Enav ridisegna le rotte aeree tempi più brevi e meno costi.
Tra le nuvole spunteranno presto autostrade più veloci, a basso costo e meno inquinanti. La riforma del "Cielo unico europeo" è pronta al decollo. Scompaiono le vecchie aerovie, i corridoi aerei obbligati che impongono rotte più lunghe, gravando su costi e sui tempi di volo di compagnie e passeggeri. Al loro posto si ragiona in termini di collegamenti diretti, evitando i percorsi a scacchiera che oggi disegnano la mappa del volo.
A sbrogliare la matassa di una gestione del traffico oggi al limite della saturazione c’è un progetto Ue, Sesar (Single European Sky Atm Research), che è stato appena definito e vede tra i protagonisti l’Italia, attraverso l’Enav, l’Ente nazionale di assistenza al volo.
A Roma è stata presentata l’ultima tappa del viaggio della definizione del Master plan prima di prendere quota operativamente, con risparmi previsti per 40 miliardi di euro entro il 2020 e investimenti pari a 30 miliardi. Un taglio ai costi che si traduce in 9 miliardi di euro in meno ottenuti ampliando la capacità dello spazio aereo, 8 miliardi recuperati grazie una migliore efficienza delle rotte, una riduzione di 50 milioni di tonnellate di carburante (pari ad altri 8 miliardi in meno), 2 miliardi per il contenimento degli effetti dovuti alle avverse condizioni meteo.
Inoltre il ridimensionamento dei ritardi consentirà un risparmio di quasi 13 miliardi di euro per i passeggeri. Perché la razionalizzazione delle autostrade del cielo sarà soprattutto una boccata d’ossigeno per «le compagnie aeree spiega Nadio Di Rienzo, direttore generale dell’Enav e pilota da terra della rivoluzione dell’aria perché eviteranno sprechi per almeno 150 milioni di euro l’anno e potranno essere più competitive sui prezzi dei voli».
L’Enav, che ora guida il progetto Blue Med per la riconfigurazione dei cieli del Mediterraneo, ha già compiuto in Italia un passo in avanti, essendo il primo paese europeo ad aver riunito in un’unica piattaforma informatica le torri di controllo dei 39 aeroporti. «L’innovazione tecnologica dei nostri sistemi ha abbattuto ritardi medi in volo, che sono nettamente inferiori a quelli degli Stati Uniti», ricorda Di Rienzo. «Il prossimo traguardo sarà la comunicazione via computer tra aerei e torri di controllo».
Il consiglio di amministrazione dell’ente, che ha chiuso il bilancio 2007 con 15 milioni di utili netti, dopo i maxi investimenti per 1,3 miliardi, ha approvato il 24 aprile scorso il piano di investimenti per il 20082010 per 530 milioni di cui 230 solo per il 2008. Ora il cantiere è aperto per mettere a regime la società Sesar Joint Undertaking che dovrà spedire in fase di rullaggio il progetto di un ente unico sovranazionale di assistenza al volo, una sorta di Enav europeo.
Di questa società il 25% è detenuto da Eurocontrol e un altro 25% dalla Commissione europea mentre la restante quota sarà divisa tra gli altri partner, compreso Enav che dovrebbe raggiungere una quota tra il 510%. L’investimento complessivo della nuova società che sarà in pista entro il 2009 si aggirerà intorno a 30 miliardi di euro la cui quota parte maggiore dovrebbe essere a carico delle compagnie aeree, che si faranno carico dello sviluppo delle nuove tecnologie da mettere a bordo per rendere operativi i nuovi sistemi previsti da Sesar.
repubblica.it
Tra le nuvole spunteranno presto autostrade più veloci, a basso costo e meno inquinanti. La riforma del "Cielo unico europeo" è pronta al decollo. Scompaiono le vecchie aerovie, i corridoi aerei obbligati che impongono rotte più lunghe, gravando su costi e sui tempi di volo di compagnie e passeggeri. Al loro posto si ragiona in termini di collegamenti diretti, evitando i percorsi a scacchiera che oggi disegnano la mappa del volo.
A sbrogliare la matassa di una gestione del traffico oggi al limite della saturazione c’è un progetto Ue, Sesar (Single European Sky Atm Research), che è stato appena definito e vede tra i protagonisti l’Italia, attraverso l’Enav, l’Ente nazionale di assistenza al volo.
A Roma è stata presentata l’ultima tappa del viaggio della definizione del Master plan prima di prendere quota operativamente, con risparmi previsti per 40 miliardi di euro entro il 2020 e investimenti pari a 30 miliardi. Un taglio ai costi che si traduce in 9 miliardi di euro in meno ottenuti ampliando la capacità dello spazio aereo, 8 miliardi recuperati grazie una migliore efficienza delle rotte, una riduzione di 50 milioni di tonnellate di carburante (pari ad altri 8 miliardi in meno), 2 miliardi per il contenimento degli effetti dovuti alle avverse condizioni meteo.
Inoltre il ridimensionamento dei ritardi consentirà un risparmio di quasi 13 miliardi di euro per i passeggeri. Perché la razionalizzazione delle autostrade del cielo sarà soprattutto una boccata d’ossigeno per «le compagnie aeree spiega Nadio Di Rienzo, direttore generale dell’Enav e pilota da terra della rivoluzione dell’aria perché eviteranno sprechi per almeno 150 milioni di euro l’anno e potranno essere più competitive sui prezzi dei voli».
L’Enav, che ora guida il progetto Blue Med per la riconfigurazione dei cieli del Mediterraneo, ha già compiuto in Italia un passo in avanti, essendo il primo paese europeo ad aver riunito in un’unica piattaforma informatica le torri di controllo dei 39 aeroporti. «L’innovazione tecnologica dei nostri sistemi ha abbattuto ritardi medi in volo, che sono nettamente inferiori a quelli degli Stati Uniti», ricorda Di Rienzo. «Il prossimo traguardo sarà la comunicazione via computer tra aerei e torri di controllo».
Il consiglio di amministrazione dell’ente, che ha chiuso il bilancio 2007 con 15 milioni di utili netti, dopo i maxi investimenti per 1,3 miliardi, ha approvato il 24 aprile scorso il piano di investimenti per il 20082010 per 530 milioni di cui 230 solo per il 2008. Ora il cantiere è aperto per mettere a regime la società Sesar Joint Undertaking che dovrà spedire in fase di rullaggio il progetto di un ente unico sovranazionale di assistenza al volo, una sorta di Enav europeo.
Di questa società il 25% è detenuto da Eurocontrol e un altro 25% dalla Commissione europea mentre la restante quota sarà divisa tra gli altri partner, compreso Enav che dovrebbe raggiungere una quota tra il 510%. L’investimento complessivo della nuova società che sarà in pista entro il 2009 si aggirerà intorno a 30 miliardi di euro la cui quota parte maggiore dovrebbe essere a carico delle compagnie aeree, che si faranno carico dello sviluppo delle nuove tecnologie da mettere a bordo per rendere operativi i nuovi sistemi previsti da Sesar.
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