Emergenza AP 629 a Chicago


Air One, allarme nel volo da Chicago
Il fumo invade cabina e carlinga dell´Airbus, atterraggio d´emergenza


Panico ma nessun rischio per i 240 passeggeri. Il Codacons: "Dateci chiarimenti"

VALERIO GUALERZI
NESSUN rischio, almeno a sentire le rassicurazioni della compagnia aerea, ma paura e disagi per chi era bordo sicuramente tanti. Ben 240 passeggeri di un Airbus 330 della Air One appena decollato da Chicago alla volta di Roma sono dovuti tornare a terra dopo che un guasto all´impianto di pressurizzazione del velivolo ha riempito di fumo la cabina di pilotaggio e la carlinga, costringendo l´aereo a invertire la rotta ed eseguire un atterraggio d´emergenza.
L´incidente al volo AP 629 è avvenuto intorno alle 17.30 ora locale (le 24.10 in Italia) quando l´Airbus della compagnia confluita nella Nuova Alitalia attraverso l´acquisizione della Cai era salito a quota tremila piedi. A quel punto una turbina del sistema di areazione si sarebbe bloccata. «Invece di mandare in cabina aria compressa e quindi condizionata - ha raccontato al Tg1 il pilota Emidio Isidoro - ha mandato fumo». Inutilizzabili, in quel frangente, anche le mascherine per l´ossigeno, seppure non indispensabili. Per quanto privo di complicazioni, l´atterraggio è avvenuto con un notevole sovrappeso dovuto ai serbatoi ancora pieni del carburante necessario alla traversata dell´Atlantico. I passeggeri per proseguire il viaggio verso l´Italia sono stati smistati su altri voli in partenza da Chicago, ma prima di scendere dalla scaletta, come ha raccontato lo stesso Isidoro, hanno scaricato la tensione per lo spavento facendo volare parole pesanti all´indirizzo della compagnia.
Una volta eseguita l´operazione d´emergenza, in aeroporto i tecnici si sono messi subito al lavoro per capire cosa è accaduto esattamente, ma per avere le risposte definitive ci vorrà del tempo. Intanto, con una richiesta dal forte sapore provocatorio, l´associazione dei consumatori Codacons ha chiesto che tutti gli aerei della Nuova Alitalia vengano lasciati momentaneamente a terra. «Vogliamo spiegazioni non solo sulle cause che hanno prodotto fumo a bordo, ma anche e soprattutto sull´impossibilità di utilizzare le mascherine d´ossigeno», ha commentato il presidente Carlo Rienzi. «In attesa di chiarimenti - ha aggiunto - tutta la flotta della Nuova Alitalia deve rimanere a terra e ogni singolo velivolo sottoposto a controlli straordinari, al fine di garantire la massima sicurezza dei passeggeri». «E meno male - ha concluso ironico Renzi - che la Cai aveva comprato solo gli aerei buoni dalla vecchia Alitalia». Ad avere problemi con l´affidabilità degli aerei non è però solo la nuova compagnia italiana.

La Repubblica

CIAO
_goa
 
A volte mi sorprendo.
L'emergenza è stata gestita in maniera ottimale.
Capita spesso(relativamente).
Addirittura flotta a terra,FAA incazzata nera...vabbè non ho parole dai su!

Ossigeno protettivo,emergency oxygen blablabla...panni bagnati...si proprio quelli...i poggiatesta signora...lo so sono blu li laviamo una volta alla settimana però deve usare quello...
 
Sono incompetenti e presuntuosi. Tante parole senza senso ma il fatto concreto e' che l'affidabilita' della flotta AirOne e' alta e sopra la media dell'Industria mondiale.
 
Air One, allarme nel volo da Chicago
Il fumo invade cabina e carlinga dell´Airbus, atterraggio d´emergenza


Panico ma nessun rischio per i 240 passeggeri. Il Codacons: "Dateci chiarimenti"

VALERIO GUALERZI
NESSUN rischio, almeno a sentire le rassicurazioni della compagnia aerea, ma paura e disagi per chi era bordo sicuramente tanti. Ben 240 passeggeri di un Airbus 330 della Air One appena decollato da Chicago alla volta di Roma sono dovuti tornare a terra dopo che un guasto all´impianto di pressurizzazione del velivolo ha riempito di fumo la cabina di pilotaggio e la carlinga, costringendo l´aereo a invertire la rotta ed eseguire un atterraggio d´emergenza.
L´incidente al volo AP 629 è avvenuto intorno alle 17.30 ora locale (le 24.10 in Italia) quando l´Airbus della compagnia confluita nella Nuova Alitalia attraverso l´acquisizione della Cai era salito a quota tremila piedi. A quel punto una turbina del sistema di areazione si sarebbe bloccata. «Invece di mandare in cabina aria compressa e quindi condizionata - ha raccontato al Tg1 il pilota Emidio Isidoro - ha mandato fumo». Inutilizzabili, in quel frangente, anche le mascherine per l´ossigeno, seppure non indispensabili. Per quanto privo di complicazioni, l´atterraggio è avvenuto con un notevole sovrappeso dovuto ai serbatoi ancora pieni del carburante necessario alla traversata dell´Atlantico. I passeggeri per proseguire il viaggio verso l´Italia sono stati smistati su altri voli in partenza da Chicago, ma prima di scendere dalla scaletta, come ha raccontato lo stesso Isidoro, hanno scaricato la tensione per lo spavento facendo volare parole pesanti all´indirizzo della compagnia.
Una volta eseguita l´operazione d´emergenza, in aeroporto i tecnici si sono messi subito al lavoro per capire cosa è accaduto esattamente, ma per avere le risposte definitive ci vorrà del tempo. Intanto, con una richiesta dal forte sapore provocatorio, l´associazione dei consumatori Codacons ha chiesto che tutti gli aerei della Nuova Alitalia vengano lasciati momentaneamente a terra. «Vogliamo spiegazioni non solo sulle cause che hanno prodotto fumo a bordo, ma anche e soprattutto sull´impossibilità di utilizzare le mascherine d´ossigeno», ha commentato il presidente Carlo Rienzi. «In attesa di chiarimenti - ha aggiunto - tutta la flotta della Nuova Alitalia deve rimanere a terra e ogni singolo velivolo sottoposto a controlli straordinari, al fine di garantire la massima sicurezza dei passeggeri». «E meno male - ha concluso ironico Renzi - che la Cai aveva comprato solo gli aerei buoni dalla vecchia Alitalia». Ad avere problemi con l´affidabilità degli aerei non è però solo la nuova compagnia italiana.

La Repubblica

CIAO
_goa

Notare che La Repubblica dopo il primo articolo scritto ieri che era a forte indirizzo politico, oggi conclude con: "Ad avere problemi con l´affidabilità degli aerei non è però solo la nuova compagnia italiana."

Intanto ieri ha intervistato un incompetente che voleva mettere a terra 148 aerei tutti diversi tra loro..Fossi CAI querelerei questo cretino.
 
Carlo Rienzi. «In attesa di chiarimenti - ha aggiunto - tutta la flotta della Nuova Alitalia deve rimanere a terra e ogni singolo velivolo sottoposto a controlli straordinari, al fine di garantire la massima sicurezza dei passeggeri».
Proporrei anche 40 vergate ai tecnici che hanno rilasciato l'aereo, 100 flessioni al pilota che l'ha accettato e delle domande di cultura generale per tutto il nuovo management.
Inoltre rimborso diretto di 1.000.000 Euro a tutti i passeggeri presenti sul volo ed ai loro parenti diretti sino al 6° grado di separazione.
 
Sul IlsecoloXIX di oggi era riportata questa affermazione,sempre attribuita a Rienzi(parola più parola meno,non ho il giornale davanti): "meno male che CAI avrebbe dovuto lasciare alla bad company gli aerei peggiori"(e l'articolo illustrato dalla foto di un CRJ9 cityliner AP)....NO COMMENT!!
 
L’EROE DI CHICAGO
«Ho toccato terra senza poter usare i freni»
Valerio Simeone

Parla Isidori: potevano scoppiare le ruote
La co-pilota è di Castel di Sangro


PESCARA. «Non chiamatemi eroe perché ho fatto solo il mio dovere». Non si dà le arie Emidio Isidori, l’esperto pilota pescarese che venerdì scorso, dopo un guasto tecnico durato 11 minuti, ha portato a terra, sani e salvi, 231 passeggeri di un Airbus 330 appena decollato da Chicago con destinazione Roma. Accanto a lui, in cabina di pilotaggio, c’era un altro pilota abruzzese: Debora Rossi, 32 anni di Castel di Sangro, primo ufficiale. Ieri Isidori è tornato a Pescara, a casa dei genitori Teodoro ed Enrichetta. Con lui anche la moglie Annarita.
«La parte più difficile della manovra? L’atterraggio: con quel peso e l’alta velocità potevano scoppiare le ruote». Trentacinque anni di esperienza alle spalle e 18 mila ore di volo maturate non è un caso che abbiano fatto la differenza nel portare a terra l’aereo. Un atterraggio reso difficile da circa 27 tonnellate di carburante in più del previsto. «I piloti italiani sono i migliori al mondo», precisa Isidori che lancia un affondo al Codacons.

LE MASCHERINE. «Le persone prima di scrivere dovrebbero sapere di cosa si parli». L’argomento del giorno, che ha fatto il giro dei media italiani, riguarda una richiesta dell’associazione dei consumatori di «fornire spiegazioni sulle cause che hanno prodotto il fumo e sull’impossibilità di usare le mascherine per l’ossigeno», invitando «tutta la flotta a rimanere a terra». Secca la replica del comandante: «Garantisco la perfetta funzionalità delle mascherine che non sono utilizzabili in presenza di fumo ma solo durante una depressurizzazione, perché altrimenti si avrebbe una reazione chimica tossica».

IL GUASTO. «Sono state le hostess a comunicarmelo: “C’è molto fumo in cabina”». Erano appena passati 3 minuti e mezzo dal decollo. «Eravamo a 1500 piedi e avevo attivato il primo “pacco” di pressurizzazione», racconta, «è questo il momento in cui è entrato il fumo in cabina». Non avevo capito ancora la causa per cui abbiamo attivato la procedura di “troubleshooting”, e cioé processo di ricerca del problema, e richiesto il my day». Il guasto ha riguardato una turbina del miscelatore d’aria che si occupa di pressurizzare e riscaldare la carlinga. Il fumo denso e acre è entrato in pochi secondi tramite le bocchette di aerazione spaventando tutti i passeggeri. «Poteva provocare soffocamento o crisi d’asma, non lo potevo sapere per questo ho richiesto subito l’atterraggio».

L’ATTERRAGGIO. Il my day ha avviato la procedura d’emergenza bloccando tutto l’aeroporto O’Hare di Chicago. «Appena ricevuto il segnale i controllori radar ci hanno assegnato una frequenza radio riservata», spiega il pescarese, «attribuendoci la pista n. 18, la più lunga dell’aeroporto». Il problema era portare a terra un aereo configurato per un peso di 27 tonnellate inferiore. «Come previsto dalla normativa abbiamo effettuato un’apposita “checklist” ma il peso enorme e la velocità altissima avrebbero fatto scoppiare le gomme, per cui toccato terra niente freni e tutto in “trust reverse”, inversione dei motori.

da "il centro"
 
... per cui abbiamo attivato la procedura di “troubleshooting”, e cioé processo di ricerca del problema, e richiesto il my day»
...
L’ATTERRAGGIO. Il my day ha avviato la procedura d’emergenza bloccando tutto l’aeroporto O’Hare di Chicago.

Certa gente farebbbe bene a studiare l'inglese,... o a fare un altro mestiere.
 
Beh, se il giornalista si è affidato a dichiarazioni a voce, diciamo che il sospetto è lecito :D



bè se fosse così .... la torre di chicago gli avrebbe fatto trovare un "catering-feste" all'atterraggio e non una procedura di emergenza.... non trovi ?? forse sarebbe anche ora di sfatare un assurdo ... come può uno conoscere l'inglese valido per newark e non per jfk ??