mah...c'e' indubbiamente molta confusione in merito alla gestione del cashflow da parte dei vettori; ognuno con la sua policy, che sia negli Stati
Uniti o nell'Europa
Unita le regole sono eterogenee e se e' difficile per un passeggero lo e' ancor piu' per un'agenzia di viaggi, che si trova adesso a dover verificare ed interpretare regole emesse da dozzine e dozzine di vettori diversi!
Per tornare a quanto sopra, mi sembra che l'articolo postato da 13900 menzioni abbastanza a sproposito la EU261, questo per due ordini di motivi:
il primo e' che quella normativa e' applicata in tempo di pace, ovvero dove non sussistano situazioni totalmente stravolte da qualsivoglia normativa pregressa. Lo stato di emergenza e' di per se' una implicita deroga alla normativa ordinaria, nelle more ovviamente di fondamentali punti fermi.
Il secondo e' che proprio in virtu' dello stato di emergenza e dei decreti emessi dalla Presidenza del Consiglio, quanto in vigore con DPdM 2MAR20, art 28 (
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/03/02/20G00026/sg ) recita che...
Art. 28
Rimborso titoli di viaggio e pacchetti turistici
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1463 del codice civile,
ricorre la sopravvenuta impossibilita' della prestazione dovuta in
relazione ai contratti di trasporto aereo, ferroviario, marittimo,
nelle acque interne o terrestre stipulati:
f) dai soggetti intestatari di titolo di viaggio, acquistati in
Italia, avente come destinazione Stati esteri, dove sia impedito o
vietato lo sbarco, l'approdo o l'arrivo in ragione della situazione
emergenziale epidemiologica da COVID-19.
c) dalla data prevista per la partenza, nell'ipotesi di cui al
comma 1, lettera f).
3. Il vettore, entro quindici giorni dalla comunicazione di cui al
comma 2, procede al rimborso del corrispettivo versato per il titolo
di viaggio ovvero all'emissione di un voucher di pari importo da
utilizzare entro un anno dall'emissione.
e mi pare evidente che LH sia ampiamente nel perimetro di tale opzione, ovvero nella legalita'.
Che poi tutto cio', per enne motivi, non riscontri la totale soddisfazione del cliente lo posso anche capire in quanto io stesso "vittima" di voli personali cancellati o di fisico impedimento al viaggio, ma che si tenda (la stampa intendo) a definire le compagnie aeree inadempienti e criminali non ci sto.
Il compromesso di ripartire entro un anno penso possa soddisfare entrambe le parti; il passeggero non perde i soldi e la compagnia non chiude...