Anche per Meridiana è cominciata la ‘cura Alitalia’. Un pilota della Compagnia ha scritto ad InviatoSpeciale per spiegare la situazione. Un articolo per ‘Tu Inviato’.
In molti articoli di InviatoSpeciale è scritto che la vicenda Alitalia diventerà il modello su cui il governo e la Confindustria intendono basare le future relazioni sindacali, ma il futuro è già attuale, superato dagli avvenimenti.
Increduli di quanto accaduto ai colleghi Az, sconcertati dalla estromissione ai tavoli delle trattative delle associazioni di categoria, relegate ad un ruolo di semplici comparse (in tutto il mondo aeronauticamente evoluto esistono e sono punto di riferimento sia per le compagnie aeree che per le istituzioni), il futuro bussava alle porte di Meridiana, o più esattamente alle porte dei lavoratori di Meridiana.
Il management della Compagnia aerea, forte del clima politico, del supporto dei media, dell’opinione pubblica non correttamente informata, se non qualche rara eccezione tipo il vostro giornale, della demonizzazione dei “privilegiati volanti” e supportati dalla situazione economica internazionale, è passato ai fatti applicando il protocollo “capitani coraggiosi” e quindi ha aperto lo stato di crisi aziendale minacciando la messa in mobilità di 145 naviganti, per poi passare a quello di terra e di mettere “al prato” nove aerei su 21 in totale se le categorie non accetteranno un nuovo contratto, ovviamente molto penalizzante per i lavoratori, senza possibilità di confronto, chiudendo le porte ad ogni trattativa, un prendere o lasciare.
Il punto non è solamente l’analisi dei fattori che hanno portato Meridiana ad annunciare un bilancio negativo per il 2008, dopo 45 anni di utili, dei quali hanno scritto alcuni quotidiani e che probabilmente sarà oggetto di approfondimento da parte della Magistratura, ma la chiusura totale ad ogni contrattazione, alla negazione del confronto, al’impossibilità di partecipare al rilancio della compagnia condividendone sacrifici e progetti.
Il futuro è arrivato, avanti il prossimo!
Un Comandante di Meridiana
In molti articoli di InviatoSpeciale è scritto che la vicenda Alitalia diventerà il modello su cui il governo e la Confindustria intendono basare le future relazioni sindacali, ma il futuro è già attuale, superato dagli avvenimenti.
Increduli di quanto accaduto ai colleghi Az, sconcertati dalla estromissione ai tavoli delle trattative delle associazioni di categoria, relegate ad un ruolo di semplici comparse (in tutto il mondo aeronauticamente evoluto esistono e sono punto di riferimento sia per le compagnie aeree che per le istituzioni), il futuro bussava alle porte di Meridiana, o più esattamente alle porte dei lavoratori di Meridiana.
Il management della Compagnia aerea, forte del clima politico, del supporto dei media, dell’opinione pubblica non correttamente informata, se non qualche rara eccezione tipo il vostro giornale, della demonizzazione dei “privilegiati volanti” e supportati dalla situazione economica internazionale, è passato ai fatti applicando il protocollo “capitani coraggiosi” e quindi ha aperto lo stato di crisi aziendale minacciando la messa in mobilità di 145 naviganti, per poi passare a quello di terra e di mettere “al prato” nove aerei su 21 in totale se le categorie non accetteranno un nuovo contratto, ovviamente molto penalizzante per i lavoratori, senza possibilità di confronto, chiudendo le porte ad ogni trattativa, un prendere o lasciare.
Il punto non è solamente l’analisi dei fattori che hanno portato Meridiana ad annunciare un bilancio negativo per il 2008, dopo 45 anni di utili, dei quali hanno scritto alcuni quotidiani e che probabilmente sarà oggetto di approfondimento da parte della Magistratura, ma la chiusura totale ad ogni contrattazione, alla negazione del confronto, al’impossibilità di partecipare al rilancio della compagnia condividendone sacrifici e progetti.
Il futuro è arrivato, avanti il prossimo!
Un Comandante di Meridiana