Si e no: si, perché si sono salvati tutti a bordo, grazie anche alla prontezza di riflesso, al sangue freddo; no, perche la decisione era piuttosto scontata visto che si trovava a 750 piedi e circondato di campi. Sully era arrivato a 3000 e passa piedi, circondato di aeroporti e, soprattutto, di grattacieli: tentare di rientrare in uno degli aeroporti (non troppo lontani, ma che richiedevano una ampia virata che fa perdere quota), o tentare un ammaraggio, manovra molto rischiosa in caso di frattura della carlinga con conseguente inabissamento.
Insomma, Sully resta Sully.
+1, simile nella causa e nella felice conclusione, ma molto, molto diverso nella dinamica di attuazione e nella difficolta' contingente, non da ultimo l'evacuazione aeromobile; uscire dall'aereo, una volta fermo, sull'erba e' un conto, acqua che entra come un fiume, su un fiume ghiacciato, cercando di non cadere tra i flutti con l'aereo trascinato dalla corrente e' tutt'altra storia. E si, Sully ha avuto molta piu' difficolta'.