valigia di chi va al mare, ma se quella valigia non arriva a destinazione, bisogna arrangiarsi in qualche altro modo. E' quello che hanno fatto molti dei circa cento passeggeri del volo Alpi Eagles E81144, che domenica mattina è decollato da Venezia alle 6 e 55, alla volta di Cagliari. Moltissimi dei passeggeri - quasi l'80 per cento - che già pregustavano il sole e il mare delle spiagge della Sardegna, una volta al nastro per il ritiro dei bagagli, hanno avuto un'amara sorpresa: le valigie non erano arrivate. Dopo oltre 45 minuti d'attesa hanno capito che non poteva trattarsi di un semplice ritardo. «All'ufficio oggetti smarriti dell'aeroporto di Cagliari - spiega uno dei passeggeri imbarcatisi al Marco Polo - ci hanno dato dei moduli da compilare per mettere nero su bianco che le nostre valigie non erano arrivate, mentre al desk Alpi Eagles ci hanno consegnato un foglio su carta intestata della compagnia aerea, con due numeri di telefono e un fax da contattare per avere notizie sui nostri bagagli». Il problema è che quei numeri - chiamati ripetutamente dai passeggeri - risultavano disattivati. «Ho fatto almeno venti telefonate contattando anche altri numeri fornitimi dal centralino di Save cui non rispondeva nessuno -racconta il passeggero-. Alla fine per poter andare al mare, ho dovuto comprare asciugamano e costume nuovi». Dopo qualche ora di attesa, hanno scoperto che i bagagli non erano mai stati imbarcati e che erano rimasti a Venezia. Come mai? «In questi giorni i nostri voli trasportano soprattutto persone dirette nelle località di vacanza, che portano con sé bagagli molto pesanti che spesso superano i 15 chili consentiti per imbarcarli in stiva - spiega Angelo Scandurra, responsabile scalo di Alpi Eagles all'aeroporto Marco Polo -. A questo si aggiunge il fatto che arrivano molto tardi al check-in e quindi capita, come nal caso di domenica, che i nostri operatori non riescano a caricare tutti bagagli nell'aereo». Per rimediare al danno, racconta Scandurra, i bagagli vengono caricati sul primo volo Alpi Eagles per quella destinazione, oppure si cerca di farli trasportare anche ad altre compagnie, se le loro stive non sono piene. Ma la compagnia aerea non è nuova a episodi del genere: un caso analogo anche sabato, quando a non trovare il proprio bagaglio sul nastro è stato il consigliere comunale Diego Vianello, diretto a Brindisi. «Anche a noi - racconta un passeggero del volo per Cagliari - hanno confermato che da sabato questo problema si è verificato più volte con Alpi Eagles». Ma la compagnia smentisce episodi del genere, dicendo di non esserne a conoscenza. Davvero debole anche la giustificazione dell'Alpi Eagles di fronte al fatto che i numeri per avere informazioni telefoniche fossero disattivati. «Può essere che allo scalo di Cagliari avessero ancora i numeri del vecchio centro operativo di Marcon». Peccato che la compagnia si sia trasferita nella nuova sede di Piove di Sacco ormai da due anni.