ROMA - L'Italia non puo' farsi trovare impreparata dinanzi alla ripresa del settore aereo nazionale e mondiale. Lo afferma il presidente di Enac, Vito Riggio, sottolineando che "le attuali infrastrutture aeroportuali non saranno in grado di sostenere adeguatamente le future potenzialita' di sviluppo del traffico aereo. Di fronte a proiezioni per cui in Italia si passera' dagli attuali 130 milioni di passeggeri a 230 milioni entro il 2030, e' impensabile che gli aeroporti possano diventare il collo di bottiglia dell'intero comparto".
Nel Rapporto 2010 dell'Enac viene svolto un focus sugli aeroporti nazionali. Sono 47 gli scali aperti al traffico commerciale, molti dei quali al limite della loro capacita' di traffico.
Di questi solo 14 aeroporti sono considerati "strategici": si tratta dei tre scali intercontinentali (Fiumicino, Malpensa, Venezia) e di altri 11 aereoporti (Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Milano Linate, Napoli Capodichino, Napoli Grazzanise, Palermo, Pisa).
Sono invece 10 gli aeroporti "primari" (tra cui Alghero, Brindisi, Genova, Olbia, Torino, Trapani, Treviso, Trieste).
Sono 24 gli aeroporti "complementari" (tra cui Bolzano, Roma Ciampino, Lampedusa, Comiso).
"Sarebbe un suicidio mantenere la situazione attuale" ha detto il d.g. di Enac, Alessio Quaranta, secondo cui "bisogna trovare un meccanismo per analizzare la vocazione di ogni singolo aeroporto", guardando nell'ottica di una razionalizzazione. "La crescita del traffico pone un problema di prospettiva" prosegue Quaranta, secondo cui "nel complesso il sistema infrastrutturale e' arretrato. Al Sud abbiamo recuperato, ma resta molto da fare, in particolare per Roma Fiumicino". Il d.g. ha voluto sottolineare che negli ultimi 5 anni, a fronte di investimenti per 1,5 miliardi sullo scalo di Francoforte, AdR ha investito per Fiumicino appena 220 milioni.
Fonte: Borsa Italiana
Nel Rapporto 2010 dell'Enac viene svolto un focus sugli aeroporti nazionali. Sono 47 gli scali aperti al traffico commerciale, molti dei quali al limite della loro capacita' di traffico.
Di questi solo 14 aeroporti sono considerati "strategici": si tratta dei tre scali intercontinentali (Fiumicino, Malpensa, Venezia) e di altri 11 aereoporti (Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Milano Linate, Napoli Capodichino, Napoli Grazzanise, Palermo, Pisa).
Sono invece 10 gli aeroporti "primari" (tra cui Alghero, Brindisi, Genova, Olbia, Torino, Trapani, Treviso, Trieste).
Sono 24 gli aeroporti "complementari" (tra cui Bolzano, Roma Ciampino, Lampedusa, Comiso).
"Sarebbe un suicidio mantenere la situazione attuale" ha detto il d.g. di Enac, Alessio Quaranta, secondo cui "bisogna trovare un meccanismo per analizzare la vocazione di ogni singolo aeroporto", guardando nell'ottica di una razionalizzazione. "La crescita del traffico pone un problema di prospettiva" prosegue Quaranta, secondo cui "nel complesso il sistema infrastrutturale e' arretrato. Al Sud abbiamo recuperato, ma resta molto da fare, in particolare per Roma Fiumicino". Il d.g. ha voluto sottolineare che negli ultimi 5 anni, a fronte di investimenti per 1,5 miliardi sullo scalo di Francoforte, AdR ha investito per Fiumicino appena 220 milioni.
Fonte: Borsa Italiana