Malpensa, quattro condizioni a Prodi per salvarla
Le proposte di Formigoni in vista del bando per la privatizzazione di Alitalia
Lombardia Notizie
Garantire ai cittadini italiani un più adeguato servizio di trasporto aereo, assicurando e accrescendo l'accessibilità intercontinentale del Nord Italia. E' questo, secondo il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il criterio che deve scandire i passi e gli atti del Governo in vista della privatizzazione del 30% di Alitalia.
E' una presa di posizione netta quella che Formigoni nei confronti del presidente del Consiglio, Romano Prodi, per correggere l'atto di indirizzo della riforma del trasporto aereo nazionale. Con quattro capisaldi, che per il presidente lombardo debbono essere "irrinunciabili" per l'hub di Malpensa:
1 - Alitalia non deve ridurre il numero di destinazioni intercontinentali e continentali attualmente servite da Malpensa;
2 - deve assegnare a Malpensa o a Fiumicino le nuove destinazioni intercontinentali utilizzando come criterio il minor tempo di volo;
3 - deve assicurare che almeno il 50% dei voli da e per Malpensa siano gestititi dalla Compagnia di bandiera;
4 - le basi di armamento siano commisurate al traffico avente origine dai singoli aeroporti, in coerenza con un criterio di efficienza aziendale.
REGIONAL COMPETITION
Ma Formigoni ha anche criticato il metodo con il quale il Governo nazionale si sta preparando a presentare il bando per la messa in vendita di una quota di Alitalia. Lo sviluppo di Malpensa è infatti essenziale per la competitività del Paese e per il risanamento di Alitalia.
Ragioni economiche e tecniche dicono infatti che Malpensa può essere il principale aeroporto hub italiano in quanto serve una delle più importanti aree socio-economiche europee, che genera il 70% del fatturato aereo nazionale ed è situato in una posizione geografica più favorevole per servire le grandi rotte intercontinentali del mercato business.
GUARDARE OLTRE IL 2015
Da studi fatti, emerge però che il sistema aeroportuale milanese è in grado di rispondere alla naturale crescita della domanda fino al 2015, dopodiché sarà necessario adeguare sotto il profilo aeronautico l'aeroporto di Malpensa con importanti interventi sulle infrastrutture di volo (terza pista) e su quelle al servizio dei passeggeri e delle merci.
L'assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, ha poi approndito punto per punto le quattro "clausole" di salvaguardia chieste per Malpensa.
DESTINAZIONI DA MANTENERE
Cattaneo ha spiegato che "oggi le destinazioni in una settimana media sono 175 (100 continentali e 75 intercontinentali) e 360 i voli, dimensione sotto la quale non si può scendere. Questo perché la Lombardia oggi concentra il 51% degli investimenti esteri diretti nel nostro paese e il 36%dell'import".
NUOVE DESTINAZIONI, DOVE?
E ancora, la seconda condizione deve essere di ragionevolezza e buon senso nell'indicare dove debbano essere inserite nuove destinazioni continentali e intercontinentali. Il criterio è quello del luogo in cui occorre minor tempo per raggiungere le destinazioni.
LA REGOLA DEL 50%
La terza è una condizione che riguarda tutti gli aeroporti hub, "è quella che noi chiamiamo regola del 50% - ha spiegato Cattaneo - che Alitalia continui, cioè, a rappresentare almeno il 50% dei voli su Malpensa e che permetta ad Alitalia di continuare a considerare Malpensa il proprio hub di riferimento".
Alitali, in una settimana media, opera da Malpensa 1.229 su 2.284 voli totali (il 54%), con 146.793 su 288.011 posti (il 51%).
BASI DI ARMAMENTO
L'ultima condizione riguarda la basi di armamento che per Regione Lombardia devono essere commisurate al traffico che ha origine nei singoli aeroporti. Oggi l'80% del traffico ha origine da Malpensa dove però è collocato solamente il 20% della base di armamento, mentre a Fiumicino accade esattamente l'opposto.(Ln)
fonte: sito della regione Lombardia