Alitalia: entro giovedì le offerte
Rischio esuberi, sindacati preoccupati
Sarà la volta buona? Sembra che le proposte non vincolanti per Alitalia arriveranno giovedì prossimo. Salvo, naturalmente, un nuovo slittamento. Insomma, la storia infinita dell'asta della compagnia potrebbe (per l'ennesima volta) arrivare a un punto importante, in cui si dovrebbero definire i "finalisti" di questa gara infinita.
Le proposte dovrebbero arrivare da Air France, Lufthansa, Air One: e le loro offerte restano per il momento top secret.
Ambienti vicini al dossier danno da 3.500 a 5.000 esuberi per Alitalia Fly (fra personale navigante e di terra) e indotto, per la messa a terra immediata di 50 aerei da parte del vettore tedesco. Inferiore sarebbe l'impatto del piano della compagnia franco-olandese (30-35 aerei). Le cifre preoccupano comunque i sindacati: Mauro Rossi della Filt-Cgil dice che "l'impatto non sarebbe sostenibile". Se fossero poi aggiunti circa 8mila degli 11mila dipendenti di Alitalia Servizi (manutenzione, It, amministrazione, handling e call center), attività che non interesserebbero Air France e Lufthansa, il costo "sarebbe non sopportabile per il Paese", dice Marco Veneziani di Uiltrasporti.
Meno traumatica, dicono le stesse fonti, sarebbe la soluzione di AirOne, che prevederebbe circa 2.500 esuberi. C'è chi pensa, quindi, che a queste condizioni sarebbero avvantaggiate Air France-Klm e AirOne. "Qualunque soluzione sarà lacrime e sangue" sostiene Massimo Muccioli dell'Anpav, che auspica "un intervento del governo per attutire il colpo" ed evitare licenziamenti. Il toto-esuberi non piace a Fabrizio Tomaselli dell'Sdl perchè "i piani industriali non si valutano solo sugli esuberi", e Massimo Notaro dell'Up chiede "garanzia di sopravvivenza dell'Alitalia e basso impatto sul lavoro".
I rumors indicano che Lufthansa investirebbe 6 miliardi entro il 2015 (tra pagamento al Tesoro, ricapitalizzazione e acquisto di aerei per sostituire la flotta di Md80 e alcuni B767) ma a condizione di mettere a terra subito 50 aerei dal 28 marzo prossimo; di mantenere gli hub di Malpensa e Fiumicino, riducendo Linate a city airport per collegamenti nazionali, business e turistici) e una reazione non negativa dei sindacati.
Nel progetto di Lufthansa, secondo questo piano, Volare (100% Alitalia) sarebbe assimilata alla low cost Germanwings (100% Lufthansa) mentre Alitalia Express ad Air Dolomiti (anch'essa di Lufthansa) con l'immediato taglio di aeromobili e collegamenti, limitati nell'Est Europa solo con le capitali.
Air France ha apprezzato il piano "di transizione e sopravvivenza" del numero uno di Alitalia, Maurizio Prato, che si dice sia stato disegnato su indicazioni francesi.
Il vettore d'Oltralpe manterrebbe solo l'hub di Fiumicino per alcuni collegamenti intercontinentali e farebbe confluire tutto il traffico su Parigi con inevitabili ricadute occupazionali. Piano all'apparenza meno penalizzante di quello tedesco anche se Alitalia sarebbe un vettore regionale. La pista francese sembra però riacquistare quotazione. La partita, fanno notare alcuni esperti, è giocata a livello politico.
AirOne, che garantirebbe l'italianità con il sostegno finanziario di Intesa Sanpaolo e della giapponese Nomura, darebbe una soluzione ancora meno traumatica sul fronte esuberi perchè non cederebbe Alitalia Servizi e con l'apporto di nuovi aerei garantirebbe non solo un'integrazione razionale fra macchine e rotte, portando l'alleanza al 70% del mercato italiano, ma anche uno sviluppo sul lungo raggio ponendosi come alternativa ai vettori europei. Quanto all'alleanza internazionale, AirOne ora è in Star Alliance con Lufthansa, ma potrebbe abbandonarla togliendole parte del mercato italiano che porta sugli hub tedeschi per entrare grazie ad Alitalia in Sky Team in cui c'è Air France, mantenendo una partnership che eviterebbe di pagare una penale e di scontentare Air France.
Rischio esuberi, sindacati preoccupati
Sarà la volta buona? Sembra che le proposte non vincolanti per Alitalia arriveranno giovedì prossimo. Salvo, naturalmente, un nuovo slittamento. Insomma, la storia infinita dell'asta della compagnia potrebbe (per l'ennesima volta) arrivare a un punto importante, in cui si dovrebbero definire i "finalisti" di questa gara infinita.
Le proposte dovrebbero arrivare da Air France, Lufthansa, Air One: e le loro offerte restano per il momento top secret.
Ambienti vicini al dossier danno da 3.500 a 5.000 esuberi per Alitalia Fly (fra personale navigante e di terra) e indotto, per la messa a terra immediata di 50 aerei da parte del vettore tedesco. Inferiore sarebbe l'impatto del piano della compagnia franco-olandese (30-35 aerei). Le cifre preoccupano comunque i sindacati: Mauro Rossi della Filt-Cgil dice che "l'impatto non sarebbe sostenibile". Se fossero poi aggiunti circa 8mila degli 11mila dipendenti di Alitalia Servizi (manutenzione, It, amministrazione, handling e call center), attività che non interesserebbero Air France e Lufthansa, il costo "sarebbe non sopportabile per il Paese", dice Marco Veneziani di Uiltrasporti.
Meno traumatica, dicono le stesse fonti, sarebbe la soluzione di AirOne, che prevederebbe circa 2.500 esuberi. C'è chi pensa, quindi, che a queste condizioni sarebbero avvantaggiate Air France-Klm e AirOne. "Qualunque soluzione sarà lacrime e sangue" sostiene Massimo Muccioli dell'Anpav, che auspica "un intervento del governo per attutire il colpo" ed evitare licenziamenti. Il toto-esuberi non piace a Fabrizio Tomaselli dell'Sdl perchè "i piani industriali non si valutano solo sugli esuberi", e Massimo Notaro dell'Up chiede "garanzia di sopravvivenza dell'Alitalia e basso impatto sul lavoro".
I rumors indicano che Lufthansa investirebbe 6 miliardi entro il 2015 (tra pagamento al Tesoro, ricapitalizzazione e acquisto di aerei per sostituire la flotta di Md80 e alcuni B767) ma a condizione di mettere a terra subito 50 aerei dal 28 marzo prossimo; di mantenere gli hub di Malpensa e Fiumicino, riducendo Linate a city airport per collegamenti nazionali, business e turistici) e una reazione non negativa dei sindacati.
Nel progetto di Lufthansa, secondo questo piano, Volare (100% Alitalia) sarebbe assimilata alla low cost Germanwings (100% Lufthansa) mentre Alitalia Express ad Air Dolomiti (anch'essa di Lufthansa) con l'immediato taglio di aeromobili e collegamenti, limitati nell'Est Europa solo con le capitali.
Air France ha apprezzato il piano "di transizione e sopravvivenza" del numero uno di Alitalia, Maurizio Prato, che si dice sia stato disegnato su indicazioni francesi.
Il vettore d'Oltralpe manterrebbe solo l'hub di Fiumicino per alcuni collegamenti intercontinentali e farebbe confluire tutto il traffico su Parigi con inevitabili ricadute occupazionali. Piano all'apparenza meno penalizzante di quello tedesco anche se Alitalia sarebbe un vettore regionale. La pista francese sembra però riacquistare quotazione. La partita, fanno notare alcuni esperti, è giocata a livello politico.
AirOne, che garantirebbe l'italianità con il sostegno finanziario di Intesa Sanpaolo e della giapponese Nomura, darebbe una soluzione ancora meno traumatica sul fronte esuberi perchè non cederebbe Alitalia Servizi e con l'apporto di nuovi aerei garantirebbe non solo un'integrazione razionale fra macchine e rotte, portando l'alleanza al 70% del mercato italiano, ma anche uno sviluppo sul lungo raggio ponendosi come alternativa ai vettori europei. Quanto all'alleanza internazionale, AirOne ora è in Star Alliance con Lufthansa, ma potrebbe abbandonarla togliendole parte del mercato italiano che porta sugli hub tedeschi per entrare grazie ad Alitalia in Sky Team in cui c'è Air France, mantenendo una partnership che eviterebbe di pagare una penale e di scontentare Air France.