La mia domanda è: c'è una ragione geopolitica del continuo aumento di passeggeri, considerando lo stato mediocre in cui versano le economie dei vari Paesi? Chi viaggia di solito lo fa per lavoro o per turismo. Nel primo caso, vorrebbe significare che le aziende stanno investendo sempre più in trasferte per ricerca di nuovi mercati, mentre nel secondo vorrebbe significare che di crisi(a livello di famiglie) non se ne sente poi un gran effetto. Capisco sia una osservazione molto semplicistica, ma fatico veramente a vedere altre sfaccettature che possano spiegare tale crescita