Facepalm: storie semiserie di passeggeri in aeroporto.


Qualche tempo fa a FCO. Annunciano l'imbarco prioritario per bla bla bla e famiglie con bambini.
Io mi "gusto" la scena da seduto. Appena sentito l'annuncio, dalla fine della kilometrica fila per l'imbarco, un tizio scavalca tutti portandosi per mano un ragazzo di minimo 15 anni che inizia urlare "Papà ma non sono un bambino, facciamo la fila!". Sotto gli occhi incuriositi di tutti il buonuomo gli risponde "Ma che te frega! Zitto e cammina!"
 
Non c'entra nulla con l'aviazione: la scena più bella di sempre l'ho vissuta in Posta.
L'ufficio postale era già "evoluto" con un'unica coda a serpentone. Io ero il secondo in fila e avevo altre 6/7 persone dietro di me.
Ad un certo punto apre un altro sportello in aggiunta ai due già operativi e la persona davanti a me fa per muoversi quando si accorge che una signora passa sotto il serpentone per fiondarsi allo sportello appena aperto.

Il signore davanti a me fa notare come fosse lui il primo della fila e per tutta risposta la signora, con marcato accento di Rostock, fa presente che la fila era per i due sportelli già aperti e siccome lei era stata la prima a vedere che ne stava aprendo un terzo, era un suo diritto tagliare la coda.

Restando in-topic invece, la scena migliore mi è capitata qualche anno fa al JFK, imbarco del volo AZ per FCO. Una coppia stile Verdone-Gerini in "Viaggio di nozze" si avvicina al banco del gate e -neppure sottovoce ed in italiano- richiede l'upgrade in J perché "amici di...", "gli era stato promesso" etc etc
L'addetta, masticando poche parole di italiano, risponde che non è possibile, garbatamente ma in maniera abbastanza decisa. Al che lui comincia a frignare che ha male ad una gamba, deve potersi distendere ma ancora la tizia è inflessibile.
Riluttanti tornano a sedersi per tornare alla carica dopo pochi minuti non appena arriva una seconda addetta: di fronte ad un secondo diniego, sempre lui pretende almeno la fila di emergenza. La prima addetta, sentita la richiesta, ad alta voce ed in inglese dice alla collega che il signore ha male ad una gamba e per motivi di sicurezza non può essere seduto sulla fila di emergenza. I due neppure capiscono ma si vedono nuovamente ridare le carte di imbarco originali con il posto assegnato al check-in.
Alla fine, dopo essermi risvegliato quasi a FCO, me li ritrovo al di là del corridoio in J: nel corso della notte si sono auto-upgradati

Qualcuno si meraviglia davvero che l'Italia sia oggi in queste condizioni?
 
Due storielle fresche, iniziamo con la prima.

L'Upgradato

Oramai non è più un mistero che alcuni passeggeri vengano spostati di classe, senza pagare, causa overbooking. In parecchi lo sanno, ma in pochi sanno come funziona e, ancora peggio, pochissimi sanno che l'omino al check-in, la carne da cannone delle compagnie aeree, i "grunt" come li chiamano gli anglosassoni, non possono spostare gente in J, o W, a piacere. Ciononostante, il passeggero medio smaliziato prova a chiedere, alle volte scherzando, alle volte no. La mia personale classifica dei più noiosi attaccabrighe vede, in cima, gli americani, seguiti a ruota dagli indiani.

Sono addetto al hosting, ossia faccio risoluzione problemi ai banchi per la stampa delle carte d'imbarco. Mi si avvicina un indiano con passaporto USA, combinazione micidiale, che non riesce a stampare la BP. Poco male, glielo faccio al mio PC di backup e lui mi si appollaia di fianco, sparando domande sempre più pressanti (traduzione letterale dall'inglese, andando a memoria):
Io: "Ecco qui, posto 53C, come voleva lei. Ora può andare a consegnare la valigia ai colleghi".
Lui: "E' business?"
"No, è World Traveller, la sua cabina è economy"
"Voglio un upgrade"
"Non lo vendiamo oggi su questo volo. Se vuole può partire domani, le diamo 600€ cash, hotel e vitto fino alla partenza".
"E mi fate l'upgrade"
"Solo se sono disponibili, di solito costano £189 da M a W"
"Io lo voglio gratis"
"Non esistono upgrade gratis, mi spiace"
"Va bene. Allora prendo soldi, hotel e vitto e mi date l'upgrade."
"No, non funziona così".

Ripetere per tre volte (Non sto scherzando).

Alla fine si decide che vuole volare oggi e continua a pretendere un upgrade. Prova anche lo scherzo del colore, la classica battuta "Mi tratta così per il mio colore, giusto?" alla quale lo invito a provare a chiedere al mio collega Jazwinder che grazie a Vishnu passava di lì. Medesima risposta da Jazz. Cambia ancora idea, decide che parte domani, ma vuole un upgrade. Io lo indirizzo al desk giusto per i "Volunteer scheme", come sono chiamati, e io metto un bel commento sul suo profilo: NSU, Not Suitable for Upgrade.

I geni venuti dal Brasile

Capitata oggi. Inizio il turno alle sei di mattina, al banco numero 4 della lounge Galleries North. Per chi non la conosce è la lounge prediletta da chi vola domestico, dato che è direttamente sopra ai gates domestici. E' anche, purtroppo, troppo vicina all'uscita dei controlli di sicurezza North per cui una buona % di persone che entrano appartengono alla stirpe di quelli che credono che la scritta "Gate shows at..." sia un complotto komunista volto ad impedirgli di imbarcarsi. Per cui eccoli arrivare, alle sei, a chiedere il gate del loro volo delle 12.

Il tempo passa veloce: businessmen e women diretti a Nord, un po' di clienti corporate, qualcuno che potrebbe invece andare alla lounge nei gates B... finché non arrivano Loro. Un trio, padre-madre-figlio teenager. Intendiamoci, non tre Yanomamo sbucati dalla giungla, ma tre esemplari di quella borghesia mediobenestante che Brasile, Russia, Cina, India e Africa iniziano a produrre in quantità. Producono tre BP per Parigi, Euro Traveller, e passaporti. Provo a spiegare, pazientemente, che non possono entrare in lounge. Capisco che non parlano altro che il portoghese e loro capiscono che io so solo dire "saudade". Provo col mio frasarietto spagnolo (ne abbiamo uno a disposizione ai banchi) e viene fuori che che stanno cercando il loro gate. Prevedibilmente, partono alle dieci e mezza di mattina, un po' prestino per il gate. Gli dico, come diciamo tutti, di aspettare e di guardare gli schermi, qualcosa verrà fuori 45 minuti prima. Loro vanno e li vedo fermarsi ai monitor di fianco a Giraffe.

Passano le ore, vengono a darmi il cambio. Esco dalla lounge, diretto al mio prossimo incarico e... li vedo.

Sono ancora lì. Precisi precisi dove li avevo lasciati alle sette, li ritrovo alle otto e trenta. A guardare il tabellone. Fermi, lui con ancora addosso la borsa a tracolla. Dovrei ricordare i miei brand behaviours e andare a parlargli... ma, sconfitto, mi ritiro.

Probabile che siano ancora là.
 
Sempre gustosi, grazie!
E complimenti per l'efficace capacita' di raccontarceli :)

Piccola cronaca di quanto ascoltato a Fiumicino in questi giorni di tragedia windjet:
Mi dirigo verso i controlli e noto una coda spropositata davanti ad una biglietteria che raggiunge quasi quella opposta appunto ai controlli dove sto andando. L'intuito mi dice che so di che si tratta, ma comunque formulo la domanda ad un "codato": "scusi, siete qui per le riprotezioni dei voli windjet?" risposta:"si caxxo e Alitalia, chiaramente, dedica solo un caxxo di desk!"

E va be' e' sempre colpa degli stessi ;)
 
Per anni il momento in cui mi rendevo conto di essere rientrato nel Bel Paese era al gate di FCO all'imbarco per PMO.

Ad ogni modo, certe compagnie possono essere molto utili. Faccio l'esempio di FR a TPS. Pre-FR, i pax tipo di TPS, allora perlopiù autoctoni, erano peggio dei pax tipo di PMO, una volta su un volo AP per LIN ho visto un pax portarsi un materasso come bagaglio a mano. Un materasso! Post-FR, con i dipendenti Airgest che seguivano alla lettera le istruzioni di FR e bastonavano alla minima infrazione, i pax del Trapanese sono stati educati in tempi molto rapidi, mesi, successivamente ho diverse volte assistito a scene illuminanti, con pax del Trapanese che guardavano inorriditi pax del Palermitano che si presentavano con bagagli fuori misura, documenti scaduti, che magari cercavano di saltare qualche posto in fila, o che anche soltanto facevano più rumore della media, e sono praticamente le stesse identiche persone che ai tempi di AP si comportavano peggio, molto peggio!
 
Ad ogni modo, certe compagnie possono essere molto utili. Faccio l'esempio di FR a TPS. Pre-FR, i pax tipo di TPS, allora perlopiù autoctoni, erano peggio dei pax tipo di PMO, una volta su un volo AP per LIN ho visto un pax portarsi un materasso come bagaglio a mano. Un materasso! Post-FR, con i dipendenti Airgest che seguivano alla lettera le istruzioni di FR e bastonavano alla minima infrazione, i pax del Trapanese sono stati educati in tempi molto rapidi, mesi, successivamente ho diverse volte assistito a scene illuminanti, con pax del Trapanese che guardavano inorriditi pax del Palermitano che si presentavano con bagagli fuori misura, documenti scaduti, che magari cercavano di saltare qualche posto in fila, o che anche soltanto facevano più rumore della media, e sono praticamente le stesse identiche persone che ai tempi di AP si comportavano peggio, molto peggio!

Il corso impartito ai pax del Trapanese prevedeva anche lo spiegare che non è obbligatorio applaudire all'atterraggio?
 
Il corso impartito ai pax del Trapanese prevedeva anche lo spiegare che non è obbligatorio applaudire all'atterraggio?

Probabilmente sì, oggi si sente ancora a volte nei voli con componente Palermitana prevalente, ma su voli come il TPS-CIA mi pare totalmente debellato. C'è da dire che in bassa stagione anche nei voli su PMO è molto meno comune di una volta, ma in alta stagione è ancora raro che non accada.

Per chi atterra a PMO un applauso è comunque generalmente ben più meritato che per chi atterra a TPS :cool:
 
Il corso impartito ai pax del Trapanese prevedeva anche lo spiegare che non è obbligatorio applaudire all'atterraggio?


Non è un vizio solo Siciliano purtroppo.:)

Ieri classica scena da "fila contagiosa":

siamo a Lhr pronti per imbarcarci per Lin ma l'aereo non è ancora arrivato tanto che dietro il banco del gate il nuovo equipaggio attende di subentrare ai colleghi in arrivo. Si avvicina l'orario d'imbarco ed i primi si avvicinano, all'inizio mettono solo il trolley, altri mandano i figli a fare la fila. Allora ecco che si scatena la "fila contagiosa" nota malattia da low-cost che in pochi minuti fa alzare quasi tutti anche un'ora prima dell'imbarco. Che poi parlare di fila è una parola grossa, fila Indiana? Fila per due? No fila per quaranta, cioè tutti di fronte al gate tra spinte e casino. :morto:
 
Hai voglia, durante uno sciopero dei facchini che stivano i bagagli, davanti al gate AF di un CDG-NAP, fra fila ad imbuto e passeggeri che sbraitavano (neanche fossero manager in ritardo per un meeting a Manhattan) perché non avevano capito cosa fosse successo, ne ho viste di cose che voi umani...

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cosa hanno di particolare gli israeliani?

Dipende. Gli israeliani con meno di quarant'anni, o parlanti inglese, sono persone sostanzialmente a posto. Quelli più anziani mettono su delle tragedie incredibili per, fondamentalmente, problemi che hanno creato loro (come non avere posti vicini, aver troppe valigie/troppo pesanti). E' un vizio un po' mediterraneo e sudamericano, si mettono a fare "mercato" cercando di strappare qualche sconto sulle surcharges - esempio: "Mi venga incontro, è stata una bella settimana, eh? Facciamo che invece di 40 pounds te ne devo 30, eh?".

Poi ci sono gli ortodossi, e lì sono cazzi. Le povere mogli sono caricate come dei muli tra passeggini figli valigie e altre amenità, i maschi non si degnano di muovere un dito per aiutarle e, soprattutto, sono perennemente in ritardo ed estremamente poco socievoli al check-in, oltre ad avere una predisposizione innata per andare nei posti sbagliati.
C'è anche, mi secca dirlo, un forte elemento di razzismo. A me, personalmente, hanno chiesto di non essere seduti di fianco a musulmani o a donne (richiesta per la quale sono stati gentilmente, britannicamente ed educatamente mandati a stendere) oppure, caso successo poco prima dell'inizio del mio placement come A3, si sono rifiutati di farsi servire da una dipendente BA di origine asiatica. Al che l'intera zona B s'è rifiutata, all'unisono, di fare il check-in per il tipo in questione. Ha dovuto farlo un duty manager.
 
....caso successo poco prima dell'inizio del mio placement come A3, si sono rifiutati di farsi servire da una dipendente BA di origine asiatica. Al che l'intera zona B s'è rifiutata, all'unisono, di fare il check-in per il tipo in questione. Ha dovuto farlo un duty manager.

Che roba!:astonished:
 
Grazie 13900 per questi racconti, sto ancora ridendo come un cretino davanti al pc.
Certo che con tutti questi soggetti non ti annoi mai, eh?. :D
Permettimi una domanda "da indiano": ma in BA se uno richiede l'upgrade a pagamento direttamente al check-in, ma il giorno stesso la J è piena, date al passeggero 600€ cash, vitto e alloggio? al costo di circa £189 a seconda della classe iniziale di prenotazione?
 
Una carina che mi sono ricordato ora.
Volo FCO-PRG, nel lontano 2005, su MD-80 Alitalia. Aereo pieno, con a bordo una nutrita scolaresca romana, composta per lo più da giovani coatti.
La rotta prevedeva il decollo dalla 34L, su fino a Orbetello, poi a est per Ancona, l'Istria, Brno e, infine, Praga.
Passato l'Adriatico, sulla costa croata, uno dei ragazzini se ne esce: "Anvedi! Ecco l'Albania!"
 
Una carina che mi sono ricordato ora.
Volo FCO-PRG, nel lontano 2005, su MD-80 Alitalia. Aereo pieno, con a bordo una nutrita scolaresca romana, composta per lo più da giovani coatti.
La rotta prevedeva il decollo dalla 34L, su fino a Orbetello, poi a est per Ancona, l'Istria, Brno e, infine, Praga.
Passato l'Adriatico, sulla costa croata, uno dei ragazzini se ne esce: "Anvedi! Ecco l'Albania!"

ROTFL. Giuro, giuro che un commento simile mi è capitato su un FCO-PRG di CSA pieno zeppo di ultrà laziali che andavano a Praga per la Champion's League. Almeno, a differenza dei cori da stadio cantati per il resto del viaggio, questo suscitava ilarità.
 
Grazie 13900 per questi racconti, sto ancora ridendo come un cretino davanti al pc.
Certo che con tutti questi soggetti non ti annoi mai, eh?. :D
Permettimi una domanda "da indiano": ma in BA se uno richiede l'upgrade a pagamento direttamente al check-in, ma il giorno stesso la J è piena, date al passeggero 600€ cash, vitto e alloggio? al costo di circa £189 a seconda della classe iniziale di prenotazione?

Se la J è piena, non c'è possibilità di upgrade. Di solito in PRS si vede, nella finestra di destra, la scritta "OFFER UPGRADE" e, nella finestra centrale, bisogna ravanare un po' per trovare l'info sui prezzi. La tariffa presente, di solito, è l'upgrade M-W a £189. Più raramente ci sono W-J a 449 e J-F a 650, anche se forse aumenteranno (almeno le ultime due). Di norma, se l'offerta W-J non è presente, un giro al ticketing desk in zona E può comunque servire ad avere quell'upgrade, posto che ci sia disponibilità. Se non ce n'è, no upgrade.
 
Una carina che mi sono ricordato ora.
Volo FCO-PRG, nel lontano 2005, su MD-80 Alitalia. Aereo pieno, con a bordo una nutrita scolaresca romana, composta per lo più da giovani coatti.
La rotta prevedeva il decollo dalla 34L, su fino a Orbetello, poi a est per Ancona, l'Istria, Brno e, infine, Praga.
Passato l'Adriatico, sulla costa croata, uno dei ragazzini se ne esce: "Anvedi! Ecco l'Albania!"

Beh, che ormai la geografia sia diventata un optional nella cultura moderna è un dato di fatto.
GOA-CDG di tarda primavera: ero al pc quando il pax seduto dietro di me dice al figlio "Guarda, stiamo sorvolando le Dolomiti". Ahimè non sono riuscito a trattenermi dal ridere..
 
Dipende. Gli israeliani con meno di quarant'anni, o parlanti inglese, sono persone sostanzialmente a posto. Quelli più anziani mettono su delle tragedie incredibili per, fondamentalmente, problemi che hanno creato loro (come non avere posti vicini, aver troppe valigie/troppo pesanti). E' un vizio un po' mediterraneo e sudamericano, si mettono a fare "mercato" cercando di strappare qualche sconto sulle surcharges - esempio: "Mi venga incontro, è stata una bella settimana, eh? Facciamo che invece di 40 pounds te ne devo 30, eh?".

Poi ci sono gli ortodossi, e lì sono cazzi. Le povere mogli sono caricate come dei muli tra passeggini figli valigie e altre amenità, i maschi non si degnano di muovere un dito per aiutarle e, soprattutto, sono perennemente in ritardo ed estremamente poco socievoli al check-in, oltre ad avere una predisposizione innata per andare nei posti sbagliati.
C'è anche, mi secca dirlo, un forte elemento di razzismo. A me, personalmente, hanno chiesto di non essere seduti di fianco a musulmani o a donne (richiesta per la quale sono stati gentilmente, britannicamente ed educatamente mandati a stendere) oppure, caso successo poco prima dell'inizio del mio placement come A3, si sono rifiutati di farsi servire da una dipendente BA di origine asiatica. Al che l'intera zona B s'è rifiutata, all'unisono, di fare il check-in per il tipo in questione. Ha dovuto farlo un duty manager.

In effetti gli israeliani in aeroporto si fanno riconoscere....
Al di là delle loro tradizioni e religione che li impone a determinati comportamenti ma vanno comunque rispettati. Non potendo mangiare carne di maiale (e di conseguenza quasi tutti gli insaccati) praticamente si vedono raramente nei ristoranti aeroportuali e si portano quindi la merenda da casa...addirittura non mangiano un panino vegetariano anche se solo posizionato sul bancone vicino ad uno col prosciutto...

Poi a quanto pare è un popolo diciamo "attento alle proprie finanze"....c'è chi ironizza che l'orario di partenza di diversi voli charter per TLV che partono dagli aeroporti italiani sia deciso in base agli orari di chiusura delle biglietterie per il pagamento di eventuali eccedenze :D
 
premetto che non lavoro in aeroporto, ma vorrei condividere quello che mi è successo due anni fà su un volo BA NAP-LGW.
mentre l'aereo rulla verso la pista di decollo (gli assistenti erano già seduti per il decollo), si alza una signora con una bambina che piangeva e urlava:"devo fare pipì, devo fare pipì", un'assistente si alza e si mette nel corridoio bloccando la signora e la bambina dicendo in inglese di sedersi e attendere di essere in quota per andare in bagno. La signora non capiva niente di inglese e urlava in napoletano: la bambina si sta facendo sotto fatemi passare, ma l'assistente opponeva resistenza, la signora dopo una bestemmia, spintona la povera assistente e corre in bagno con la bambina.......intanto l'aereo si ferma.....quando la bambina ritorna a posto, la signora la prende a schiaffi dicendo sempre in napoletano ti avevo detto di andare in bagno prima di salire in aereo. Si avvicina l'assistente che in inglese gli dice: perchè la sta picchiando? la bambina non ha colpa e lei che hai dei problemi e una volta arrivati a Gatwick comunicherò tutto alla polizia!

piccolo commento OT - quando sopra dimostra perche in Italia abbiamo tanti problemi ... cosi come i genitori che rimproverano i professori per i brutti voti dei figli ... fine OT

Per anni il momento in cui mi rendevo conto di essere rientrato nel Bel Paese era al gate di FCO all'imbarco per PMO.

Ad ogni modo, certe compagnie possono essere molto utili. Faccio l'esempio di FR a TPS. Pre-FR, i pax tipo di TPS, allora perlopiù autoctoni, erano peggio dei pax tipo di PMO, una volta su un volo AP per LIN ho visto un pax portarsi un materasso come bagaglio a mano. Un materasso! Post-FR, con i dipendenti Airgest che seguivano alla lettera le istruzioni di FR e bastonavano alla minima infrazione, i pax del Trapanese sono stati educati in tempi molto rapidi, mesi, successivamente ho diverse volte assistito a scene illuminanti, con pax del Trapanese che guardavano inorriditi pax del Palermitano che si presentavano con bagagli fuori misura, documenti scaduti, che magari cercavano di saltare qualche posto in fila, o che anche soltanto facevano più rumore della media, e sono praticamente le stesse identiche persone che ai tempi di AP si comportavano peggio, molto peggio!

mi sento quotarti ed essere d'accordo con te ... anche comunque il passeggero tipico romano è stato educato da FR a preparare un bagaglio a mano da 10 o 8 kg ... diciamo poi che questa educazione si è rivelato utile da quando anche AZ controlla il peso dei bagagli a meno ...

Non è un vizio solo Siciliano purtroppo.:)

Ieri classica scena da "fila contagiosa":

siamo a Lhr pronti per imbarcarci per Lin ma l'aereo non è ancora arrivato tanto che dietro il banco del gate il nuovo equipaggio attende di subentrare ai colleghi in arrivo. Si avvicina l'orario d'imbarco ed i primi si avvicinano, all'inizio mettono solo il trolley, altri mandano i figli a fare la fila. Allora ecco che si scatena la "fila contagiosa" nota malattia da low-cost che in pochi minuti fa alzare quasi tutti anche un'ora prima dell'imbarco. Che poi parlare di fila è una parola grossa, fila Indiana? Fila per due? No fila per quaranta, cioè tutti di fronte al gate tra spinte e casino. :morto:

Ecco questo è qualcosa che neanche un corso intensivo riuscirebbe a modificare ...

Dipende. Gli israeliani con meno di quarant'anni, o parlanti inglese, sono persone sostanzialmente a posto. Quelli più anziani mettono su delle tragedie incredibili per, fondamentalmente, problemi che hanno creato loro (come non avere posti vicini, aver troppe valigie/troppo pesanti). E' un vizio un po' mediterraneo e sudamericano, si mettono a fare "mercato" cercando di strappare qualche sconto sulle surcharges - esempio: "Mi venga incontro, è stata una bella settimana, eh? Facciamo che invece di 40 pounds te ne devo 30, eh?".

Poi ci sono gli ortodossi, e lì sono cazzi. Le povere mogli sono caricate come dei muli tra passeggini figli valigie e altre amenità, i maschi non si degnano di muovere un dito per aiutarle e, soprattutto, sono perennemente in ritardo ed estremamente poco socievoli al check-in, oltre ad avere una predisposizione innata per andare nei posti sbagliati.
C'è anche, mi secca dirlo, un forte elemento di razzismo. A me, personalmente, hanno chiesto di non essere seduti di fianco a musulmani o a donne (richiesta per la quale sono stati gentilmente, britannicamente ed educatamente mandati a stendere) oppure, caso successo poco prima dell'inizio del mio placement come A3, si sono rifiutati di farsi servire da una dipendente BA di origine asiatica. Al che l'intera zona B s'è rifiutata, all'unisono, di fare il check-in per il tipo in questione. Ha dovuto farlo un duty manager.

beh se io fossi stato il duty manager l'avrei lasciato al gate, proprio nel segno del rispetto della diversità ...

Concludo con un piccolo episodio da "passeggero stupido" che mi è accaduto qualche anno fa ... partivo per Londra per lavoro (come mi capitava una volta al mese, quindi non sono sprovveduto diciamo), mi reco al checkin dicendo di avere un biglietto elettronico, l'hostess mi dice che vede la mia prenotazione ma il biglietto è cartaceo ... era la fase in cui vigevano entrambi i biglietti ... non c'è stato naturalmente nulla da fare, che tornare in ufficio e cercare il biglietto ... fortunatamente il volo era in over booking e quindi sarei partito lo stesso il giorno dopo ... la cosa buffa è che per aver diritto alla riprotezione dovevo dimostrare di essermi presentato al check in, ma senza biglietto non era possibile ...
 
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