dal quotidiano "Libero" del 1° marzo 2009
Il nuovo sportello People care
Alitalia offre consulenza psicologica ai dipendenti
scontenti
Alessandra Zavatta
Roma
Piloti stanchi dopo tante battaglie? Hostess demoralizzate?
Operai arrabbiati? A riportare la tranquillità in Alitalia
provvederà il People Care. Il nuovo organismo presentato
ieri alla prima convention della rinata compagnia aerea dal
presidente Roberto Colaninno e dall'amministratore delegato
Rocco Sabelli. Il People Care dovrà "avere cura della gente",
come accade nelle grandi aziende americane. «Perché noi
siamo qui per rilanciare Alitalia e non per venderla», ha
spiegato Colaninno dall'avveniristico palco allestito nell'hangar
Avio 6. Ad ascoltarlo milleduecento piloti, steward,
impiegati, dirigenti e quadri. A rappresentare il "popolo
Alitalia". Fuori ex- dipendenti con striscioni, fischietti e
tamburi a rappresentare gli 8.500 cassintegrati. E da il
neopresidente arrivano subito parole di «solidarietà per chi
non ha potuto continuare l'avventura con questa azienda».
«Apprezzo la responsabilità di chi si è sacrificato -
sottolinea Colaninno - Ad un mese e mezzo dal debutto della
nuova compagnia, lo scorso 13 gennaio, posso dire che l'impegno
è stato massimo da parte di tutti. Soltanto sette voli su
trentamila sono stati cancellati per mancanza di personale».
«Quando abbiamo rilevato Alitalia, il coefficiente di
riempimento degli aerei era attestato al 43 per cento -
interviene Sabelli - Ora è salito al 59 percento, i
passeggeri hanno riacquistato fiducia e le premesse per l'estate
sono buone. La puntualità è intorno al 70 per cento». I
"numeri" del piano industriale vengono ascoltati in rigoroso
silenzio dall'attentissima platea. Colaninno rassicura:
«Vendere è come piangere. Come dimostrano gli obiettivi del
piano, siamo qui per rilanciare l'azienda. Puntando prima di
tutto al rafforzamento sul mercato domestico e poi alla
crescita sul mercato internazionale. Un po' di amarcord: «Ho
girato il mondo sempre con Alitalia per sentirmi più vicino
a casa». «E sono rimasto affascinato dalla sfida, una grande
sfida come quelle per risanare Piaggio e Telecom», ricorda
Colaninno. «Anche queste aziende rischiavano di essere
vendute agli stranieri». Un attimo di pausa, poi la stoccata
finale: «Nessuno, tantomeno gli stranieri possono insegnarci
il mestiere». E scatta l'applauso. «Basta con il taglio dei
costi, bisogna aumentare i ricavi», aggiunge Sabelli.
Nessun accenno a Fiumicino né a Malpensa quale hub per la
Nuova Alitalia. il leghista Giancarlo Giorgetti, presidente
della commissione bilancio della Camera, chiede comunque la
«liberalizzazione degli slot per gli scali lombardi» e il
presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, annuncia la
convocazione di un tavolo interistituzionale, esteso anche
ai vertici della Cai, «per fare il punto sulla situazione
dei lavoratori di Alitalia, del suo indotto e dello sviluppo
di Fiumicino.