La decisione di sbarcare gli studenti diventa un caso diplomatico
Alunni via dall'aereo, Veltroni chiama Gerdts Il sindaco della Capitale a colloquio con l'ambasciatore della Repubblica federale di Germania
ROMA — Dopo un giorno e mezzo di viaggio, ieri pomeriggio hanno finalmente raggiunto la meta — Manchester, Inghilterra — gli studenti di scuola media dell'Istituto Massimo di Roma, uno dei più prestigiosi della capitale, guidato dai padri gesuiti. Quegli stessi ragazzi che il capitano del volo Lufthansa Lh 4872, in partenza domenica da Amburgo, aveva fatto scendere dall'aereo prima del decollo per comportamento scorretto a bordo.
Una decisione che ha fatto infuriare i genitori dei 33 adolescenti, tutti tra gli 11 e i 15 anni, forti anche della testimonianza difensiva dei due insegnanti accompagnatori di quello che avrebbe dovuto essere un tranquillo viaggio di studio (destinazione college) e che si è invece trasformato in caso diplomatico. Con il sindaco di Roma Walter Veltroni che ieri, come informava una nota del Campidoglio, sulla vicenda (per la quale si è mosso anche il sottosegretario agli Esteri Bobo Craxi) ha avuto «un cordiale colloquio con l'ambasciatore della Repubblica federale di Germania, Michael Gerdts».
Sull'incidente, come era prevedibile, le versioni sono opposte. Vittime di un comandante troppo severo? O «ragazzi terribili» quelli del Massimo? «Ma sì, avranno fatto un po' di baccano, è possibile — spiega Simonetta Rubei, mamma di Matteo, 12 anni — ma il comportamento della compagnia tedesca è stato sconcertante. I ragazzi sono stati scortati con i lampeggianti. Gli hanno chiesto i documenti. Hanno dovuto fare una colletta per pagarsi l'albergo. Per ore e ore è stato anche impossibile parlare con loro, visto che i bagagli erano rimasti a bordo del primo aereo, con i caricabatterie dei telefoni. E stiamo parlando di bambini, in terra straniera».
Conferma questa versione anche un'altra mamma, Simona Di Giuseppe: «Nessun episodio di vandalismo. Non penso che i nostri figli siano dei santi, ma c'è modo e modo di reagire». Ieri, nel famoso istituto dell'Eur, si è svolto un incontro tra genitori, preside e rettore della scuola: «Anche per difendere il buon nome della scuola. E i ragazzi in viaggio, che hanno tutti ottimi voti, pure in condotta». Disciplina e correttezza nei comportamenti sono infatti punti essenziali dell'educazione impartita al Massimo, scuola-bene per antonomasia che nell'albo d'oro degli ex alunni vanta un vero parterre de roi: tra i tanti, hanno studiato qui il governatore di Bankitalia Mario Draghi, il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo (stessa classe), il capo della polizia Gianni De Gennaro, il presidente della Bnl Luigi Abete, il vicepremier Rutelli, oltre a Giancarlo Magalli e Piero Sansonetti, direttore del quotidiano di Rifondazione Liberazione. «Ai miei tempi — ha ricordato il presentatore tv — fui espulso anche io, dalla scuola, e prima ancora dall'uso del pullman dell'istituto, solo per una battuta su un bidello strabico. Gli dissi "lei è uomo di larghe vedute". E fui cacciato. Ora però è probabile che questi ragazzi abbiano davvero esagerato. Non conosco i fatti, ma credere a un comandante folle mi pare poco plausibile. Chissà, forse tutto è legato alle tensioni per Italia-Germania».
Ci ride su anche Sansonetti: «Quando ero studente io i viaggi si facevano in treno di seconda classe. Capitava di fare un po' di casino, ma nessuno ci ha mai cacciato». E se i genitori annunciano azioni legali, Lufthansa difende il comandante: «La decisione — si legge in un comunicato — è stata presa nell'interesse della sicurezza di tutti i passeggeri. La scolaresca teneva un comportamento tale da compromettere le condizioni necessarie per una sicura procedura di decollo».
Edoardo Sassi
04 luglio 2006
Dal Corriere della Sera di oggi
A me sembre che si stia esagerando.
Non credo che il Comandante abbia preso una decisione cosi' drastica soltanto perché si trattava di scolari italiani o causa della arci nota rivalità calcistica.
Un Comandante é prima di tutto il primo ad essere responsabile se succede qualcosa. Evidentemente, questi ragazzini hanno oltrepassato il limite e la cosa, per esperienza personale, non mi stupisce.
Il Comandante non puo' essre biasimato per questa decisione e i ragazzini, insiemi ai genitori e agli insegnanti, dovrebbero farsi un bell'esame di cosscienza e d'educazione.