Cura Alitalia per Meridiana


ottanta

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10 Gennaio 2006
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Anche per Meridiana è cominciata la ‘cura Alitalia’. Un pilota della Compagnia ha scritto ad InviatoSpeciale per spiegare la situazione. Un articolo per ‘Tu Inviato’.

In molti articoli di InviatoSpeciale è scritto che la vicenda Alitalia diventerà il modello su cui il governo e la Confindustria intendono basare le future relazioni sindacali, ma il futuro è già attuale, superato dagli avvenimenti.

Increduli di quanto accaduto ai colleghi Az, sconcertati dalla estromissione ai tavoli delle trattative delle associazioni di categoria, relegate ad un ruolo di semplici comparse (in tutto il mondo aeronauticamente evoluto esistono e sono punto di riferimento sia per le compagnie aeree che per le istituzioni), il futuro bussava alle porte di Meridiana, o più esattamente alle porte dei lavoratori di Meridiana.

Il management della Compagnia aerea, forte del clima politico, del supporto dei media, dell’opinione pubblica non correttamente informata, se non qualche rara eccezione tipo il vostro giornale, della demonizzazione dei “privilegiati volanti” e supportati dalla situazione economica internazionale, è passato ai fatti applicando il protocollo “capitani coraggiosi” e quindi ha aperto lo stato di crisi aziendale minacciando la messa in mobilità di 145 naviganti, per poi passare a quello di terra e di mettere “al prato” nove aerei su 21 in totale se le categorie non accetteranno un nuovo contratto, ovviamente molto penalizzante per i lavoratori, senza possibilità di confronto, chiudendo le porte ad ogni trattativa, un prendere o lasciare.

Il punto non è solamente l’analisi dei fattori che hanno portato Meridiana ad annunciare un bilancio negativo per il 2008, dopo 45 anni di utili, dei quali hanno scritto alcuni quotidiani e che probabilmente sarà oggetto di approfondimento da parte della Magistratura, ma la chiusura totale ad ogni contrattazione, alla negazione del confronto, al’impossibilità di partecipare al rilancio della compagnia condividendone sacrifici e progetti.

Il futuro è arrivato, avanti il prossimo!

Un Comandante di Meridiana
 
mah... rimango molto perplesso francamente.

Non mi voglio spingere ad un giudizio troppo marcato e affrettato, ma vorrei solo proporre un punto di vista differente, vi racconto:

anche qui in Spagna si sta piano piano delineando lo stesso scenario che noi abbiamo cominciato a vivere con l'affaire Alitalia.. ma qui non c'è nè la Marcegaglia nè Silvione.

Come sicuramente sapete, già da prima di Natale i piloti IBERIA stanno effettuando degli scioperi bianchi che hanno messo più volte seriamente in difficoltà il trasporto aereo spagnolo, in quanto la mancanza di personale è improvvisa e, pertanto, non c'è alcun modo di avvisare i pax e prendere le contromisure appropriate.

Motivazione: il sindacato del personale navigante, conscio del fatto che in tempi brevissimi IB verrà acquistata da BA, ha capito che i privilegi (ma se vogliamo chiamarli "termini contrattuali" va bene lo stesso) che al momento vigono in Spagna, gli inglesi non pensano minimamente di accettarli, perché vorranno e dovranno applicare quelli dei piloti BA (come se tali contratti fossero da Burkina Fazo..).

Inoltre, si è già ben capito, che BA farà un pò di piazza pulita.. in altri termini "despedir", che in spagnolo suona bene, ma che vuol dire sempre LICENZIARE.. esuberi signori miei.

Vi si comincia a riproporre in mente un film già visto?? Esatto..

Allora.. ciò che mi domando e che pongo all'attenzione di forumisti più preparati di me è: non è che, forse, in Italia a causa della vicenda Alitalia, abbiamo messo in pratica prima di altri (seppur con distorsioni) un modello per il trasporto aereo, che attualmente è fermo a una concezione da anni '70/80 e che, per stare a galla e reggere l'effetto (che dura e durerà) dei LCC, dovrà inventarsi un nuovo modo di volare, più "cheap"??

A voi l'ardua sentenza..
 
ma anche no,meglio che non vi pronunciate su ciò che non capite,o capite in modo distorto da testi d'economia mal digeriti a suo tempo (durante gli studi universitari....chessò,alla bocconi o alla luiss)

nessun libro di economia e nessuna Bocconi.. semplicemente la mia riflessione (che ripeto è solo un modo per approfondire un tema, ho precisato che non voglio dare giudizi marcati) è frutto di mia una colazione con un dirigente di un aeroporto spagnolo e uno di un'aerolinea.

Tutto qui..
 
ma anche no,meglio che non vi pronunciate su ciò che non capite,o capite in modo distorto da testi d'economia mal digeriti a suo tempo (durante gli studi universitari....chessò,alla bocconi o alla luiss)

Dunque Professore, illumini Lei questa massa di ignoranti.
 
Io credo che i modelli aziendali e le gestioni aziendali debbano aggiornarsi col tempo (e stare dietro al tempo e all'evoluzione del mercato). Nessun forumista riesce a postare un messaggio su questo forum con una OLIVETTI LETTERA 22 (Made in Italy) ma la maggioranza di noi usa un PC o addirittura un cellulare (Made da qualche parte).

Non è questione di testi mal digeriti, è questione di non capire il mercato. Nel 1970 la OLIVETTI LETTERA 22 era un prodotto di prestigio e aveva "mercato" oggi quella macchina da scrivere la puoi trovare al MOMA a NY, esposta con cura in qualche casa dentro un espositore in vetro, ma pochi (veramente pochi) la usano per battere i testi.

Ho scelto un paragone lontano dal mondo del trasporto aereo ma dovrebbe rendere l'idea che non si può competere tra macchina da scrivere e computer come non si può competere tra un aerolinea che vive con un modello di business datato e aerolinee che vivono con modelli di business attuali.
 
Io credo che i modelli aziendali e le gestioni aziendali debbano aggiornarsi col tempo (e stare dietro al tempo e all'evoluzione del mercato). Nessun forumista riesce a postare un messaggio su questo forum con una OLIVETTI LETTERA 22 (Made in Italy) ma la maggioranza di noi usa un PC o addirittura un cellulare (Made da qualche parte).

Non è questione di testi mal digeriti, è questione di non capire il mercato. Nel 1970 la OLIVETTI LETTERA 22 era un prodotto di prestigio e aveva "mercato" oggi quella macchina da scrivere la puoi trovare al MOMA a NY, esposta con cura in qualche casa dentro un espositore in vetro, ma pochi (veramente pochi) la usano per battere i testi.

Ho scelto un paragone lontano dal mondo del trasporto aereo ma dovrebbe rendere l'idea che non si può competere tra macchina da scrivere e computer come non si può competere tra un aerolinea che vive con un modello di business datato e aerolinee che vivono con modelli di business attuali.

sono scelte sofferte, cambiamenti che lasciano ferite, ma il mondo è sempre andato e andrà avanti sempre così.. a strappi.

(Oltre all'esempio che conoscevo della "lettera22", potremmo anche inserire quello simile del modello "QWERTY", che negli anni si è imposto a scapito dei concorrenti.. ;))