easyJet chiude base FCO, apre base VCE (e BCN) ed espande MXP/NAP nel 2016


Non so chi sia il giornalista e non ho conoscenza diretta né di Gatwick né di Easyjet. Avrebbe potuto pianificare meglio il suo viaggio, o forse non è cosí semplice trovare le soluzioni di viaggio via treno più rapide una volta in loco. Il suo non è il punto di vista di chi va in aeroporto a Londra tutte le settimane, o di chi ci lavora, come qualcuno dei forumisti.

L'aspetto che mi interessa è la questione dell'annuncio ritardato dei gate unito all'avviso della chiusura del gate a -30. Se è per fare soldi, è una pratica spregevole; se è per mancanza di gate, significa che si opera veramente al limite: in entrambi i casi, denota scarso interesse per il passeggero. C'è chi è anziano ma non ha bisogno di aiuto per deambulare, chi ha bambini piccoli, chi è ansioso, ecc. Perché non rendere l'esperienza del volo più semplice e gradevole anche per loro?
 
Leggi un paio di post fa quanto ha scritto 13900 e ti sarà tutto più chiaro.


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Non so chi sia il giornalista e non ho conoscenza diretta né di Gatwick né di Easyjet. Avrebbe potuto pianificare meglio il suo viaggio, o forse non è cosí semplice trovare le soluzioni di viaggio via treno più rapide una volta in loco. Il suo non è il punto di vista di chi va in aeroporto a Londra tutte le settimane, o di chi ci lavora, come qualcuno dei forumisti.

L'aspetto che mi interessa è la questione dell'annuncio ritardato dei gate unito all'avviso della chiusura del gate a -30. Se è per fare soldi, è una pratica spregevole; se è per mancanza di gate, significa che si opera veramente al limite: in entrambi i casi, denota scarso interesse per il passeggero. C'è chi è anziano ma non ha bisogno di aiuto per deambulare, chi ha bambini piccoli, chi è ansioso, ecc. Perché non rendere l'esperienza del volo più semplice e gradevole anche per loro?

Credo che 13900 abbia spiegato chiaramente perche' i gate vengono annunciati circa 40 minuti prima del volo. Vorrei aggiungere che se viaggi con bambini ti informi prima (parlo per esperiena personale). I gate non sono annunciati da un'altoparlante ma li mettono nel monitor delle partenze. Questo oramai succede in tutti gli aeroporti. E' anche prassi comune doversi presentare al gate fra i venti e i trenta minuti prima della partenza, questo anche negli aeroporti italiani. Non e' una questione di conoscere Londra o di usare Gatwick o U2 una volta la settimana.

Per quello che riguarda informarsi prima, U2 parte anche da LIN. Guardando su Internet si ha un'idea dela distanza degli aeroporti dal centro citta' e di come puoi raggiungere il centro da ognuno dei 6 possibili aeroporti di Londra. E se proprio e' cosi' disgustato dallle distanze da percorrere poteva usare un AZ LIN-LCY che arriva a London City. Anche London City pero' richiede almeno una mezz'ora di viaggio fra Dockland Light Railway e Metropolitana per raggiungere quello che per un turista e' il centro di Londra.
 
Questo potrebbe anche essere vero se, ad allocare stands e gates, fosse sempre e solo l'autorità portuale, ma almeno in un caso - quello del Terminal 5 - non e' così. L'allocazione degli stand e' fatta da British Airways, e BA pubblica gli stand e i gate. E siccome a BA non viene un soldo dai negozi nel terminal, ma invece gl'importa che gli aerei partano in orario, non far sapere il gate sarebbe controproducente.

Dal momento in cui il gate viene pubblicato dall'allocator (e diventa visibile agli utenti dei vari sistemi interni) e il momento in cui viene pubblicato sugli schermi passano meno di 5 minuti.

Il motivo per cui a LGW e LHR i gate sono pubblicati 45 minuti prima per i SH e 60-100 minuti prima per i LH e' perché, a LHR e LGW, c'e' un botto di traffico. Uno stand non rimane mai libero per più di mezz'ora se e' un corto, o di un'oretta per un lungo. A dare l'annuncio del gate due ore prima corri il rischio di trovarti ancora, prima del tuo, uno o persino due aerei, col rischio che se uno di questi due fa ritardo devi cambiare gate, e inizia il casino (specie se devi far rientrare i pax da un satellite all'altro). Succede almeno una volta al giorno al T5, se non di più.

Quello è senza dubbio uno dei motivi, ma anche i voli in first wave o quelli che partono dai remoti vengono annunciati 50 minuti prima a LGW
Stessa cosa posso dire a LTN per esperienza personale, così come mi è capitato di sperimentare a BRS
Immagino avrai visto il documentario "Inside Gatwick", lì in più di un occasione è palese la strategia dell'operatore aeroportuale (e non delle compagnie)
Devo comunque dire che a me questa pratica non importa troppo, alla fine so che in 20 minuti arrivo dal centro commerciale LGW a una qualsiasi delle porte, e semplicemente faccio in modo di essere davanti al monitor proprio a quei -50 (che poi comunque l'app U2 ti avvisa del gate poco dopo essere stato pubblicato, proprio come è successo al "giornalista"

Non so chi sia il giornalista e non ho conoscenza diretta né di Gatwick né di Easyjet. Avrebbe potuto pianificare meglio il suo viaggio, o forse non è cosí semplice trovare le soluzioni di viaggio via treno più rapide una volta in loco. Il suo non è il punto di vista di chi va in aeroporto a Londra tutte le settimane, o di chi ci lavora, come qualcuno dei forumisti.

L'aspetto che mi interessa è la questione dell'annuncio ritardato dei gate unito all'avviso della chiusura del gate a -30. Se è per fare soldi, è una pratica spregevole; se è per mancanza di gate, significa che si opera veramente al limite: in entrambi i casi, denota scarso interesse per il passeggero. C'è chi è anziano ma non ha bisogno di aiuto per deambulare, chi ha bambini piccoli, chi è ansioso, ecc. Perché non rendere l'esperienza del volo più semplice e gradevole anche per loro?
Purtroppo nel caso di LGW si sta operando alla massima capacità sia di pista che di terminal, ed infatti l'aeroporto ha un'efficienza che altri aeroporti (FCO per esempio) se la sognano. 20 minuti sono sufficienti per raggiungere anche il gate più lontano, e per gli anziani c'è il servizio di assistenza che funziona benissimo (e spesse volte sono al gate prima di te, segno che probabilmente loro sanno il gate qualche tempo prima)

Credo che 13900 abbia spiegato chiaramente perche' i gate vengono annunciati circa 40 minuti prima del volo. Vorrei aggiungere che se viaggi con bambini ti informi prima (parlo per esperiena personale). I gate non sono annunciati da un'altoparlante ma li mettono nel monitor delle partenze. Questo oramai succede in tutti gli aeroporti. E' anche prassi comune doversi presentare al gate fra i venti e i trenta minuti prima della partenza, questo anche negli aeroporti italiani. Non e' una questione di conoscere Londra o di usare Gatwick o U2 una volta la settimana.

Per quello che riguarda informarsi prima, U2 parte anche da LIN. Guardando su Internet si ha un'idea dela distanza degli aeroporti dal centro citta' e di come puoi raggiungere il centro da ognuno dei 6 possibili aeroporti di Londra. E se proprio e' cosi' disgustato dallle distanze da percorrere poteva usare un AZ LIN-LCY che arriva a London City. Anche London City pero' richiede almeno una mezz'ora di viaggio fra Dockland Light Railway e Metropolitana per raggiungere quello che per un turista e' il centro di Londra.

Quoto, intervento ineccepibile
 
Re: EasyJet? Si fa presto a dire vola facile!

Metto qui - i moderatori spostino se opportuno. Grazie.

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EasyJet? Si fa presto a dire vola facile! di Gianni Barbacetto -

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C'è del vero. Sopratutto trovo odiosa la tecnica degli aeroporti inglesi di svelare il numero del gate all'ultimo momento per far spendere di più ai passeggeri nei vari bar e negozi. Ma con questo Easyjet non c'entra niente.


La tecnica è espressamente voluta semplicemente per evitare che i passeggeri si assembrino di fronte ai gate di partenza, soprattutto negli aeroporti vecchi che non hanno spazio per assorbire i passeggeri in zona gate.
Chiaramente le politiche delle compagnie aeree evolvono molto piu velocemente della capacità degli aeroporti di adeguarsi ad esse, ad esempio per EZY sarebbe necessario avere spazio dopo il controllo biglietti dove fare stazionare i passeggeri cosa che gli aeroporti dell'era dei finger non hanno piu voluto, perchè dagli anni '90 non si pensava di fare salire i pax appena dopo il controllo dei biglietti senza staging area. Poi sono tornate le lowcost che hanno voluto la staging area e gli imbarchi a piedi come negli anni 60 e 70 con il risultato che la gente viene ammassata in staging dove si riesce, rigorosamente in piedi ed ink...
Idem con le procedure di assegnazione dei gate, pensate quando c'erano più piazzole che aerei, quando nel terminal si facevano stare i passeggeri due ore, quando gli aerei erano di 100 posti e non 180-200.
L'aeroporto del 2015 dovrebbe avere grandi spazi commerciali, grandi aree pre gate, stanza di staging tra gate ed imbarco a livello tarmac, tante corsie per i controlli per ridurre le code, e ... magari qualche sistema di self baggage drop ultrarapido. Comunque chi passa da LTN fada a vedere come sono raddoppiate la capacità dell'area contollo bagagli e pax creando piu postazioni per la svestizione dei passeggeri per ciascun archetto, tanto che oggi le code oltre 10 minuti sono un caso raro, pur con due archetti in meno.

In ogni caso il giornalista era piuttosto sprovveduto, soprattutto in merito al tragitto Londra centro Aeroporto, cosa che non si può improvvisare, soprattutto vista la pletora di possibilità LGW - LND... io comunque consiglio il Thameslink, gia in 3 si può prendere un biglietto per gruppi.
Soprattutto evitate lo shame train, il LGW Express delle 8.30 che non è MAI arrivato in orario.
 
Dagospia era in evidente vantaggio per l'articolo più stupido dell'anno, ma è stato battuto sul filo di lana.
 
easyJet, si fa presto a dire “vola facile”

Venerdì scorso “Il Fatto Quotidiano” pubblicava a pagina 11 questo articolo firmato dal giornalista Gianni Barbacetto.

easyJet, si fa presto a dire “vola facile”

La chiamano easyJet. Ma non è per niente facile.
Volare con la compagnia low-cost arancione è diventato un gioco d’azzardo. Chi vince vola, chi perde paga, e paga salato. Metti per esempio il volo Milano-Londra. La tariffa è buona se prenoti il biglietto in anticipo. Ma se parti da Malpensa, e già spendi una bella cifra per raggiungere l’aeroporto che dicono sia di Milano, ma è a Varese.

Il bello però è quando arrivi a Londra. Atterri a Gatwick che da Londra dista più di un’ora di viaggio. Il biglietto del treno – inglese, dunque costosissimo – a un padre con due bambine finisce per costare più del biglietto aereo. Forse conviene il taxi, ma comunque capisci già che il tuo viaggio Milano-Londra costa il doppio, o forse più, del tuo viaggio Malpensa-Gatwick. Te ne fai una ragione, tanto la tua vacanza è appena iniziata.

I problemi con easyJet iniziano quando tenti di fare il viaggio di ritorno. Sveglia all’alba. Più di un’ora di trip dalla città a Gatwick. Qui i controlli sono severissimi. Siamo nel mondo in cui esiste anche l’Isis, e dunque ci sta. Ti aprono le valigie, te le disfano. Ti fanno passare e ripassare sotto i metal detector. Una bambina bionda e con gli occhi azzurri deve fare anche il body scanner. Non importa. La sicurezza è importante. Rifai le valigie, le richiudi e corri al gate.

È tardi, ma comunque mancano ancora 20 minuti tondi alla partenza. Un tempo sufficiente ad imbarcare una squadra di rugby. Ma non un papà con due bambine. Le signorine vestite d’arancione sono inflessibili. Il volo è chiuso. L’aereo è lì, lo vedi, è fermo, attaccato al finger, con il portellone aperto. Sono pochi metri, per raggiungerlo basterebbe un minuto. Ma il volo è chiuso. Non si discute.

Va bene. Ma a questo punto comincia la parte più surreale della storia. Per non restare a vita nell’aeroporto (come in quel film là), devi uscire e ricomprarti un nuovo biglietto. La polizia di frontiera britannica però non ti fa uscire: sei entrato, devi partire. Ma partire non ti fanno, benché il tuo aereo sia ancora lì, bello in vista.

Vai avanti e indietro tre volte, ti sembra di essere in un libro di Kafka, finché si materializza una signorina in arancione che raduna un gruppo di disperati che come te sono stati respinti al gate e ti porta miracolosamente oltre la linea di confine, in una simpatica biglietteria easyJet che a un prezzo carissimo ti vende i biglietti per tornare a casa.

Rifai i controlli, diventati grazie a Dio più leggeri, passi la giornata allegramente in aeroporto, in attesa del volo serale per Milano.

Per non arrivare tardi al gate, stai con gli occhi incollati ai monitor. Ma i monitor dicono che il numero del gate sarà indicato solo 20 minuti prima della chiusura del volo.

Intanto ti arriva un avviso dalla app easyJet che ti avverte di essere lesto, perché a Gatwick i gate sono distanti anche 20 minuti. È una gara o un joke? Vedi una piccola folla di viaggiatori pronta sotto gli ultimi monitor prima dei gate che aspetta: come centometristi prima dello scatto. Ogni volta che un numerino appare, un gruppo parte di corsa. Quando compare il numerino per Malpensa, tocca a noi: Go! Se arrivi in tempo parti, sennò, come a Monopoli, ritorni al via e ricominci tutto da capo.

Grazie, easyJet!

Passo adesso alla mia disavventura del dicembre 2014.

In agenzia prenotiamo via Internet per dei clienti nove posti a/r con easyJet. Sbagliamo il mese del rientro. Contattiamo immediatamente il call center e chiediamo l'annullamento della prenotazione.
Impossibile.
Penale Euro 36 per persona per tratta. Ci rimettiamo 648 euro. Che colpo per una disattenzione!

Ma riflettiamo: tutti i nostri fornitori, incluso Ferrovie, bus e navi, accettano l'annullamento per errore da parte degli operatori allo sportello, entro 30 minuti dalla prenotazione, e restituiscono tutto senza alcuna penale. Tutti possono sbagliare, si sa. Per easyJet invece no, non è possibile: se sbagli paghi, sempre di tasca tua, anche se sei un agente di viaggi.
Ci auguriamo che presto il vettore riveda la propria politica sulle penalità soprattutto quando è evidente la buona fede e la segnalazione viene fatta immediatamente. A proposito: a quando il mandato di vendita easyJet per le agenzie viaggi visto che, al pari di altre (ex) low-cost, sembra non esservene traccia da nessuna parte e che le agenzie dettaglianti, senza accordi alcuni, lavorano praticamente nella semi-illegalità ?

Riposta, non risposta, pervenuta.
http://issuu.com/sfogliabile.com/docs/travel-open-daily-28-gennaio-2015/3?e=0



Gentili signori.

Venerdì scorso 18 dicembre 2015 “Il Fatto Quotidiano” pubblicava a pagina 11 questo articolo firmato dal giornalista Gianni Barbacetto.

easyJet, si fa presto a dire “vola facile”

La chiamano easyJet. Ma non è per niente facile.
Volare con la compagnia low-cost arancione è diventato un gioco d’azzardo. Chi vince vola, chi perde paga, e paga salato. Metti per esempio il volo Milano-Londra. La tariffa è buona se prenoti il biglietto in anticipo. Ma se parti da Malpensa, e già spendi una bella cifra per raggiungere l’aeroporto che dicono sia di Milano, ma è a Varese.

Il bello però è quando arrivi a Londra. Atterri a Gatwick che da Londra dista più di un’ora di viaggio. Il biglietto del treno – inglese, dunque costosissimo – a un padre con due bambine finisce per costare più del biglietto aereo. Forse conviene il taxi, ma comunque capisci già che il tuo viaggio Milano-Londra costa il doppio, o forse più, del tuo viaggio Malpensa-Gatwick. Te ne fai una ragione, tanto la tua vacanza è appena iniziata.

I problemi con easyJet iniziano quando tenti di fare il viaggio di ritorno. Sveglia all’alba. Più di un’ora di trip dalla città a Gatwick. Qui i controlli sono severissimi. Siamo nel mondo in cui esiste anche l’Isis, e dunque ci sta. Ti aprono le valigie, te le disfano. Ti fanno passare e ripassare sotto i metal detector. Una bambina bionda e con gli occhi azzurri deve fare anche il body scanner. Non importa. La sicurezza è importante. Rifai le valigie, le richiudi e corri al gate.

È tardi, ma comunque mancano ancora 20 minuti tondi alla partenza. Un tempo sufficiente ad imbarcare una squadra di rugby. Ma non un papà con due bambine. Le signorine vestite d’arancione sono inflessibili. Il volo è chiuso. L’aereo è lì, lo vedi, è fermo, attaccato al finger, con il portellone aperto. Sono pochi metri, per raggiungerlo basterebbe un minuto. Ma il volo è chiuso. Non si discute.

Va bene. Ma a questo punto comincia la parte più surreale della storia. Per non restare a vita nell’aeroporto (come in quel film là), devi uscire e ricomprarti un nuovo biglietto. La polizia di frontiera britannica però non ti fa uscire: sei entrato, devi partire. Ma partire non ti fanno, benché il tuo aereo sia ancora lì, bello in vista.

Vai avanti e indietro tre volte, ti sembra di essere in un libro di Kafka, finché si materializza una signorina in arancione che raduna un gruppo di disperati che come te sono stati respinti al gate e ti porta miracolosamente oltre la linea di confine, in una simpatica biglietteria easyJet che a un prezzo carissimo ti vende i biglietti per tornare a casa.

Rifai i controlli, diventati grazie a Dio più leggeri, passi la giornata allegramente in aeroporto, in attesa del volo serale per Milano.

Per non arrivare tardi al gate, stai con gli occhi incollati ai monitor. Ma i monitor dicono che il numero del gate sarà indicato solo 20 minuti prima della chiusura del volo.

Intanto ti arriva un avviso dalla app easyJet che ti avverte di essere lesto, perché a Gatwick i gate sono distanti anche 20 minuti. È una gara o un joke? Vedi una piccola folla di viaggiatori pronta sotto gli ultimi monitor prima dei gate che aspetta: come centometristi prima dello scatto. Ogni volta che un numerino appare, un gruppo parte di corsa. Quando compare il numerino per Malpensa, tocca a noi: Go! Se arrivi in tempo parti, sennò, come a Monopoli, ritorni al via e ricominci tutto da capo.

Grazie, easyJet!

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Passo adesso a descriverVi, da modestissimo agente di viaggi, la mia di disavventura con easyJet. E' del dicembre 2014.

In agenzia prenotiamo via Internet per dei clienti nove posti a/r con easyJet. Sbagliamo il mese del rientro. Contattiamo immediatamente il call center e chiediamo l'annullamento della prenotazione.

Impossibile.

Penale Euro 36 per persona per tratta. Ci rimettiamo 648 euro. Che colpo per una disattenzione!

Ma, in agenzia viaggi, riflettiamo: tutti i nostri fornitori, incluso Ferrovie, bus e navi, accettano l'annullamento per errore da parte degli operatori allo sportello, entro 30 minuti dalla prenotazione, e restituiscono tutto senza alcuna penale. Tutti possono sbagliare, si sa. Per easyJet invece no, non è possibile: se sbagli paghi, sempre di tasca tua, anche se sei "un collega" agente di viaggi.

Ci auguriamo che presto il vettore riveda la propria politica sulle penalità soprattutto quando è evidente la buona fede e la segnalazione viene fatta immediatamente.

A proposito: a quando il mandato di vendita easyJet per le agenzie viaggi visto che, al pari di altre (ex) low-cost, sembra non esservene traccia da nessuna parte e che le agenzie dettaglianti, senza accordi alcuni, lavorano praticamente nella semi-illegalità ?

Riposta, non risposta, pervenuta.

http://issuu.com/sfogliabile.com/doc...aio-2015/3?e=0


Ringrazio per la cortese attenzione.

Ugo Papa - Intervia
Agenzia Viaggi e Turismo dal 1924
Via Della Torre, 1 (ang. V.le Monza MM1 Turro) 20127-MILANO
 
Re: easyJet, si fa presto a dire “vola facile”

Venerdì scorso “Il Fatto Quotidiano” pubblicava a pagina 11 questo articolo firmato dal giornalista Gianni Barbacetto.

easyJet, si fa presto a dire “vola facile”

La chiamano easyJet. Ma non è per niente facile.
Volare con la compagnia low-cost arancione è diventato un gioco d’azzardo. Chi vince vola, chi perde paga, e paga salato. Metti per esempio il volo Milano-Londra. La tariffa è buona se prenoti il biglietto in anticipo. Ma se parti da Malpensa, e già spendi una bella cifra per raggiungere l’aeroporto che dicono sia di Milano, ma è a Varese.

Il bello però è quando arrivi a Londra. Atterri a Gatwick che da Londra dista più di un’ora di viaggio. Il biglietto del treno – inglese, dunque costosissimo – a un padre con due bambine finisce per costare più del biglietto aereo. Forse conviene il taxi, ma comunque capisci già che il tuo viaggio Milano-Londra costa il doppio, o forse più, del tuo viaggio Malpensa-Gatwick. Te ne fai una ragione, tanto la tua vacanza è appena iniziata.

I problemi con easyJet iniziano quando tenti di fare il viaggio di ritorno. Sveglia all’alba. Più di un’ora di trip dalla città a Gatwick. Qui i controlli sono severissimi. Siamo nel mondo in cui esiste anche l’Isis, e dunque ci sta. Ti aprono le valigie, te le disfano. Ti fanno passare e ripassare sotto i metal detector. Una bambina bionda e con gli occhi azzurri deve fare anche il body scanner. Non importa. La sicurezza è importante. Rifai le valigie, le richiudi e corri al gate.

È tardi, ma comunque mancano ancora 20 minuti tondi alla partenza. Un tempo sufficiente ad imbarcare una squadra di rugby. Ma non un papà con due bambine. Le signorine vestite d’arancione sono inflessibili. Il volo è chiuso. L’aereo è lì, lo vedi, è fermo, attaccato al finger, con il portellone aperto. Sono pochi metri, per raggiungerlo basterebbe un minuto. Ma il volo è chiuso. Non si discute.

Va bene. Ma a questo punto comincia la parte più surreale della storia. Per non restare a vita nell’aeroporto (come in quel film là), devi uscire e ricomprarti un nuovo biglietto. La polizia di frontiera britannica però non ti fa uscire: sei entrato, devi partire. Ma partire non ti fanno, benché il tuo aereo sia ancora lì, bello in vista.

Vai avanti e indietro tre volte, ti sembra di essere in un libro di Kafka, finché si materializza una signorina in arancione che raduna un gruppo di disperati che come te sono stati respinti al gate e ti porta miracolosamente oltre la linea di confine, in una simpatica biglietteria easyJet che a un prezzo carissimo ti vende i biglietti per tornare a casa.

Rifai i controlli, diventati grazie a Dio più leggeri, passi la giornata allegramente in aeroporto, in attesa del volo serale per Milano.

Per non arrivare tardi al gate, stai con gli occhi incollati ai monitor. Ma i monitor dicono che il numero del gate sarà indicato solo 20 minuti prima della chiusura del volo.

Intanto ti arriva un avviso dalla app easyJet che ti avverte di essere lesto, perché a Gatwick i gate sono distanti anche 20 minuti. È una gara o un joke? Vedi una piccola folla di viaggiatori pronta sotto gli ultimi monitor prima dei gate che aspetta: come centometristi prima dello scatto. Ogni volta che un numerino appare, un gruppo parte di corsa. Quando compare il numerino per Malpensa, tocca a noi: Go! Se arrivi in tempo parti, sennò, come a Monopoli, ritorni al via e ricominci tutto da capo.

Grazie, easyJet!

Passo adesso alla mia disavventura del dicembre 2014.

In agenzia prenotiamo via Internet per dei clienti nove posti a/r con easyJet. Sbagliamo il mese del rientro. Contattiamo immediatamente il call center e chiediamo l'annullamento della prenotazione.
Impossibile.
Penale Euro 36 per persona per tratta. Ci rimettiamo 648 euro. Che colpo per una disattenzione!

Ma riflettiamo: tutti i nostri fornitori, incluso Ferrovie, bus e navi, accettano l'annullamento per errore da parte degli operatori allo sportello, entro 30 minuti dalla prenotazione, e restituiscono tutto senza alcuna penale. Tutti possono sbagliare, si sa. Per easyJet invece no, non è possibile: se sbagli paghi, sempre di tasca tua, anche se sei un agente di viaggi.
Ci auguriamo che presto il vettore riveda la propria politica sulle penalità soprattutto quando è evidente la buona fede e la segnalazione viene fatta immediatamente. A proposito: a quando il mandato di vendita easyJet per le agenzie viaggi visto che, al pari di altre (ex) low-cost, sembra non esservene traccia da nessuna parte e che le agenzie dettaglianti, senza accordi alcuni, lavorano praticamente nella semi-illegalità ?

Riposta, non risposta, pervenuta.
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Gentili signori.

Venerdì scorso 18 dicembre 2015 “Il Fatto Quotidiano” pubblicava a pagina 11 questo articolo firmato dal giornalista Gianni Barbacetto.

easyJet, si fa presto a dire “vola facile”

La chiamano easyJet. Ma non è per niente facile.
Volare con la compagnia low-cost arancione è diventato un gioco d’azzardo. Chi vince vola, chi perde paga, e paga salato. Metti per esempio il volo Milano-Londra. La tariffa è buona se prenoti il biglietto in anticipo. Ma se parti da Malpensa, e già spendi una bella cifra per raggiungere l’aeroporto che dicono sia di Milano, ma è a Varese.

Il bello però è quando arrivi a Londra. Atterri a Gatwick che da Londra dista più di un’ora di viaggio. Il biglietto del treno – inglese, dunque costosissimo – a un padre con due bambine finisce per costare più del biglietto aereo. Forse conviene il taxi, ma comunque capisci già che il tuo viaggio Milano-Londra costa il doppio, o forse più, del tuo viaggio Malpensa-Gatwick. Te ne fai una ragione, tanto la tua vacanza è appena iniziata.

I problemi con easyJet iniziano quando tenti di fare il viaggio di ritorno. Sveglia all’alba. Più di un’ora di trip dalla città a Gatwick. Qui i controlli sono severissimi. Siamo nel mondo in cui esiste anche l’Isis, e dunque ci sta. Ti aprono le valigie, te le disfano. Ti fanno passare e ripassare sotto i metal detector. Una bambina bionda e con gli occhi azzurri deve fare anche il body scanner. Non importa. La sicurezza è importante. Rifai le valigie, le richiudi e corri al gate.

È tardi, ma comunque mancano ancora 20 minuti tondi alla partenza. Un tempo sufficiente ad imbarcare una squadra di rugby. Ma non un papà con due bambine. Le signorine vestite d’arancione sono inflessibili. Il volo è chiuso. L’aereo è lì, lo vedi, è fermo, attaccato al finger, con il portellone aperto. Sono pochi metri, per raggiungerlo basterebbe un minuto. Ma il volo è chiuso. Non si discute.

Va bene. Ma a questo punto comincia la parte più surreale della storia. Per non restare a vita nell’aeroporto (come in quel film là), devi uscire e ricomprarti un nuovo biglietto. La polizia di frontiera britannica però non ti fa uscire: sei entrato, devi partire. Ma partire non ti fanno, benché il tuo aereo sia ancora lì, bello in vista.

Vai avanti e indietro tre volte, ti sembra di essere in un libro di Kafka, finché si materializza una signorina in arancione che raduna un gruppo di disperati che come te sono stati respinti al gate e ti porta miracolosamente oltre la linea di confine, in una simpatica biglietteria easyJet che a un prezzo carissimo ti vende i biglietti per tornare a casa.

Rifai i controlli, diventati grazie a Dio più leggeri, passi la giornata allegramente in aeroporto, in attesa del volo serale per Milano.

Per non arrivare tardi al gate, stai con gli occhi incollati ai monitor. Ma i monitor dicono che il numero del gate sarà indicato solo 20 minuti prima della chiusura del volo.

Intanto ti arriva un avviso dalla app easyJet che ti avverte di essere lesto, perché a Gatwick i gate sono distanti anche 20 minuti. È una gara o un joke? Vedi una piccola folla di viaggiatori pronta sotto gli ultimi monitor prima dei gate che aspetta: come centometristi prima dello scatto. Ogni volta che un numerino appare, un gruppo parte di corsa. Quando compare il numerino per Malpensa, tocca a noi: Go! Se arrivi in tempo parti, sennò, come a Monopoli, ritorni al via e ricominci tutto da capo.

Grazie, easyJet!

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Passo adesso a descriverVi, da modestissimo agente di viaggi, la mia di disavventura con easyJet. E' del dicembre 2014.

In agenzia prenotiamo via Internet per dei clienti nove posti a/r con easyJet. Sbagliamo il mese del rientro. Contattiamo immediatamente il call center e chiediamo l'annullamento della prenotazione.

Impossibile.

Penale Euro 36 per persona per tratta. Ci rimettiamo 648 euro. Che colpo per una disattenzione!

Ma, in agenzia viaggi, riflettiamo: tutti i nostri fornitori, incluso Ferrovie, bus e navi, accettano l'annullamento per errore da parte degli operatori allo sportello, entro 30 minuti dalla prenotazione, e restituiscono tutto senza alcuna penale. Tutti possono sbagliare, si sa. Per easyJet invece no, non è possibile: se sbagli paghi, sempre di tasca tua, anche se sei "un collega" agente di viaggi.

Ci auguriamo che presto il vettore riveda la propria politica sulle penalità soprattutto quando è evidente la buona fede e la segnalazione viene fatta immediatamente.

A proposito: a quando il mandato di vendita easyJet per le agenzie viaggi visto che, al pari di altre (ex) low-cost, sembra non esservene traccia da nessuna parte e che le agenzie dettaglianti, senza accordi alcuni, lavorano praticamente nella semi-illegalità ?

Riposta, non risposta, pervenuta.

http://issuu.com/sfogliabile.com/doc...aio-2015/3?e=0


Ringrazio per la cortese attenzione.

Ugo Papa - Intervia
Agenzia Viaggi e Turismo dal 1924
Via Della Torre, 1 (ang. V.le Monza MM1 Turro) 20127-MILANO

e se avesse sbagliato il cliente finale? voi avreste rimborsato o come mi e' successo, fatto pagare la penale per sistmare il tutto? ero in buona fede, eppure l'AdV e' stata inflessibile: la prossima volta faccia piu' attenzione e' stato il commento. Infatti non mi hanno piu' rivisto.
 
Re: easyJet, si fa presto a dire “vola facile”

e se avesse sbagliato il cliente finale? voi avreste rimborsato o come mi e' successo, fatto pagare la penale per sistmare il tutto? ero in buona fede, eppure l'AdV e' stata inflessibile: la prossima volta faccia piu' attenzione e' stato il commento. Infatti non mi hanno piu' rivisto.


Gentile signore,
dispiace per l'errore che Le è capitato. E' per questo che mi sono permesso di scriverVi. Si può e si deve fare qualcosa nel momento in cui si tocca con mano la buona fede del cliente !!!
In agenzia (anche se non sono Rockfeller) sono uso masticare il latte 20 volte. Quante volte m'è capitato il cliente che vuol partire il 20 giuglio !!! E vai a capire se vuole giugno o luglio.... comunque... ognuno può portare la sua esperienza.
Gli utenti professionali dovrebbero avere accesso a piattaforme diverse rispetto al cliente finale che permettano anche l'annullamento dei biglietti. Lo facciamo con Iata, Fs, Tirrenia, Moby, Eurolines, Thello etc etc etc. Invece per U2 e per FR ciò non è possibile. Probabilmente perché non c'è un'area agenzie.
L'agente di viaggi, nel momento in cui effettua vendite FR/U2 porta con sè un bel carico di stress lavoro-correlato proprio per i lamentati e tristemente noti motivi.... una collega si Varese ad esempio mi diceva che quando in agenzia qualcuno le chiede ticket Ryanair le viene un tuffo al cuore. Ci sarà pure una ragione ?
Spero che in futuro le cose migliorino, per tutti.
Ringrazio per la Sua preziosa testimonianza ed auguro un Buon Natale. Distintamente.
Ugo Papa
 
Italians probe diverted EasyJet A319's low-fuel landing

Italian investigators are looking into an incident in which an EasyJet Airbus A319 landed with less than the required minimum fuel after a diversion to Bari.
The aircraft had twice attempted to land at Naples, using runway 24, following a domestic service from Milan Malpensa on 7 January.
French investigation authority BEA has disclosed details of the event, citing preliminary information from Italian counterpart ANSV.
It says the aircraft (G-EZEW) carried out two missed approaches to Naples as a result of meteorological conditions.
Weather data at the time, around 22:30, indicates low visibility and shows that Naples had been experiencing rain and drizzle.
The aircraft diverted to Bari but landed with a fuel quantity “below the final reserve”, says BEA. Final reserve fuel is the minimum legally required to remain in the tanks upon arrival.
BEA’s narrative states that the crew declared an emergency, which is standard procedure when crews believe they will infringe final reserve fuel upon landing.
ANSV has not issued a public notification about the incident, which BEA describes as “serious”.

https://www.flightglobal.com/news/a...-diverted-easyjet-a319s-low-fuel-land-421056/
 
Speriamo sia un volo nuovo e non che resti solo stagionale. Aho potrebbe benissimo essere una tratta comoda e bella. Speriamo bene.

Ma a FCO che voli restano ad EasyJet? Terranno ancora il terminal 2 o secondo voi ci saranno cambi anche in quel senso?
 
Per easyJet decimo anniversario della base di Malpensa

50 milioni di passeggeri hanno scelto di volare da e per Milano, 3 nuovi aeromobili, che integrano una flotta di 21 aerei basati, 11 nuove destinazioni, tra i due aeroporti milanesi

easyJet celebra il decimo anniversario della base di Milano Malpensa, attraverso un percorso di investimenti funzionali alle esigenze e allo sviluppo della Lombardia e di Milano, oggi polo turistico e di business in continua evoluzione.
10 anni fa easyJet ha creduto nelle potenzialità della città di Milano, scegliendo di aprire quella che oggi è diventata la più grande base in Europa continentale, a dimostrazione di quanto la città e il nostro Paese siano sempre più strategici anche nel nostro continente. Milano, anche grazie alla rivoluzione delle abitudini di viaggio promossa da easyJet, si trova oggi ad essere pronta per essere una vera e propria Metropoli del Futuro, in linea con un modo di viaggiare sempre più smart.
Quello trascorso è stato un decennio di impegno costante, di investimenti e di crescita, nonché un vero e proprio testimone dell’evoluzione delle abitudini dei passeggeri, fino alla creazione di nuovi stili di vita, resi possibili dalla maggiore accessibilità dei voli, che easyJet vuole celebrare in occasione di quello che è un momento per cui Milano è conosciuta in tutto il mondo e che porta turisti e appassionati da ogni parte, ovvero il Salone del Mobile.
easyJet oggi presenta risultati importanti a dimostrazione di quanto la scelta compiuta nel 2006 sia stata ampiamente ricompensata: 50 milioni di passeggeri che hanno scelto di volare da e per Milano, 3 nuovi aeromobili, che integrano una flotta di 21 aerei basati, 11 nuove destinazioni, tra i due aeroporti di Malpensa e Linate, per un totale di 60 destinazioni verso 20 Paesi in Europa. Dopo un contributo importante offerto alla città durante il periodo di Expo con oltre 1.000 visitatori in più trasportati ogni giorno, per il 2016 l’investimento cresce del 6%, con l’obiettivo di trasportare 8 milioni di passeggeri tra i due aeroporti milanesi.
Anche dal punto di vista dell’innovazione easyJet si conferma più che presente con la possibilità a Milano di utilizzare Mobile Host, il nuovo servizio su smartphone, disponibile da marzo a Linate e Malpensa, in grado di guidare con notifiche push i passeggeri durante il percorso in aeroporto. E da luglio, a conclusione di una fase di sperimentazione di successo, per ringraziare i clienti che maggiormente volano con easyJet, la compagnia lancerà gradualmente in Italia Flight Club, un programma di fidelizzazione ad inviti, unico nel mondo delle compagnie aeree, che offre vantaggi di immediata fruizione e maggiormente richiesti dai viaggiatori abituali, durante i propri spostamenti di lavoro o piacere.
easyJet non si accontenta e per il futuro di Milano sceglie di continuare il percorso di potenziamento di Malpensa. Crescita, tecnologia e semplificazione dell’esperienza di viaggio, queste le logiche alla base della decennale partnership con Sea, con cui è stato avviato il progetto di miglioramento delle infrastrutture di Malpensa, che in abbinamento al miglioramento dell’accessibilità attraverso il prolungamento ferroviario al Terminal 2, renderà Malpensa un aeroporto all’avanguardia nel panorama internazionale.
"Guardiamo al futuro e per Milano abbiamo in programma nuovi investimenti e innovazione che avranno bisogno, come ne ha Milano, di un Aeroporto del futuro - afferma Frances Ouseley, direttore di easyJet per l’Italia - dotato di una migliore accessibilità con la città e di tutte quelle tecnologie che renderanno il percorso in aeroporto sempre più semplice e smart. Sea ed altri operatori della filiera stanno facendo la propria parte investendo in significativi miglioramenti infrastrutturali legati al Terminal 2 in cui operiamo, che saranno in parte visibili entro l’anno. Ritengo infatti che per accelerare l’internazionalizzazione e rendere sempre più attrattivo il capoluogo lombardo e la regione sia necessario un impegno sinergico da parte di tutti gli operatori”.

http://www.guidaviaggi.it/notizie/178272/#sthash.TLCPKBLJ.dpuf
 
easyJet, al via il recruiting per 1.200 assistenti di volo

Prende il via oggi una nuova maxicampagna di recruiting targata easyJet. Il vettore low cost è infatti alla ricerca di 1.200 persone da utilizzare come personale di cabina in tutte le 27 basi europee.

L’operazione è stata lanciata a supporto della nuova fase di espansione in programma da parte del vettore guidato da Carolyn McCall. Metà degli assistenti di volo, quindi circa 600, verranno utilizzati in Gran Bretagna, mentre i restanti verranno distribuiti nel resto d’Europa.

I candidati prescelti affronteranno una serie di corsi online e poi tre settimane di esercitazioni pratiche. Maggiori dettagli nella sezione lavoro del sito di easyJet. TTG
 
Recruiting easyJet, oltre cento assistenti di volo per le basi italiane

Saranno più di cento gli assistenti di volo che verranno selezionati per le basi italiane all’interno del più vasto programma di recruiting di easyJet, che prevede il reclutamento di oltre 1.200 persone in tutta Europa.

Le posizioni sono sia a tempo indeterminato che determinato e il personale di cabina sarà selezionato per gli aeroporti di Milano Malpensa, Venezia e Napoli.

“Sono orgogliosa di poter annunciare oggi l’apertura di oltre 100 posizioni come assistente di volo in Italia – ha sottolineato il direttore per l’Italia Frances Ouseley (nella foto) -, a conferma della volontà di easyJet di proseguire con la strategia di espansione in Italia, continuando a generare valore per il territorio, anche - come già in passato - in un momento sfidante per il mercato e per il sistema economico nel nostro Paese”. TTG
 
Dei 4 A319 attualmente in base a Venezia , 2 dovrebbero essere sostituiti a novembre con A320.

Si passa dai 156 posti del A319 ai 180 del A320, con un incremento di capacità di circa il 15%. Si conosce su quali rotte verranno utilizzati gli A320?

I due A319 che verranno tolti a VCE sai dove verranno spostati o usciranno di flotta?