Eccomi, come promesso, con il secondo daytrip.
31 marzo, è passato esattamente un mese e mezzo dalla giornata frenetica in Svizzera, e siamo di nuovo qui, dopo aver parcheggiato in uno degli ultimi 8 posti disponibili nel P1.
Questi i voli in partenza:
La nuova facciata in vetro riempie di luce gli interni della zona check-in e del primo piano che prima erano illuminate solo da luce artificiale
Dopo una sosta tecnica per il solito Menù mattina all'Autogrill, andiamo verso i controlli di sicurezza. Tutto molto molto scorrevole e veloce, come al solito. Anche se essendoci il supervisore al mio cancello di controllo, era tutto un po' più rigido, con urla da stadio per dire "carta d'imbarco alla mano", senza rendersi conto che qualcuno l'aveva già controllata insieme al documento 5 metri prima, per accedere all'area dei controlli di sicurezza...
Un po' di fauna:
Chissà di chi è quest'uccellino:
Il MUC stamattina è partito in ritardo netto, sapete perchè?
Un mitico ottantone in arrivo:
Nel frattempo scendiamo al piano inferiore, dove sono i gate, e anche questa volta siamo al Gate A1...
Dopo un po' arriva lui, G-EZIJ (dove è basato, MXP o VCE?):
Ovviamente la situazione coda italica era già la seguente:
La ragazza sulla sinistra dormiva clamorosamente, anche se riuscendo a restare apparentemente immobile come una mummia egizia.
Nonostante fossi stato tra gli ultimi a salire nell'autobus, una volta a bordo mi sono accaparrato i soliti posti di emergenza, stavolta fila destra, per tentare di vedere Venezia durante l'atterraggio.
La situazione lavori a NAP procede in questa area:
Nel frattempo il F/O prende il microfono, ci dà il benvenuto a bordo, e ci informa molto precisamente riguardo al rullaggio, pista di decollo, rotta e meteo previsto a Venezia, anche nelle ore successive al nostro atterraggio.
Veramente molto apprezzabile, il migliore di sempre.
Decolleremo per pista 24, quindi dobbiamo prima percorrere tutta la taxi-way parallela alla pista.
C'è anche lui a terra, tra meno di un mese lo userò per NAP-MXP-CDG, e proveremo l'efficienza teutonica, insieme al calore italiano... Strana combinazione
Dopo un po' arriviamo a soglia pista, ovviamente con i soliti commenti cretini del tipo "sta andando a prendere l'autostrada, andiamo via terra"...
Durante il decollo superiamo uno strato di nuvole, ma nonostante tutto riesco a fotografare la parte più bella di Napoli per me, l'isola di Nisida. Peccato per la vergogna dell'ex Italsider, che ancora rovina in modo evidente l'area circostante, sia per la vista che per la natura.
A bordo tutto procede come al solito. Il bar non riscuote molto successo, a quanto mi è sembrato. Nel sedile davanti a me il solito equipaggiamento: rivista di bordo, depliant dei prodotti in vendita a bordo, cartoncino per l'emergenze e sacchetto per mal d'aria.
Passiamo su diverse montagne, ma non riconosco niente che mi faccia orientare, oltretutto non sono esperto di questa rotta che faccio per la prima volta.
Solo qui capisco di essere ormai decisamente in dirittura d'arrivo
e infatti... poco dopo eccoci: sono a Venezia ciò! La Serenissima:
La stazione Santa Lucia e il Ponte della Libertà, unico collegamento stradale/ferroviario per la città lagunare di Venezia.
Subito dopo chi siede sul lato destro ha l'impressione di atterrare direttamente nell'acqua, e più o meno è così dato che l'aeroporto di Tessera confina col mare. Atterriamo sulla 04R dolcemente, ma subito dopo parte un frenatone esagerato con tanto di retro-spinta. Probabilmente voleva liberare subito per uscire qui? Perchè di pista ne rimaneva ancora un bel po' a questo punto:
Fauna veneziana:
Parcheggiamo ai remoti e già ci aspettano per scaricare e caricare i bagagli per la tratta successiva:
Sbarchiamo, e con un giretto di Cobus siamo agli arrivi. Questi i voli atterrati da poco:
All'esterno compriamo il biglietto che per 12 ore ci dà la possibilità di usufruire del trasporto urbano di Venezia sia terrestre che marittimo.
Ottima cosa, dato che dall'aeroporto a Venezia centro c'è un comodo autobus compreso in questa tariffa.
Peccato che 12 ore di trasporto pubblico locale costino ben 16 euro.
E considerato che il biglietto NAP-VCE mi è costato solo 17,50 euro è un bel salasso.
Tant'è, paghiamo il costoso obolo e usciamo fuori dove troviamo il suddetto autobus n. 5 che ci porterà a piazzale Roma.
Nonostante faccia anche fermate nelle frazioni in cui si transita venendo dall'aeroporto mi è sembrato comunque veloce (una ventina di minuti), pulito, comodo (spazio per bagagli), e non affollato (non c'era nessuno in piedi).
Poco dopo siamo qui, sul Ponte della Libertà, già fotografato dall'alto:
A Piazzale Roma prendiamo il primo battello per San Marco, ma essendo la prima volta in città invece del più caratteristico n.1 che naviga nel Canal Grande, prendiamo il n. 2 che dopo aver fatto tutto il giro esterno della città, finisce appunto a Piazza San Marco.
Nel frattempo un po' di foto OT veneziane:
Forse la prima cosa che colpisce di questa città è la mancanza di strade carrabili, con tutto quello che ne consegue. I canali diventano strade, e le imbarcazioni sostituiscono completamente i normali mezzi terrestri, e così anche il corriere espresso Bartolini ha la sua barchetta, che viene riempita allo "scalo fluviale", trasbordando i pacchi da un normalissimo e banalissimo furgone
Altra cosa che colpisce è l'architettura, un insieme unico di stili:
Il campanile di San Marco
Palazzo del Doge e campanile di San Marco
Scendiamo dal vaporetto, e dopo aver recuperato totalmente l'equilibrio sulla terra-ferma (caratteristiche sono anche le fermate delle imbarcazioni, che sono un po' "ballerine" perchè in realtà non sono altro che una specie di chiatte ancorate e agganciate a terra), ci incamminiamo su Riva degli Schiavoni.
Questo è quel che resta visibile del famoso Ponte dei Sospiri, che insieme al Palazzo del Doge sta subendo un profondo restauro da molto tempo, e purtroppo è coperto da questa pubblicità di Bulgari
Dietro l'angolo su quest'ingresso troviamo il simbolo di Venezia: il leone alato di San Marco:
La basilica di San Marco (anch'essa parzialmente in restauro) e il campanile:
Adesso, come consigliano in molti, ci infiliamo per le caratteristiche calli, senza sapere bene dove andare.
Ma dietro all'angolo troviamo questo:
Strano vedere un Hard Rock in un posto che di rock non ha proprio niente

Anche perchè ci sono queste romantiche gondole...
Sarà tipico, sarà romantico, ma 80 euro per 40 minuti mi sembra davvero una rapina a mano armata (il remo rappresenta l'arma). E queste restano le tariffe ufficiali, poi bisogna vedere al turista giapponese medio quanto viene chiesto....
Dopo essersi persi (ma non troppo, perchè il mio senso dell'orientamento non si disattiva mai del tutto, anche non sono mai stato in un posto) per calli e campielli, arriviamo a questo, il Ponte di Rialto, uno dei 4 ponti sul Canal Grande.
Notate i pacchi in basso sulla foto, sono proprio del corriere Bartolini che abbiamo visto prima, che arriva fin dove può con le imbarcazioni, scarica e poi si lavora di braccia e carrellini per raggiungere tutte le abitazioni! Che brutto lavoro...
Attraversiamo il ponte e siamo così in un altro quartiere, anzi Sestriere, come si dice da queste parti: San Polo.
Dopo un giro da queste parti vogliamo attraversare di nuovo il Canal Grande per andare nel Sestriere di Cannaregio, quello più popolato dell'intera città.
Purtroppo qui non ci sono ponti, e quindi si usa la gondola per passare da una parte all'altra del Canal Grande, al costo (mi sembra) di 0,50 cent a persona.
Noi avendo il biglietto del vaporetto prendiamo quello, per una sola fermata. Scendiamo accanto alla Ca' d'Oro. Questa è una delle zone più soggette al fenomeno dell'Acqua Alta. E le passerelle ormai sempre pronte ad essere usate nelle calli ne sono la dimostrazione. Speriamo che il MOSE finisca presto, e riesca a proteggere dall'acqua questa città che nell'acqua stessa ha la sua vita e particolarità.
Qui finalmente vedo un po' di vita comune, negozietti, supermercati, macellerie e mercatini: forse è una zona meno turistica, ma molto più autentica, e per me interessante
Meno turistica, ma comunque ricca di scorci e monumenti caratteristici:
Dopo una sosta per il pranzo decidiamo di andare a Murano, l'isola famosa per il vetro. (È stato proprio l'aver pensato di venire qui che ci ha fatto fare il biglietto 12h dei mezzi pubblici, perchè Venezia è visitabile tranquillamente a piedi se si è buoni camminatori, le distanze non sono improponibili.)
Dopo 20' di traghetto arriviamo a Murano. Giriamo per vari negozi di vetro, riusciamo anche ad assistere alla creazione di quelle piccole opere d'arte. Peccato che il maestro fosse un giapponese, o comunque asiatico, e non un veneziano.... Spero solo che non vengano qui ad imparare l'arte e poi esportarla altrove e riempire il mercato di prodotti fasulli.
Torniamo a Venezia, questo è uno dei cimiteri della città: un'intera isola!
Passeggiamo ancora per Cannaregio, visitando anche il Ghetto ebraico.
Poi viene a piovere, e allora decidiamo di incamminarci verso Piazzale Roma per tornarcene in aeroporto, arrivando questa volta con largo anticipo, dopo l'avventura di febbraio...
Questo è il Ponte della Costituzione detto di Calatrava. Detto anche il ponte che ha diviso l'opinione pubblica. C'è a chi piace, a chi no. Chi lo critica, chi ne parla incantato, insomma ci sono impressioni molto diverse. A me personalmente non piace come estetica, e ho notato che effettivamente è pericolosamente scivoloso con la pioggia (ed indossavo scarpe da ginnastica, quindi con suola in gomma...), a meno di non camminare nello stretto "corridoio" centrale dove non c'è il vetro a terra. Sicuramente però resta un collegamento necessario, se non indispensabile, nella zona probabilmente più frequentata di Venezia: turisti, residenti, pendolari e lavoratori, tutti passano per Piazzale Roma, Stazione Santa Lucia o Tronchetto.
Resta il dubbio su come sia stata approvata e finanziata un'opera in contrasto alle leggi sull'abbattimento delle barriere architettoniche, dato che il ponte è inaccessibile ai diversamenti abili, e per rimediare, con altri soldi si sta costruendo una "ovovia" per trasportare le carrozzelle, e nel frattempo il diversamente abile ha diritto al trasporto gratuito sui mezzi pubblici.
Dopo una mezz'oretta siamo di nuovo al Marco Polo.
Sono le 18.30, il nostro volo parte alle 20.15.
Facciamo uno spuntino, e dalle vetrate del ristorante dell'area partenze becco loro:
.
Nel frattempo si fanno quasi le 19. Dato che non abbiamo niente da fare andiamo verso i controlli: e menomale, c'è una coda che supera anche tutte le barriere divisorie. Effettivamente ci sono molti voli che partono nelle prossime 2 ore:
La fila comunque scorre abbastanza velocemente. Resto interdetto quando vedo che una addetta che controlla le carte d'imbarco non riesce a capire una semplice domanda in francese fatta da un passeggero. Ma per lavorare in aeroporto un tempo non era necessario "sapere le lingue"?
Dopo una passeggiata rapida nella zona commerciale airside cerchiamo il nostro gate. E qui vediamo che il volo è ritardato alle 21, quasi un'ora di ritardo.
Pensavo a quanto c'era scritto sulla carta d'imbarco "se arrivate tardi, non vi aspetteremo!"... E se arrivate voi tardi però vi dobbiamo aspettare per forza!!!
Così aspettiamo, aspettiamo, sulle comodissime poltrone del Marco Polo.
Nel frattempo noto che praticamente tutti i voli Easyjet, in particolare quelli verso il sud Italia, hanno ritardo. Da internet vedo che anche da MXP ci sono problemi. Che sia stato qualche cosa proprio a MXP che ha ritardato parecchie rotazioni facendo accumulare ritardi anche per le successive?
Alle 20.33, mezz'ora prima della partenza prevista, l'aereo ancora non era a terra, davanti al gate la situazione è già questa:
Altri 4 voli e poi potete chiudere la bottega per oggi
Ovviamente quasi per ultimi siamo saliti sul secondo interpista e abbiamo lasciato il terminal. Alle 21.01 eravamo qui:
Stasera abbiamo G-EZIS, che pernotterà a Napoli questa notte.
Troviamo posto in fila 14, lato sinistro A-B. Dopo di noi continuano a salire parecchie persone, e alla fine una A/V ci invita a sistemarci nei pochi posti rimasti liberi, e a consegnare a loro il bagaglio se non troviamo posto, per etichettarlo e metterlo gratuitamente in stiva, dato che a bordo abbiamo un LF del 100%. Ogni posto è occupato!
Alla fine decolliamo alle 21.23, perchè siamo stati fermi qualche minuto nel piazzale forse in attesa di un nuovo slot.
Dopo un'oretta di volo scarsa siamo a Napoli, anche se mi è sembrato che ha seguito una rotta più orientale rispetto alla mattina. Essendo notte non ho riconosciuto i posti dove siamo passati, ma sicuramente ho visto una grande città sull'Adriatico circa 10-15 minuti prima di vedere il Vesuvio. Possibile che fosse Pescara?
Dopo un atterraggio pesante sulla 24, parcheggiamo ai remoti e lasciamo G-EZIS.
Usciamo dal terminal rapidamente e raggiungiamo il P1 per recuperare la macchina, dove non posso trattenermi dal fotografare l'auto che è di fronte (c'era già stamattina ma non avevo la fotocamera a portata di mano).
Davvero strana e caratteristica:
Le lunghe soste degli aeroporti nascondono sempre delle macchine stranissime, o di Paesi lontani. Sarebbe interessante conoscere quello che è venuto dall'Inghilterra con quella macchina col prato sopra!
È finito anche questo daytrip.
Venezia è una città unica al mondo, da vedere almeno una volta nella vita, ottima per perdersi, per fare quello che non si può fare altrove. A seconda dello stato d'animo può sembrare romantica, tranquilla, malinconica o grigia e triste.
Sicuramente è bella, unica, e caratteristica, e consiglio a tutti di andarci, magari anche per un weekend, piuttosto che per un veloce daytrip, che comunque, permette di farsi un'idea, o di visitare qualche parte della città.
Grazie a tutti per la pazienza nella lettura, e tenetevi pronti, tra 20 giorni parto per Parigi e Londra, e ovviamente, condividerò con tutti voi impressioni, commenti ed immagini del mio viaggio in aereo.
Un saluto affettuoso a dreamliner, che avendoci insegnato il suo dialetto nei suoi TR, non ho potuto fare a meno di pensare mentre sentivo parlare qualcuno veneziano!