L'articolo tratto dal Sole 24 Ore di oggi è questo (errori tipo New Ark e Dheli compresi):
Questa Morena Pivetti deve essere la terza sorella Pivetti. Si dia al varietà che è meglio!
Hub in competizione. L’effetto Malpensa
Fiumicino perde voli intercontinentali
ROMA Dalla capitale, dall’aeroporto romano di Fiumicino, sono appena sei le destinazioni intercontinentali servite da Alitalia: due fanno capo a New York (JfK e New Ark), le altre a Boston, Toronto, Buenos Aires, Caracas e Tokio. San Paolo è stata cancellata di recente. Sei contro le oltre trenta degli anni precedenti l’apertura di Malpensa e il conseguente spostamento di molti voli: oggi da Milano partono 28 rotte di lungo raggio, comprese Dheli e Mumbay in India, Shanghai in Cina e Osaka in Giappone.
Un deficit di collegamenti da Roma con destinazione mondo che penalizza lo sviluppo dell’economia e del turismo del Centro-Sud, tanto che nelle ultime settimane il sindaco di Roma, Walter Veltroni, l’ha più volte sottolineato — anche davanti alla platea dell’assemblea degli industriali romani — sollecitando la compagnia a cedere gli slots di cui è titolare ma che non utilizza e che frenano la crescita del traffico su Fiumicino. Stesso concetto ha ribadito il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo.
Nessun altro grande vettore europeo serve così pochi collegamenti dai propri hub: tutto compreso (voli domestici e internazionali) nel 2004 Alitalia ne totalizzava 66 a Roma e 86 a Malpensa. Contro i 152 di Lufthansa da Francoforte e i 100 da Monaco, i 154 di Air France da Parigi Charles de Gaulle, i 124 di British Airways da Londra Heathrow e i 78 da Gatwick, i 117 di Klm da Amsterdam e i 101 di Iberia da Madrid (si veda il grafico a fianco).
I dieci anni di crisi dell’Alitalia hanno, quindi, finito per tradursi in una mancata crescita per l’aeroporto romano, in particolare sulle destinazioni mondiali. E di tutto il sistema aeroportuale italiano.
Come confermano le statistiche recentemente pubblicate dall’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile: tra il 2001 e il 2004 l’insieme degli scali nazionali ha perso il 17% dei passeggeri diretti in Nord America e il 3% verso il Sud America, con un aumento consistente solo per le rotte europee(+44%). Il che significa che Malpensa non ha svolto la funzione di polo di attrazione del traffico intercontinentale ma ha solo trasferito quote di passeggeri da Fiumicino. Con il risultato finale, accentuato anche dal boom dei vettori low cost, che molti italiani per volare mondo utilizzano gli hub continentali dei «grandi» vettori. E che la penetrazione straniera in Italia si rafforza.
Di nuovo il caso di Fiumicino è illuminante: ogni 100 passeggeri in partenza da Roma, 44 scendono a Francoforte per imbarcarsi su voli di lungo raggio, 37 a Malpensa (che così “si mangia” Roma), 36 a Zurigo, 29 ad Amsterdam, 27 a Madrid, 26 a Parigi e 22 a Londra. I dati del 2005 confermano questa tendenza: AdR aumenta molto sulle tratte internazionali di medio raggio, europee e medio-orientali, dove mette a segno un +9% a Fiumicino e un +47% a Ciampino, ma poco sull’Extra Ue, +2,8%.
Intanto Alitalia cede inesorabilmente quote di mercato, a vantaggio dei concorrenti: nel 1996 al Leonardo da Vinci aveva il 67,2% del traffico, nel 2000 era scesa al 55,1% e nel 2005 al 44,6%. Negli ultimi cinque anni in termini assoluti nei voli domestici ha ceduto ad altri vettori ben due milioni di passeggeri.
«Le debolezze della compagnia, a cominciare dalla mancanza di una flotta adeguata a sviluppare nuovi collegamenti con le aree del mondo in forte espansione, come la Cina, l’India, i Paesi arabi, l’Australia — commenta l’ad. di Aeroporti di Roma, Francesco Di Giovanni — penalizzano le potenzialità di Roma, anche come destinazione finale di quote crescenti di turisti e di businessman. E questo frena l’intero Paese». La ricetta di Di Giovanni (si può leggere l’intervista integrale sul prossimo numero di Trasporti, in uscita lunedì) è semplice: aprire il mercato ai vettori arabi, cinesi e australiani che vogliono aumentare le rotte con l’Italia.
MORENA PIVETTI