beh ma allora smettiamo pure di comprare vetture straniere e obblighiamo Fiat a produrre solo in Italia, no?
Capisco ma xchè in Italia succede questo mentre negli altri stati europei no?
io lavoro in francia ma sono italiano, vuoi venire prelevarmi da casa o vuoi che chiedo la cittadinanza qui?
è assurdo nel 2010 parlare di queste cose...specialemente chi è in aviazione dovrebbe avere sotto gli occhi ogni giorno la mobilità della gente e di come non esistono confini..
ti dico una cosa sconvolgente...fuori dell'italia ci sono 50 milioni di italiani, che fanno altro fuori i confini, poi apri un altro 3d per il rimpatrio...
Su questa, per una volta, siamo d'accordo
Io sono vent'anni che sono partito e ho fatto una buona carriera all'estero dopo aver rifiutato di fare il portaborse per anni per avere un giorno un posto universitario. Adesso mi ritrovo addirittura a rappresentare la Francia in alcuni comitati europei![]()
prova a non far andare tutti in ferie solo a luglio ed agosto. potrebbe essere una soluzione.Però condivido il senso del post, l'aviazione italiana è diventata un casino. Per noi ogni cosa ha una sua logica, ma è sempre più difficile dare una risposta esaustiva a chi digiuno di aerei pone delle domande.
Io sono contento che una nuova realtà sbarchi in Italia e che tante simpatiche Lituane vengano a condividere con noi la loro cultura, ma che spiegazione posso dare a chi tutti i giorni legge di crisi, licenziamenti e dismissioni, e mi chiede come possa questa compagnia partire da lassù e trovare qui un mercato in cui penetrare?
Chi acquista una vacanza contando di volare con un determinato vettore, arriva in aeroporto e scopre viaggerà su una macchina che non si sa dove la si sia andata a pescare e sulla quale nessuno parla italiano. Perché siamo in alta stagione e le prenotazioni troppe? No dottore, perché la compagnia ha le sue macchine impegnate in affitto in altri 2 continenti, nei quali a sua volta il TO deve andare a cercare qualcuno che gli operi il volo.
Lufthansa sbarca in Italia con un progetto di conquista, ed un anno dopo riduce la Milano Roma per mettersi a fare i charter la domenica. "E lei mi dice che il settore è in crisi e non si sa quante aziende arriveranno alla fine dell'anno?".
Qui dentro tutto ha una spiegazione, ma fuori, con chi me ne chiede qualcuna, non riesco più ad essere convincente.
Mandiamo le nostre macchine migliori ad operare in posti dimenticati da Dio (e non vi dico cosa ci capita sopra ed in che stato tornano), andiamo a ravanare voli nell'altro emisfero per tirare a campare, riduciamo le restanti flotte, viviamo alla giornata perché non c'è più (ci dicono) quel mercato che permetta di restare strutturati come eravamo fino a ieri. Mentre sembra che chiunque in Europa non sappia cosa fare da grande, decida di venire a fare charter a Milano.
Qui dentro tutto ha una spiegazione, ma fuori, con chi me ne chiede qualcuna, non riesco più ad essere convincente.
Come non quotare...:sconfortato:Non mi sembra problematico identificare alcune cause macroscopiche che non riguardano solo l'aviazione civile italiana ma tutta l'economia del nostro paese: tasse alte, diritti dei lavoratori molto pronunciati, difficoltà di accesso al credito, burocrazia laboriosa, infrastruttura di trasporti e comunicazioni (ferrovie, telefonia, autostrade, ecc.) obsoleta.
Il tutto risulta in una scarsa libertà d'impresa. Chi ha i soldi preferisce investirli in immobili piuttosto che in attività produttiva - con effetti conservativi che non stimolano la crescita. Chi non ha i soldi difficilmente ne troverà da una banca o un venture per avviare un'attività produttiva.
L'enorme rigidità del mondo del lavoro viene aggirata dalle aziende ricorrendo al precariato ma la combinazione di lavoratori precari e lavoratori inamovibili non è certo flessibilità, è solo un mix improduttivo di motivazioni disfunzionali e improduttività.
Le tasse elevate e la burocrazia infernale scoraggiano l'arrivo di capitali esteri per avviare iniziative economiche in terra nostrana: per un anno ho lavorato a stretto contatto coi dirigenti di un importante gruppo industriale americano con un'importante sede a Firenze. Li aiutavo a sistemarsi in Italia: quando scoprivano che per avere l'ADSL ci volevano da uno a tre mesi (riducibili solo con espedienti poco ortodossi) pensavano di essere approdati nell'Unione africana, non in quella europea.
I costi non sono stracciati. Per offrire invece tariffe stracciate, ci vuole la stracciatella.Non riusciamo ad offrire costi così stracciati?
Non mi sembra problematico identificare alcune cause macroscopiche che non riguardano solo l'aviazione civile italiana ma tutta l'economia del nostro paese: tasse alte, diritti dei lavoratori molto pronunciati, difficoltà di accesso al credito, burocrazia laboriosa, infrastruttura di trasporti e comunicazioni (ferrovie, telefonia, autostrade, ecc.) obsoleta.
Il tutto risulta in una scarsa libertà d'impresa. Chi ha i soldi preferisce investirli in immobili piuttosto che in attività produttiva - con effetti conservativi che non stimolano la crescita. Chi non ha i soldi difficilmente ne troverà da una banca o un venture per avviare un'attività produttiva.
L'enorme rigidità del mondo del lavoro viene aggirata dalle aziende ricorrendo al precariato ma la combinazione di lavoratori precari e lavoratori inamovibili non è certo flessibilità, è solo un mix improduttivo di motivazioni disfunzionali e improduttività.
Le tasse elevate e la burocrazia infernale scoraggiano l'arrivo di capitali esteri per avviare iniziative economiche in terra nostrana: per un anno ho lavorato a stretto contatto coi dirigenti di un importante gruppo industriale americano con un'importante sede a Firenze. Li aiutavo a sistemarsi in Italia: quando scoprivano che per avere l'ADSL ci volevano da uno a tre mesi (riducibili solo con espedienti poco ortodossi) pensavano di essere approdati nell'Unione africana, non in quella europea.
Sempre restando nelle chiacchiere da bar, .....
Cosa non funziona, forniamo un servizio pessimo? Siamo inaffidabili? Abbiamo un commerciale così poco capace? Non riusciamo ad offrire costi così stracciati?
Non mi sembra problematico identificare alcune cause macroscopiche che non riguardano solo l'aviazione civile italiana ma tutta l'economia del nostro paese: tasse alte, diritti dei lavoratori molto pronunciati, difficoltà di accesso al credito, burocrazia laboriosa, infrastruttura di trasporti e comunicazioni (ferrovie, telefonia, autostrade, ecc.) obsoleta.
Il tutto risulta in una scarsa libertà d'impresa. Chi ha i soldi preferisce investirli in immobili piuttosto che in attività produttiva - con effetti conservativi che non stimolano la crescita. Chi non ha i soldi difficilmente ne troverà da una banca o un venture per avviare un'attività produttiva.
L'enorme rigidità del mondo del lavoro viene aggirata dalle aziende ricorrendo al precariato ma la combinazione di lavoratori precari e lavoratori inamovibili non è certo flessibilità, è solo un mix improduttivo di motivazioni disfunzionali e improduttività.
Le tasse elevate e la burocrazia infernale scoraggiano l'arrivo di capitali esteri per avviare iniziative economiche in terra nostrana: per un anno ho lavorato a stretto contatto coi dirigenti di un importante gruppo industriale americano con un'importante sede a Firenze. Li aiutavo a sistemarsi in Italia: quando scoprivano che per avere l'ADSL ci volevano da uno a tre mesi (riducibili solo con espedienti poco ortodossi) pensavano di essere approdati nell'Unione africana, non in quella europea.