Brescia - Verona


Abem-Catullo last minute: intesa o scontro
L'UDIENZA. Alle 11 l'ultimo atto della partita per la titolarità dell'aeroporto bresciano. Nuovo incontro con Miozzi per la mediazione, ma senza segnali di disgelo

Trattative in corso fino a notte Oggi l'udienza in Consiglio di Stato Mentre Giorgetti auspica un rinvio Brescia frena: «Tempo scaduto»


Brescia. La sentenza forse non arriverà in giornata, ma la partita per il D'Annunzio sta per vivere ore cruciali. Tra le undici e mezzogiorno nelle stanze del Consiglio di Stato si giocherà ultimo atto dell'intricata battaglia legale che vede schierata la «Catullo» contro la «Aeroporto di Brescia e Montichiari» per la titolarità dello scalo bresciano. L'11 febbraio del 2009 il Tar di Brescia diede ragione ad Abem contro l'affidamento della concessione dell'aeroporto ai veronesi, sostenendo in estrema sintesi che la gara era la strada da perseguire. Il 7 luglio 2009 la discussione del ricorso della Catullo fu rinviata nel merito ed oggi, appunto, è il D - day.
Cosa accadrà è davvero impossibile da prevedere. Venerdì scorso è fallito un tentativo di mediazione decisivo tra le parti in causa. Dopo che l'Enac aveva approvato l'ipotesi di una subconcessionaria per l'aeroporto di Montichiari che sembrava mettere tutti d'accordo, grazie alla mediazione del Broletto i soci veronesi avevano detto sì all'acquisizione bresciana del 51 per cento delle quote di questa «nuova» D'Annunzio. Non abbastanza, per Abem. La bozza di accordo prevedeva infatti che la proprietà degli scali restasse in capo ad una holding al 50 per cento scaligera, nella quale il nostro territorio avrebbe pesato per il 25 per cento, come quello trentino. Ma i bresciani volevano di più. La proposta non è stata ritenuta soddisfacente.
INTANTO, il sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti, veronese, in un'intervista al quotidiano L'Arena ha detto chiaro e tondo che si augura «ci sia un ripensamento. È auspicabile uno slittamento della sentenza del Consiglio di Stato per dare modo alla trattativa di proseguire. Tra l'altro, un pronunciamento favorevole alle istanze bresciane potrebbe creare un effetto domino a livello nazionale».
Abem di rinvii però non ne vuole sapere. «Di tempo ne è passato fin troppo», spiega il presidente della Cdc di Brescia (socio di maggioranza), Franco Bettoni. Mentre il presidente di Abem Franco Tamburini spiega che le trattative non si sono arenate per tatticismi. «Non ci sono le fondamenta. Non abbiamo mai ricevuto una proposta tecnica dalla quale si capisse che la subconcessione era simile ad una concessione, né si è capito quali sarebbero le peculiarità della subconcessionaria e che autonomia avrebbe. Da Verona è mancato un piano concreto, formalizzato e sostenibile».
E i contatti non si fermano. Secondo indiscrezioni, ieri sera il presidente della Provincia di Verona Giovanni Miozzi era a Brescia in una sede non istituzionale per ottenere la firma sull'accordo che ridisegna il nuovo assetto dei due scali. C'erano il presidente della Provincia di Brescia, il sottosegretario Daniele Molgora e rappresentanti di industriali e Cdc. Non sembra però si siano fatti passi avanti.

Natalia Danesi

FONTE: BresciaOggi.it
 
Sono le 17:40 ed ancora non si sa niente!
Nè in internet, nè dalle tv locali che i gg scorsi hanno dato attenzione a questa fatidica giornata trapela nulla.
C'è molto in ballo e la decisione sarà comunque importante; finirà come sempre a tarallucci e vino o questa volta qualcuno dovrà finalmente prendere posizione?
 
Sono le 17:40 ed ancora non si sa niente!
Nè in internet, nè dalle tv locali che i gg scorsi hanno dato attenzione a questa fatidica giornata trapela nulla.
C'è molto in ballo e la decisione sarà comunque importante; finirà come sempre a tarallucci e vino o questa volta qualcuno dovrà finalmente prendere posizione?

ma che sono in conclave?
 
Il consiglio di stato si esprimerà in via definitiva il prossimo Lunedì, la patata è bollente, si spera che veronesi e bresciani si accordino prima, poichè una sentenza che andrebbe a dire che quando scade una concessione aeroportuale la stessa deve essere rinnovata sempre per gara europea, creerebbe una giurisprudenza devastante che metterebbe in discussione il 90% delle concessioni italiane affidate da Enac per trattattiva privata

a.
 
Secondo me la verità è una: VBS così com'è non da fastidio a nessuno.

1 - Non costa troppo e si può lasciare così
2 - Non da fastidio agli altri aeroporti

Ne consegue che in realtà la situazione attuale è ottimale per tutte le parti in gioco, quindi secondo me le polemiche sono aria fritta per non cambiare nulla.
 
Catullo-Abem, i giudici prendono tempo
LO SCALO CONTESO. Nell'aula del Consiglio di Stato le società sono tornate a rivendicare la titolarità sulla concessione del D'Annunzio. Nessun rinvio, sentenza a giorni. In aula i veronesi all'attacco: «Brescia non ha titoli per agire». La replica: «A Montichiari perdite ripianate con denaro pubblico».

Roma. Il Consiglio di Stato si prende qualche giorno di tempo, prima di decidere sul ricorso per la titolarità dello scalo di Montichiari. Nell'udienza fissata per ieri mattina a Roma, a palazzo Spada, non è stato disposto però alcun rinvio. La sentenza ci sarà, bisogna solo aspettare. Se darà ragione ai bresciani di Abem, è probabile che la concessione del D'Annunzio vada in gara. Se invece saranno i veronesi della Catullo ad avere la meglio, gestiranno in esclusiva l'aeroporto e la guerra finirà.
IN AULA IERI, davanti ai magistrati della sesta sezione, si sono affrontati Giuseppe Mercanti, legale della società scaligera, ed Ernesto Stajano, che rappresenta la Aeroporto Brescia e Montichiari. Presente anche Pierluigi Di Palma dell'Avvocatura dello Stato. All'udienza ha assistito pure il presidente di Abem, Franco Tamburini. La discussione è durata in tutto una ventina di minuti e le ragioni illustrate ai giudici sono le stesse di sempre.
Il rappresentante della Catullo ha insistito sul fatto che non vi sarebbe da parte degli esponenti del nostro territorio alcuna legittimazione ad agire. Abem, avrebbe spiegato il legale, è una società di recente costituzione: anche se si decidesse per la gara europea ha non titoli per parteciparvi. È stato chiesto poi più volte il rinvio della sentenza - così come auspicato peraltro nelle scorse ore dal sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti -, ma questa ipotesi non ha trovato tutti d'accordo: i bresciani hanno ritenuto, come del resto è stato anticipato ieri al nostro quotidiano da Tamburini e dal presidente della Cdc Franco Bettoni, che fosse insoddisfacente ed inattuabile.
Stajano dal canto suo ha sottolineato che la gara è un'opzione valida anche perché porterebbe quattrini nelle casse dell'Erario, che potrebbero essere successivamente riutilizzati per lo sviluppo dell'infrastruttura. Ha inoltre cercato di spiegare perché Abem non ritiene utile affidare la concessione ad una società, quella veronese, che in tutti questi anni non ha saputo garantire un adeguato sviluppo del D'Annunzio e le cui perdite hanno dovuto essere ripianate con denaro pubblico. Non solo. Ha anche evidenziato, secondo quanto è stato possibile apprendere, che l'escamotage della subconcessione non può risolvere alcun problema dal momento che, per adempiere agli obblighi comunitari, pure quella dovrebbe andare in gara.
La sentenza, si è detto, è attesa per le prossime ore, al più tardi entro lunedì prossimo. L'attesa, si è inteso, è dovuta a ragioni squisitamente tecniche: i magistrati ieri hanno dovuto infatti esaminare ben 54 appelli e non c'era tempo a sufficienza per chiudere tutte le pratiche.
IL D-DAY si è chiuso dunque con una fumata nera, che significa ancora qualche giorno di tempo per trattare. La politica in queste ore sta continuando a darsi da fare, se è vero che tra i più attivi per trovare una mediazione tra Brescia e Verona ci sono i due presidenti delle Province, Daniele Molgora e Giovanni Miozzi, e il sottosegretario Giorgetti. Ma l'impressione di molti è che, a questo punto, il problema non sia più politico.
Il D'Annunzio è un aeroporto molto appetibile, ma allo stesso tempo è anche un grosso fardello in termini economici. Fatti due conti, trovando un partner operativo importante (i bresciani sostengono da sempre che sia il loro asso nella manica), la gara potrebbe far comodo a tutti.

Natalia Danesi

FONTE BresciaOggi.it
 
Il Consiglio di Stato ha ufficialmente rigettato l'istanza dei bresciani di AbEM confermando alla Catullo la titolarità della concessione quarantennale.
Per 40 anni, Brescia, non darà fastidio a nessuno (e nessuno utilizzerà lo scalo).
PECCATO...
Auguri di buon (non) lavoro ai neo-colonialisti veronesi.
 
Sarebbe anche ora che si decidessero a fare sistema i due: a VBS solo cargo e postali. A VRN linea, charter e low-cost (quindi anche FR). Oppure a VBS solo charter e cargo e tutto il resto a VRN.
Ma torniamo sempre al solito discorso dell'aeroporto sotto il cu#o.
 
Invece hanno fatto: a Vrn linea, charter, low-cost, postali cargo, turisti e lavoro.
A Vbs tutto il resto, cioè niente.
Chiedo agli Amministratori se posso scrivere parolacce oppure corro il rischio di venire espulso dal forum.
 
Invece hanno fatto: a Vrn linea, charter, low-cost, postali cargo, turisti e lavoro.
A Vbs tutto il resto, cioè niente.
Chiedo agli Amministratori se posso scrivere parolacce oppure corro il rischio di venire espulso dal forum.

i postali restano a VBS dai...
 
ABeM ha annunciato il ricorso alla Corte di Giustizia Europea, non è ancora finita....

Speriamo solo che Verona dimostri la buona volontà di usare anche Brescia
 
Nessuno dice che il Consiglio di Stato si e' pronunciato ed ha dato ragione a Verona? Il motivo principale sembra la carenza di legittimazione della cordata bresciana
 
Nessuno dice che il Consiglio di Stato si e' pronunciato ed ha dato ragione a Verona? Il motivo principale sembra la carenza di legittimazione della cordata bresciana


E' diverso, se Abem avesse avuto tra i soci Abertis (per fare un esempio) cioè una comprovata società di gestione aeroportuale il ricorso sarebbe stato vinto.
E' un puro cavillo giurisprudenziale, il CdS si è espresso non nel merito della contesa ma sulla legittimità di Abem a essere ricorrrente, queste voci di corridoio!!
Cioè le concessioni potrebbero essere affidate con gara europea ma ci dispisce Abem ma tu perdi lo stesso perchè non sei operatore aeroportuale !!

a.
 
D'Annunzio, Verona esulta e rilancia: «Ora l'accordo»
AEROPORTI. La Catullo ha presentato il piano industriale per Montichiari: si punta sul cargo
Bortolazzi: ora bisogna correre, investiremo 80 milioni di euro

Il giorno dopo la sconfitta di Abem e della Provincia di Brescia sulla concessione dell'aeroporto D'Annunzio di Montichiari da Verona arrivano piani e programmi per il futuro. La ghiotta occasione si è presentata alla Borsa Internazionale del Turismo.
[FIRMA]LA STRATEGIA per lo sviluppo dell'aeroporto bresciano, prevede, come delineato dal direttore generale del Catullo, Massimo Soppani: «il potenziamento della sua vocazione di scalo merci sfruttando a pieno la pista di 3000 metri, oltre allo sviluppo progressivo dell'aviazione generale, del traffico low cost e charter fino a saturazione della capacità». Le stime parlano di oltre 200 mila tonnellate all'anno e fino a 2 milioni di passeggeri. Confermato inoltre il piano di investimenti da 80 milioni di euro (contenuta nel piano industriale fino al 2014). Per quanto riguarda la strategia veronese nel suo complesso gli elementi cardine dello sviluppo saranno: diversificazione del traffico, nuove alleanze commerciali con forte apertura al low cost, promozione delle rotte e del patrimonio turistico del territorio (che come specificato dalla Catullo comprende anche la provincia di Brescia, il Garda e la Franciacorta) ed efficienze economiche-finanziarie per la competitività. «Dopo la sentenza del Consiglio di Stato - ha dichiarato il presidente del Catullo, Fabio Bortolazzi - non abbiamo assolutamente tempo da perdere: potremo contare su progetti molto importanti». Intanto rimane sullo sfondo l'idea della creazione di una holding con maggioranza assoluta a Verona (51%) e due quote di minoranza paritarie a Brescia e a Trento. Poi, due subholding per la gestione di Montichiari (a maggioranza assoluta bresciana) e del Catullo (a maggioranza assoluta veronese). Una ipotesi che ha già avuto il parere positivo, scritto, sia da parte dell'Enac, l'ente nazionale dell'aviazione civile preposto al rilascio della concessione quarantennale per il Catullo, sia da parte dell'Avvocatura dello Stato. «Da qui si riparte», hanno detto sia il presidente della provincia di Verona Giovanni Miozzi sia il sottosegretario Alberto Giorgetti al fine, come ha detto il presidente di Confindustria Andrea Bolla, «di coinvolgere il più possibile i territori interessati».
DA LUNEDÌ, come ha detto il presidente della Camera di commercio Alessandro Bianchi, si comincerà a ragionare e a riprendere in mano il progetto, confrontandosi prima di tutto tra i soci veronesi per mettere a punto la strategia anche per Montichiari. Intanto il direttore Soppani auspica «che la decisione del Consiglio di Stato sia da stimolo alla prosecuzione del dialogo tra i soci veronesi e soci bresciani nell'interesse dello sviluppo degli scali e dei rispettivi territori di riferimento».
Ma lo scenario è ben più ampio: il sistema aeroportuale guarda al grande progetto del super hub «South European Airport System», che punta a mettere insieme gli scali milanesi, quello bergamasco di Orio al Serio, quello bresciano e quello veronese. Ne è convinto anche il presidente del D'Annunzio, Vigilio Bettinsoli, secondo cui Brescia dovrà per forza essere «una delle gambe del tavolo». E il piano di cui si parla assegna infatti specifici ruoli: low cost e charter per Villafranca, cargo per Montichiari, low cost per Orio, city airport per Linate, intercontinentali per Malpensa.
Diego Peli (capogruppo Pd in Provincia) ha stigmatizzato: «È la sconfitta del presidente Molgora che si era illuso che essendo sottosegretario poteva ottenere spazio maggiore ed ricondurre Abem a un mutamento di rotta. Abem mostra coerenza, ma noi siamo la politica. Molgora ha davanti un bivio: o lasciare tutto ai veronesi o fare un salto di qualità e acquisisce le quote. Noi siamo per lo stanziamento di 25 milioni di euro che sommati alle disponibilità già note e quelle di eventuali Comuni interessati portino ad acquisire il 51% scegliendo la strada delle subconcessioni». «La politica - conclude - non può rinunciare all'aeorporto. Dobbiamo gestire lo sviluppo di un territorio che senza l'apporto di un aeroporto subisce una grossa mutilazione e grandi difficoltà».
IL PRESIDENTE Daniele Molgora - anche lui ieri in visita alla Borsa Internazionale del Turismo - ha confermato la strategia in atto. «Non abbandoniamo la linea del dialogo e del confronto per trovare un accordo che metta tutti d'accordo e sia mediato dalla politica». L'aeroporto del resto è strategico per il turismo e non solo. «In provincia di Brescia - ha aggiunto Molgora - uno dei comparti che ha resistito meglio alla crisi è quello turistico. Si tratta di un settore trainante, che deve essere ulteriormente valorizzato attraverso opportuni investimenti».
 
Brescia si oppone ad asse Milano-Verona

Aeroporti: Brescia si oppone ad asse Milano-Verona

MILANO (MF-DJ)--Mercoledi' 10 marzo i Cda di Sea e Sacbo, societa' che gestisce l'aeroporto di Orio al Serio, daranno il via libera all'alleanza industriale tra Malpensa-Linate e Orio al Serio. L'obiettivo e' gettare la prima pietra del processo di razionalizzazione a quattro (piu' avanti verranno coinvolti gli aeroporti Catullo di Verona e Montichiari di Brescia) del sistema aeroportuale di buona parte del Nord Italia, assegnando a ogni scalo un preciso target di attivita' in modo da trarre vantaggio dalla vicinanza anziche' farne elemento di concorrenza.

E' quanto si legge in un articolo di Milano Finanza in cui si spiega che il progetto conta sugli sviluppi infrastrutturali dei prossimi anni, come l'alta velocita' Milano-Verona o l'autostrada BreBeMi che colleghera' Brescia con Milano entro il 2012, che renderanno molto piu' semplice l'accesso agli scali.

Alcuni giorni fa e' spuntato pero' un ostacolo. Franco Bettoni, presidente della Camera di Commercio di Brescia (azionista al 7,5% di Montichiari), si e' messo di traverso al progetto rilasciando alcune dichiarazioni al vetriolo alla stampa locale. "A me non piace per niente l'idea di creare un asse nel quale Montichiari venga usato come discarica o pattumiera solo per il trasporto delle merci", ha incalzato Bettoni in un'intervista pubblicata dal quotidiano Brescia Oggi. Il progetto prevede infatti che l'aeroporto di Brescia-Montichiari - attualmente controllato e gestito dal Catullo di Verona - si focalizzi sul traffico cargo e low cost per l'Europa orientale. Una scelta che apparentemente penalizza lo scalo ma che, in una logica di sistema, potrebbe potenziare il tessuto economico locale con grande beneficio di tutti.

Gran parte del tessuto economico e imprenditoriale bresciano sembra non condividere i duri giudizi di Bettoni. E c'e' anche chi coglie l'occasione per lanciare qualche freccia avvelenata. "Bettoni e' stato tra i promotori della Fiera di Brescia, un inutile doppione della fiera di Montichiari costato a suo tempo ben 7 mld. Anche in quel caso le logiche campanilistiche prevalsero su quelle di sistema. Ô ora di finirla", attacca un altro imprenditore locale. Lo stop imposto da Bettoni insomma potrebbe avere i giorni contati. Intanto i Cda di Sea e Sacbo sono pronti a mettersi al lavoro.
red/sm

(fine)

http://finanza.tgcom.mediaset.it/news/dettaglio_news.asp?id=201003080900001695&chkAgenzie=PMFNW
 
E' inutile secondo me, è un evidente ipocrisia il rilancio della Catullo, Brescia ha lo spazio fisico intorno all'aeroporto e gli interessi per fare sia cargo che linea, hanno tutti paura di cali di traffico nei propri scali, secondo me farebbero prima a costruirselo per gli affari propri l'aeroporto, inutile perdere tempo con gli ipocriti di Verona, non gli daranno mai la concessione, se la fanno troppo nei pantaloni.