Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


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Voli a rischio, compagnie aeree in crisi. Se il mercato precipita, le compagnie aeree rimangono a terra. Ma non è una bella consolazione considerato che molte potrebbero fallire entro la metà dell’anno. Perché una cosa sono due o tre stati che chiudono le loro frontiere e si isolano. Altro sono decine di paesi nel mondo che impongono restrizioni di viaggio e ingresso nei vari Paesi. Che la situazione sia gravissima lo sostiene uno studio la CAPA Centre for Aviation, una società di analisi con sede in Australia.

Voli a rischio, compagnie aeree in crisi

Secondo il report di CAPA “l’attuale diminuzione della domanda non ha precedenti e la normalità non è ancora all’orizzonte”. Ed infatti molte compagnie aeree hanno tagliato gli orari, ridotto le offerte e diminuito il personale a causa della pandemia. Ma se gli aerei non volano o rimangono mezzi vuoti, gli incassi si riducono drasticamente e la liquidità iniziano a scarseggiare. “Il futuro dipenderà molto dalla possibilità di mantenere l’accesso alla liquidità, compresa quella messa a disposizione dai governi di tutta Europa”. Lo scrive nero su bianco la Easyjet in una nota dell’azienda. E non si riferisce sono alla sua impresa ma all’intero comparto aereo europeo.

Quanto è drammatica la crisi

Voli a rischio, compagnie aeree in crisi a rischio fallimento? I dati non sono per niente incoraggianti. La compagnia inglese British Airways ha annunciato che ridurrà la sua capacità di volo di almeno il 75% ad aprile e maggio. Ryanair, Easyjet e Air France Klm lasceranno a terra la maggior parte dei loro aerei per mancanza di prenotazioni. Questa è l’unica soluzione per uscire indenni da questa crisi, che per altro non è dato sapere per quanto tempo produrrà i suoi malefici effetti sull’economia. In teoria la recessione che arriverà, non riporterà il numero dei voli al livello pre-crisi molto rapidamente. Ci potrebbero volere dei mesi perché tutto torni alla normalità. Così per le compagnie aeree conviene ridurre l’offerta e concentrare i pochi passeggeri su pochi voli.

Alitalia: pronto il colpo di scena

E l’Italia vive un dramma nel dramma. Dopo il fallimento a febbraio di Airitaly, Alitalia rischia di avere il colpo di grazia. Così il Governo sta pensando ad una misura di emergenza. Il 31 maggio era la data indicata dal governo per la vendita del vettore. Entro il 18 marzo sarebbero dovute pervenire le manifestazioni di interesse. Tutto cancellato. Indiscrezioni di stampa riportano di un colpo di scena. Nel nuovo decreto che sarà varato nelle prossime ore dal Governo, potrebbe essere contemplato l’ingresso dello Stato nella Compagnia.

https://www.proiezionidiborsa.it/vo...e-aeree-in-crisi-colpo-di-scena-per-alitalia/
 
Ryanair minaccia di sospendere le operazioni temporaneamente:

Ryanair valuta stop voli fino a giugno. Ryanair ha annunciato che lascerà a terra nei prossimi sette-dieci giorni gran parte della sua flotta aerea a seguito delle restrizioni sui viaggi poste in essere in Europa. Ad aprile e maggio non esclude il blocco totale dell'attività. In particolare i voli programmati nei prossimi sette-dieci giorni si rivolgono al programma di voli consentiti dai governi nazionali nei prossimi sette giorni per rimpatriare i clienti ove possibile. La compagnia aerea ha ricordato che molti Paesi in Europa hanno imposto restrizioni di viaggio senza preavviso per far fronte al coronavirus che continua a diffondersi in tutto il mondo a un ritmo allarmante. Per altro anche nei Paesi dove è possibile volare, le restrizioni sul distanziamento tra i passeggeri hanno reso il volo «impraticabile, se non impossibile».

Ryanair ha ricordato che negli ultimi sette giorni, Paesi come Italia, Malta, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno imposto divieti di volo da e verso Paesi ad alto rischio di infezione da Covid-19. Inoltre la Polonia e la Norvegia hanno vietato tutti i voli internazionali durante il fine settimana, mentre altri Paesi, pur non introducendo un divieto di viaggio, hanno ridotto il controllo del traffico aereo e dei servizi aeroportuali essenziali. Per aprile e maggio, la società prevede di ridurre la propria capacità di seduta fino all'80% e ha aggiunto che non è da escludere una messa a terra completa della flotta.


Il Gazzettino
 
A questo punto non serve la sfera di cristallo per prevedere a breve un grounding generalizzato di tutte le compagnie, fatti salvi alcuni limitatissimi servizi.
 
Easyjet lancia l’allarme per la tenuta dell’intero settore dell’aviazione. «L’industria dell’aviazione europea ha di fronte a sé un futuro incerto e non c’è alcuna garanzia che le compagnie aeree, con i benefici che recano alle persone, all’economia e alle imprese, saranno in grado di sopravvivere a quello che potrebbe trasformarsi in un sostanziale blocco dei viaggi nel lungo periodo, con una prospettiva di ripresa molto lenta», scrive il vettore aereo in una nota. «Il futuro dipenderà molto dalla possibilità di mantenere l’accesso alla liquidità, compresa quella messa a disposizione dai governi di tutta Europa».


Per quanto riguarda Easyjet, lo stato patrimoniale della compagnia «resta solido» e include liquidità pari a 1,6 miliardi di sterline (1,9 miliardi di franchi), un credito rotativo non utilizzato di 500 milioni di dollari (478 milioni di franchi), aerei non vincolati per un valore superiore a 4 miliardi di sterline e un ampio e importante portafoglio di slot. Easyjet non ha debiti da rifinanziare fino al 2022 ed «è in contatto costante con gli istituti di credito, i quali riconoscono la solidità del bilancio e del modello di business della compagnia».


Johan Lundgren, Ceo della compagnia low cost, sottolinea che «In Easyjet stiamo facendo tutto il possibile per affrontare l’emergenza coronavirus in modo da poter continuare a garantire i benefici che l’aviazione reca alle persone, all’economia e agli affari. Laddove possibile, continuiamo a effettuare voli di rimpatrio per aiutare le persone a tornare a casa, in modo da consentire loro di trascorrere questi difficili momenti con i loro cari. L’industria dell’aviazione europea ha di fronte a sé un futuro incerto ed è evidente che sarà necessario il sostegno coordinato delle istituzioni per garantirne la sopravvivenza e la capacità di ripartire quando la crisi sarà terminata».

https://www.cdt.ch/mondo/easyjet-lancia-l-allarme-compagnie-aeree-a-rischio-sopravvivenza-XJ2469088
 
Most airlines could be bankrupt by May. Governments will have to help

Global aviation is shutting down in response to the coronavirus outbreak and many airlines will need government bailouts within weeks or face bankruptcy.

Airlines across the world are grounding planes, laying off workers and scrambling to preserve cash as measures to contain the outbreak prompt flight bans and wipe out global travel demand.
According to CAPA Centre for Aviation, a consultancy, most airlines in the world will be bankrupt by the end of May.
"Coordinated government and industry action is needed — now — if catastrophe is to be avoided," the firm said in a report published Monday. "Cash reserves are running down quickly as fleets are grounded, and what flights there are operate much less than half full," it added.

The scale of the deepening crisis was underscored Monday when Europe's biggest low-cost carrier, Ryanair (RYAAY), said that it will ground most of its fleet over the next seven to 10 days.
"In those countries where the fleet is not grounded, social distancing restrictions may make flying to all intents and purposes, impractical, if not, impossible," the airline said, adding that it now expected to reduce seat capacity by 80% for April and May, and could not rule out complete grounding of its fleet of 470 planes.
"The demand for international air travel is essentially non-existent," Scandinavian Airlines said Sunday.

Lufthansa (DLAKY), which owns national carriers in Germany, Switzerland, Austria and Belgium, said the group's airlines are in discussions with their respective governments about "receiving active government support should this become necessary."

Sweeping capacity cuts

Most of the world's biggest airlines have announced dramatic reductions to schedules and have idled hundreds of planes. Employees have been asked to take voluntary unpaid leave in the face of the worst aviation crisis in history.

American Airlines (AAL) said Saturday it would reduce its international capacity by three quarters between March 16 and May 6. United Airlines said it will be cutting capacity in half for April and May, while Delta (DAL) is reducing capacity by 40% in the next few months — the largest cut in the company's history.
"The speed of the demand fall-off is unlike anything we've seen," Delta CEO Ed Bastian wrote in a memo to employees obtained by CNN.

Labor unions are now pleading for governments to step in. United's pilots union said Sunday there will be a "call to action" this week to ask the US administration to help, while Britain's pilots union said without "significant government support now there may not be a UK aviation industry left."
And Britain's biggest labor union on Monday appealed to British Prime Minister Boris Johnson to implement an "urgent comprehensive financial package" to cover worker pay and extend loans to airlines and airports, or "tens of thousands of jobs" would be at risk.

Cash preservation
Governments are also facing calls from airlines for financial assistance.
Heavily indebted budget carrier, Norwegian Air said Friday that it needed urgent help from government to "strengthen its liquidity." "We welcome the fact that the government has decided to remove aviation taxes in Norway, but sadly, this is not enough as we're in a very demanding situation at the moment," it said in a statement, asking government to ramp up its response.
The company said last week it was suspending over 4,000 flights and temporarily laying off up to half its workers.
"European aviation faces a precarious future and it is clear that coordinated government backing will be required to ensure the industry survives," Johan Lundgren, CEO of low-cost carrier EasyJet (ESYJY)said in a statement Monday.

The International Air Transport Association said last week that airlines will need "emergency measures to get through the crisis," urging governments to consider extending lines of credit, reducing infrastructure costs and easing taxes.
IATA CEO Alexandre de Juniac has previously raised the possibility of direct government bailouts for airlines, similar to what took place in the United States after the 9/11 terrorist attacks.
When deciding on which carriers to prioritize, governments will need to consider which airlines play a vital function in the economy, Bernstein analyst Daniel Roeska said Monday. These are more likely to be the legacy carriers than budget airlines, which are focused mostly on leisure travel, he added.
CAPA Centre for Aviation said the nature of the crisis required a global, coordinated response but said it believed that was unlikely to happen.
"It will consist mostly of bailing out selected national airlines. If that is the default position, emerging from the crisis will be like entering a brutal battlefield, littered with casualties," the firm said.

cnn.com
 
Grounding di Austrian:


Austrian Airlines sospende tutti i voli
Austrian Airlines ha annunciato che sospenderà tutti i voli da giovedì per via dell'emergenza da coronavirus.

SKY TG 24


Austrian Temporarily Terminates Regular Flight Operations as of Wednesday night, March 18

Austrian Airlines decided to temporarily suspend all regular flight operations starting Wednesday night, March 18, 2020. This move is in response to entry bans being imposed across the globe and a rapid decline in demand for air travel.

The last flight for the time being departing from Chicago with the flight number OS 066 will land in Vienna on March 19, 2020 in the morning hours. Up until then flight operations will be scaled back in a controlled and structured manner in order to bring all passengers, crews and aircraft home if possible.

Initially, Austrian Airlines will cancel all flights up until March 28, 2020. Passengers who have booked a flight during the time will be rebooked on other airlines if possible.

Stranded Austrians can contact the Federal Ministry of European and International Affairs
Austrian Airlines is in contact with the Austrian Federal Ministry of European and International Affairs to clarify issues relating to the operation of additional evacuation flights to bring back Austrians who are abroad.
For this reason, Austrian Airlines asks all Austrians who are stranded in other countries and who want to return home to get in touch with the hotline of the Federal Ministry of European and International Affairs at +43 1 90115 4411.
 
(ANSA) - BRUXELLES, 16 MAR - "Ho informato i leader del G7 che ho proposto di introdurre una restrizione temporanea per tutti i viaggi non essenziali verso l'Ue. La restrizione è prevista per trenta giorni, da prolungare se necessario". Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen su Twitter.
 
Ultima modifica:
Il coronavirus rischia di far fallire la maggior parte delle compagnie aeree nel mondo entro un paio di mesi. La previsione, fosca, è del Centre for Aviation-Capa, centro studi australiano, che lancia l’allarme e chiede un intervento immediato dei governi. Le ultime a soccombere, stando alla lettura dei bilanci più recenti effettuata dal Corriere, dovrebbero essere i vettori statunitensi, che potrebbero resistere fino a nove mesi (quindi dicembre 2020-gennaio 2021) senza volare vendendo però diversi asset e procedendo con migliaia di esuberi. «Quando tutto questo sarà finito l’aviazione si ritroverà con molte meno aziende e un mercato tutto da rifondare», confida l’amministratore delegato di un vettore europeo.




Velivoli vuoti

L’emergenza sanitaria, i blocchi da parte degli Stati, le politiche di contenimento decise dai governi (compreso quello italiano) che impongono anche lo stop agli spostamenti con qualsiasi mezzo hanno fatto precipitare la situazione nel settore del trasporto aereo che — ricordano diversi dirigenti — «richiede spese quotidiane elevate e costanti». I vettori hanno prima tagliati i collegamenti — prima con la Cina, poi con l’Italia —, ma quando il virus si è diffuso ormai ovunque hanno dovuto ridurre ulteriormente l’offerta, ritrovandosi a dover mettere a terra gli aerei e a procedere con gli esuberi o gli ammortizzatori sociali. Ma non basta. Per fare un esempio: United Airlines, uno dei vettori più grandi del mondo, ha annunciato il taglio dell’offerta del 50% tra aprile e maggio a causa del coronavirus, ma ha anche spiegato che nonostante questo il tasso di riempimento della metà dei voli rimasti non sarà superiore al 20-30%. Perché un volo venga considerato profittevole — o non in perdita — di solito bisognerebbe riempire il 78-80% del velivolo.










Flotta a terra

Tra aprile e maggio decine di vettori — soprattutto in Europa — metteranno a terra buona parte della loro flotta, arrivando a cancellare in media l’80-90% dei voli. L’ultima a lanciare l’allarme è Ryanair, la più grande low cost del Vecchio Continente e la prima nell’area per passeggeri trasportati. In una nota lunedì mattina il gruppo — che comprende anche Lauda, Buzz e Malta Air — sottolinea che le restrizioni governative per contenere la diffusione del virus «porteranno alla messa a terra della maggior parte degli aerei nei prossimi 7-10 giorni». E anche in quegli Stati dove i divieti non ci sono ancora, spiega la low cost, «la distanza minima richiesta a bordo renderebbe il volo impraticabile se non impossibile». Per questo nei prossimi due mesi l’aviolinea taglia l’offerta di sedili fino all’80% e «non si può escludere la messa a terra di tutta la flotta».




«Nessuna garanzia di sopravvivenza»

Lo stesso giorno una nota agli investitori da parte di easyJet — la seconda low cost europea e terzo vettore in Italia per passeggeri trasportati — anticipa che l’azienda metterà a terra la «maggior parte» della flotta e che procederà a un ulteriore taglio delle rotte e dei voli nei prossimi giorni. La società non fornisce numeri, ma la sforbiciata — stando a quanto riferiscono due fonti aziendali — potrebbe toccare anche il 90% e non viene escluso lo stop alle operazioni per un «limitato periodo di tempo», proprio come per Ryanair, «fino a quando la domanda non si riprenderà». «Non c’è alcuna garanzia che le compagnie europee sopravvivranno a un blocco di lungo periodo dei viaggi e ai rischi di una lenta ripresa», viene spiegato nella nota. Anche Finnair — vettore esposto sul fronte asiatico dove ottiene la maggior parte dei ricavi — ha deciso di tagliare i movimenti del 90% da subito «e fino a quando la situazione non migliorerà».




I cambi di strategia

Anche la profittevole Iag — holding di British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus e Level — ha annunciato il taglio del 75% dei voli e posticipato il cambio al vertice: l’attuale ad Willie Walsh resterà per ancora qualche mese, mentre il successore Luis Gallego continuerà a dirigere Iberia. Il coronavirus provoca un terremoto anche dentro il gruppo Lufthansa (che include anche Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Brussels Airlines, l’italiana Air Dolomiti): oltre al taglio generale di almeno il 70% delle partenze, dal 18 marzo Austrian smette di volare senza precisare quando riprenderà. Conseguenze enormi anche per la polacca Lot, la nordica Norwegian Air e la low cost Wizz Air. Lo stesso anche per Air France-Klm che oltre a ritirare gli aerei più grandi, prevede una sforbiciata tra il 70 e il 90%.




In Italia

Non si salvano i vettori italiani, ormai ridotti a quattro — Alitalia, Air Dolomiti, Blue Panorama, Neos — dopo il crac di Ernest (a gennaio) e la messa in liquidazione in bonis di Air Italy (l’ex Meridiana, l’11 febbraio scorso). I ricavi sono crollati o si sono azzerati negli ultimi giorni. Per questo il governo sta lavorando su un doppio binario: da un lato stanziare 600 milioni di euro per il 2020 per l’intero settore del trasporto aereo e dall’altro la creazione di una società tutta o quasi pubblica che rilevi Alitalia, come anticipato dal Corriere sabato scorso.




I danni

Nel 2020 le compagnie aeree, secondo le previsioni della Iata (la principale associazione internazionale di categoria), avrebbero dovuto registrare ricavi complessivi per 908 miliardi di dollari. Ma tre mesi dopo quelle stime la stessa Iata non esclude che i mancati introiti possano ammontare a 113 miliardi di dollari, cifra che in realtà dovrebbe persino aumentare. L’emergenza sanitaria inciderà anche sui passeggeri, sempre in crescita negli ultimi anni. Se nel 2019 si sono imbarcati in 4,54 miliardi in tutto il mondo per il 2020 la Iata stimava 4,72 miliardi. Con il coronavirus il dato potrebbe calare di almeno un miliardo.


lberberi@corriere.it
 
COVID-19 crisis will fly most airlines into bankruptcy by the end of May

By the end of May 2020, most airlines in the world will be bankrupt, CAPA – a trusted source of market intelligence for the aviation and travel industry – writes. Adding that coordinated government and industry action is needed – now – if catastrophe is to be avoided. British Airways CEO Alex Cruz says that today’s coronavirus (COVID-19) crisis is more serious than any previous (aviation) crisis.

As the impact of the coronavirus and multiple government travel reactions sweep through our world, many airlines have probably already been driven into technical bankruptcy, or are at least substantially in breach of debt covenants.

Cash reserves are running down quickly as fleets are grounded and what flights there are operate much less than half full.

Forward bookings are far outweighed by cancellations and each time there is a new government recommendation it is to discourage flying. Demand is drying up in ways that are completely unprecedented. Normality is not yet on the horizon.

Full CAPA article: https://centreforaviation.com/analy...y-most-world-airlines-will-be-bankrupt-517512
 
Come ho già detto in altro thread, prendere gli andamenti di borsa delle due ultime settimane come fedele rappresentazione dello stato di un'azienda è un esercizio arduo e facilmente fuorviante; c'è il panico e oltre all'acqua sporca sicuramente si stanno buttando un sacco di bambini. Però è interessante fare il paragone fra Boeing e Airbus: la prima perde il 61% YTD (solo oggi è giù di un'altro 25%), la seconda "solo" il 48.5%. Se estendiamo il paragone agli ultimi 5 anni, dove l'impatto del virus è un po' attenuato, Boeing è sotto del 13% rispetto al 2015, Airbus è su del 14%. Direi che le conclusioni sono presto fatte: Boeing aveva già seri problemi di salute che vanno oltre il 737MAX e, in teoria, il virus potrebbe ucciderla.
Siccome, però, Boeing è la Democrazia Cristiana degli USA (vabbè, diciamo il PSI, la DC è la Lockheed Martin), facile scommettere che arriverà qualche qualche maxi ordine da parte del DOD. Chi fa i prestiti ponte e chi commissiona aerei, satelliti, lanciatori e sistemi d'arma
 
Ok, però una volta che atterri cosa fai? Ritorni indietro? Perdonatemi non comprendo come possano esserci voli se poi è precluso l'ingresso nel paese. Magari ci sono dei casi particolari con delle eccezioni.

IO cittadini USA e i residenti stranieri possono entrare, i familiari di cittadini USA e residenti possono entrare. L'ingresso e' precluso ai non residenti. Oramai tutto il mondo blocca i viaggi non necessari.
 
Il primo ministro inglese manca di rispetto verso il suo popolo chiamandolo gregge
Effetto gregge non è un insulto ma una precisa definizione scientifica. Detto questo, BJ ha detto a tanti di quelli che lo hanno votato, ovvero i vecchi e i senza lavoro ai quali aveva promesso il paradiso (300M di sterline al mese in sanità grazie alla brexit) che se la devono pijia' 'nderposto e morire
 
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