"Uvet è cambiata molto a causa di questo evento. Prima eravamo una nave che, nonostante ci fosse qualche tempesta, andava sempre avanti e ogni anno cresceva sempre di più. Poi la pandemia ci ha fermato. È morta la compagnia aerea che era stata l’ultima acquisizione, non abbiamo fatto in tempo a farla decollare. Non abbiamo potuto tenerla in piedi. Un grande investimento, ma anche una visione e quindi un grande dispiacere. Questo ci ha costretto a rivedere i modelli turistici del Gruppo"
Prima ha parlato della perdita di Blue Panorama, quale è la sua versione di questa storia, visto che ne è il protagonista?
«Non c’è una versione, purtroppo c’è stato il Covid… Ho cercato di venderla non ci sono riuscito e quindi Blue Panorama è in liquidazione giudiziale. Funziona così. Non c’erano chance. Se ci sono gli aerei a terra cosa si può fare? Negli anni 2020-21 per 12 mesi siamo stati a terra. Per cercare di salvarla ho fatto di tutto. Abbiamo volato con hub in Polonia da Varsavia, Katowice, ma non siamo riusciti a tenere in piedi la compagnia schiacciata fra aiuti di stato per Ita Airways che, per carità, erano una priorità… Ecco qui, basta, non c’è una versione da dare. C’è stato il Covid e la compagnia non è riuscita a stare in piedi e non si poteva sostenere, perché ci vogliono troppi mezzi finanziari per mantenere una compagnia aerea che non vola e che ha spese costanti».
Non è riuscito a trovare un compratore con cui allearsi per mantenere in Blue Panorama la sua impronta?
«Ho provato e non ci sono riuscito, ho provato. Un fondo americano ha fatto un’offerta, poi ne ha fatta un’altra, ma al momento di chiudere non ha chiuso, quindi… Non ha credibilità chi non fa quello che dice».
Estratto di intervista di "L'agenzia di Viaggio Magazine" a Patané
Per la prima volta Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet, racconta della perdita di Blue Panorama e della sua azienda durante il Covid.
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