VICENZA - Gino Zoccai, 43 anni, l’imprenditore ed ex presidente della compagnia raggiunto da uno dei tre ordini di custodia in carcere eseguiti dalle fiamme gialle, sarebbe stato prelevato dalla sua abitazione di Thiene (Vicenza).
Negli ambienti del trasporto aereo si racconta che la scelta di Zoccai di diversificare l’attività di famiglia, legata alla gioielleria, nella quale era entrato nel 1984, e di lanciarsi nel business dei charter, avvenne «per caso» nel 1997 nel corso di una cena con il comandante Vincenzo Soddu, ex pilota militare, residente a Zanè (Vicenza), diventato successivamente amministratore delegato della compagnia.
Volare Airlines inaugurò l’attività il 3 aprile 1998 con il primo volo charter. Uno dei motivi di maggior soddisfazione per Zoccai fu la sigla, nel dicembre del 2001, di quello che egli stesso, da presidente di Volare Group, definì «uno storico accordo con i piloti», della durata di cinque anni, che per la prima volta in Italia e in Europa coinvolse la categoria nel processo di contenimento dei costi e di sviluppo dei profitti. Nel 1999 Swissair entrò nella proprietà di Volare con una quota del 32%, acquistò anche il 49,9% di Air Europe e l’anno successivo chiese la fusione delle due compagnie: Swissair ottenne il 49,9% del nuovo gruppo, Zoccai e gli altri soci storici di Volare il 50,1%. A seguito della crisi legata all’11 settembre e il fallimento di Swissair, l’imprenditore vicentino fu costretto ad acquistarne la quota e a sottoscrivere un aumento di capitale da 20 milioni di euro per Volare Group. All’inizio del 2002 Zoccai divenne proprietario del 75% della compagnia; a fine anno l’imprenditore fece scendere in campo Volareweb.com, che negli ultimi mesi del 2003 arrivò a collegare 13 scali italiani e 11 stranieri. A far respirare i bilanci in crisi della compagnia giunse, a fine 2003, l’ingresso nell’azionariato dell’imprenditore argentino Eduardo Eurnekian, ma l’iniezione di 80 milioni di euro non servì ad evitare il precipitare della situazione. Zoccai lasciò la poltrona di presidente di Volare Group nel febbraio dello scorso anno, pur mantenendo uno quota stimata attorno al 20%. «Se in questi mesi invece che parlare molti avessero fatto - commentò Zoccai, nel novembre del 2004, il tracollo di Volare e la mancata ricapitalizzazione da 60 milioni di euro - non saremmo arrivati a questo punto».
A Gino Zoccai fa capo la Zoccai Gioielli, un’azienda arrivata alla quarta generazione, con un centinaio di dipendenti, che ha aperto negli ultimi anni una serie di negozi monomarca, alcuni dei quali all’interno dei maggiori scali, da Fiumicino al Giappone. Nel 2003 il fatturato dell’azienda, alla quale sono legati i marchi LeGi e Zoccai, era stato di 30 milioni di euro.