È esattamente questo il punto: risultati sbalorditivi ottenuti con due click invece che con il costoso ingaggio di agenzie specializzate.
ho male interpretato a cosa si riferisse laggettivo complesso. ;-)
Elenco qui le mie perplessità e preoccupazioni:
1 - ulteriore progressivo impoverimento delle competenze di base individuali perché tanto “ce sta er tool”
non sono certo sarà così. Ovvero serve definire le “competenze di base individuali”.
senza andare troppo in là nel tempo, sono certo tutti i nostri nonni fossero in grado di allevare una gallina, sgozzarla, disossarla e quindi cucinarla.
oggi, tutti (o quasi) noi, non dico moriremmo di fame, ma non saremmo in grado di fare qualcosa di diverso dall’andare al supermercato e trovarla già bell’e pronta a fettine, ancora meglio se già impanate.
per i nostri nonni abbiamo perso competenze di base fondamentali (procacciarci cibo) ma la nostra epoca non lo richiede.
il “progresso”, tra virgolette poiché non voglio dare una connotazione positiva o negativa, porta sempre cambiamenti e la “sopravvivenza“ dipende quasi esclusivamente dalla capacità di adattamento agli stessi.
2- imprevedibilità totale delle dinamiche dell’AI una volta che avrà raggiunto e superato il livello AGI (l’AI non ha un modello di riferimento etico e non so quanto sia fattibile dotarla di uno)
Su questo condivido le tue preoccupazioni, ma credo che - in questo preciso momento - con ChatGPT sulla bocca di tutti, ci sia un hype sulla questione.
questa, e altre tecnologie, esistono da decenni. Sicuramente ci sono momenti nei quali subiscono forti accelerazioni, ma ritengo sia ancora lontano il momento in cui arriveremo ad un vero salto di scala.
3- la gestione della proprietà intellettuale di qualsiasi cosa generata da AI open source come ChatGPT e simili
Questo è un aspetto che, secondo me, trascende le AI: la proprietà intellettuale è un retaggio per me arcaico che andrebbe profondamente rivisto indipendentemente da tutto.