La versione dei fatti dell'accusa dipinge - come è normale - un quadro davvero drammatico. Mi sembra che vi sia sostanza più che sufficiente per ritenere che - almeno per quel che riguarda Delta - il patteggiamento sia inevitabile: i fatti che complicano la difesa di Delta iniziano l'11 aprile 2018. Nel momento in cui un dipendente chiede formalmente e in forma scritta aiuto all'azienda denunciando l'ostilità dell'ambiente di lavoro, l'azienda ha l'obbligo di intervenire celermente per verificare se la denuncia sia veritiera e, in caso affermativo, ristabilire un contesto lavorativo consono. Se Delta è in grado di dimostrare di aver condotto un'inchiesta ragionevolmente approfondita e obiettiva può forse salvarsi: sarà interessante - se mai verrà fuori - vedere la risposta formale e integrale da parte del vettore a quella lamentela dell'aprile 2018. Se questa risposta non ci fosse stata o se fosse stata la ritorsione sommaria narrata dall'accusa, la causa inizia e finisce lì con una randellata impressionante per Delta.
E' comunque tutto molto sorprendente: sono negli USA da dieci anni e da dieci anni assisto a rivendicazioni legali delle più disparate da parte di dipendenti. In genere anche la più triviale e infondata delle accuse viene presa molto sul serio da HR per evitare problemi legali. E talvolta anche il dipendente più incompetente, meritevole di licenziamento, e fancazzista può riuscire a strappare un indennizzo stragiudiziale, tanta è la paura di finire in tribunale. Ne ho viste davvero di tutti i colori e trovo davvero strano che un'azienda delle dimensioni di Delta affoghi in un bicchier d'acqua in modo così dilettantesco.