Eurofly precipitacrisi di utili e indagine dell'enac
dopo disagi e guasti tecnici dei giorni scorsi
Antonio O. Ciampi
Roma. I disservizi in tempi di ferie non sono una novità ma eventi che accadono con ripercussioni anche gravi per i vacanzieri. L'ultimo di Eurofly è del 13 aprile con circa duecento passeggeri bloccati a Malpensa e Agadir. Allo scalo lombardo sono in attesa del volo Atlas Blue per il Marocco, gli altri sono impossibilitati a rientrare in Italia per un guasto dell'aereo. Ma in pochi giorni i disservizi si ripetono - sempre con Eurofly - su diverse rotte, creando allarme. Per questo l'Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) ha fissato con urgenza per ieri pomeriggio una riunione con i vertici di Eurofly per un'analisi degli inconvenienti ripetutisi «con allarmante frequenza e per la verifica del rispetto del Regolamento Comunitario 261 del 2004 che fissa le regole in caso di ritardi prolungati, cancellazioni, mancato imbarco e informazioni ai passeggeri (compresi i doveri di assistenze e risarcimento)». Non è un bel momento per la compagnia italiana, fondata a Torino il 26 maggio 1989 con capitale suddiviso tra Alitalia (45%), Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. (45%) e San Paolo Finance S.p.A. (10%) e primo vettore charter ad aprire rotte commerciali sul Mar Rosso (Sharm El Sheikh, dove dal 2004 ha una base operativa), entrata fra il '98 e il '99 nel mercato charter a lungo raggio e divenuta dal dicembre 2000 compagnia charter ufficiale del Gruppo Alitalia. Eurofly (che fra settembre 2003 e luglio 2004 è entrata sotto il controllo di Spinnaker Luxembourg e dal dicembre 2005 è quotata al mercato MTA della Borsa di Milano) afferma che i risultati derivano dall'aumento dei costi del carburante e da altri elementi. Che comprendono il rapporto euro-dollaro, le nuove rotte, il calo del business charter e «l'ancòra insoddisfacente presidio dei processsi di pianificazione, gestione e controllo delle attività operative nonché dall'apertura di nuovi servizi di trasporto aereo caratterizzati da ridotte probabilità di successo e da un avviamento commerciale significativamente oneroso». Oltre che da investimenti sul rinnovamento della flotta.
E' del 13 aprile la relazione relativa alla revisione del bilancio al 31 dicembre 2006. Si osserva come «il permanere di elementi di incertezza circa le ipotesi di futuro sviluppo dell'operatività aziendale, unitamente all'indisponibilità del piano industriale 2007/2008, non le consentono di concludere sull'appropriatezza del presupposto della continuità aziendale e conseguentemente sulle capacità di Eurofly di realizzare le proprie attività e soddisfare le proprie passività nel normale corso di gestione a valori corrispondenti a quelli iscritti nel bilancio individuale al 31 dicembre 2006». (Testo integrale di Deloitte & Touche sul sito
www.eurofly.it NdA).
Per Eurofly, che nel 2004 era il vettore italiano leader nel segmento leisure la 4° compagnia aerea italiana i risultati 2006 si sono dimostrati negativi. Il 12 aprile il Cda di Eurofly, riunito per discutere e approvare il Piano Industriale 2007-2008 e l'eventuale riesame e riapprovazione del bilancio 2006, non ha potuto esaminare il Piano Industriale «essendo ancora in corso da parte del management la verifica dei presupposti per il perseguimento di sinergie commerciali e operative con Meridiana S.p.A..
E' stato anche costituito un gruppo di lavoro con manager di Eurofly e di Meridiana (quest'ultima ha acquisito il 29,95% del capitale Eurofly, con Spinnaker al 44%)». Il Cda ha confermato di «ritenere appropriata la redazione del bilancio nella prospettiva della continuità aziendale per il 2007, nell'ipotesi che la Società superi l'attuale fase di difficoltà economica e finanziaria in dipendenza del realizzarsi delle sinergie con Meridiana, deliberando a maggioranza l'integrazione della relazione al progetto di bilancio già approvato il 27 marzo». La convocazione dell'assemblea è stata confermata per il 30 aprile (prima convocazione) e l'8 maggio (seconda). Il Cda di Eurofly si è riunito per approvare il progetto di bilancio relativo al 2006. Una nota della società riporta che «complessivamente Eurofly ha registrato nel 2006 una perdita netta di 29,1 milioni di euro, circa il 10% del fatturato, contro una perdita di 2,8 milioni del 2005». Ma «i ricavi totali nel 2006 sono cresciuti di circa il 7% con un valore pari a 296,7 milioni di euro, grazie anche all'incremento della Business Unit di lungo raggio che ha compensato i minori ricavi sul medio raggio». Il numero di ore di volo nel 2006 è cresciuto del 4,7% rispetto al 2005. L'attività con aerei propri è cresciuta del 15% a fronte del calo dell'attività svolta con aerei di terzi (wet lease passivo). L'ebitda (il margine operativo) ha registrato un calo di 6,1 milioni di euro attestandosi a 25,6 milioni (8,8% di incidenza sui ricavi) e l'ebitda è negativo per 9,5 milioni di euro, contro un dato positivo pari a 4,7 milioni nel 2005.
Il peggioramento di oltre 23 milioni di euro da fine 2005 è determinato prevalentemente dalla perdita dell'esercizio, nonché dall'assorbimento di liquidità legato all'andamento del capitale circolante. Il patrimonio netto è pari a 16,7 milioni di euro.
Il Secolo XIX
CIAO
_goa