AZ: Frey rivaluta il piano cimoli, Concorde no!


Globox

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25 Maggio 2006
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Estero
Mi sembra critico e propagandistico allo stesso tempo.

Le critiche poi sono rivolte essenzialmente ad errori del passato. È ovvio che visto il pregresso consulentistico non si può permettere di criticare Cimoli, anzi per comodità (personali) ci sta bene un elogio; non si sputa mai nel piatto anche se fa schifo ;)
 
caro mariano,
come tu sai il piano alitalia è un piano molto rigido, senza margini di elasticità, quindi difficile da attuare fedelmente. E' un piano che ruota intorno al concetto: "pompare l'offerta, far camminare gli aerei, fare fatturato". La cura di cimoli sta, insomma, nella prima riga del conto economico, aumentandola avremmo risolto i problemi di alitalia. Partiamo però dalla prima riga in poi osservando i dati di costo e di attività di trasporto consuntivi o programmati, per ciascun anno dal 2001 al 2008, dati che per altro tu conosci molto bene (luca li sa meglio, approposito mi leggi ancora???) da quei numeri trarrei alcune considerazioni:

a. come tutti sappiamo nel passato il grado di riempimento dei voli, in corrispondenza al quale ci sarebbe stato l’equilibrio economico della gestione industriale (break-even load factor), ha superato anche di molto il 100 per cento. Ciò vuol dire che, neanche riempendo sempre al massimo tutti i voli, l’ alitalia avrebbe potuto raggiungere una condizione di equilibrio;

b. il grado di riempimento effettivamente conseguito (current load factor) nel passato ma anche oggi non è mai sceso granché sotto il 70 per cento, che tutto sommato è una percentuale buona e non troppo diversa da quella delle altre compagnie europee, che pure stanno meglio dell’ alitalia;

c. cosa fare? per eliminare le perdite la strada migliore era azzerare la distanza tra il break even lf (BELF) e il current lf (CLF). questa operazione doveva avvenire abbassando il punto di break-even e non sperando in un grado di riempimento dei voli troppo alto e improbabile, come invece hanno fatto bere al super esperto cimoli. Per abbassare il BELF, bisognava da un lato rendere variabili (alcuni) costi fissi, per ridurne l’incidenza sui costi totali, dall’altro ampliare il margine di contribuzione, cioè la differenza tra ricavo netto unitario (Yield) e costo variabile unitario;

d. per conseguire il primo dei due obiettivi, il piano del 2005 prevedeva una riorganizzazione societaria e aziendale e una forte riduzione dell’organico. Ciò è stato fatto al punto che oggi nella corporate sono ridotti all'osso e quel poco personale che c'è è scarsamente preparato (costa meno) con la conseguenze visibili a tutti (disorganizzazione). Conseguire il secondo, invece, era molto più difficile sia perché la concorrenza crescente, anche per via delle compagnie low cost, rendeva arduo aumentare le tariffe in misura apprezzabile, sia perché il costo dei consumi (variabile) tendeva ad aumentare, sopratutto per l’avversa congiuntura del prezzo del greggio che ha caratterizzato questo periodo;

e. alla fine del primo semestre del 2006 il BELF (82,8 per cento) era sceso sì ben al di sotto del 100 per cento, ma non solo restando molto sopra all’obiettivo di piano (54,7 per cento a fine 2006) quanto addirittura in risalita rispetto al buon consuntivo di fine 2005 (77,6 per cento). come si può pensare di portare il BELF di alitalia al 54,7%? mariano è un numero da struttura costi da charter!

andiamo avanti
f. la struttura dei costi (24 per cento quelli fissi, 76 per cento quelli variabili) del 2006 è identica all’obiettivo che il piano aveva fissato per il 2005. Dunque, da questo punto di vista c’è un ritardo di un anno!!!;

g. il margine di contribuzione, pari a 19 punti percentuali (0,89 di yield meno 0,70 di costo variabile unitario) è molto più vicino all’obiettivo di piano per il 2005 (0,18) che a quello per il 2006 (0,22), in conseguenza di un aumento dello yield vanificato dall’aumento del costo variabile. il ricavo netto unitario, dunque, per ora è superiore al costo variabile. al signor cimoli sono scappati di mano pure i costi variabili. come dice mio padre... ora è tutto a puttane;

h. il grado di riempimento (CLF) nel 2006 (più o meno del 69,6 per cento) è stato superiore a quello di piano (67,2 per cento), ma per la semplice ragione che gli investimenti sono rallentati e la capacità di trasporto (dato semestrale 3.613 milioni di TKT, identica a quella di fine 2005) è inferiore a quella programmata (e lui, da piano, doveva aumentarla non diminuira! doveva far girare sedili non metterli o lasciarli per terra);

i. il taglio dell’organico di gruppo per la riorganizzazione societaria e aziendale è stato profondo, ma a causa sia del rallentamento complessivo nell’attuazione del piano, sia dell’aumento del prezzo del carburante, risulta non ancora sufficiente. Ciò vuol dire che non solo si sarebbe dovuto tagliare di più, ma soprattutto che si sono perse battute dal lato dello sviluppo. Vuol dire anche che, continuando così, diviene inevitabile ridurre ancora l’organico;


l. i problemi dell’ alitalia nascono non già dalle questioni patrimoniali e finanziarie, tant’è vero che non c’è ricapitalizzazione e rimborso di debiti che bastino, bensì dalla struttura dei costi, da una dimensione aziendale insufficiente e dalle mancate scelte di posizionamento strategico sul mercato.

Direi che il ritardo non sarebbe di per sé grave se non fosse solo di poco inferiore al tempo trascorso dal varo del piano stesso. In altri termini, dopo la sciagurata ricapitalizzazione cimoli ha combinato poco o nulla altro che i debiti che schiacciano l'azienda!


vedo due errori:
il primo è stato quello di varare l’anno scorso una ricapitalizzazione piena, basata su un piano di risanamento inevitabilmente rigido, di attuazione improbabile, soprattutto nell’imminenza di elezioni politiche, quando la gestione della cosa pubblica è sottoposta a pressioni clientelari da ogni parte. È molto strano che banche e investitori privati, ma anche organismi istituzionali italiani, non l’abbiano capito.
il secondo quello di ritenere sufficienti per l’ alitalia alleanze puramente commerciali con partner europei e non invece alleanze strategiche di natura proprietaria con altri partner.

La colpa è sempre "degli altri"! questo è quello che è funzionato in questi anni. al signor cimoli hanno consegnato un'azienda che perdeva 400 milioni di euro e lui l'ha restituirà che ne perde ancora 400 di milioni con però due aggravanti: l'ha depauperata di patrimonio (s'è fatto fregare pure dei diritti di traffico) ed è allo sfascio operativo (gli aerei sono ormai più a terra che in volo. documentati sulle cancellazioni quotidiane di voli). una cosa è funzionata e lascia in eredità: un tomo di scusanti... appunto per dire che la colpa è sempre degli altri!


con grande stima...
concorde
 
la faccio breve. il grande sergio marchionne ha salvato la fiat perchè:
a) ha portato a casa soldi con il put
b) ha tolto debiti dal patrimonio con il convertendo (nello stesso tempo gabetti e grande stevens hanno evitato che le banche sfilassero l'azienda dalle mani della famiglia)
c) ha allungato la cassa integrazione di alcuni dipendenti
d) ha alleggerito e ringiovanito la corporate assumendo manager con la mentalità vincente e non passiva/giustificativa

ma sopratutto HA ABBASSATO IL BREAK EVEN POINT DEI MODELLI... la bravo vecchia andava a BE a 120.000 modelli quella nuova andrà a 90.000!!! questo ha bisogno alitalia!! altro che struttura di debiti pesante!!!
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

la faccio breve. il grande sergio marchionne ha salvato la fiat perchè:
a) ha portato a casa soldi con il put
b) ha tolto debiti dal patrimonio con il convertendo (nello stesso tempo gabetti e grande stevens hanno evitato che le banche sfilassero l'azienda dalle mani della famiglia)
c) ha allungato la cassa integrazione di alcuni dipendenti
d) ha alleggerito e ringiovanito la corporate assumendo manager con la mentalità vincente e non passiva/giustificativa

ma sopratutto HA ABBASSATO IL BREAK EVEN POINT DEI MODELLI... la bravo vecchia andava a BE a 120.000 modelli quella nuova andrà a 90.000!!! questo ha bisogno alitalia!! altro che struttura di debiti pesante!!!

Quoto in pieno.

[:306]
 
Capperi che descrizione...

Complimenti veramente.. mi ci sono appassionato nel leggerlo.
Solo una cosa non ho ben capito.. In che senso dici che cimoli ha preso un'alitalia che perdeva 400mln di euro e l'ha riconsegnata che perde 400mln di euro?
Le perdite erano di 800mln prima e, non per trovare scusanti a Cimoli, se si considera che comunque ci sono stati degli aumenti nel carburante non indifferenti, anche mantenere inalterata la perdita vuol dire essere migliorati su qualcosa.

Concordo ([:308]) in pieno poi sul fatto di non essere riuscito ad aumentare la capacità offerta. Prima di insediarsi cimoli diceva che avrebbe fatto girare di più gil aerei.. IO di grossi cambi operativi non ne ho visti e tantomeno nuove rotte aperte.

Grazie ancora comuque.. anzi se hai altre considerazioni da fare sei i benvenuto.
 
Ragazzi ma una cosa analoga a quella che è successa alla FIAT si può sperare per Alitalia? Sono totalmente ignorante in materia quindi scusate se la domanda sembra sciocca... [:301]



Cimoli è diventato AD di Alitalia nel maggio del 2004 e da allora qualche rotta è stata aperta. Esempio lampante la Shangai partita nel dicembre 2004...
 
Citazione:Messaggio inserito da AZ 1699

Solo una cosa non ho ben capito.. In che senso dici che cimoli ha preso un'alitalia che perdeva 400mln di euro e l'ha riconsegnata che perde 400mln di euro?
Le perdite erano di 800mln....
La perdita del risultato operativo era di 410, EBITD 470.
Dopo, in chisura di bilancio, si è purgato per scaricarsi quanto avrebbe dovuto digerire nel 2005 (340 mln).
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

g. il margine di contribuzione, pari a 19 punti percentuali (0,89 di yield meno 0,70 di costo variabile unitario) è molto più vicino all’obiettivo di piano per il 2005 (0,18) che a quello per il 2006 (0,22), in conseguenza di un aumento dello yield vanificato dall’aumento del costo variabile. il ricavo netto unitario, dunque, per ora è superiore al costo variabile. al signor cimoli sono scappati di mano pure i costi variabili. come dice mio padre... ora è tutto a puttane;

mi quoto perchè vorrei approfondire questo punto, spiegarlo meglio.
riconosco che il ricavo medio unitario è effettivamente superiore al costo variabile -io lo difinirei, per essere più comprensibile, costo fisso di flotta- (il costo che comunque l'azienda ha tenendo gli aerei al prato... o primo margine di contribuzione) quindi ad oggi alitalia se fa volare gli aerei almeno una piccola parte dei costi li recupera (cosa che prima non avveniva, conveniva tenere gli aerei al prato) e questa è la musichetta che tutti i manager di az (e non solo) che vogliono difendere cimoli suonano e ricicciano in giro! peccato che non basta perchè alla riga successiva va tutto in vacca. perchè non basta? perchè questo numero avrebbe dovuto essere molto ma molto più elevato. come avrebbe potuto ottenere questo risultato? facendo più fatturato (revenues medio più alto e facendo camminare i sedili) e comprimendo ulteriormente i costi variabili di secondo livello (quelli che scattano quando l'aereo si alza in volo) oltre ai costi di struttura. l'aver ridotto all'osso la corporate ha fatto si che la giostra più gira più s'inceppa (aerei fermi, voli cancellati) a questo se aggiungiamo che i costi variabili di secondo livello gli sono sfuggiti (per esempio il costo dei naviganti è aumentato. un esempio banale ma esemplificativo? all'inizio della sua avventura in az mandava quasi tutti i voli della costa est del nord america con due piloti oggi, dopo che lui ha sbragato, li fa andare in tre) la miscela per mandare tutto a ramengo è fatta!

se ogni volo si avvicinasse ad un EBITDA positivo potremmo dire che è la struttura del debito ad appesantirla... ma a questo numero non ci siamo... quindi ci sono dei problemi ancora prima del debito, ci sono dei problemi nella parte industriale!
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

Citazione:Messaggio inserito da concorde

g. il margine di contribuzione, pari a 19 punti percentuali (0,89 di yield meno 0,70 di costo variabile unitario) è molto più vicino all’obiettivo di piano per il 2005 (0,18) che a quello per il 2006 (0,22), in conseguenza di un aumento dello yield vanificato dall’aumento del costo variabile. il ricavo netto unitario, dunque, per ora è superiore al costo variabile. al signor cimoli sono scappati di mano pure i costi variabili. come dice mio padre... ora è tutto a puttane;
mi quoto perchè vorrei approfondire questo punto, spiegarlo meglio.
riconosco che il ricavo medio unitario è effettivamente superiore al costo variabile -io lo difinirei, per essere più comprensibile, costo fisso di flotta- (il costo che comunque l'azienda ha tenendo gli aerei al prato... o primo margine di contribuzione) quindi ad oggi alitalia se fa volare gli aerei almeno una piccola parte dei costi li recupera (cosa che prima non avveniva, conveniva tenere gli aerei al prato) e questa è la musichetta che tutti i manager di az (e non solo) che vogliono difendere cimoli suonano e ricicciano in giro! peccato che non basta perchè alla riga successiva va tutto in vacca. perchè non basta? perchè questo numero avrebbe dovuto essere molto ma molto più elevato. come avrebbe potuto ottenere questo risultato? facendo più fatturato (revenues medio più alto e facendo camminare i sedili) e comprimendo ulteriormente i costi variabili di secondo livello (quelli che scattano quando l'aereo si alza in volo) oltre ai costi di struttura. l'aver ridotto all'osso la corporate ha fatto si che la giostra più gira più s'inceppa (aerei fermi, voli cancellati) a questo se aggiungiamo che i costi variabili di secondo livello gli sono sfuggiti (per esempio il costo dei naviganti è aumentato. un esempio banale ma esemplificativo? all'inizio della sua avventura in az mandava quasi tutti i voli della costa est del nord america con due piloti oggi, dopo che lui ha sbragato, li fa andare in tre) la miscela per mandare tutto a ramengo è fatta!

se ogni volo si avvicinasse ad un EBITDA positivo potremmo dire che è la struttura del debito ad appesantirla... ma a questo numero non ci siamo... quindi ci sono dei problemi ancora prima del debito, ci sono dei problemi nella parte industriale!

scusa se ti contraddico concorde prima dell'arrivo di cimoli la maggiorparte dei voli della costa est si faceva in 3 oggi solo la ORD e la MIA si fanno in tre più la EWR che partiva dopo le 15 ora italiana
ora anche la EWR si fa in 2 visto che parte la mattina da mxp e non più dopo le 15
tutti i voli che prima di cimoli si facevano in 4 oggi si fanno in 3 e quelli che si facevano in 3 si fanno in 2
mi sembra che nel bilancio il costo del lavoro del personale navigante risulti l'unica voce in forte calo
concorde tu queste cose le sai meglio di me...[:305][:305]
 
Ma scusate ma il fatto che az con hub a mxp abbia la stragrande maggioranza del personale basato a roma vi sembra una cosa normale per un'azienda che si preoccupa di fatturato, bilanci ecc ecc?????
 
Concorde però ammetterai, che la situazione non è più disastrata come un tempo.. quando si perdeva meno con gli aerei a terro. Almeno con questo leggero cambiamento la situazione finanziari di Alitalia è molto meno anomala di un tempo.

Ancora non capisco perchè tagliare AZ servizi sia stato peggio che tenerla. Non è meglio, in una compagnia, trasformare un costo fisso in un costo variabile che dipende solamente dal "volato".. Si tratta comunque di un costo in meno che varia comunque in percentuale con il fatturato (o almeno teoricamente). Potresti approfondire?

Quindi quali interventi potrebbero rendersi neccessari industrialmente parlando? Nuove alleanze e nuovi investimenti?
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

la faccio breve. il grande sergio marchionne ha salvato la fiat perchè:
a) ha portato a casa soldi con il put
b) ha tolto debiti dal patrimonio con il convertendo (nello stesso tempo gabetti e grande stevens hanno evitato che le banche sfilassero l'azienda dalle mani della famiglia)
c) ha allungato la cassa integrazione di alcuni dipendenti
d) ha alleggerito e ringiovanito la corporate assumendo manager con la mentalità vincente e non passiva/giustificativa

Questa mi ricordo di averla sentita da qualche parte... :D
 
Citazione:Messaggio inserito da I-FORD

Citazione:Ma scusate ma il fatto che az con hub a mxp abbia la stragrande maggioranza del personale basato a roma vi sembra una cosa normale per un'azienda che si preoccupa di fatturato, bilanci ecc ecc?????
Dovresti per favore ricordarmi quanti naviganti sono basati a Roma, quanti invece sono basati a Milano e le percentuali di avvicendamenti che insistono sui due hubs, visto che parli di stragrande maggioranza.
Visto che ci sei mi dici anche quanti naviganti sono basati a Venezia e quanti voli coprono?
Io sono un fautore di MXP della prima ora (ho fatto un volo alle 6:50 del mattino del primo giorno di operazioni del nuovo terminal), mi sono trasferito a Milano nel 1998, non sono di Roma nè di Milano, quindi per me pari sono, credo che AZ debba stare a MXP ma mi potrei anche sbagliare.
In questi otto anni AZ, sindacati e governo non è che si siano dati troppo da fare per spostare le operazioni in brughiera, però piano piano le cose cambiano, oggi la situazione è molto diversa anche solo da due/tre anni fa quindi queste sparate sulle stragrandi maggioranze mi fanno innervosire.
Così come mi fa innervosire chi, a fronte di un aumento di produttività dei piloti, a costo ZERO, di oltre il 30%, continua a parlare di tre piloti sulla east cost (dev'essere un chiodo fisso).
Tra tutti i numeri che frullano sui giornali e sul forum non sono mai riuscito a vedere quanto incide in percentuale il costo dei naviganti sull'ora di volo AZ, magari confrontato con quello di altre compagnie.
Mi accontenterei anche di un dato approssimativo non pretendo i decimali.


Ma io non ho parlato di solo personale navigante. Ho parlato di personale di Alitalia.... che la stragrande maggioranza sia a Roma non credo sia un mistero no? Poi se tu mi dici che invece sei 15-18000 (o quanti sono) impiegati di az ce ne sono 9000 a milano e 9000 a roma, questo dato mi suona nuovo e strano pero' mi inchino davanti a te, perche' sicuramente ne sai piu' di me, essendoci dentro. Bisogna pero' capire allora perche' tutti parlino di numeri differenti....

Comunque i voli roma-milano ampiamente usati da personale az non sono un mistero, ci sono anche TR di personale az su questo forum che trattano di questo.... insomma esistono! E questo mi sembra controproducente e mi sembra che costituisca un'eccezione alla normalita' delle aziende.... poi magari mi sbaglio... tu sicuramente I-FORD ne sai molto piu' di me e non volevo assolutamente mettermi in polemica con te! ;)
 
tornando alle analisi iniziali, secondo voi è sbagliato dire che Cimoli in realtà è un ottimo manager e che è stato invece molto bravo nel gestore la situazione soprattutto valutando che Alitalia è un'azienda pubblica?? e proprio per questo che nel suo operato Cimoli è stato frenato da influenze politiche,prima su tutte il pugno di ferro dei sindacati??? non sono parole mie ma opinioni che mi ho sentito da altri; ma che comunque mi sono sembrate non fare una piega visto il risaputo gioco sporco degli interessi politici..

[:301]
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

la faccio breve. il grande sergio marchionne ha salvato la fiat perchè:
a) ha portato a casa soldi con il put
b) ha tolto debiti dal patrimonio con il convertendo (nello stesso tempo gabetti e grande stevens hanno evitato che le banche sfilassero l'azienda dalle mani della famiglia)
c) ha allungato la cassa integrazione di alcuni dipendenti
d) ha alleggerito e ringiovanito la corporate assumendo manager con la mentalità vincente e non passiva/giustificativa

ma sopratutto HA ABBASSATO IL BREAK EVEN POINT DEI MODELLI... la bravo vecchia andava a BE a 120.000 modelli quella nuova andrà a 90.000!!! questo ha bisogno alitalia!! altro che struttura di debiti pesante!!!

Sono d'accordo su tutto tranne una cosa: marchionne e' un grande ma il piu' del lavoro gliela fatto mMrchio , la fiat forse non era presa cosi' male come la descrivevano per alitalia invece e' peggio e quello che tu dici delle cancellazioni e' un early warning spaventoso.....
 
Citazione:Messaggio inserito da BoyBoeing



tornando alle analisi iniziali, secondo voi è sbagliato dire che Cimoli in realtà è un ottimo manager e che è stato invece molto bravo nel gestore la situazione soprattutto valutando che Alitalia è un'azienda pubblica?? e proprio per questo che nel suo operato Cimoli è stato frenato da influenze politiche,prima su tutte il pugno di ferro dei sindacati??? non sono parole mie ma opinioni che mi ho sentito da altri; ma che comunque mi sono sembrate non fare una piega visto il risaputo gioco sporco degli interessi politici..

[:301]

Secondo me dire che e' un ottimo manager proprio no.
Il fattp di base, secondo me, e' che per quello che ho letto, lui non ne capisce niente di niente di aerei. Allora lui paga consulenze costosissime per tutto.... $$

Poi sicuramente altri ne sanno piu' di me.
 
ma sopratutto HA ABBASSATO IL BREAK EVEN POINT DEI MODELLI... la bravo vecchia andava a BE a 120.000 modelli quella nuova andrà a 90.000!!! questo ha bisogno alitalia!! altro che struttura di debiti pesante!!!
[/quote]

L'unica maniera perridurre il break even load factor e tagliare DRAMMATICAMENTE I COSTI:
Puoi dimezzare quadri e dirigenti?
Puoi tagliare ancora gli stipendi dei Naviganti(neanche poi tanto per me)?
Puoi ridurre drasticamente le spese di Handling , riconttrattazione totale e monitoraggio ferreo dei servizi aeroportuali?(e qua ci aprirei un grandissimo dibattito su chi le paga e subito e chi no e chi le ha sempre pagate in questi anni).

Puoi sospendere momentaneamente la grande manutenzione interna mandando i velicoli a fare d e c check in posti tipo Gamco[:301] dove la manodopera costa 45Usd l'ora(same for engines)e riottimizzando il personale solo per i Line maint. ?
Puoi risistemare l'operativo senza che Romani o Milanesi facciano baruffa su quale e' l'Hub piu' importante?
Puoi ricontrattare drammaticamente i leasing dei velivoli(o paura ma forse mi sbaglio , che i costi di gestione di una flotta Vintage come quella di AZ siano un po altini ma non capisco perche)?
Suicuramente mi son dimenticato qualcosa ma se riesci a fare qualcosa di tutto cio' sei sulla buona strada...
 
Citazione:Messaggio inserito da italian7

Citazione:Messaggio inserito da BoyBoeing



tornando alle analisi iniziali, secondo voi è sbagliato dire che Cimoli in realtà è un ottimo manager e che è stato invece molto bravo nel gestore la situazione soprattutto valutando che Alitalia è un'azienda pubblica?? e proprio per questo che nel suo operato Cimoli è stato frenato da influenze politiche,prima su tutte il pugno di ferro dei sindacati??? non sono parole mie ma opinioni che mi ho sentito da altri; ma che comunque mi sono sembrate non fare una piega visto il risaputo gioco sporco degli interessi politici..

[:301]

Secondo me dire che e' un ottimo manager proprio no.
Il fattp di base, secondo me, e' che per quello che ho letto, lui non ne capisce niente di niente di aerei. Allora lui paga consulenze costosissime per tutto.... $$

Poi sicuramente altri ne sanno piu' di me.

E' un così bravo manager che in FS ha fatto il macello: per lui stazioncine e scambi erano solo un costo da tagliare: risultato? se per sfiga un InterCity o un EuroStar si trovano davanti un regionale non c'è verso di passarlo: gli stanno dietro anche per 100 Km finché non trovano una stazione attrezzata [:305][:305][:305]