1)Balletto degli orari del volo Airone-Alitalia del mattino PSR-LIN e differenza di prezzi a seconda dei siti;
2)Probabile chiusura della base Airone Technik di Pescara;
3)Il volo LIN-PSR viaggia ormai sempre in ritardo e di conseguenza viene ritardato il LIN-PSR della mattina successiva per motivi di crewrest.
Il rebus del Pescara-Linate:
gli orari ballerini della nuova Alitalia
Rebus degli orari nei voli Pescara-Linate. Anche lo scalo abruzzese risente in questi giorni del periodo di assestamento a cui è sottoposto il trasporto aereo a seguito del debutto della nuova compagnia Cai-Alitalia. L’orario del Pescara-Linate operato da Alitalia è infatti variabile per motivi operativi della stessa compagnia. Per arginare il disagio procurato all’utenza, la Saga comunica il nuovo operativo:
- dal 26 ottobre 2008 al 12 febbraio 2009: partenza ore 8.10
- dal 13 al 28 febbraio 2009: partenza ore 9
- dall´1 al 28 marzo 2009: partenza ore 7.45
- dal 29 marzo al 4 aprile 2009: partenza ore 6.30
Non sono state comunicate variazioni all’orario di ritorno da Milano. Per evitare ulteriori incomodi, sarebbe utile che in questi giorni i passeggeri contattassero la biglietteria della Saga – 085 4324249 – per la conferma dell’orario il giorno prima della partenza.
Da Air One a Cai, tecnici a rischio. Ranieri della Cgil: il centro di manutenzione potrebbe essere trasferito a Roma
Sono tutti piuttosto giovani e il loro è un compito delicato perché lavorano affinchè ciascun aereo arrivi sulla pista di decollo, prima di intraprendere un volo più o meno lungo, senza problemi di sorta e dunque che sia garantita la sicurezza di passeggeri, piloti e steward. Giovani e con un sogno in parte realizzato: vivere e lavorare nella loro terra a servizio di una compagnia aerea che, fino all'estate scorsa, aveva salde radici abruzzesi.
Ma oggi non è più così: la crisi di Alitalia divenuta irreversibile, la nascita di Cai (nuova compagnia di bandiera), mesi di polemiche. E non è finita: terminate le agitazioni e gli scioperi, spenti i riflettori sulle proteste dei dipendenti Alitalia, sono affiorati i primi dubbi sul futuro. Fra gli ottanta addetti alla manutenzione in servizio presso il centro di manutenzione ormai ex Air One situato all'intero dell'aeroporto d'Abruzzo c'è preoccupazione, si vive una prospettiva di incertezza.
Il centro di manutenzione, come il resto del gruppo Air One, è finito alla Cai nell'ambito della ben nota operazione costruita sulle ceneri di Alitalia. La domanda è: cosa ne sarà degli ottanta posti di lavoro? Il centro resterà in Abruzzo o verrà trasferito a Roma ed accorpato ad analoghe strutture? A porre gli interrogativi ed a lanciare una sorta di pre allarme è il segretario provinciale della Fiom Cgil Marco Ranieri.
«Il centro di manutenzione, insieme al resto del gruppo, è stato venduto alla Cai - spiega l'esponente sindacale - e noi abbiamo grosse difficoltà ad incontrare i vertici Cai, nonostante diverse sollecitazioni». Ranieri non usa giri di parole: «Temiamo che possa chiudere - risponde a chi gli chiede cosa pensi davvero della situazione - perché, sottolinea, nelle prossime tre, quattro o settimane sarà Cai a decidere se lascerà il sito di manutenzione a Pescara, se lo trasferirà a Roma, se lo lascerà in Abruzzo ma ridimensionandolo in termini di organico».
Ad oggi degli ottanta lavoratori, età media trent'anni, quaranta hanno un contratto a tempo indeterminato, altrettanti hanno un contratto a termine che scadrà entro il prossimo aprile. Tra di loro anche una quindicina di lavoratori ex Oliit che dopo un lungo calvario erano riusciti a trovare un'altra sistemazione occupazionale». Ranieri chiede dunque che la politica, insieme al sindacato, si mobiliti fin da oggi: «Vogliamo un impegno del presidente della regione Chiodi - è l'appello di Ranieri - affinché sui tavoli romani l'Abruzzo non perda alti posti di lavoro. Ma ho chiesto un incontro anche con i presidenti della Provincia di Chieti Coletti e di Pescara De Dominicis perché sia la struttura che i lavoratori appartengono ai loro territori: in ballo ci sono 80 posti di lavoro e ognuno deve sentirsi responsabile».
In realtà cosa potrebbe accadere di qui a un mese?. A spiegarlo è sempre il responsabile provinciale della Fiom: «Cai potrebbe non licenziare nessuno ma dire ai lavoratori del centro di manutenzione di Sambuceto che sono trasferiti a Roma. E dove dovrebbero vivere con mille euro al mese. Mi spiegate come potrebbero fare già solo a pagare l'affitto? Ecco perché chiediamo di incontrare anche le Province- conclude Ranieri. La partita è grossa e se non ci uniamo è una partita che perderemo».
2)Probabile chiusura della base Airone Technik di Pescara;
3)Il volo LIN-PSR viaggia ormai sempre in ritardo e di conseguenza viene ritardato il LIN-PSR della mattina successiva per motivi di crewrest.
Il rebus del Pescara-Linate:
gli orari ballerini della nuova Alitalia
Rebus degli orari nei voli Pescara-Linate. Anche lo scalo abruzzese risente in questi giorni del periodo di assestamento a cui è sottoposto il trasporto aereo a seguito del debutto della nuova compagnia Cai-Alitalia. L’orario del Pescara-Linate operato da Alitalia è infatti variabile per motivi operativi della stessa compagnia. Per arginare il disagio procurato all’utenza, la Saga comunica il nuovo operativo:
- dal 26 ottobre 2008 al 12 febbraio 2009: partenza ore 8.10
- dal 13 al 28 febbraio 2009: partenza ore 9
- dall´1 al 28 marzo 2009: partenza ore 7.45
- dal 29 marzo al 4 aprile 2009: partenza ore 6.30
Non sono state comunicate variazioni all’orario di ritorno da Milano. Per evitare ulteriori incomodi, sarebbe utile che in questi giorni i passeggeri contattassero la biglietteria della Saga – 085 4324249 – per la conferma dell’orario il giorno prima della partenza.
Da Air One a Cai, tecnici a rischio. Ranieri della Cgil: il centro di manutenzione potrebbe essere trasferito a Roma
Sono tutti piuttosto giovani e il loro è un compito delicato perché lavorano affinchè ciascun aereo arrivi sulla pista di decollo, prima di intraprendere un volo più o meno lungo, senza problemi di sorta e dunque che sia garantita la sicurezza di passeggeri, piloti e steward. Giovani e con un sogno in parte realizzato: vivere e lavorare nella loro terra a servizio di una compagnia aerea che, fino all'estate scorsa, aveva salde radici abruzzesi.
Ma oggi non è più così: la crisi di Alitalia divenuta irreversibile, la nascita di Cai (nuova compagnia di bandiera), mesi di polemiche. E non è finita: terminate le agitazioni e gli scioperi, spenti i riflettori sulle proteste dei dipendenti Alitalia, sono affiorati i primi dubbi sul futuro. Fra gli ottanta addetti alla manutenzione in servizio presso il centro di manutenzione ormai ex Air One situato all'intero dell'aeroporto d'Abruzzo c'è preoccupazione, si vive una prospettiva di incertezza.
Il centro di manutenzione, come il resto del gruppo Air One, è finito alla Cai nell'ambito della ben nota operazione costruita sulle ceneri di Alitalia. La domanda è: cosa ne sarà degli ottanta posti di lavoro? Il centro resterà in Abruzzo o verrà trasferito a Roma ed accorpato ad analoghe strutture? A porre gli interrogativi ed a lanciare una sorta di pre allarme è il segretario provinciale della Fiom Cgil Marco Ranieri.
«Il centro di manutenzione, insieme al resto del gruppo, è stato venduto alla Cai - spiega l'esponente sindacale - e noi abbiamo grosse difficoltà ad incontrare i vertici Cai, nonostante diverse sollecitazioni». Ranieri non usa giri di parole: «Temiamo che possa chiudere - risponde a chi gli chiede cosa pensi davvero della situazione - perché, sottolinea, nelle prossime tre, quattro o settimane sarà Cai a decidere se lascerà il sito di manutenzione a Pescara, se lo trasferirà a Roma, se lo lascerà in Abruzzo ma ridimensionandolo in termini di organico».
Ad oggi degli ottanta lavoratori, età media trent'anni, quaranta hanno un contratto a tempo indeterminato, altrettanti hanno un contratto a termine che scadrà entro il prossimo aprile. Tra di loro anche una quindicina di lavoratori ex Oliit che dopo un lungo calvario erano riusciti a trovare un'altra sistemazione occupazionale». Ranieri chiede dunque che la politica, insieme al sindacato, si mobiliti fin da oggi: «Vogliamo un impegno del presidente della regione Chiodi - è l'appello di Ranieri - affinché sui tavoli romani l'Abruzzo non perda alti posti di lavoro. Ma ho chiesto un incontro anche con i presidenti della Provincia di Chieti Coletti e di Pescara De Dominicis perché sia la struttura che i lavoratori appartengono ai loro territori: in ballo ci sono 80 posti di lavoro e ognuno deve sentirsi responsabile».
In realtà cosa potrebbe accadere di qui a un mese?. A spiegarlo è sempre il responsabile provinciale della Fiom: «Cai potrebbe non licenziare nessuno ma dire ai lavoratori del centro di manutenzione di Sambuceto che sono trasferiti a Roma. E dove dovrebbero vivere con mille euro al mese. Mi spiegate come potrebbero fare già solo a pagare l'affitto? Ecco perché chiediamo di incontrare anche le Province- conclude Ranieri. La partita è grossa e se non ci uniamo è una partita che perderemo».