ECONOMIA La compagnia low cost sta chiedendo ai propri clienti di rimborsare l'aumento di 2 euro
dell'addizionale comunale imposto dal piano di salvataggio approvato dal governo
Biglietti, la provocazione di EasyJet
"Rialzi retroattivi? Colpa di Alitalia"
Tenuto a pagare anche chi ha già volato. La replica del vettore:
"Ci sembra assurdo sovvenzionare la bancarotta di un competitor"
di ROSARIA AMATO
ROMA - I due euro che fanno traboccare il vaso. Le compagnie low cost hanno duramente contestato dall'inizio il salvataggio di Alitalia. Ma se Ryanair ha agito in via diretta, impugnando il 2 ottobre il decreto sul piano di salvataggio presso la Commissione Europea, EasyJet ha scelto un modo diverso per contestare il governo e la Cai. Ha deciso cioè di chiedere ai propri passeggeri in via retroattiva i due euro di aumento dell'addizionale comunale sui diritti di imbarco inclusa nel biglietto.
A tutti coloro che hanno acquistato un biglietto EasyJet a partire dal 28 ottobre è arrivata pertanto un'e-mail che chiedeva il rimborso dei due euro aggiuntivi, da pagare alla compagnia anche nel caso in cui il volo fosse già stato effettuato. Chi invece ancora deve volare, può pagare ulteriori due euro rispetto al prezzo già versato, oppure scegliere la via del rimborso integrale del pagamento del biglietto.
Una richiesta che ha scatenato le ire dei clienti della compagnia aerea. Ce n'è traccia in diversi blog: "Ma siamo pazzi??? - scrive Beppe il 14 dicembre in Caffeblog - Mi è arrivata la mail di EasyJet poco fa. Se non la pago cosa succede? Tanto ho già volato!".
Sommersa dalle proteste, la compagnia aerea ha pubblicato un comunicato stampa sul proprio sito, con il quale spiega le proprie ragioni: "Il governo italiano ha imposto una tassa di 2 euro ai passeggeri, retroattiva al 28 ottobre 2008, su tutti i voli in partenza da un aeroporto italiano al fine di sovvenzionare Alitalia. EasyJet si è opposta fermamente a questa tassa. Infatti, mai nella storia dell'aviazione civile, i passeggeri sono stati obbligati a pagare una tassa per sovvenzionare la bancarotta di una compagnia aerea".
Formalmente, l'addizionale è una tassa che va in parte nelle casse dei comuni con uno scalo aeroportuale e in parte al Fondo speciale per il sostegno al reddito, all'occupazione e alla riconversione e riqualificazione del personale del trasporto aereo. In definitiva, è facile arrivare alla conclusione che nel 2009 il Fondo dovrà ampiamente sostenere gli ammortizzatori sociali per i dipendenti di Alitalia in esubero, e sarebbe impossibile farlo senza un adeguato aumento che, secondo la via scelta dal governo, verrà in buona parte sostenuto dai passeggeri di tutti i voli aerei in transito in Italia.
Questo il fondamento della protesta di EasyJet. Ma la compagnia low cost è stata l'unica, tra le tante che volano in Italia, a chiedere i due euro in via retroattiva anche ai passeggeri che hanno già volato, con evidenti scarse possibilità di recuperarli...E con forti contestazioni. Perché ostinarsi a chiedere i due euro persino a chi ha volato a ottobre?
La risposta sempre nel comunicato pubblicato sul sito di EasyJet: "Al contrario di altri vettori, EasyJet ha già versato le somme richieste dal governo italiano, ma solo una minima parte è stata recuperato poiché molti passeggeri hanno già usufruito del volo. - dichiara Elisa Ravella, marketing manager EasyJet - Ci sembra assurdo dover ascrivere una voce di passività nel nostro bilancio per finanziare i danni causati dalla cattiva gestione di un'altra compagnia aerea. In nessun modo EasyJet ha intenzione di romborsare di tasca propria tasse richieste per finanziare uin competitor, non siamo degli esattori delle tasse e non vogliamo finanziare il piano di recupero di Alitalia. In questo momento siamo in attesa che l'Unione Europea prenda una posizione su questa situazione paradossale".
I viaggiatori, dunque, sono avvertiti: se ritengono che i due euro, soprattutto se "retroattivi", siano un sopruso, sanno con chi prendersela.
(19 dicembre 2008)
repubblica.it