Firenze, cambi al vertice di AdF e potenziale di una nuova pista


Eh basta con sta pista...ogni giorno...un post diverso per la pista...

Quando ci sarà il progetto definito e partirà...postatelo..
 
[OT] Interessante questa tabella in appendice

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Da pag 23 del rapporto:

"Attualmente i passeggeri che utilizzano gli scali toscani sono meno di 6 milioni che
rappresentano poco più del 4% del totale dei passeggeri che utilizzano gli aeroporti italiani.
Questo valore è di almeno 2-3 punti inferiore al peso economico della regione e ancora di più
della sua rilevanza turistica. Anche tenendo conto del fatto che la presenza di due scali
intercontinentali come Roma e Milano attrae inevitabilmente un numero di passeggeri superiore
al peso economico della regione in cui sono localizzati, non si può che immaginare che almeno
3 milioni di passeggeri, potenzialmente utenti degli scali toscani, siano dirottati altrove. Basti
pensare che gli aeroporti del Veneto, anch’essi soggetti alla concorrenza degli hub, vengono
utilizzati da un numero doppio di passeggeri rispetto alla Toscana (quasi 12 milioni nel 2008).
La Toscana ha quindi una domanda potenziale di trasporto aereo superiore a quella che
l’offerta attuale riesce a soddisfare. La combinazione dei due aeroporti è potenzialmente in
grado di dare una risposta a questa domanda ma le condizioni di offerta non lo consentono."

Evidentemente questi "illuminati" signori non sanno (o forse non vogliono sapere...) che gli aeroporti del Veneto servono anche in larga misura il FVG, le province di BS e MN e l' intero TAA. Basta considerare questo e i conti tornano.
E' triste vedere che per ottenere una cosa dovuta e logica come un aeroporto valido a FLR, bisogna inventarsi cose di questo tipo.
Che il sistema vada migliorato va bene, ma non si dica che ad oggi ci sono 3 milioni di toscani che prendono l' auto o il treno per raggiungere chissà quale remoto aeroporto. I voli dalla Toscana non mancano e non sono mai mancati. Semplicemente sono finiti in larga misura a PSA invece che a FLR.
Quanto al fatto che l' offerta non consenta di soddisfare la domanda, lo studio più avanti smentisce se stesso citando come LF medio dei voli in partenza da FLR il 68% (pagg. 62-63).
A parte quelche trasfertista "bolognese", il nuovo aeroporto farebbe semplicemente spostare da PSA a FLR buona parte dei voli. Come è giusto che sia stante il peso specifico delle due città.
Ma forse è proprio questo che non si può dire...
 
Peretola, sfida a Rossi: «Ci dica che futuro vuole»

Il presidente della Camera di Commercio: porteremo la Regione a un tavolo sull’area vasta con Prato e Pistoia
Galgani: noi puntiamo allo sviluppo dello scalo, all’integrazione con Pisa e a collegamenti veloci


Martedì il nuovo consiglio di amministrazione di Adf, società che gestisce l’aeroporto di Peretola, si riunirà e nominerà Vincenzo Manes presidente (mentre in attesa dell’amministratore delegato, che spetta ad Aeroporti Holding, sarà nominato un comitato esecutivo), ma per la Camera di Commercio di Firenze «si è chiusa una battaglia, non la guerra per lo sviluppo dello scalo» come dice ridendo, ma non troppo, Vasco Galgani, presidente dell’ente. Una battaglia che ha visto la nuova governance, l’aumento della fiorentinità con l’ingresso nell’azionariato di Ente Cassa di Risparmio di Firenze, l’indicazione di Manes da parte dei soci pubblici.
«Adesso dobbiamo concentrarci sulle priorità— dice Vasco Galgani — ad iniziare dall’oggi, perché la nuova pista, anche se avessimo già le autorizzazioni, non sarà pronta prima di 4 anni. Occorre tornare a 2,1 milioni di passeggeri, aumentare la qualità dei servizi e dell’accoglienza, far finalmente partire i lavori per la nuova aerostazione, investire in pubblicità e accordi commerciali per attrarre altre compagnie che servano nuove destinazioni. Questo spetta alla società— aggiunge— mentre noi come azionisti dobbiamo fare il lavoro politico per portare il presidente della Regione, Enrico Rossi, a un tavolo dove si dica sì o no allo sviluppo dello scalo e dell’economia di Peretola e dell’area vasta Firenze-Prato-Pistoia, senza più nascondersi dietro tecnici e lacci e lacciuoli». Nel futuro di Adf, amministratore delegato a parte, potrebbero esserci altre novità. «So che la fondazione CariPrato sta trattando l’1% della spa in mano aMediobanca: sarebbe un segnale importante — dice Galgani — Mentre non ho capito il segnale che ha voluto dare Sat, la spa che gestisce l’aeroporto di Pisa e che ha la Regione azionista di maggioranza, votando il candidato al CdA di Mps e FonSai, membro che sarebbe entrato anche senza il loro voto: spero sia solo un segno di galateo verso Mps, non un voto contro qualcuno». Teme che dietro il voto di Sat ci sia la Regione? «Non credo e alla fine quel voto non ha cambiato nulla. Solo vorremmo capire perché la Regione è azionista di maggioranza dell’aeroporto di Pisa e non di quello di Firenze e dell’interporto di Guasticce e non di quello di Gonfienti».
Poi la vera sfida. «Il piano industriale di Adf va riscritto e integrato con quello di Pisa, sviluppando le diverse specificità: su questo siamo pronti a sfidare la Regione. Integrazione — afferma Galgani — non è fondere le due spa, ma avere collegamenti con Mosca e Dubai da Firenze e con Shanghai e San Paolo da Pisa. E come rete regionale, competere con altre regioni e con il mondo». Per l’ente camerale la partita è chiara: «L’interlocutore è Rossi, deve assumersi la volontà politica. E se ci sarà, come speriamo, poi tutti assieme, enti locali e categorie, ci assumeremo gli oneri per mitigare gli effetti che la nuova pista potrà avere su alcune parti del territorio e su alcuni cittadini. Allo stesso modo la Rossi deve dare risposte su collegamenti più rapidi in treno tra Firenze e Pisa, tenendo presente che Ratp è disponibile a investire sul treno veloce». E Sesto, Campi? «Se c’è la volontà politica tutto si risolve. E non vorrei che il sindaco Gianni Gianassi cercasse solo visibilità, che alzasse l’asticella perché tanto è il suo ultimo mandato».
Oltre alla «guerra» per l’aeroporto, la Camera di Commercio ha sul tavolo un altro dossier. Quello di Firenze Fiera, la spa a maggioranza pubblica, che gestisce il polo fieristico della Fortezza, complesso la cui proprietà dal 29 gennaio è passata dallo Stato a Comune e Provincia di Firenze e Regione, attuale azionista di maggioranza della società. «Da lunedì inizierà il nostro pressing sulla Regione per rilanciare Firenze Fiera e la Fortezza. Vogliamo— sottolinea l’ex presidente di PromoFirenze — risposte entro l’anno su quella divisione tra società di gestione immobiliare e di gestione delle fiere che auspichiamo, sugli investimenti per rilanciare l’attività, sul partner industriale. Finché non avremo risposte, saremo la spina nel fianco di Rossi. Il sottodimensionamento del polo fieristico — conclude Galgani — è altrettanto grave per il futuro e il ruolo internazionale di Firenze della mancata volontà della politica di far sviluppare Peretola, sotto gli occhi di tutti da decine di anni».
Corriere della Sera
 

Poi la vera sfida. «Il piano industriale di Adf va riscritto e integrato con quello di Pisa, sviluppando le diverse specificità: su questo siamo pronti a sfidare la Regione. Integrazione — afferma Galgani — non è fondere le due spa, ma avere collegamenti con Mosca e Dubai da Firenze e con Shanghai e San Paolo da Pisa.

PSA-GRU indispensabile :D:D
 
Fiumi di inchiostro e di parole. Non sono materiali idonei per costruire una nuova pista. Andiamo avanti così da decenni....Ma qualcuno ancora ci crede ???? Mah !!
 
Posto questo interessante articolo a riguardo : ditemi cosa ne pensate , pls ...

L'aeroporto circolare ...

Correva l’anno 1910 quando le autorità militari dell’epoca concessero l’utilizzo del grande spazio verde in zona Campo di Marte per svolgere “Esperimenti di Navigazione Aerea“. Ben presto l’area venne assediata dalle costruzioni e i primi pionieristici aerei in tela vennero sostituiti da più moderni velivoli con performance migliori ma maggiori necessità.
Venne così cercata una nuova possibile collocazione ed identificata un’ area in zona “Cipresso del Nistro”, nella piana tra Firenze e Sesto Fiorentino, in località Peretola. Nacque così l’aeroporto, che venne inaugurato nei primi anni trenta.
Entrambi questi “embrioni” (se confrontati con le strutture attuali) erano comunque estremamente ecologici ed insuperabili in termini di efficienza: due grandi prati preparati, su cui decollare e atterrare senza una dire- zione obbligata, solo adattando le proprie necessità ai capricci del vento. Semplice ed efficace!
Poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale il Ministero dell’Aeronautica decise di potenziare l’ormai storico “campo di volo“ asfaltando una pista larga 60 e lunga 1000 metri, orientata verso Nord-Est. La scelta dell’orientamento di una pista non è mai un fatto casuale, ma avviene dopo anni di verifiche, controlli e registrazioni relativi, tra i tanti parametri considerati, alle direzioni e intensità prevalenti dei venti che insistono sulla zona.
La crescita fisica dell’ aeroporto fiorentino appare come il frutto di uno sviluppo limitato e cadenzato da una “carenza ormonale” di base, con una estrema lentezza a reagire per adattarsi alle mutate necessità del trasporto aereo, che da fatto elitario diventa
sempre più volano di scambi commerciali e culturali. Dovremo infatti attendere il 1984 per arrivare a 1400 metri di pista ed occorrerà attendere il 1996 per un ulteriore allungamento di 250 metri (lascio a voi il semplice calcolo del tasso di allungamento) che, pur avendo enormemente migliorato il confort dei passeggeri grazie anche alle maggiori dimensioni degli aerei che oggi possono operare sullo scalo, continuano tuttavia a penalizzarlo per le limitazioni operative imposte da vento, temperature e tabelle di sicurezza. Eppure il mondo ha “ fame “ di Firenze: basti considerare che mentre dal 1947 al 1973 (ventisei anni!) sono transitati da Firenze 422.499 passeg- geri, oggi per raggiungere queste cifre bastano poco più di tre mesi.
Non sono mancati gli anni bui in cui (6 movimenti nel 1954 e 10 tra atterraggi e decolli nel 1955) più altre crisi tra il 1974 e il 1976 ed operatività a singhiozzo fino al 1986 con i fallimenti di Aertirrena, Avioligure e Aligiulia l’area ha seriamente rischiato di tra- sformarsi in terreno di pascolo per i progenitori delle greggi che attualmente brucano l’erba nei dintorni del limitrofo parcheggio.
Superate le epoche di promesse politiche mai mantenute, nel 1987 arriva il vero “decollo”: 116 mila passeggeri del 1987 diventano un milione nel 1997 e sfiorano i due milioni nel 2008. Amministratori illuminati, promesse finalmente mantenute e la quotazione in borsa fanno si che il futuro possa riservare allo scalo grandi soddisfazioni e consentirgli un ulteriore salto di qualità.
I progetti di allungamento della pista fino a 2000 metri e le valutazioni degli orientamenti che da più parti vengono suggeriti, favorirebbero sicuramente
un ulteriore sviluppo economico della zona e del territorio circostante, in un periodo in cui qualsiasi iniziativa in tal senso deve essere ben vista e favorita, aumentando la fruibilità di alcune delle zone limitrofe, sacrificandone però altre.
Come spesso accade, una occhiata al passato potrebbe aiutarci: la tradizionale disposizione caratteriale del fiorentino a volgersi indietro per celebrare i fasti del Rinascimento potrebbe convincerci a dare una occhiata al passato, ai due “ embrioni” dell’aeroporto dei primi del ’900, per far germogliare l’idea: far convivere più piste, la attuale e la parallela, con il fine di garantire la massima efficienza ed operatività alla struttura che, inserita in un più ampio progetto di intermodalità, diventerebbe il vero volano della ripresa economica del granducato.
Un aeroporto “circolare“, proprio come quello dei primordi! Se il grande e sempre rimpianto Leonardo da Vinci fosse ancora tra noi inventerebbe una piattaforma rotante su cui collocare la pista (unica in questo caso, ndr) da ruotare a seconda del vento (non solo inteso come feno- meno atmosferico...), accontentando tutti e permettendoci di utilizzare a nostro vantaggio macchine volanti ben più confortevoli ed efficienti di quelle da lui immaginate.
Resta a noi decidere se ispirarci ad un passato semplice ed efficace per andare incontro al futuro, o se invece accontentarci di quello che abbiamo, preparandoci in questo caso ad un inesorabile declino in tempi (haimè) purtroppo brevi.
I vicini, Pisa e Bologna, da tempo affilano le armi...: in un caso e anche nell’altro... ricorsi storici!

da Alza la Voce - Anno I N° 2
 
Per rispondere all'articolo postato da Check, non penso che sia possibile mantenere l'attuale pista insieme ad un'eventuale pista parallela. Anche a me piacerebbe ma penso che al mondo non ci sono solo aeroporti ma anche il verde sia importante. La zona dove sorge l'aeroporto di Firenze è l'unica parte di Firenze ancora non completamente cementificata e quindi fa gola a molti e ci sono molti progetti diversi che insistono sull'area. E poi già non ci fanno UNA pista figurati due.

Per rispontere all'articolo postato da Simof75 è il solito discorso di molti politici toscani per dire che non vogliono prendere posizione sull'aeroporto. Quello che ha detto l'assessore vuol dire tutto e niente. Se ci vuoi vedere lo sviluppo di peretola ce lo puoi vedere, se vuoi vederci il congelamento di tutti i progetti ce lo puoi vedere. La solita aria fritta. Non ho ancora sentito nessuno che dice le cose chiaramente. Sempre parole che non hanno un significato chiaro in maniera tale che tutti ci vedono quello che vogliono e quindi non si va mai avanti e rimaniamo sempre così.:(:(:(
 
Per rispontere all'articolo postato da Simof75 è il solito discorso di molti politici toscani per dire che non vogliono prendere posizione sull'aeroporto. Quello che ha detto l'assessore vuol dire tutto e niente. Se ci vuoi vedere lo sviluppo di peretola ce lo puoi vedere, se vuoi vederci il congelamento di tutti i progetti ce lo puoi vedere. La solita aria fritta. Non ho ancora sentito nessuno che dice le cose chiaramente. Sempre parole che non hanno un significato chiaro in maniera tale che tutti ci vedono quello che vogliono e quindi non si va mai avanti e rimaniamo sempre così.:(:(:(

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