Nessuna drammatizzazione, ma purtroppo questa è la realtà. VS ha negoziato come possono negoziare due aziende sufficientemente solide da potersi permettere di scegliere, di porre condizioni, di rinunciare qualora si ritenga opportuno farlo.
Nel caso di AZ non credo sia corretto parlare di trattativa, ma di salvataggio a qualsiasi condizione.
Perchè se EY dovesse dire di no e la UE non dovesse permettere una rinazionalizzazione sotto qualsivoglia forma, AZ non avrebbe probabilmente futuro.
Sono d'accordo con te su quasi tutto quello che dici, con la sola precisazione che riporto sotto...
Ti sembra che l'attesa spasmodica delle letterine di EY sia parte di una trattativa vera?
Su questo pero' bisogna fare una considerazione: l'attesa spasmodica di chi e'? Perche' se e' dei politici che ci ricamano sopra, dei giornalisti, dei sindacati, di noi qui sul forum, degli azionisti che vogliono mollare alla prima occasione, be' allora lascia il tempo che trova. Io non sono dentro la testa di Del Torchio e non so se i conti di AZ sono migliorati o no negli ultimi mesi e se anche lui e' in una attesa spasmodica della letterina di EY.
Alitalia ha mille problemi, ma molti dei problemi sono quelli dell'Italia, vedi ingerenza della politica, mancanza di problem solving, sindacati che si sono opposti a tantissime scelte per 30 anni, management che ha fatto errori enormi. Ed Alitalia, come tante altre parti del paese, potrebbe migliorare tanto se solo vi fosse una catena di comando efficiente che risolva i problemi (vedi le mille assurdita' del sito internet, delle promozioni difettose, del customer care telefonico, del programma millemiglia, che uno chiunque di noi con un minimo di esperienza, potrebbe sedersi e sistemare, mentre sembra che AZ abbia un certo immobilismo e mancanza di problem solving).
Detto questo, io non credo che valga zero. Il problema e' che chi ha messo i capitali finora l'ha fatto perche' cooptato in CAI. EY, essendo l'unico pretendente attuale, fa la voce grossa, ed e' giusto che faccia cosi. Ma alla fine non e' che sta chiedendo la luna. Tutto quello di cui si e' scritto e letto mi sembra abbastanza ragionevole, in un paese normale. Per esempio, solo da noi, si discute di non perdere 100 o 200 posti di lavoro in piu' o in meno, mentre nessuno si chiede "cosa fanno queste 100 o 200 persone?", "c'e' bisogno di queste persone in questi ruoli?", etc. Tutti fanno i conti (sindacati in primis) con il pallottoliere come se i numeri di una azienda si facessero a tavolino, e non pensando "quanti aerei servono, quante persone in volo, quante persone negli uffici, etc.?"
Alla fine, a me il malato non mi sembra Alitalia in particolare, ma tutta il modo di fare impresa in Italia (del resto, siamo un paese dove le tariffe aeroportuali, autostradali, etc. le decide lo stato, e non guardando a quali servizi vengono dati e cosa sarebbe giusto far pagare in base ai servizi).