Voli senza passeggeri: la Denim corre ai ripari e punta su comunicazione e nuove destinazioni
Roma tappa fissa, ma Brescia si alternerà con Taranto ROBERTO PETRETTO ORISTANO. Se fossimo a Napoli, il motto sarebbe “Scurdammoce’o passato”. A Fenosu, appena pochi giorni dopo l’inizio dei voli di linea con Roma e Brescia, è già tempo di grandi cambiamenti. E l’imperativo è: guardare avanti. Evitando di ripetere gli errori, anche recenti. Anche tra gli ottimisti a oltranza c’era già chi aveva capito che l’avventura, pur affascinante e emozionante, era partita con il piede sbagliato. E così, compreso che le cose stavano andando maluccio e che si rischiava di mettere a repentaglio l’intera operazione, la Denim Air, la compagnia che affitta alla Sogeaor il Fokker per i collegamenti con la penisola, è corsa ai ripari. E ha chiesto aiuto alla Distal&Itr, un’azienda che collabora con una ventina di compagnie aeree e con tour operator, che garantisce servizio di assistenza alla vendita, sia nel settore del trasporto passeggeri che di quello merci. Emanuele Rimini, dell’omonimo studio associato che sta assistendo la Sogeaor in questa fase, è chiaro al limite della brutalità: «L’aereo della Fly Oristano viaggia semivuoto? Se nessuno sa che esiste, come può viaggiare pieno?». L’obiettivo, quindi, è fare i modo che il mercato sappia che a Oristano c’è un aeroporto collegato quotidianamente con la penisola. La domanda, a questo punto, è ovvia: perchè non si è fatto questo prima? «Questa è una domanda sotto la cintura», dice Rimini. E qui si adatta lo slogan partenopeo: scurdammoce’o passato. Emanuele Rimini non vuole sentire parlare del passato, anche se svela qualche retroscena, che getta nuova luce sugli ultimi, convulsi mesi dell’aeroporto di Oristano. «Il Piano commerciale preparato dal nostro studio è stato approvato a marzo. Da allora è stato tenuto in un cassetto. Sino a lunedì». Perchè? Chi lo sa. Forse hanno inciso le elezioni. Ma Rimini accenna anche a un altro aspetto: «Il via libera non arrivava mai, per problemi locali, sino al 3 giugno, a elezioni finite». Quali problemi? scurdammoce ‘o passato. Bisogna guardare avanti, dunque. E cercare di smuovere una situazione che rischia di diventare pesantissima. Quindi: iniezioni di ottimismo, nuove tariffe, campagna di comunicazione e correttivi alle rotte. Roma ha un senso, Brescia non ancora. «Brescia è appetibile - dice Rimini - ma nessuno sa che c’è questa linea. Per questo ridurremo la frequenza su Brescia e andremo su Taranto. Non ci sono dati storici e quindi bisogna andare un po’ a tentativi». Come nasce l’intervento della Distal? «Con le agenzie di viaggio c’è stato un errore e un equivoco. Noi puntavamo a creare un nostro tour operator, poi invece si è deciso di rivolgersi all’esterno. Si è optato per la Traffic, che ha anche il call center che funziona poco e male. Bisognava fare qualcosa di più, ma non era possibile bypassare l’accordo tra Soegaor e Traffic. Ma la Denim non era tenuta a questo accordo, quindi la compagnia si è rivolta alla Distal che gestirà la biglietteria a livello nazionale e la promozione». Si cambia rotta, sperando di essere in tempo. E sperando che la Sogeaor riesca a trovare i soldi per l’impianto che consenta il volo strumentale. Quanto servirebbe? Due milioni di euro. Senza quell’impianto, a ottobre fine dei voli.
http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=142444&v=2&c=1489&t=1
Roma tappa fissa, ma Brescia si alternerà con Taranto ROBERTO PETRETTO ORISTANO. Se fossimo a Napoli, il motto sarebbe “Scurdammoce’o passato”. A Fenosu, appena pochi giorni dopo l’inizio dei voli di linea con Roma e Brescia, è già tempo di grandi cambiamenti. E l’imperativo è: guardare avanti. Evitando di ripetere gli errori, anche recenti. Anche tra gli ottimisti a oltranza c’era già chi aveva capito che l’avventura, pur affascinante e emozionante, era partita con il piede sbagliato. E così, compreso che le cose stavano andando maluccio e che si rischiava di mettere a repentaglio l’intera operazione, la Denim Air, la compagnia che affitta alla Sogeaor il Fokker per i collegamenti con la penisola, è corsa ai ripari. E ha chiesto aiuto alla Distal&Itr, un’azienda che collabora con una ventina di compagnie aeree e con tour operator, che garantisce servizio di assistenza alla vendita, sia nel settore del trasporto passeggeri che di quello merci. Emanuele Rimini, dell’omonimo studio associato che sta assistendo la Sogeaor in questa fase, è chiaro al limite della brutalità: «L’aereo della Fly Oristano viaggia semivuoto? Se nessuno sa che esiste, come può viaggiare pieno?». L’obiettivo, quindi, è fare i modo che il mercato sappia che a Oristano c’è un aeroporto collegato quotidianamente con la penisola. La domanda, a questo punto, è ovvia: perchè non si è fatto questo prima? «Questa è una domanda sotto la cintura», dice Rimini. E qui si adatta lo slogan partenopeo: scurdammoce’o passato. Emanuele Rimini non vuole sentire parlare del passato, anche se svela qualche retroscena, che getta nuova luce sugli ultimi, convulsi mesi dell’aeroporto di Oristano. «Il Piano commerciale preparato dal nostro studio è stato approvato a marzo. Da allora è stato tenuto in un cassetto. Sino a lunedì». Perchè? Chi lo sa. Forse hanno inciso le elezioni. Ma Rimini accenna anche a un altro aspetto: «Il via libera non arrivava mai, per problemi locali, sino al 3 giugno, a elezioni finite». Quali problemi? scurdammoce ‘o passato. Bisogna guardare avanti, dunque. E cercare di smuovere una situazione che rischia di diventare pesantissima. Quindi: iniezioni di ottimismo, nuove tariffe, campagna di comunicazione e correttivi alle rotte. Roma ha un senso, Brescia non ancora. «Brescia è appetibile - dice Rimini - ma nessuno sa che c’è questa linea. Per questo ridurremo la frequenza su Brescia e andremo su Taranto. Non ci sono dati storici e quindi bisogna andare un po’ a tentativi». Come nasce l’intervento della Distal? «Con le agenzie di viaggio c’è stato un errore e un equivoco. Noi puntavamo a creare un nostro tour operator, poi invece si è deciso di rivolgersi all’esterno. Si è optato per la Traffic, che ha anche il call center che funziona poco e male. Bisognava fare qualcosa di più, ma non era possibile bypassare l’accordo tra Soegaor e Traffic. Ma la Denim non era tenuta a questo accordo, quindi la compagnia si è rivolta alla Distal che gestirà la biglietteria a livello nazionale e la promozione». Si cambia rotta, sperando di essere in tempo. E sperando che la Sogeaor riesca a trovare i soldi per l’impianto che consenta il volo strumentale. Quanto servirebbe? Due milioni di euro. Senza quell’impianto, a ottobre fine dei voli.
http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=142444&v=2&c=1489&t=1