Erano esattamente un secolo ed otto mesi che non facevo un “A to B” (cioè senza passare per Vienna/Francoforte/Monaco/ecc.), a tal punto che, una volta a Varsavia, sono andato dritto verso i transiti… Dziękuje/Thanks @LOT per la recente espansione sui Balcani.
Un paio di foto OT visto la peculiarità dell’aeroporto di partenza (nel senso che non si “sente” spesso su questi lidi).
Aeroporto di Pristina (intitolato al fondatore della UÇK o KLA, l’esercito di liberazione del Kosovo) — 40 gradi alle 11 del mattino.
Lounge “17/02” — Nulla di speciale in termini di cibo (3 panini ed 1 cornetto) ed alcolici (birra Peja, 4.2%, comparabile alla gassosa Guizza) tuttavia, di questi tempi, è un manna dal cielo visto il caos nelle aree “pubbliche”.
Area imbarchi che “tira un sospiro di sollievo” visto che le varie FRA/STR/DUS/VIE hanno già imbarcato.
Le ridenti alture della ex provincia jugoslava.
Pranzo (not bad at all).
Dolce (ottimo) ai frutti di bosco (by “Putka”, che è una catena di “bakeries” polacca).
Volo operato da E90 — 75 passeggeri in Y, malinconicamente in solitaria il sottoscritto, ma che bello (dopo tanto) scambiare quattro chiacchiere con la capo-cabina in una lingua (il polacco) che si conosce.
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