Dubbio da ignorante: Procedure di emergenza sanitaria a bordo


Quale sarebbe il criterio che vi fa capire se è fondamentale o meno ?
E non è una domanda ovvia che sto facendo ...

In tutti i casi si renda necessaria una RCP (rianimazione cardio polmonare).
Poi, essendo un dispositivo a prova di gente comune, puoi potenzialmente attaccarlo ogni volta che vuoi, tanto scarica solo in determinate condizioni e nemmeno tutte le tipologie di arresto (tipo l’attività elettrica senza polso)
 
Da notare anche che se c'è un'emergenza medica e il malato - se cosciente - chiede di essere portato allo scalo di destinazione originale, una volta atterrato, a bordo dell'aereo deve arrivare un medico o paramedico autorizzato dallo scalo e i passeggeri non possono sbarcare fino a quando non siano accertate le condizioni del malato.

Ho avuto esperienza di una situazione del genere in cui gli altri passeggeri (italiani), istruiti dagli assistenti di volo a rimanere seduti dopo l'atterraggio, facevano lieti ed empatici commenti sul genere "ma questo non poteva sentirsi male dopo che eravamo scesi?". :sconfortato:
 
Spero non me lo tolgano dalla busta paga ?

Comunque, dobbiamo innanzitutto seguire quella che noi chiamiamo DRSABC
D= Danger (Vedere se l’area è sicura)
R= Respons (Accertarsi se la vittima è cosciente o meno)
S= Send (Avvertire tutti i membri del’equipaggio)
—————
Se la vittima è incosciente parte l’ABC
A= Airways (vedere se ha le vie aeree bloccate o libere)
B= Breathing (controllare se respira con normalità oppure no)
C= Circulation (Pulse rate)

Ora, se si parla di attacco di cuore si amministra ossigeno e si promuove il ricovero, se invece si parla di arresto cardiocircolatorio si inizia la CPR e si usa l’AED.


Ah ok... così andiamo già meglio ...
La cosa che mi faceva rimanere perplesso è il dover essere sicuri al 100%.
Appunto come diceva FlyKing è un apparecchio a prova di scemo dove alla peggio la scarica non viene erogata.


Pensavo ci fosse un input di un altro tipo dalla compagnia aerea
 
Sono gli stessi dubbi che ho io.
Bene il DAE, bene i kit, bene la centrale operativa medica. Quello che chiedo (ed appunto lo chiedo a chi qui dentro fa il pilota o lo ha fatto, o lavora come controllore di volo) é qual è la procedura che va seguita per operare in emergenza.

Non credo e non spero che la procedura sia "sperando che a bordo tra i passeggeri ci sia un medico, altrimenti [...]" :)
Cioè mi pare che l'operatività dei voli sia cadenzata da scalette, checklist e prassi obbligatorie sempre molto precise, anche per gestire incovenienti incidenti ed imprevisti, e spesso qui leggo opinioni molto argomentate quando in giro per il mondo accadono eventi critici che finiscono in mano all'opinione pubblica.
Non ho mai letto invece di eventi da gestire in emergenza sanitaria, quindi vorrei conoscere meglio da dentro quali sono le procedure in questi casi (al di la ripeto da quello che si possa immaginare da fuori e da quello che possono insegnare nei corsi di aggiornamento che decidono di fare le singole compagnie)


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Proviamo a fare un attimo di chiarezza.
Gli assistenti di volo effettuano un corso di "primo soccorso" che da loro una infarinatura sui sintomi principali dei più comuni malori: dalla sincope vasovagale all'attacco apoplettico, dalla crisi epiletgica all'ostruzione delle vie respiratorie, e così via passanfo dal parto alla frattura, bruciatura, folgorazione, crisi d'ansia ecc.
Poi si passa ai presidi medici che si hanno a nordo, di cui si deve conoscere il contenuto e l'utilizzo, sia questo da banco che ad esclusiva prescrizione medica. Quindi medicinali e utensili vari tipo termometro, sfigmomanometro, AED, cannule varie ecc. Sapere dove sono e coje si utilizzano, possibilmente facendosi aiutare da personale medico o paramedico se presente. Il tutgo seguito da aggiornamenti e revisione a scadenza periodica, con tanto di simulazioni pratiche e test.
La condotta, sentita la gravità della situazione dagli aa/vv (o dal medico) decidono per l'eventuale dirottamento. Ciò decreta anche la situazione di emergenza (mayday, pericolo di vita o semplice pan call per avere priorità). In ambito etops è la stessa cosa, solo che l'arrivo allo scalo più vicino richiederà più tempo, quindi la rapidità con cui si metterà in sicurezza l'infortunato, che determina anche la prontezza d'intervento e il suo buon esito, potrebbe rendere invano lo sforzo.
Notare che la sola persona che può dichiarare il passeggero "morto" è il medivo legale, quindi persoonale di cabina e/o medici continueranno con rianimazioni e quant'altro fino all'arrivo del personale di terra.
Una volta a terra, extrascalo o no, viene richiesta l'ambulanza sotto bordo: di qui la necessità di far rimanere tutti ai loro posti per facilitare l'intervento della squadra.
 
Una volta a terra, extrascalo o no, viene richiesta l'ambulanza sotto bordo: di qui la necessità di far rimanere tutti ai loro posti per facilitare l'intervento della squadra.
La regola di non sbarcare finché non viene fatto scendere il passeggero in questione vale anche nei casi meno gravi? Una volta ero su un volo RYR per Bergamo con una donna anziana che ha avuto un malore, anche se in realtà non c'è stata una vera emergenza: è intervenuto un medico e le hanno portato una bottiglietta d'acqua facendola tranquillizzare. All'arrivo hanno fatto scendere tutti i passeggeri mentre la donna è rimasta a bordo con un familiare fino all'arrivo dei soccorsi.
 
La regola di non sbarcare finché non viene fatto scendere il passeggero in questione vale anche nei casi meno gravi? Una volta ero su un volo RYR per Bergamo con una donna anziana che ha avuto un malore, anche se in realtà non c'è stata una vera emergenza: è intervenuto un medico e le hanno portato una bottiglietta d'acqua facendola tranquillizzare. All'arrivo hanno fatto scendere tutti i passeggeri mentre la donna è rimasta a bordo con un familiare fino all'arrivo dei soccorsi.
Se il passeggero che ha avuto un malore è cosciente - e a discrezione di un eventuale medico presente a bordo - in genere l'equipaggio chiede al passeggero stesso se desidera assistenza medica direttamente allo scalo di destinazione, che ovviamente deve essere preavvertito. È curioso notare come a Heathrow i paramedici che devono intervenire in questi casi direttamente a bordo degli aerei attraccati al finger siano muniti di una bicicletta: il mezzo più rapido per spostarsi all'interno dei giganteschi terminal londinesi. Ovviamente poi sottobordo viene fatta avvicinare anche un'ambulanza.
 
Ho avuto esperienza di una situazione del genere in cui gli altri passeggeri (italiani), istruiti dagli assistenti di volo a rimanere seduti dopo l'atterraggio, facevano lieti ed empatici commenti sul genere "ma questo non poteva sentirsi male dopo che eravamo scesi?". :sconfortato:

Successo anche a me di persona, era circa il quarto mese che volavo (era un CTA-FRA) e per necessità abbiamo chiesto un "ambulance on arrival".
Fatto stà che una volta atterrati apriamo la L2 per far entrare i paramedici e istruiamo i pax a rimanere seduti e a non alzarsi in quanto altrimenti i medici avrebbero avuto difficoltà ad intervenire, non appena la porta si apre tutto e ripeto TUTTO l'aereo è balzato in piedi come se nulla fosse (a quanto pare a nulla sono valsi i miei annunci in italiano e quelli del cpt in tedesco).
Abbiamo dovuto sedare la situazione neanche fossimo poliziotti davanti allo stadio...
 
Noi in Etihad abbiamo diversi tipi di kit medici partendo da uno abbastanza basico per finire ad uno professionale (ad uso quasi esclusivo di medici o previa autorizzazione medica avuta per radio) con strumenti chirurgici, AMBU bag e via dicendo. In più contattiamo MedLink per qualsiasi tipo di problema di salute anche già durante l'imbarco (MedLink è un sistema di assistenza basato negli USA raggiungibile 24/7 via radio). Siamo tutti addestrati per il massaggio cardiopolmonare e all'uso del defibrillatore ma, purtroppo, a volte anche mettendo in atto tutte le procedure di questo mondo non si può far nulla per salvare una vita umana.